venerdì 29 novembre 2024

CANTO DELLE DONNE FASCISTE

 


 CANTO DELLE DONNE FASCISTE 

Cosa importa se siam donne
Non alberga in noi paura
Né c'intralciano le gonne
Nella lotta santa e pura.

Sempre unite e sempre forti,
O fratelli pugneremo,
Vendicando i nostri morti,
Con italica virtù.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Cosa importa a noi Fasciste
della critica severa
delle femmine pipiste
che ci stiman da galera!

Siamo franche e siam sicure
della fede e dell’onore,
aborriamo l’imposture
della falsa santità!

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Le beghine disprezziamo,
che non han niente di pio,
ma convinte noi crediamo
in un santo e giusto Dio;

Disprezziam gli svenimenti,
le pettegole volgari,
le megere delinquenti
che han di sangue avidità.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Della donna è la missione
D'insegnar fede ed amor
E trasmetter la passione
Della patria in ogni cuore!

E' la nostra fede immensa,
Che può dar la redenzione
E formare ogni coscienza
Per l'Italico avvenir!

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Che si viva o che si muoia,
Noi sarem la vostra face
Nel dolore e nella gioia,
Nella guerra e nella pace!
Giunga a voi come promessa.
O fratelli il nostro canto
Di chi pugna per la  stessa
Oltraggiata civiltà.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Su venite comunisti
A sfogar le vostre ire
Come i martiri fascisti
Anche noi sappiam morire!

C'è una luce che ci ammalia,
Che ci guida e checi sprona,
E’ la luce dell’Italia
Che nessuno spegnerà.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà

Cosa importa se siam donne
Non alberga in noi paura
Né c'intralciano le gonne
Nella lotta santa e pura.

Sempre unite e sempre forti,
O fratelli pugneremo,
Vendicando i nostri morti,
Con italica virtù.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Cosa importa a noi Fasciste
della critica severa
delle femmine pipiste
che ci stiman da galera!

Siamo franche e siam sicure
della fede e dell’onore,
aborriamo l’imposture
della falsa santità!

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Le beghine disprezziamo,
che non han niente di pio,
ma convinte noi crediamo
in un santo e giusto Dio;

Disprezziam gli svenimenti,
le pettegole volgari,
le megere delinquenti
che han di sangue avidità.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Della donna è la missione
D'insegnar fede ed amor
E trasmetter la passione
Della patria in ogni cuore!

E' la nostra fede immensa,
Che può dar la redenzione
E formare ogni coscienza
Per l'Italico avvenir!

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Che si viva o che si muoia,
Noi sarem la vostra face
Nel dolore e nella gioia,
Nella guerra e nella pace!

Giunga a voi come promessa.
O fratelli il nostro canto
Di chi pugna per la  stessa
Oltraggiata civiltà.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà.

Su venite comunisti
A sfogar le vostre ire
Come i martiri fascisti
Anche noi sappiam morire!

C'è una luce che ci ammalia,
Che ci guida e checi sprona,
E’ la luce dell’Italia
Che nessuno spegnerà.

Giovinezza, giovinezza,
Primavera di bellezza
Nel Fascismo è la salvezza
Della nostra libertà


venerdì 8 novembre 2024

Le grandi malate d'Italia!

 

Sanità e Scuola

Le grandi malate d'Italia!

SANITA'

L'art.32 della nostra Costituzione recita : “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

L'attuale situazione della Sanità Pubblica in Italia sembra oramai in netto contrasto con questo articolo.

Partiamo dalle somme stanziate dal Governo che la Meloni ha definito “una cifra mai raggiunta prima”.

La logica dice che a causa dell'inflazione ogni anno la cifra da stanziare, non solo per la Sanità ma per tutto, deve essere più alta solo per garantire gli stessi servizi e quindi per una corretta valutazione sulle risorse investite nella Sanità, bisogna guardare al rapporto della spesa sanitaria rispetto al PIL-Prodotto Interno Lordo-, rapporto secondo il quale l'Italia attualmente assegna alla Sanità il 6,8% del proprio PIL, contro una media europea del 7,1% e con nazioni come la Germania che destinano alla Sanità il 10,9% del proprio PIL e la Francia e l'Austria il 10,3%.

Le risorse assegnate alla Sanità sono quindi insufficienti e questo causa :

* la mancanza di medici, infermieri e OSS (assistenti alle cure);

* l'allungamento dei tempi di attesa per prestazioni specialistiche ed esami;

* la carenza di posti letto ospedalieri e nelle RSA e l'aumento delle rette;

* l'affollamento dei Pronto Soccorso;

* oltre 4 milioni di Italiani che rinunciano oramai a curarsi (il 7% della popolazione);

* altri circa 2 milioni che accusano un disagio economico per far fronte alle spese sanitarie;

* sempre più Italiani costretti a ricorrere alla costosa Sanità Privata.

Circa la carenza di medici e infermieri, secondo il Governo è stimata in 4.500 medici e 10.000 infermieri ma, secondo i dati sul campo dei Sindacati, in realtà mancherebbero 20.000 medici e 70.000 infermieri e, nel 2025, è previsto il pensionamento di altre migliaia di medici e infermieri.

Queste carenze sono il frutto di una cattiva programmazione negli anni scorsi, ma anche del blocco delle assunzioni, del tetto alle iscrizioni alle Facoltà di Medicina (ora rimosso) e di leggi clientelari come la famosa “quota 100” di Salvini, che ha mandato in pensione anticipata 7.225 medici e decine di migliaia di infermieri e OSS.

SCUOLA

La scuola italiana soffre da tempo di una serie di problemi che elenchiamo brevemente :

* inadeguato reclutamento degli insegnanti e della loro formazione;

* corpo docente tra i più anziani al mondo;

* scarsa motivazione dei docenti legata anche a motivazioni salariali;

* classi sovraffollate malgrado il calo demografico;

* dotazioni tecnologiche inadeguate o superate;

* programmi di studio obsoleti e troppo teorici;

* mancata riqualificazione e messa in sicurezza di molti edifici scolastici.

A questi problemi va aggiunto quello delle risorse che, malgrado anche i recenti aumenti retributivi, continua a vedere la scuola italiana fanalino di coda tra i Paesi del G7 e tra Paesi con PIL comparabili.

Secondo un parametro di conversione che tiene conto del potere d'acquisto reale, i docenti italiani guadagnano meno di quelli di tutte le principali nazioni europee.

L'Italia infatti destina alle politiche per l'istruzione solo il 4% del PIL, contro il 4,9% della media dei Paesi OCSE-Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo-.

Secondo un parametro di conversione che tiene conto del potere d'acquisto reale, i docenti italiani guadagnano meno di quelli di tutte le principali nazioni europee.

Un altro dato negativo è quello relativo alla dispersione scolastica, secondo il quale in Italia il 20% dei giovani fra i 25 e i 34 anni non ha completato il ciclo di istruzione secondaria di secondo grado, mentre la media dei Paesi OCSE è del 14%.