domenica 29 luglio 2018

FARE IL SALUTO ROMANO si può: "È una libertà di espressione"


Fare il saluto romano si può: "È una libertà di espressione"

Per i giudici non è reato essere fascisti e manifestare il pensiero del Ventennio


I tempi non sono maturi, aveva scritto appena cinque anni fa la Cassazione, per sdoganare il saluto romano.
Foto di repertorio
Ma adesso, dice sempre la Cassazione, il momento è arrivato. Non è reato salutare romanamente. Anzi, di più: non è reato essere fascisti, manifestare il pensiero fascista e l'ideologia fascista. Lo stabilisce la Costituzione repubblicana, che tutela libertà di pensiero e di espressione. È una sentenza di svolta, e come tale destinata a suscitare vivaci reazioni contrapposte, quella depositata ieri dalla Prima sezione della Suprema Corte: anche perché arriva a breve distanza da una decisione analoga, che era andata - anche se più timidamente - nella stessa direzione, tanto da poter ormai parlare di un orientamento consolidato. Alla libertà di fascismo, la sentenza di ieri sembra mettere un solo limite: agitare i gesti e i simboli del fascismo diventa reato se in questo modo «si pongono in pericolo la tenuta dell'ordine democratico e dei valori allo stesso sottesi». Fin quando ordine e valori saranno ben saldi, colpire il saluto fascista vuole dire colpire la libertà di pensarla come si vuole.
Era il 29 aprile 2014 quando centinaia di militanti dell'estrema destra milanese si ritrovarono nella zona di viale Romagna per la commemorazione del diciassettenne militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli e del dirigente missino Enrico Pedenovi, uccisi rispettivamente nel 1975 e nel 1976. Marce inquadrate, giubbotti neri, teste rasate, croci celtiche e, soprattutto, saluti romani al grido di «Presente!». Vennero incriminati in nove, fotografati e identificati dalla Digos per apologia di fascismo, il reato previsto dalla legge Scelba del 1952. Lo stesso copione era andato in scena l'anno prima, anche lì con denunce e incriminazioni: era finita con la condanna a un mese di carcere degli imputati. Invece il fascicolo per il corteo dell'aprile 2014 approda sul tavolo di un giudice preliminare che proscioglie i sette imputati che avevano scelto il rito abbreviato: è il primo segnale che il clima, oltre alla giurisprudenza stanno cambiando. Quella sentenza viene poi confermata in appello e in Cassazione.
Ora arriva il secondo verdetto definitivo per altri tre partecipanti al corteo, e segna un ulteriore passo nella stessa direzione, perché riporta esplicitamente l'ideologia fascista nell'alveo delle libertà di pensiero tutelate dalla Costituzione. Respingendo il ricorso della Procura generale di Milano contro le assoluzioni, i giudici della Prima sezione scrivono che il reato previsto dalla legge Scelba «non colpisce tutte le manifestazioni usuali del disciolto partito fascista, ma solo quelle che possono determinare il pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste in relazione al momento e all'ambiente in cui sono compiute».
Il corteo milanese non aveva «alcun intento restaurativo del regime fascista», si legge nella sentenza: «In questo senso depongono le modalità ordinate e rispettose del corteo, svoltosi in assoluto silenzio, senza inni, canti o slogan evocativi dell'ideologia fascista, senza comportamenti aggressivi, minacciosi o violenti nei confronti dei presenti, senza armi o altri strumenti. Si è in tal modo escluso che la manifestazione in esame, pur in presenza di ostentazione di simboli e saluti fascisti, avesse assunto connotati da suggestionare gli astanti inducendo negli stessi sentimenti nostalgici in cui ravvisare un serio pericolo di riorganizzazione del partito fascista». La legge Scelba, dicono i giudici della Cassazione, non punisce una idea ma protegge da un pericolo: il ritorno del fascismo. Se questo pericolo non c'è, allora anche i fascisti possono dire come le pensano.
La Costituzione non gli piacerà, ma è fatta anche per loro.



martedì 24 luglio 2018

OSSITOCINA PER COMBATTERE IL RAZZISMO!



Ossitocina per combattere razzismo e xenofobia: l’ultima follia del Sistema


di Marcello Pamio

Si può fare in modo che le persone diventino più favorevoli all’immigrazione e all’integrazione dei migranti?



Il dottor Gilberto Corbellini – professore ordinario di storia della medicina e docente di bioetica, presso l’Università di Roma, La Sapienza – si è lanciato in accuse pesanti contro il quotidiano La Verità, reo di aver citato alcune sue parole in merito ad una ricerca eseguita all’università di Bonn nel 2017, in cui si dimostrava che somministrando dosi di ossitocina combinate con una sorta di “condizionamento sociale”, si può fare in modo che le persone diventino più favorevoli all’integrazione dei migranti. Tradotto: se assieme alla droga, le persone subiscono un’influenza dalla società, sono più propense ad accettare l’invasione di migranti!
Libri e varie...
Lo studio ufficialmente aveva avuto origine dalla crescente insofferenza del popolo tedesco per le recenti ondate migratorie che hanno interessato il paese. La responsabile del Dipartimento di psichiatria dell’Università di Bonn, Rene Hurlemann aveva concluso dicendo che “nelle giuste circostanze, l’ossitocina può aiutare a promuovere l’accettazione e l’integrazione degli AFRICANI nelle culture occidentali”.
Quindi in giro per il mondo si stanno sperimentando sostanze chimiche in grado di modificare il comportamento e l’atteggiamento delle masse. Naturalmente il discorso razzismo è solo una scusante, perché gli scopi di studi simili aprono scenari inimmaginabili e davvero inquietanti.
Dietrologia o fantascienza? Oppure grasso che cola nelle mani del Potere che, da una parte, vuole a tutti i costi fare accettare l’invasione di milioni di disperati e dall’altra, poter intervenire direttamente sulle emozioni delle masse? Il tutto con il beneplacito di poveri non-pensanti, di gruppi politici come il PD, della sinistra italiana, di enti religiosi e pseudo-caritatevoli, di ricchissime ONG, di cooperative rosse e di tutti quelli che hanno enormi intrallazzi economici con il business dell’immigrazione.
Non ancora contento, qualche giorno fa in diretta radio, il Corbellini ha rincarato la dose dicendo pubblicamente che David Cameron, già primo ministro britannico, avrebbe consigliato di mettere l’ossitocina nelle conduttore dell’acqua potabile della periferia di Londra, con lo scopo di calmare i bollenti spiriti dei riottosi.
Fin qui nulla di nuovo all’orizzonte per l’Impero britannico di Sua Maestà, anche perché a metà degli anni Ottanta, Margaret Thatcher fece di meglio: triplicò la fluorizzazione dell’acqua nell’Irlanda del Nord, non certo con l’intento di preservare la salute dentale dei bambini! Non a caso in commercio moltissimi farmaci sedativi, che agiscono sul cervello e sulla psiche, sono alogenati, cioè contengono fluoruri…
Corbellini aveva esordito così in un articolo apparso su Wired.it:“l’Italia è uno dei paesi più xenofobi d’Europa: il 70% delle persone ha paura degli immigrati e tra le 10 città europee più razziste, 4 sono italiane (Torino, Bologna, Roma e Napoli)”.
Noi viviamo in paese profondamente egoista e xenofobo. Un paese in cui Matteo Salvini è bravo ad intercettare sentimenti largamente diffusi. È geniale lo slogan ‘prima di gli italiani’, che risuona nel cervello tribale di ognuno di noi come: ‘la sopravvivenza del mio gruppo è minacciata da estranei e dobbiamo proteggere le nostre donne, i nostri figli, il nostro lavoro, le nostre case, etc.”.
La chicca arriva quando arriva a spiegare che gli italiani sono razzisti perché probabilmente “siamo sempre più un Paese di anziani, e anche l’80% della popolazione è funzionalmente analfabeta(?)”. Quindi si domanda “si devono temere derive illiberali?” Ovviamente “sì” è la risposta. Insomma, gli italiani sarebbero xenofobi perché vecchi decrepiti in piena senescenza e funzionalmente analfabeti. In un siffatto brodo culturale, sguazzerebbe Matteo Salvini, bravissimo a intercettare il consenso di questa massa informe di mentecatti.

Riferimenti: https://www.wired.it/scienza/lab/2018/07/18/xenofobia-razzismo-scienza/
Articolo di Marcello Pamio
Rivisto da Conoscenzealconfine.it
Fonti:
http://disinformazione.it/2018/07/22/ossitocina-si-rincara-la-dose/
http://disinformazione.it/2018/07/20/droghe-ormoni-e-vaccini-contro-il-razzismo/


giovedì 19 luglio 2018

LA QUESTIONE EBRAICA

LA QUESTIONE EBRAICA NEGLI SCRITTI DELLA CIVILTA' CATTOLICA

Ristampati per la prima volta ed integralmente i saggi antigiudaici pubblicati sulla prestigiosa rivista di studi teologici e religiosi Civiltà Cattolica dal 1896 al 1938.Una raccolta di studi messi all' indice dall' onnipervasiva censura ebraica e dalle sue continue minacce al mondo cattolico con l' accusa di antisemitismo. Una articolata serie di analisi e riflessioni fra la teologia e la storia che disamina i veri rapporti secolari fra giudaismo e mondo cristiano. La storia censurata delle plurisecolare continua aggressione giudaica nei confronti del cristianesimo e delle radici delle società cristiane. Gli scritti più odiati in assoluto dalla lobby ebraica.

Questa antologia rappresenta un vero evento editoriale : per la prima volta, infatti, vengono ripubblicati integralmente gli scritti antigiudaici pubblicati sulla prestigiosa rivista La Civiltà Cattolica dal 1896 in poi.
Questi scritti, mai ristampati dalla data delle loro finora unica pubblicazione, sono sempre evocati dalla onnipresente lobby ebraica per cercare di mettere in stato di accusa di “ antisemitismo” la Chiesa Cattolica per poterla ricattare e poterle imporre tutte le “ novità teologiche” di cui la stessa è spesso succube in questi ultimi anni.
Naturalmente, la lobby ebraica si guarda bene dal riportare i contenuti di questi articoli e studi, perché chiunque, leggendoli, si renderebbe conto che non hanno nulla di razzista, ma sono semplicemente una analisi obiettiva del ruolo del mondo ebraico in questi ultimi duemila anni di era cristiana. Il senso storico di questi secoli viene letto in questi saggi alla luce della verità evangelica .
Il tentativo di parte ebraica di ricattare il mondo cattolico con l’ accusa di antisemitismo per la pubblicazione lungo quasi un secolo di questi studi, cella nelle sue profondità più oscure, il tentativo di voler censurare il Vangelo e di rimuoverlo dalla storia.
Ripubblicare quindi i tanti vituperati scritti antiebraica della Civiltà Cattolica è quindi un atto editoriale rilevante, per molte ed intuitive ragioni : un atto di coraggio ed anticonformismo, in nome di quella libertà di pensiero e di ricerca culturale che rappresenta la identità profonda della civiltà occidentale, di contro alla barbarie dei censori circoncisi del Pensiero Unico totalitario ; è un atto che contribuisce alla obiettiva ricerca storica, in quanto evidenzia fonti censurate della reale dinamica dei rapporti fra Giudaismo e Cristianesimo, ed è anche un contributo teologico per non cancellare riflessioni teologiche sgradite alla dittatura del pensiero unico.
Infatti, leggendo questo libro, colpiscono analisi teologiche vivissime e profonde, oggi del tutto cancellate dal comune sentire del mondo cattolico : si apprende che le fonti religiose del Giudaismo non sono più da duemila anni le pagine della Bibbia, ma le sue contraffazioni razzistiche e disumane del pensiero rabbinico giudaico, intriso di supremazionismo religioso e di odio verso ogni identità umana o religiosa non giudaica.
Si apprende come la fede in Dio del giudaismo non sia più di fatto e teologicamente rivolta al Dio della Bibbia, ma a una divinità che non appare essere la stessa. Si apprende come il Giudaismo talmudico ( e non più biblico ) sia la diretta discendenza del fariseismo, la corrente supremazionista e proto sionista che fu la prima persecutrice di Cristo, che distingueva fra ebrei ( esseri umani di razza superiore) e non ebrei, considerati gojim , cioè " animali". Non per nulla di costoro Cristo disse nel Vangelo che " anno per padre diavolo e ambiscono a fare la volontà del padre loro".
Interessantissime e degne di nota le “ intersezioni “ fra analisi storica e teologica, come il punto in cui si evidenzia come il progressivo allontanamento degli Ebrei dalla fede nel Dio della Bibbia per andare ad abbracciare l’ idea di divinità che emerge dal talmudismo rabbinico, ha portato la discredito progressivo e profondo degli Ebrei presso i popoli che nei secoli li hanno ospitati : l’ originario rispetto e stima si venne mutando in disprezzo e ostilità . L’ allontanamento da Dio come origine di ogni male patito, per aver abbracciato dottrine false e sovente inumane, come il rabbinismo talmudico. Una lettura dell’ antisemitismo che oggi viene inibita delle centrali ebraiche del Pensiero Unico, che hanno infatti ferocemente demonizzato i testi che qui vengono riproposti al lettore.
La causa di questo sordo ostracismo è presto evidente : essa avrebbe imposto al mondo ebraico una profonda autocritica storica, che non vuole affrontare, perché ciò comporterebbe la caduta dal trono del supremazionismo ebraico su cui si è issato nei secoli e che è contraria alla volontà di Dio.
Si apprende come l’ odio anticristiano dei Giudei, già presente nelle pagine del Nuovo Testamento , avesse una radicalità tale da non poter certo essere ispirato da Dio , tant’è che nel perseguitare i Cristiani i Giudei nei secoli si associarono anche a religioni politeiste ( cosa che avrebbe fatto inorridire gli antichi padri, come Mosè, che distrussero il Vitello d’ Oro e gli idoli di Baal, come fece Elia ) , fino a suscitare e governare la Setta per eccellenza : la Massoneria.
Si apprende come i Cristiani sempre concessero libertà di culto e di auto organizzazione ai Giudei e sempre cercarono di frenare le violenze che gli Ebrei suscitavano verso se stessi per il loro atteggiamento da “ razza eletta” e per il loro disprezzo verso i non ebrei.
Si apprende una Storia diversa da quella che vi viene inculcata e si apprende una teologia il cui afflato profondo viene oggi cancellato.
Si apprendono molte cose da queste lettore e il solo fatto di renderle di nuovo disponibile per i Lettori di oggi e in sé , riteniamo, un atto culturalmente meritorio, anche se non ci nascondiamo che, come Prometeo che rubò il fuoco agli dei ( oggi gli ebrei si ritengono non molto inferiori a divinità..) , anche noi ricercatori contro corrente possiamo attenderci dei rischi e delle vendette…
Alcune considerazioni finali, di carattere editoriale e bibliografico .
Il libro diviso in tre sezioni, unite ciascuna da un comune filo conduttore di ricerca.
Un certo impegno lo ha richiesto un lavoro di adattamento semantico – grammaticale dei testi più lontani nel tempo : infatti, è stato necessario adattare lievemente sia il lessico che la impostazione grammaticale di diversi passaggi che risentivano troppo di arcaismi e di costruzioni lessicali desueti.
Il lavoro di adattamento è stato contenuto nel minimo indispensabile e nessuna modificazione è stata effettuata a livello concettuale : il testo può quindi definirsi integrale.
Molti riferimento bibliografici presenti nel testo originario sono stati mutati in note bibliografiche in calce al testo, proprio per rendere più scorrevole la lettura.
L’ apparato bibliografico finale è impressionante : quasi cento riferimenti bibliografici, spesso a testi oggi introvabili, il che rende questa edizione un forte contributo culturale e di studio con accesso a fonti altrimenti sconosciute.
L’ intiero tempo del Giudaismo, da allora, è rimasto fermo su questa immagine e rende l’ idea di cosa sia in realtà il Giudaismo oggi : lo stesso di quell’ atroce Venerdì Santo.
Per l’ immagine della IV di copertina ho scelto l’ immagine di una vetrata gotica della piccola Chiesa di Pontafel, il paese sul confine dell’ Austria da cui è originaria la mia famiglia.
E’ una immagine allegorica e poetica di come fosse la teologia della tradizione cattolica, in cui le linee della Verità si stagliano nette anche nel buio delle tenebre che non può mai prevalere.
E queste linee di luce e di verità ho cercato di riportare alla vostra visione e lettura.

“ La luce venne nel mondo, ma le tenebre non la accolsero” – dice il Vangelo. Ma dice anche : “ le tenebre non prevarranno”. Ne abbiamo fede.
Pordenone, 15 giugno, 2018, Solennità del Sacro Cuore di Gesù.
L’ Editore
LINK UFFICIALE DEL LIBRO :