venerdì 19 maggio 2017

LESTOFANTI IN PIAZZA

LESTOFANTI IN PIAZZA



I lestofanti non sono esseri viventi appartenenti alla famiglia di mammiferi proboscioidati, ma di altro genere, un genere pericoloso per TUTTI gli altri mammiferi. È una parola, quella del lestofante, che prende il suo significato da un'immagine ormai lontana: il servo furbetto che con destrezze (anzi sinistrezze) e sotterfugi riesce a mettere in piedi mille imbrogli per mettersi in tasca qualcosa. In sostanza è una figura centrale del teatro di ogni tempo, soprattutto una figura di centro-sinistra del teatrino televisivo politico del nostro tempo!

Anche se non è difficile immaginare contesti in cui dare del lestofante a qualcuno (soprattutto nell'ex Bel Paese, oggi un Bel Casino), certamente il tono rétro di questa parola ne invita l'uso ironico, colorato di ridicolo: il lestofante, più che essere il ladro desto, è il ladro sinistro, che con destrezza, anzi sinistrezza, sfila il portafoglio dalla tasca (vedansi le tasse esorbitanti!), è quello che infila una moneta nel vaso delle offerte ripescandone una manciata (vedi i democristiani piddini chiesaioli amici di Banca Etruria e MPS, le banche preferite dai lestofanti renziani – boschiani); il lestofante si ingegnerà per vendere rottami come se fossero prestigiosi pezzi di modernariato o antiquariato (il Mago Renzan); organizzerà soggiorni in luoghi improbabili vendendoli come rigeneranti posti da sogno (l'Italia paese da sogno propagandato da TurRenzetor): la cifra del lestofante è la fantasia della mossa acuta e smaliziata con cui frega qualcuno, “nel caso di specie” (così si esprimerebbero i legulei...) il fregato è il popolo italiota.
Orbene, nella trasmissione televisiva “Piazza Pulita” in onda (anzi in onta all'intelligenza di una – purtroppo per loro – minoranza), giovedì sera 4 maggio si trattava l'argomento delle Ong.
In studio SOLO personaggi di centro-sinistra, dato che in pratica erano abilmente riusciti a fare piazza pulita di quelli di destra. Tra gli spettatori plaudenti, se ne scorgevano alcuni con dei visi, che, se li avesse visti prima Ettore Scola, li avrebbe subito scritturati per dar loro una parte da protagonisti nel film “Brutti, sporchi e cattivi” insieme al grande Nino Manfredi.
Ad ogni frase detta dalla Bonino che lamentava la nostra indifferenza destroide per i poveri migranti afro - islamici (ma ci è o ci fa, la poveretta?) si accompagnava lo sguardo triste del conduttore Formigli con l'occhio lucido ed una quasi lacrimuccia programmata. Programmata come la sua barbetta settimanale da intellettuale di centro – sinistra, la cui crescita è calcolata settimanalmente al millimetro. Se la scrivono, se la suonano, se la cantano e se la ballano i demo-cattocompagnucci.
“Polemica” della serata (le virgolette sono d'obbligo, perché sostanzialmente concordavano quasi su tutto, unica nota dissenziente un politico pentastellato, il che è tutto dire...) era l'operato del procuratore siciliano Zuccaro che ha chiaramente detto che esiste un piano di destabilizzazione dell'Italia, che è conseguenza di questo afflusso incontrollato di centinaia di migliaia di migranti.
Beh, si sa, quando un magistrato si esprime così nel Bel Casino suscita sempre l'indignazione dei demagoghi buonisti, perché i medesimi vorrebbero che TUTTI i magistrati fossero dalla loro parte, ma ciò avviene “solo” nel 97% dei casi. E' quel 3% che dà a loro fastidio, un 3% che non deve esistere, che non ci deve essere! O che se esiste, non fiatare!
Perché magistrati come il Dottor Robledo (ricordate quando nella procura di Milano  si “permise” di osservare che tutti i fascicoli su Berlusconi erano in mano solo a Bruti Liberati?), come il Dottor Ruggiero della procura di Trani (che si azzardò di chiedere il rinvio a giudizio per Standard & Poor's, quella agenzia di rating accusata di aver organizzato una congiura finanziaria per far cadere l'allora governo di centro-destra?) e come questo Procuratore Zuccaro che si permettono di fare osservazioni, di esprimere un pensiero diverso da quello propagandato dalle Veline del Tinculpop di provata fede, anzi di provato interesse, democattocompagnuccio, suscitano subito antipatia profonda negli ex compagnucci. 
Eh sì, infatti i soloni della “democrazia” televisiva e della “libertà” d'informazione del Tinculpop hanno detto “aspettiamo a dire che le cose stanno come dice Zuccaro”.
Mancava tra le Veline del Tinculpop Erri de Luca. Ne sentivo tanto la mancanza, con la sua espressione sempre tristissima, come aveva nella precedente trasmissione per le accuse mosse ad alcune Ong.
Si badi: NESSUNO nel popolo di destra (tranne ME, IO LE DETESTO TUTTE!) OSA muovere critiche a tutte le Ong, ma SOLO il fatto di criticarne alcune, persino poche, ad esempio quella di Soros e solo chi, contattato dagli scafisti (ESISTONO LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE!) è stato chiamato ad andare a prendere gli africani sulle coste libiche per motivi affaristici ben noti e che emergono con chiarezza dalle intercettazione summenzionate, ebbene chi osa esprimere questo parere discorde, si becca ogni tipo di improperi.
Grondanti di retorica ipocrita e demagogico-buonista, con occhi lucidi non da tristezza, ma dalla febbre (perché solo dei malati posso fare i ragionamenti che ho sentito...) sono sempre pronti ad etichettare Marine Le Pen come razzista, folle, come il Male incarnato che fa discorsi da pazza...
 Sapete cosa ha detto Marina? “ E' ora che le navi che arrivano piene di migranti nelle nostre coste, siano rimorchiate a casa loro nelle loro coste. Facciamo come l'Australia”.
Mica ha detto affondiamoli... IO avrei detto di peggio...
 Anche in Australia e in Israele fanno come propone Marine. Ma nessuno si è azzardato a dire in trasmissione che gli australiani sono pazzi, razzisti...O che lo sono gli Israeliani, perché anche loro  fanno così! Li rimandano a casa!!! 
Sono talmente vili, ipocriti, vigliacchi, retorici e demagogico-buonisti questi “velini” del Tinculpop che non fanno neppure questo piccolo atto di coraggio, forse perché sperano che il popolo italico sia tutto quanto bue, come quella tribù (il pubblico) che assisteva ascoltante, plaudente e non intelligente  (dal latino intelligere = capire ) le idiozie dei soloni “democratici” presenti in studio.
La nausea è stata tanta e tale, come la pena che provo per questo Bel Paese, anzi Bel Casino, che con l'unica “arma” che avevo a disposizione in quel momento ho posto fine all'imbroglio perpetrato ai danni dello scrivente: ho impugnato il telecomando e ho premuto il grilletto... dello spegnimento!
Mi sono seduto davanti al computer e mentre in bocca avevo un malox, mi sono messo a scrivere questa lettera.
Andrea  Mantellini 

                                                                                                                                                                                                                                                     

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