lunedì 26 aprile 2021

IL BATTAGLIONE BARBARIGO


 
LA CANZONE DELLA DECIMA
 
Quando pareva vinta Roma antica,
sorse l'invitta Decima Legione, 
vinse sul campo il barbaro nemico
Roma riebbe pace con onore.
 
Quando l'ignobil 8 di Settembre
abbandonò la Patria il traditore,
sorse dal mar la Decima Flottiglia
e prese l'armi al grido "Per l'Onore!".
 
Decima, Flottiglia nostra
che beffasti l'Inghilterra,
vittoriosa ad Alessandria,
Malta, Suda e Gibilterra.
 
Vittoriosa già sul mare,
ora pure sulla terra
Vincerai!
 
Navi d'Italia che ci foste tolte,
non in battaglia ma col tradimento,
nostri fratelli prigionieri o morti
noi vi facciamo questo giuramento:
noi vi giuriamo che ritorneremo
là dove Dio volle il tricolore,
noi vi giuriamo che combatteremo
finchè riavremo pace con onore!
 
Decima, Flottiglia nostra
che beffasti l'Inghilterra,
vittoriosa ad Alessandria, Malta, Suda e Gibilterra.
Vittoriosa già sul mare, ora pure sulla terra
Vincerai! 
 

 

DECIMA MAS: LEGGENDA DELLA RSI                   




Gianfranco La Vizzera
 IL BATTAGLIONE BARBARIGO
    Il battaglione "Barbarigo", inizialmente denominato "Maestrale", fu il primo reparto di Fanteria di Marina della "Decima" ad essere costituito. Nacque a La Spezia, nella caserma di San Bartolomeo, nel novembre del 1943. Ne assunse il comando il capitano di corvetta Umberto Bardelli. Nel gennaio '44, nel ricordo del sommergibile del comandante Enzo Grossi, gli fu attribuito il nome di "Barbarigo".
    Delle quattro compagnie su cui era ordinato, la 2a e la 4a erano state addestrate a San Bartolomeo, mentre la e la 3a erano state trasferite per l'addestramento a Cuneo, alla caserma San Dalmazzo.
    Alla metà di febbraio il battaglione si riunì nuovamente a La Spezia. Il 19 ricevette dal comandante Borghese la bandiera di combattimento e il giorno 20 partì per il fronte di Anzio-Nettuno, dove gli angloamericani avevano creato una testa di ponte dopo lo sbarco avvenuto il 22 gennaio.
    A bordo di torpedoni, seguendo l'itinerario: La Spezia-Firenze-Arezzo-Orvieto-Viterbo-Roma, i marò raggiunsero la capitale dopo aver superato le previste difficoltà dei bombardamenti aerei e dei mitragliamenti a bassa quota degli Spitfire.
    A Roma sosta di alcuni giomi presso la caserma "Graziosi Lane". Un capitano dei granatieri, Alberto Marchesi, diede modo al comandante Bardelli di completare l'equipaggiamento e l'armamento del battaglione attingendo ai magazzini della caserma "Ferdinando di Savoia'.
 
LO SBARCO DI ANZIO
    L'operazione "Singole" (nome in codice dello sbarco ad Anzio e a Nettuno) avvenne il 22 gennaio 1944. A mezzan
otte, dopo ventidue ore di attività, unità della Marina americana e della "Rayon Navy" (contrammiraglio Frana I. Locri e Tomai H. Troubridge) avevano fatto sbarcare 36.034 uomini, 3.069 automezzi e quasi tutti i mezzi d'assalto del 6° Corpo d'Armata statunitense, comprendente la divisione britannica (gen. W. Penny), un reggimento e un battaglione paracadutisti, tre battaglioni di "Ranger" e una brigata di "Commandos". Scarsa l'opposizione tedesca e modeste le perdite subite: 13 morti, 44 dispersi e 87 feriti.
    La flotta di protezione era costituita da quattro incrociatori leggeri e 24 cacciatorpediniere. Le perdite tedesche erano state più rilevanti: due batterie costiere distrutte e due battaglioni decimati.
    Ma gli angloamericani badarono solo a consolidare la testa di ponte e a far sbarcare le altre divisioni del Corpo d'Armata, cioè la 45a di fanteria (gen. W. Eagles) e la divisione corazzata (gen. EN Armoni), in tutto 34.000 uomini e 15.000 automezzi. I temporeggiamenti e l'eccessiva prudenza del generale Lucca (comandante del Corpo d'Armata angloamericano), diedero il tempo al Feldmaresciallo Kesselring (comandante del Gruppo d’armare "C") di eseguire i piani predisposti in caso di sbarco a Ravenna, ad Anzio, Civitavecchia, Livorno o Viareggio.
    Le divisioni tedesche si misero in moto per convergere sulla testa di ponte di Anzio. La divisione corazzata "Hermann Goering" lasciò la zona di Frosinone: la 4a divisione paracadutisti quella di Terni; dal fronte del Garigliano la 29a divisione granatieri motocorazzata. Dall'Italia settentrionale, lo Stato Maggiore della 14' Armata e la 65a e 362a divisione di fanteria. Fu perfino disposto, da parte dell'O.K.W. (il Comando generale della Whermacht), l'invio ad Anzio della 715a divisione di fanteria dislocata nella regione di Marsiglia e della 114a divisione cacciatori di stanza nei Balcani.
    Una conversione di truppe così decentrate non poteva avvenire in un giorno, sicché il 23 gennaio, tra Roma ed Anzio, vi era soltanto un distaccamento della divisione corazzata "Hermann Goering", con un assortito campionario di pezzi d'artiglieria (qualche pezzo anticarro da 88 mm, cannoni da campagna italiani, francesi e jugoslavi). Passarono sette giorni prima che la 14a Armata tedesca potesse assumere una consistente sistemazione offensiva.
 
IL "BARBARIGO" AL FRONTE 
    Il 28 gennaio la divisione britannica conquistò Aprilia, 17 Km. a nord di Anzio, ma, alla sua sinistra, la 3a divisione di fanteria americana fu respinta davanti a Cisterna. La 14a armata tedesca aveva concentrato le divisioni a semicerchio intorno alla testa di ponte, dal Fosso della Moletta fino al ramo occidentale del Canale Mussolini.
    Le due controffensive tedesche, quella da Aprilia (16-20 febbraio) e l'altra da Cisterna (28 febbraio - 1 marzo), non erano riuscite a sfondare le linee degli alleati.
    Il "Barbarigo" arrivò al fronte mentre era in corso la seconda controffensiva, e sostò per breve tempo a Sermoneta: dalla collina si vedevano le linee nemiche, pioveva, e il tempo rimase perturbato fino alla fine di marzo. Il terreno, piatto e paludoso, era percorso da un groviglio di canali, fossi di bonifica e di irrigazione.
    Il battaglione venne destinato al settore sud, tenuto dalla 715a divisione tedesca di fanteria, che aveva partecipato alle due controffensive di Aprilia e di Cisterna subendo ingenti perdite. Il Comando della divisione credette di poter impiegare i marò come complementi da aggregare alle compagnie. Bardelli ottenne invece, dopo una lunga discussione con i tedeschi, che il battaglione avesse il suo tratto di fronte.
    La compagnia fu schierata sul tratto alto del Canale Mussolini, la 3a tra il fosso del Gorgolicino e la Strada Lunga, la 4a di qui fino al margine delle paludi: la 2a fu rimandata a Sezze per un corso di addestramento all'uso del panzerfaust e della mitragliatrice MG 42.
    Il reparto nemico del settore assegnato al "Barbarigo" era il l° Distaccamento della Special Service Force, composto per due terzi da americani e per un terzo da canadesi, con un addestramento equivalente a quello dei "Rangers".
    La prima ad essere attaccata fu la 3a compagnia. Gli americani impegnarono i marò con un attacco frontale, seguiti dai più aggressivi canadesi. La 2a compagnia diede il cambio alla 3a. Alla fine di marzo, il battaglione SS italiane "Degli Oddi" rilevò lungo il Canale Mussolini la 1a compagnia, spostata a Terracina per addestramento e sorveglianza costiera. La 3a compagnia tornò in linea davanti al Cerreto Alto, tra la strada Nascosa e la litoranea.
    Nel frattempo il "Barbarigo" provvedeva a dotarsi di una sua artiglieria, formando la 5a compagnia Cannoni, armata con pezzi da accompagnamento 65/17, prelevati dal Museo dei Granatieri. A La Spezia si stava costituendo il Gruppo Artiglieria "San Giorgio" dotato di pezzi someggiati da 75/13. Il comando della Decima inviò al fronte di Nettuno il tenente di vascello Carnevali, comandante del Gruppo "San Giorgio", per organizzare un gruppo di artiglieria da campagna. Formarono il gruppo una batteria da 105/28, una da 105/32 e una da 75/27. Il 15 aprile ci fu un attacco di mezzi corazzati canadesi nel settore del fronte tenuto dalla 2a compagnia che perse i capisaldi "Erna" e "Dora". Lo stesso giorno, al comando del tenente Giulio Cencetti, i marò riconquistarono i capisaldi persi nel precedente attacco.
    Il 19 aprile ci fu un altro attacco sul fronte della 2a compagnia. Ai primi di maggio nuovi cambi in linea: la 4a compagnia sostituiva la 2a, la 1a dava il cambio alla 3a che si trasferiva a Terracina per sorvegliare la costa.
    Il 26 aprile il comandante Bardelli venne richiamato a La Spezia per assumere un incarico superiore. Il tenente di vascello Vallauri sostituì Bardelli al comando del battaglione.
    Ancora un attacco americano al fosso del Gorgolicino, tenuto dalla 4a compagnia. I marò resistettero agli assalti e contrattaccarono il nemico.
    All'alba del 23 maggio gli angloamericani attaccarono dalla testa di ponte di Anzio in direzione di Cisterna, impiegando tre divisioni per tagliare la strada statale Casilina, principale via di ritirata della 10a Armata tedesca.
    Il 24 maggio il battaglione "Barbarigo" e il Gruppo d'artiglieria "San Giorgio" ricevettero l'ordine di ritirarsi. Le tre compagnie in linea si sganciarono in direzione di Sermoneta e Bassiano. La 2a fu attaccata da mezzi corazzati nei pressi di Cisterna, la 4a resistette agli attacchi nemici nell'abitato di Norma. Gli artiglieri del "San Giorgio", dopo aver esaurito tutte le munizioni a loro disposizione, fecero saltare le bocche da fuoco. La 3a compagnia ripiegava da Terracina ricongiungendosi al resto del battaglione.
    La postazione del plotone comandato dal guardiamarina Alessandro Tognoloni (251 compagnia) venne accerchiata da carri Sherman americani. Al grido di "Decima! Barbarigo", i marò andarono all'assalto dei carri. Tognoloni lanciò una bomba a mano e cadde colpito squarciato nel torace. Prima di perdere i sensi scaricò i colpi della sua pistola e, vuoto il caricatore, la lanciò contro il carro avanzante. Per gli atti di valore compiuti sul fronte di Nettuno gli fu concessa la Medaglia d'Oro.
    Il 31 maggio il "Barbarigo" giunse a Roma e si radunò nella caserma di Maridist, in Piazza Randaccio.
    La sera del 4 giugno le avanguardie della 5a Armata americana entrarono in città, primo fra tutti il l° Distaccamento della Special Service Force a cui il "Barbarigo" si era opposto strenuamente per tre mesi.
    La mattina del 5 giugno i resti del "Barbarigo" si inquadrarono e, divisi in piccoli gruppi, marciarono in direzione di La Spezia.
 
IL "BARBARIGO" IN PIEMONTE
    Nel giugno 1944 la "Decima" concentrò i suoi battaglioni nell'alto Piemonte. Il "Barbarigo" fu il primo reparto a giungere nella regione, si sistemò nella zona del lago di Viverone e successivamente fu trasferito a Pont Canavese.
    Nel pomeriggio dell'8 luglio, a Ozegna, una frazione a sud di Courgné (Torino), giunse nella piazza del paese un reparto motorizzato della Decima Mas, al comando del capitano di corvetta Umberto Bardelli. Si trattava di una quarantina di marò del battaglione "Barbarigo" reduci dal fronte di Nettuno.
    Nel paese operava una banda partigiana comandata da Piero Urati detto "Piero Piero". Bardelli aveva saputo che i partigiani erano disposti a uno scambio di prigionieri e per questo motivo si era recato a Ozegna per iniziare le trattative. Gli uomini del "Barbarigo" scesero dagli automezzi e attesero l'arrivo dei partigiani. Bardelli, per dimostrare il carattere pacifico della sua missione, ordinò ai suoi uomini di estrarre i caricatori dai mitra; anch'egli si tolse la pistola dalla fondina e la gettò a terra.
    Il comandante Bardelli e i suoi ufficiali cominciarono a discutere con i rappresentanti della banda partigiana giunti nella piazza. L'atmosfera era apparentemente distesa e nulla lasciava presagire quanto sarebbe avvenuto nel volgere di qualche minuto. Il dialogo si svolse con toni pacati da entrambe le parti.
    Mentre i capi partigiani trattavano con gli ufficiali della "Decima", circa duecento uomini della formazione di "Piero Piero" circondavano la piazza appostandosi nelle strade adiacenti. Quando la manovra di accerchiamento fu conclusa, i capi partigiani con un pretesto chiesero di allontanarsi dalla piazza con l'impegno di ritornare con i prigionieri fascisti da loro detenuti. Da parte sua, il comandante Bardelli promise sul suo onore di liberare, non appena rientrato a Ivrea, un uguale numero di partigiani. Dopo pochi minuti, mentre Bardelli e i suoi uomini attendevano il ritorno dei partigiani, nella piazza si abbatte sugli ignari marò una tempesta di fuoco.
    Nonostante un tentativo di resistenza organizzato da Bardelli, i partigiani ebbero il sopravvento sugli uomini della "Decima". Il comandante Bardelli fu uno dei primi a cadere fulminato.
    L'imboscata tesa dai partigiani costò ai marò altri nove morti e numerosi feriti. Alla salma di Bardelli i partigiani strapparono due denti d'oro e gli altri marò uccisi vennero rinvenuti lordati di letame.
    Nei primi giorni dell'ottobre 1944, il "Barbarigo" mosse all'attacco dei partigiani attestati nella zona di Rimordono (Torino). I marò sbaragliarono le formazioni avversarie, costringendo le bande a riparare in territorio francese.
 
SUL FRONTE ORIENTALE
    Il 25 ottobre il battaglione lasciò Ponte Canavese per il fronte orientale. Il 29 giunse a Vittorio Veneto.
    Nella zona, la gravissima, situazione determinata dalla pressione esercitata contro la frontiera italiana e sulla città di Gorizia dai partigiani sloveni del "IX Corpus" appoggiati da bande comuniste italiane, richiese l'intervento del "Barbarigo", affiancato dalla 2a e 3a compagnia del battaglione "Valanga". I partigiani slavi erano penetrati sino nei boschi del Consiglio; i reparti della "Decima" rastrellarono la zona, infliggendo ingenti perdite alle bande di Tito. Alla fine di dicembre il "Barbarigo", con altri reparti della divisione "Decima" fu inviato sul fronte dell’Isonzo per fronteggiare il "IX Corpus" che minacciava la città di Gorizia.
    Per contrastare le bande tutine, il comando operativo della "Decima" mise a punto con il comando dell’Adriatische-Kustenland il piano Adele Aktion (operazione aquila). Il "Barbarigo" fu il primo reparto ad essere impiegato contro gli slavi, risalì la Biasima occupando l'abitato malgrado la strenua resistenza opposta dai partigiani. Poi occupò Cal di Canale, Localizza e Chiappavano.
    Ai primi di febbraio '45 la divisione "Decima" lasciò Gorizia, ma il battaglione "Barbarigo" restò ancora qualche settimana nella zona a difesa dei confini orientali della Repubblica e sui monti San Marco e Spino respinse gli attacchi dei partigiani sloveni. Con un contrattacco, che impegnò tutte le compagnie del battaglione, ancora una volta i marò sconfissero il nemico.
 
FRONTESUD
    A metà marzo giunse al battaglione l'ordine di trasferimento sul fronte sud. Il reparto partì da Vittorio Veneto il giorno 20 diretto a Rovigo. Il giorno 26 passò da Ferrara, Argenta e Imola. Il giorno successivo entrò in linea alle dipendenze del comando "I° Gruppo di combattimento Decima", comprendente oltre al "Barbarigo" il battaglione "Lupo", il battaglione NP (Nuotatori Paracadutisti), il battaglione "Freccia" (Genio e Trasmissioni) e il Gruppo d'artiglieria "Colmino".
    Nella zona di Imola, dal 28 marzo al 4 aprile, il battaglione fu impegnato in un'intensa attività di pattuglia catturando numerosi prigionieri, appartenenti al gruppo "Friuli" dell'esercito regio.
    Il 20 aprile, per l'arretramento del fronte, il battaglione iniziò il ripiegamento verso nord attraversando il fiume Po in località Oro. A Santa Maria Fornace, i marò sostennero un violento scontro con reparti della brigata "Cremona" del regio esercito del sud (in uniforme britannica).
    Il 27 aprile il "Barbarigo" toccò Mondonovo giungendo in serata a Conserve. Il giorno dopo il reparto proseguì verso Allignassero in direzione di Padova, affrontando presso il ponte del Basassero una postazione partigiana che fu sgominata dai marò della 2a compagnia.
 
L'ONORE DELLE ARMI AL "BARBARIGO"
    Nella notte del 29 aprile il "Barbarigo" si schierò per ascoltare le parole del comandante del "I° Gruppo di combattimento Decima", capitano di corvetta Di Giacomo, e di un ufficiale di una brigata corazzata neozelandese che fece ascoltare il messaggio del Maresciallo Rodolfo Grazianti, registrato per invitare a deporre le armi, evitando ulteriori spargimenti di sangue.
    Gli uomini del "Barbarigo", dopo una notte praticamente insonne, inquadrati dai loro ufficiali, la mattina seguente entrarono a Padova armati, passando fra i reparti di carristi inglesi e neozelandesi che resero loro l'onore delle armi. Il 30 aprile il battaglione si concentrò nella caserma "Pra della Valle" e venne considerato disciolto. I marò furono avviati al 209 PO Cap di Fragola presso Napoli, dove rimasero circa un mese; da qui il 5 giugno furono trasferiti a Taranto e imbarcati sulla Duchessa of Richmond diretta in Algeria, destinazione il 211 PO Cap di Cap Matifou ad una trentina di chilometri da Algeri, in prigionia.
 
 
                                                                                                                                     


venerdì 16 aprile 2021

Grazie Covid19 per averci fatto scoprire la verità…

 

Grazie Covid19 per averci fatto scoprire la verità…

Grazie Covid19 perché attraverso questo terrorismo mediatico che viene diffuso da squallidi governanti e dalla stampa di regime ci hai aperto gli occhi sulla realtà delle cose. Finalmente dopo 77 anni di menzogne sappiamo conoscere chi veramente sta ed è stato dalla parte del popolo. Grazie Covid19 perché adesso sappiamo che nelle istituzioni devono stare persone oneste e capaci e non servi del politico di turno o di chi viscidamente inganna la gente. Questo terrorismo mediatico, inutile, deleterio, disastroso sta portando alla depressione molti Italiani, molti Europei e il resto del mondo intero. Grazie Covid19 che ci hai fatto capire che non possiamo essere governati da incapaci, da persone che non ci rappresentano, da idioti che hanno distrutto tutto il nostro patrimonio consegnandolo nelle mani dello straniero. Grazie per averci fatto capire che il bene più grande sono i nostri figli, la nostra famiglia, il nostro Popolo. Grazie Covid19 che ora finalmente ci fai vedere in modo nitido i volti dei traditori dell’Italia. Dobbiamo difendere la nostra gente, dobbiamo difendere i nostri confini. Dobbiamo chiudere i porti e le frontiere e non blindare le città.

Dobbiamo ritornare ad amare la natura, a pulire i nostri fiumi dall’inquinamento e a dire No alle tecnologie che portano morte – vedi 5G

Basta con questa Europa del pensiero unico che ha portato allo sconquasso un intero continente. Grazie Covid19 che ci hai fatto capire che alcuni vaccini sono pericolosissimi e vengono iniettati per ammazzare e non per guarire. Basta con la BCE, banda di ladri e speculatori. Grazie Covid19 per averci fatto capire che i medici devono stare dalla parte dei pazienti e non fare gli interessi delle case farmaceutiche. Nelle istituzioni devono essere occupate persone capaci ed intellettualmente oneste. Grazie Covid19 per averci fatto capire il totale fallimento di questa democrazia rothschildiana nata col tradimento di Cassibile del 1943. Noi Italiani dobbiamo ritornare a fare figli, proteggerli e farli crescere forti e sani nel corpo e nella mente, esattamente così come facevano i nostri nonni. Basta con i cibi spazzatura, basta con questa Unione Europea, che altro non è che una banda di farabutti, di ladri, di satanisti…

Noi siamo l’Italia, Noi siamo la Cultura, Noi siamo la Storia. Ritorniamo ad essere Italiani… (sa. br.)

gli Italiani devono ritornare a fare figli ed educarli come facevano i nostri nonni
 
                                                                                                                                                 

        DA ONDA SUD

sabato 10 aprile 2021

Le bugie sulla seconda guerra mondiale

 

Le bugie sulla seconda guerra mondiale



PAUL CRAIG ROBERTS 
Sa Defenza 

Seconda guerra mondiale: la base della nostra era.

Lo storico David Irving ha dedicato la sua vita a scoprire la verità sulla seconda guerra mondiale per renderla pubblica.

All'inizio della sua carriera, era famoso per i suoi lavori su Hitler e Churchill.

Ma da quando ha messo in discussione la storia convenzionale dell'Olocausto, è divenuto persona non gradita.
È ora di vedere com'è realmente la storia vera scevra dalle ideologie e sensibilità di parte.


*****

All'indomani di una guerra, la storia non può essere scritta.

La parte perdente non ha nessuno con cui parlare.

Gli storici sul lato vincente sono costretti da anni di propaganda bellica che demonizza il nemico mentre oscura i crimini dei giusti vincitori.
Le persone vogliono divertirsi e sentirsi bene con la loro vittoria, non vogliono sapere che la loro parte è la responsabile della guerra o che la guerra avrebbe potuto essere evitata tranne che per le agende nascoste dei loro stessi leader.
Gli storici sono anche vincolati dall'indisponibilità delle informazioni.


Per nascondere errori, corruzione e crimini, i governi bloccano i documenti per decenni. 

Le memorie dei partecipanti non sono ancora state scritte.

I diari sono persi o trattenuti per paura di ritorsioni.

È costoso e richiede tempo per localizzare i testimoni, specialmente quelli sul lato perdente, e convincerli a rispondere alle domande.

Qualsiasi racconto che sfida il "racconto felice" richiede una grande quantità di conferme da documenti ufficiali, interviste, lettere, diari e memorie, e anche questo non sarà sufficiente. 


Per la storia della Seconda Guerra Mondiale in Europa, questi documenti possono essere diffusi dalla Nuova Zelanda e dall'Australia attraverso il Canada e gli Stati Uniti attraverso la Gran Bretagna e l'Europa e in Russia.

Uno storico sulla traccia della verità affronta lunghi anni di intense ricerche e sviluppi sull'acume per giudicare e assimilare le prove che scopre in un quadro veritiero di ciò che è accaduto.

La verità è sempre immensamente diversa dalla propaganda di guerra del vincitore

Come ho riferito di recente, Harry Elmer Barnes è stato il primo storico americano a fornire una testimonianza della prima guerra mondiale basata su fonti primarie.

Il suo resoconto sincero differiva in modo così sostanziale dalla propaganda di guerra da aver richiamato ogni nome nel libro.

David Irving
La verità è raramente benvenuta.
David Irving
, senza dubbio il miglior storico della parte europea della seconda guerra mondiale, ha imparato, con le sue grandi spese, che sfidare i miti non rimane impunito.


Tuttavia, Irving perseverò.
Se vuoi sfuggire alle bugie sulla seconda guerra mondiale che dirigono ancora il nostro disastroso corso, devi solo studiare due libri di David Irving: Hitler's War e il primo volume della sua biografia di Churchill , Churchill's War: The Struggle for Power.

Irving è lo storico che ha trascorso decenni a rintracciare diari, sopravvissuti e ha richiesto il rilascio di documenti ufficiali.

È lo storico che ha trovato il diario di Rommel e i diari di Goebbles, lo storico che ha ottenuto l'ingresso negli archivi sovietici, e così via.

Ha familiarità con fatti reali sulla seconda guerra mondiale rispetto al resto degli storici messi insieme.

Il famoso storico militare britannico, Sir John Keegan, scrisse nel Times Literary Supplement : "Due libri si distinguono dalla vasta letteratura della seconda guerra mondiale:
The Struggle for Europe di Chester Wilmot
, pubblicato nel 1952, e Hitler's War di David Irving .

Nonostante i molti riconoscimenti, oggi Irving è demonizzato nel pubblicare i suoi libri.
Eviterò la storia di come è stato, ma, sì, hai indovinato, erano i sionisti.

Semplicemente non puoi dire nulla che alteri la loro immagine propagandistica della storia.

Nel seguito, presenterò la mia impressione leggendo queste due opere magistrali.

Irving
stesso è molto scarso sulle opinioni.

Fornisce solo i fatti di documenti ufficiali, intercettazioni registrate, diari, lettere e interviste
.
La seconda guerra mondiale fu la guerra di Churchill, non la guerra di Hitler.
Irving fornisce fatti documentati dai quali il lettore non può evitare questa conclusione.

Churchill prese la sua guerra, per la quale desiderava ardentemente, a causa del trattato di Versailles che spodestò la Germania dal territorio tedesco e impose umiliazioni ingiuste e irresponsabili alla Germania.

Hitler e la Germania nazional-socialista (nazista sta per il Partito Operaio Nazional-Socialista) sono le entità più demonizzate della storia.

Qualsiasi persona che trova qualcosa di buono in Hitler o in Germania viene immediatamente demonizzata.


La persona diventa un emarginato indipendentemente dai fatti.

Irving ne è consapevole.

Ogni volta che il suo resoconto fattuale di Hitler inizia a mostrare una persona molto diversa dall'immagine demonizzata, Irving getta  un linguaggio negativo su Hitler.

Allo stesso modo per Winston Churchill.

Ogni volta che il racconto di Irving mostra una persona completamente diversa dall'icona adorata, Irving getta in un linguaggio riconoscente.

Questo è ciò che uno storico deve fare per sopravvivere dicendo la verità.
Per essere chiari, su quanto segue, sto semplicemente riportando ciò che mi sembrano essere le conclusione dai fatti documentati presentati in queste due opere di studio.

Sto semplicemente riportando quello che ho capito della ricerca stabilita da Irving.

Leggi i libri e arrivi alla tua conclusione.



La seconda guerra mondiale fu iniziata dalla dichiarazione di guerra britannica e francese contro la Germania, non da un blitzkrieg di sorpresa dalla Germania.
La completa disfatta e il collasso degli eserciti britannico e francese fu il risultato della dichiarazione di una guerra per la quale la Gran Bretagna era impreparata a combattere e degli sciocchi francesi intrappolati da un trattato con gli inglesi, che, rapidamente abbandonarono il loro alleato francese, lasciando la Francia alla misericordia della Germania.

La pietà della Germania era notevole.


Hitler lasciò una larga parte della Francia e le colonie francesi non occupate e al sicuro dalla guerra sotto un governo semi-indipendente sotto Petain.

Per il suo servizio nel proteggere una parvenza di indipendenza francese, Petain fu condannato a morte da Charles de Gaulle, dopo la guerra per la collaborazione con la Germania, una carica ingiusta.

In Gran Bretagna, Churchill era escluso dal potere.
Immaginava che una guerra lo avrebbe riportato al potere.

Nessun Britannico potrebbe eguagliare la retorica e le orazioni di Churchill.

O determinazione.

Churchill desiderava il potere, e voleva riprodurre le incredibili imprese militari del suo illustre antenato, il Duca di Marlborough, la cui biografia scritta da Churchill dice che sconfisse dopo anni di lotta militare il potente re Sole della Francia, Luigi XIV, il sovrano d'Europa.

In contrasto con l'aristocratico britannico, Hitler era un uomo del popolo.

Ha recitato per il popolo tedesco.

Il trattato di Versailles aveva smembrato la Germania.

Parti della Germania furono confiscate e consegnate alla Francia, Belgio, Danimarca, Polonia e Cecoslovacchia.

Dato che la Germania non aveva effettivamente perso la guerra, essendo gli occupanti di territori stranieri quando la Germania accettò un ingannevole armistizio, la perdita di circa 7 milioni di tedeschi in Polonia e Cecoslovacchia, dove i tedeschi furono abusati, non fu considerata un risultato equo.

Il programma di Hitler era di rimettere la Germania di nuovo insieme.

Ci è riuscito senza guerra fino a quando non è arrivato in Polonia.

Le richieste di Hitler erano giuste e realistiche, ma Churchill, finanziata dal Focus Group con denaro ebraico, esercitò una tale pressione sul primo ministro britannico Chamberlain che Chamberlain intervenne nei negoziati polacco-tedeschi e rilasciò una garanzia britannica alla dittatura militare polacca qualora la Polonia si rifiutasse di rilasciare territorio e popolazioni tedesche.


Gli inglesi non avevano modo di far valere la garanzia, ma la dittatura militare polacca mancava dell'intelligenza per rendersene conto.

Di conseguenza, la dittatura polacca rifiutò la richiesta della Germania.

Da questo errore di Chamberlain e dalla stupida dittatura polacca, arrivò l'accordo Ribbentrop / Molotov che la Germania e l'Unione Sovietica avrebbero diviso la Polonia tra loro.

Quando Hitler attaccò la Polonia, la Gran Bretagna e gli sfortunati francesi dichiararono guerra alla Germania a causa della inapplicabile garanzia britannica.

Ma gli inglesi e i francesi stavano attenti a non dichiarare guerra all'Unione Sovietica che avrebbe occupato la metà orientale della Polonia.

Così la Gran Bretagna fu responsabile della seconda guerra mondiale, dapprima stupidamente interferendo nelle trattative tedesco / polacco, e in secondo luogo dichiarando guerra alla Germania.

Churchill era concentrato sulla guerra con la Germania, che covava da anni prima della guerra.

Ma Hitler non voleva nessuna guerra con la Gran Bretagna o con la Francia, e non intendeva invadere la Gran Bretagna.


La minaccia di invasione era una chimera evocata da Churchill per unire l'Inghilterra dietro di se.

Hitler
espresse la sua opinione, sull'impero britannico, pensava che fosse essenziale per l'ordine nel mondo e che in sua assenza gli europei avrebbero perso la loro supremazia mondiale.

Dopo la sconfitta tedesca degli eserciti franco-britannico, Hitler offrì una pace
straordinariamente generosa alla Gran Bretagna.

Ha detto che non voleva nulla dalla Gran Bretagna, ma il ritorno delle colonie della Germania.

Ha affidato l'esercito tedesco alla difesa dell'impero britannico e ha detto che avrebbe ricostituito sia gli stati polacchi che quelli cechi e li avrebbe lasciati alla loro discrezione.



Winston Churchill mantenne le offerte di pace di Hitler il più segreto possibile e riuscì nei suoi sforzi a bloccare ogni pace.

Churchill voleva la guerra
, in gran parte, per la sua stessa gloria.

Franklin Delano Roosvelt  (*FDR)
incoraggiò astutamente Churchill nella sua guerra, ma senza impegnarsi a nome della Gran Bretagna.
Roosevelt sapeva che la guerra avrebbe raggiunto il suo scopo di mandare in rovina la Gran Bretagna e distruggere l'Impero britannico, e che il dollaro americano avrebbe ereditato la potente posizione dalla sterlina britannica di essere la valuta di riserva del mondo.
 

Una volta che Churchill aveva intrappolato la Gran Bretagna in una guerra che non poteva vincere da sola,  Roosevelt iniziò a distribuire aiuti in cambio di prezzi estremamente alti, ad esempio 60 distruttori statunitensi obsoleti e in gran parte inutili per le basi navali britanniche nell'Atlantico. 

Roosevelt
 ha ritardato il Lend-Lease fino a quando la disperata Gran Bretagna non ha girato $ 22, 000 milioni di oro britannico più 42 milioni di dollari in oro della Gran Bretagna in Sudafrica

Quindi iniziò la vendita forzata di investimenti britannici all'estero.

Ad esempio, la Viscose Company di proprietà britannica, che aveva un valore di $ 125 milioni nel 1940, non aveva debiti e deteneva $ 40 milioni in titoli di stato, è stata venduta alla House of Morgan per $ 37 milioni.

Fu tale atto un furto per gli inglesi che alla fine ottennero circa due terzi del valore della compagnia da consegnare a Washington per il pagamento delle munizioni di guerra.

L'aiuto americano fu anche "condizionato dal fatto che la Gran Bretagna smantellasse il sistema di preferenza imperiale ancorato all'accordo di Ottawa del 1932."

Per Cordell Hull, l'aiuto americano era "un coltello per aprire quel guscio di ostrica, dell'Impero."

Churchill lo vide arrivare, ma lui era troppo in là per fare qualsiasi cosa tranne Roosevelt : sarebbe sbagliato, ha scritto Churchill  a Roosevelt.

Si potrebbe  scrivere un lungo saggio su come Roosevelt ha spogliato la Gran Bretagna dei suoi beni e della sua potenza mondiale.

Irving scrive che in un'epoca di statisti gangster, Churchill non aveva la lega di Roosevelt.

La sopravvivenza dell'impero britannico non era una priorità per Roosevelt.

Considera Churchill come un sempliciotto da spennare, inaffidabile e ubriaco per la maggior parte del tempo.


Irving riferisce che la politica di FDR era di pagare quel tanto che bastava per dare a Churchill "il tipo di sostegno che una corda dà a un impiccato"
.

Roosevelt inseguì "la sua sovversione dell'impero per tutto il corso della guerra".

Alla fine Churchill si rese conto che Washington era in guerra con la Gran Bretagna più ferocemente di quanto lo fosse Hitler.


La grande ironia era che Hitler aveva offerto a Churchill la pace e la sopravvivenza dell'Impero.

Quando fu troppo tardi, Churchill arrivò alla conclusione di Hitler che il conflitto con la Germania è stata la guerra "più inutile" e non necessaria . 
Anche Pat Buchanan la vede così

Hitler proibì il bombardamento di aree civili delle città britanniche.

Fu Churchill a dare inizio a questo crimine di guerra, successivamente emulato dagli americani.
Churchill ha tenuto segreto il bombardamento britannico dei civili tedeschi al popolo britannico e ha lavorato per impedire il monitoraggio della Croce Rossa dei raid aerei, così nessuno avrebbe saputo che stava bombardando le aree residenziali civili, non la produzione di guerra.

Lo scopo del bombardamento di Churchill - le prime bombe incendiarie per impostare tutto l'incendio e poi gli alti esplosivi per impedire ai vigili del fuoco di controllare le fiamme - era di provocare un attacco tedesco a Londra, con cui Churchill avrebbe dovuto poi legare il popolo britannico e creare simpatia negli Stati Uniti e avrebbe aiutato  Churchill a trascinare l'America nella guerra.

Un raid britannico ha ucciso 50.000 persone ad Amburgo e un successivo attacco ad Amburgo  ha causato altri 40.000 morti civili. 

Un soldato tedesco applica una medicazione a un civile russo ferito
Churchill ordinò anche che i gas velenosi venissero aggiunti alle bombe incendiarie nelle aree residenziali civili tedesche e che Roma venisse bombardata e ridotta in cenere.
La British Air Force ha rifiutato entrambi gli ordini.

Alla fine della guerra, gli inglesi e gli americani hanno distrutto la bellissima città barocca di Dresda, bruciando e soffocando 100.000 persone nell'attacco.

Dopo mesi di attacchi incendiari alla Germania, inclusa Berlino, Hitler cedette ai suoi generali e rispose con la stessa natura.

Churchill è riuscito nel suo intento bellico.

La storia divenne il " London Blitz", non il blitz britannico della Germania con zero persone nell'attacco.

Come Hitler in Germania, Churchill ha assunto la direzione della guerra.

Ha funzionato più come un dittatore  ha ignorato i servizi militari, da primo ministro, i consigli dei leader militari del paese.

Entrambi i capi avrebbero potuto essere corretti nella valutazione dai loro ufficiali comandanti, ma Hitler era uno stratega di guerra  migliore di Churchill, al quale non funzionava mai nulla.

Alla disgrazia di Gallipoli della prima guerra mondiale di Churchill si aggiunse ora l'introduzione delle truppe britanniche in Norvegia, Grecia, Creta, Siria - tutte decisioni con fallimenti ridicoli - e il fiasco di Dakar.

Churchill ha anche acceso i francesi, distruggendo la flotta francese con la morte di 1.600 marinai francesi a causa di un suo  timore, infondato, che Hitler avrebbe violato il trattato con i francesi e avrebbe sequestrato la flotta.


Ognuna di queste disavventure Churchilliane avrebbe potuto sfociare in un voto di sfiducia, ma con Chamberlain e Halifax allontanati dal potere non c'era più una leadership alternativa. In effetti, la mancanza di leadership è la ragione per cui né il gabinetto né i militari potevano resistere a Churchill, una persona dalla determinazione ferrea.

Hitler era anche una persona di determinazione ferrea, e con la sua determinazione indossava se stesso e la Germania.

Non ha mai voluto la guerra con l'Inghilterra e la Francia.

Questa era opera di Churchill, non di Hitler.

Come Churchill, aveva dietro se il popolo britannico, pure Hitler aveva il popolo tedesco dalla sua parte, perché rappresentava la Germania che aveva ricostruito dallo stupro e dalla rovina del trattato di Versailles.

Ma Hitler, non era un aristocratico come Churchill, ma di origini basse e ordinarie, non ha mai preteso la lealtà di molti ufficiali militari prussiani aristocratici, quelli con il "von" prima del loro nome.

Era afflitto da traditori dell'Abwehr, dalla sua intelligence militare, compreso il suo direttore, l'ammiraglio Canaris.

Sul fronte russo nell'ultimo anno, Hitler fu tradito da generali che aprirono strade, per l'indifesa Berlino, ai russi.

I peggiori errori di Hitler furono la sua alleanza con l'Italia e la sua decisione di invadere la Russia.
Ha anche sbagliato a lasciare che gli inglesi andassero a Dunkerque.

Li lasciò andare perché non voleva rovinare la possibilità di porre fine alla guerra umiliando gli inglesi con la perdita dell'intero esercito.

Ma con Churchill non v'era possibilità di pace.
Non distruggendo l'esercito britannico, Hitler aumentò involontariamente la vanagloria di Churchill il quale trasformò l'evacuazione in eroismo britannico con grande volontà di combattenti.

Non è chiaro il motivo per cui Hitler ha invaso la Russia
.

Una possibile ragione è informazione scarsa o intenzionalmente ingannevole dell'Abwehr sulle capacità militari russe.

Hitler
in seguito disse ai suoi associati che non l'avrebbe mai invasa se avesse saputo delle enormi dimensioni dell'esercito russo e della straordinaria capacità dei sovietici di produrre carri armati e aerei.

Alcuni storici hanno concluso che la ragione per cui Hitler invase la Russia, fu perché concluse che gli inglesi non avrebbero accettato di porre fine alla guerra e si aspettavano che la Russia entrasse in guerra dalla parte della Gran Bretagna.

Pertanto, Hitler ha deciso di escludere questa possibilità conquistando la Russia.


Un russo ha scritto che Hitler ha attaccato perché Stalin si stava preparando ad attaccare la Germania.
Stalin ha avuto forze considerevoli molto avanti, ma avrebbe più senso aspettare che Stalin aspettasse che l'Occidente si rovinasse nel reciproco salasso, intervenire successivamente per raccogliere tutto se solo lo avesse voluto.

O forse Stalin si stava posizionando per occupare parte dell'Europa orientale per porre un cuscinetto tra l'Unione Sovietica e la Germania.

Qualunque sia la ragione dell'invasione, ciò che ha sconfitto Hitler era il primo inverno russo in 30 anni.

Ha fermato tutto sulle sue tracce prima che l'accerchiamento ben pianificato e successivo potesse essere completato.

L'inverno rigido ha immobilizzato i tedeschi e ha dato a Stalin il tempo di riprendersi.


A causa dell'alleanza di Hitler con Mussolini, a cui mancava un'efficace forza combattente, le risorse necessarie sul fronte russo vennero drenate due volte per salvare l'Italia.

A causa delle disavventure di Mussolini, Hitler ha dovuto drenare truppe, carri armati e aerei da combattimento dall'invasione russa per salvare l'Italia in Grecia e nel Nord Africa e occupare Creta.

Hitler ha commesso questo errore per lealtà nei confronti di Mussolini.


Più tardi nella guerra, quando i contrattacchi russi spingevano i tedeschi fuori dalla Russia, Hitler dovette deviare preziose risorse militari per salvare Mussolini dall'arresto e occupare l'Italia per impedirne la resa.
La Germania semplicemente mancava della manodopera e delle risorse militari per combattere su un fronte di 1.000 miglia in Russia, e anche in Grecia e Nord Africa, occupa parte della Francia e difese l'uomo contro un'invasione americana / britannica della Normandia e dell'Italia.

L'esercito tedesco era una magnifica forza combattente, ma fu sopraffatto da troppi fronti, troppa strumentazione e comunicazioni spensierate.

I tedeschi non hanno mai capito nonostante molte erano le prove che gli inglesi potessero leggere la loro crittografia
.

Pertanto, gli sforzi per rifornire Rommel in Nord Africa furono impediti dalla marina britannica.

Irving non si rivolge mai direttamente in nessun libro all'Olocausto.

Documenta il massacro di molti ebrei, ma il quadro che emerge dalle prove concrete è che l'olocausto del popolo ebraico era diverso dalla storia ufficiale sionista.

Nessun piano tedesco, o ordini di Hitler, o di Himmler o di chiunque altro, sono mai stati trovati per un olocausto organizzato dal gas e dalla cremazione degli ebrei. Questo è straordinario in quanto un uso così massiccio delle risorse e dei trasporti avrebbe richiesto una massiccia organizzazione, budget e risorse.

Documenti mostrano che il piano di Hitler è di ricollocare gli ebrei europei in Madagascar alla fine della guerra.

Con il successo dell'invasione russa, il piano viene cambiato e decide di inviare gli ebrei europei ai bolscevichi ebrei della parte orientale della Russia e che Hitler stava per lasciare a Stalin.

Ci sono ordini documentati dati da Hitler che impediscono massacri di ebrei.


Hitler ha detto più e più volte che "il problema ebraico" sarebbe stato risolto dopo la guerra.

Sembra che la maggior parte dei massacri di ebrei siano stati commessi da amministratori politici tedeschi di territori occupati nell'est cui sono stati inviati ebrei dalla Germania e dalla Francia per il trasferimento.

Invece di affrontare l'inconveniente, alcuni amministratori li hanno allineati e sparati in trincee aperte.

Altri ebrei caddero vittime della rabbia degli abitanti dei villaggi russi che avevano sofferto a lungo con gli amministratori ebrei bolscevichi
.

I "campi di sterminio" erano in effetti campi di lavoro.

Auschwitz
, ad esempio, oggi museo dell'Olocausto, era il sito della fabbrica di gomma artificiale essenziale della Germania.

La Germania era alla disperata ricerca di forza lavoro.

 
Una percentuale significativa del lavoro di produzione di guerra tedesco era stata rilasciata all'esercito per riempire i buchi nelle linee tedesche sul fronte russo.

I siti di produzione di guerra, come ad esempio Auschwitz, avevano come forza lavoro rifugiati sfollati dalle loro case con la guerra, ebrei da deportare dopo la fine della guerra, e chiunque altro potesse essere costretto a lavorare.

La Germania aveva un disperato bisogno di qualsiasi forza lavoro che potesse ottenere.


Ogni campo aveva crematori.

Il loro scopo non era quello di sterminare le popolazioni ma di eliminare i morti dal flagello del tifo, delle morti naturali e di altre malattie
.

I rifugiati venivano da tutte le parti e portavano con sé malattie e germi.

Le orribili foto di masse di corpi morti simili a uno scheletro che si dice siano la prova dello sterminio organizzato degli ebrei sono in realtà dei detenuti che sono morti di tifo e di fame negli ultimi giorni della guerra, quando la Germania era disorganizzata e priva di medicine e cibo per campi di lavoro.
I grandi nobili vincitori occidentali stessi bombardarono i campi di lavoro e contribuirono alla morte dei detenuti.

I due libri su cui ho riportato un totale di 1.663 pagine, e ci sono altri due volumi della biografia di Churchill.

Questa massiccia e documentata informazione storica sembrava destinata a passare nella Fossa della Memoria in quanto incoerente sia con l'auto-giustizia dell'Occidente che con la capitale umana degli storici di corte.

I fatti sono troppo costosi per essere conosciuti.
Ma gli storici hanno iniziato ad aggiungere ai propri conti le informazioni scoperte da Irving.

Ci vuole uno storico coraggioso per lodarlo, ma possono citarlo e plagiarlo.

È incredibile quanta potenza hanno i sionisti nell'Olocausto.

Norman Finkelstein
lo chiama The Holocaust Industry .

Vi sono ampie prove che gli ebrei e molti altri hanno sofferto, ma i sionisti sostengono che si è trattato di un'esperienza unica limitata agli ebrei.

Nella sua introduzione alla guerra di Hitler Irving riferisce che, nonostante le vendite diffuse del suo libro, l'elogio iniziale degli storici affermati e il fatto che il libro fosse necessario leggere nelle accademie militari da Sandhurst a West Point, "Ho avuto la mia casa distrutta da teppisti, la mia famiglia terrorizzata, il mio nome infangato, i miei stampatori [editori] vengono bombardati e incendiati e e io stesso arrestato e deportato da piccola, democratica Austria—un atto illegale, i loro tribunali hanno deciso, per cui i colpevoli del ministero sono stati puniti; per volere di accademici scontenti e di cittadini influenti [i sionisti], negli anni successivi, fui deportato dal Canada (nel 1992) e rifiutato in Australia, Nuova Zelanda, Italia, Sud Africa e altri paesi civilizzati intorno al mondo. Gruppi affiliati a livello internazionale hanno diffuso lettere ai bibliotecari, implorando che questo libro fosse tolto dai loro scaffali ".

Così tanto per dire del pensiero libero e la verità nel mondo occidentale.
Nulla è così poco considerato in Occidente come libero pensiero, libera espressione e verità.

In Occidente le spiegazioni sono controllate al fine di far avanzare l'agenda dei gruppi di interesse al potere.

Come ha imparato David Irving, guai a chiunque si intrometta.


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TRATTO DA:

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sabato 3 aprile 2021

PATTUGLIE

 

PATTUGLIE


 Luigi Freddi è un nome fondamentale per la cultura italiana in quanto creatore della moderna cinematografia italiana , ideatore di Cinecittà e della Biennale di Venezia. Giornalista, collaboratore del Popolo d’ Italia, fu dapprima futurista, poi volontario fiumano e attivo militante dei fasci di Combattimento.

Questa sua antologia, ristampata per la prima volta dal 1929, rievoca la militanza politica dell’ autore e ci restituisce il quadro vivido di una Italia non rassegnata a soccombere ed artefice del proprio destino. Una Italia giovane di cui è smarrito anche il ricordo nella fosca agonia dei nostri giorni di decadenza.

 Il volume qui ristampato venne edito la prima volta come numero speciale della rivista Antieuropa. Asvero Gravelli, direttore della rivista e uno degli scrittori e polemisti politici di maggior qualità letteraria del periodo, firma anche una partecipe presentazione di questo volume che abbiamo conservato anche in questa ristampa. L’ Autore di questo libro/antologia, coerentemente con i propri ideale, aderì alla RSI e scontò anche il carcere per questa sua coerenza.

Per presentare l' Autore, proponiamo la lettura di questo passaggio, dedicato all' epopea delle camicie nere mussoliniane, argomento del testo ristampato dalla Lanterna :




  “Cercammo un simbolo. Il tricolore era stato troppo profanato dalla retorica patriottarda dei partiti costituzionali, e rappresentava ancora la viltà miserabile miserevole e miseranda dei governi demo-liberali che si nutrivano di miscele d’oppio e di cantaride, lasciando imbordellare l’Italia e prostituire il suo destino…..

Allora scegliemmo il nero vessillo degli Arditi, che aveva preceduto gli assalti oltre le trincee di carne umana del Grappa e sull’altra riva del Piave, gonfia di sangue.

Aveva il colore “della morte che infutura la vita”, e per questo l’abbiamo prediletto; era il simbolo della nostra disperazione e della nostra ferocia, e ci pareva che in esso risplendesse tenebrosa e tremenda la “voluttà di morire” che arroventava i nostri sensi di giovani gagliardi pronti a tutto.

Erano i tempi in cui nelle nostre canzoni non ricorrevano i temi dell’amore, del piacere e della gioia, ma risuonavano cupe parole apocalittiche: “pugnale”, “bomba a mano” trovavan rime che facevan rabbrividire le timorate nonché vigliacchissime anime dei conservatori pronti a ceder tutto pur di conservare le ghirbe flaccide e graveolenti.

Il ritornello spavaldo echeggiava risolutivo ammonitore e terribile come la cannonata, e volgeva in fuga le mandrie imbestialite del socialismo gaglioffo e vigliacco”.


LINK UFFICIALE DEL LIBRO : 



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