lunedì 16 ottobre 2017

CRIMINI DEI ROSSI "EROI" PARTIGIANI

 
CRIMINALI!
L'arpa birmana RSI
Non avrei parlato di questa storia, che mi è sempre parsa troppo crudele per essere ricordata e che non vede peraltro come vittime personaggi accusati di collaborazionismo o di connivenza col fascismo.
Oggi però in biblioteca da una vecchia cartella polverosa è emerso questo numero della rivista Oggi degli anni '60, in cui il vecchio Pisanò racconta inascoltato questa terribile vicenda, corredandola di fotografie che in seguito andranno irrimediabilmente perse con il rogo doloso del suo giornale.
La vicenda è quella dell'uccisione nei boschi di Sandigliano dello sfollato Gregorio Candeloro di quarantasei anni, della moglie Dina trentunenne e del figlioletto Gianfranco di soli quattro anni.
I Candeloro erano sfollati da Torino per via dei costanti bombardamenti "alleati".
Avevano cercato rifugio a Sandigliano dove il padre di lei, Giuseppe Piccioni, faceva il capostazione.
L'8 di giugno 1944 la famiglia decise di fare una passeggiata nei boschi che si estendono fra Sandigliano e Verrone, ma a sera non essendo ancora rientrati iniziano le ricerche.
Alla fine, tramite indicazioni di abitanti del luogo, vengono ritrovati.........i due genitori già morti ed il piccolo Gianfranco agonizzante con un polmone trapassato da un proiettile.
Nonostante le cure il bambino moriva poche ore dopo.
Si cercarono di individuare i colpevoli di questo spietato delitto e le indagini accertarono che una banda di partigiani, transitante nella zona, aveva preferito eliminare gli inconsapevoli testimoni, senza nemmeno ritrarsi di fronte alla povera piccola vittima.
Fu poi l'amnistia Togliatti a rendere impunibili i feroci assassini ed i volti delle vittime caddero nell'oblio della dimenticanza storica.........con tanti...... tanti altri.
Tratto da: "Hanno detto che siamo da galera..."

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