COSA FU LA RESISTENZA
Ogni Anno, al 25 Aprile, siamo costretti ad assistere alle celebrazioni della resistenza che viene dipinta come il “moto popolare per combattere la dittatura del Fascismo”.
Presidenti della repubblica, capi di governo, politici di ogni colore, istituzioni, giornali e televisioni sono tutti li a versare fiumi di miele e di retorica e ad esaltare gli obiettivi di una guerra civile che ha portato sangue e lutti in tutta l’Italia.
Nessuno che parli degli eccidi, dei massacri, degli stupri e delle eliminazioni politiche che si sono verificati nei mesi successivi e se non ci fossero stati alcuni scrittori coraggiosi che li hanno documentati e denunciati, senza per altro potere essere confutati, questi orrori sarebbero restati nel silenzio di un oblio complice e bugiardo ..!
Ma, a parte le mostruosità il cui esempio sintomatico dell’atmosfera di quei giorni è lo scempio di piazzale Loreto che ci condanna per sempre al ludibrio ed alla vergogna internazionali, proviamo ad analizzare quanto siano accettabili le tesi ufficiali secondo cui la resistenza fu lotta di popolo avente lo scopo di ridare la libertà dalla dittatura fascista agli italiani.
Lotta di popolo:
Come è certificato dalle fonti ufficiali, la componente NON comunista nella resistenza fu molto piccola, subordinata e condizionata ( ricordiamo qui gli assassinii di partigiani non comunisti da parte dei comunisti come quelli di Malga Porzius ed altri tanto che Moranino, poi Onorevole, fu costretto alla fuga nei Paesi dell’est per sfuggire al carcere ) ma al contrario la componente comunista nella popolazione era minima e gli stessi risultati elettorali del primo dopo guerra danno alla componente comunista risultati minoritari.
Per tanto se nella resistenza i comunisti erano maggioranza assoluta ma nelle elezioni il comunismo realizzò risultati minimali ciò significa che la lotta antifascista NON fu sostenuta dalla maggioranza degli italiani, ma solamente da una piccola minoranza.
Ecco così sfatato il mito della “Lotta del popolo” !!!
Obiettivo di ridare la libertà agli Italiani:
Il fatto che la parte assolutamente preponderante dei partigiani fosse di estrazione comunista e di quel partito comunista retto da Palmiro Togliatti, membro del Comintern sovietico ( Stalin in persona gli offrì nel 1947 la carica di segretario del Cominform ) dimostra oltre ogni ragionevole dubbio che lo scopo dei partigiani comunisti, che ripetiamo erano in assoluto quelli che comandavano nella resistenza, non era quello di ridare la libertà agli italiani, ma bensì quello di sostituire alla dittatura Fascista quella ben più dura e totale del comunismo di Stalin !!
Fu solamente per il “tradimento” dello stesso Stalin che nel Febbraio 1945 a Yalta si accordò con Roosvelt e Churcill lasciando, in cambio dei paesi dell’Est, il controllo dell’Italia agli Alleati che il disegno della resistenza italiana NON andò a buon fine ..!!
Palmiro Togliatti, da buon maggiordomo di Stalin dovette accettare “ob torto collo” quelle condizioni e dovette affrettarsi a promulgare una amnistia per cancellare i reati commessi dai partigiani nel corso della guerra civile e subito dopo la sua fine.
Come si vede, di due delle tesi che ogni 25 Aprile ci vengono sbandierate dalle istituzioni ufficiali della repubblica, nessuna è accettabile e veritiera.
La storia, quando si tacerà lo starnazzare della politica e delle istituzioni che sul mito della resistenza vivono a sbafo da sempre, farà chiarezza e la verità verrà finalmente a galla.
Noi la conosciamo da sempre e non siamo colpevoli se tanti italiani si bevono le menzogne che vengono vendute preconfezionate nel supermercato della politica ..!
Alessandro Mezzano