domenica 21 settembre 2025

I giovani e la R.S.I.

 

  I giovani e la R.S.I.

 

 


(dal Bollettino ACTA della Fondazione della R.S.I. – Istituto Storico, numero 69 – maggio-luglio 2009, riprendiamo il seguente molto significativo scritto)

                                       

                                                               NOI GIOVANI ABBIAMO UNA MISSIONE

 

Le “chiacchiere” non ci sono mai piaciute, così come le persone tanto avvezze a parlar bene ma a razzolar poco. Il nostro riferimento è la Tradizione, parola che racchiude un universo di simboli, miti, eroi, ma soprattutto parola che richiama in maniera indiscutibile all’azione. Questa premessa è necessaria poiché quando abbiamo l’onore di collaborare con i reduci della R.S.I. dobbiamo essere consapevoli di avere di fronte uomini d’azione, di milizia, dei soldati. La Tradizione etimologicamente significa tramandare qualcosa, un qualcosa che si spiega con i valori quali la lealtà, il sacrificio, l’onore e la fedeltà. Coloro che l’8 settembre scelsero di combattere per la patria, lo fecero in modo disinteressato, con l’impersonalità attiva di chi è animato dalla virtù e dai valori dello spirito, di chi ha un fuoco che brucia nel petto; impersonalità tipica dei legionari, ardore tipico del combattente. L’esperienza che intrapresero, per molti fino all’estremo sacrificio, è un bagaglio inestimabile di un “altro sapere”, come ebbe a dire un “vecchio” guerriero di nome Rutilio Sermonti, un sapere che solo chi coltiva il proprio spirito può conoscere ed ammirare. E il nostro compito, oggi, è far sì che questo bagaglio non venga lasciato nell’oblio della dimenticanza, perché la Tradizione è anche testimonianza, conservazione della memoria storica di un popolo: abbiamo la possibilità di ascoltare le loro esperienze, di conoscere il significato dell’essere fedeli, per oltre mezzo secolo, ad una linea ed uno stile, sia in pace sia in guerra. Loro hanno vissuto l’onore, la fedeltà, la fratellanza, in cameratismo, hanno conosciuto il dolore per un fratello ucciso in battaglia, il coraggio e la forza di volontà che spinge ad andare avanti sempre, anche quando sei allo stremo. Loro hanno avuto nella vita almeno un’ora immortale, come dice il generale Degrelle. Loro hanno vissuto ! E noi, oggi, possiamo dire lo stesso ? Siamo i figli di un’epoca dominata dal lusso e dalla comodità, dalla mentalità borghese dell’uomo vile, di colui che non sa cosa significhi sacrificarsi per un’idea, di chi, codardo e menzognero, è traditore prima di tutto di se stesso. Siamo i giovani del terzo millennio, i figli della decadente cultura occidentale, siamo quelli che consumano la vita senza sapere chi siamo, quelli che la società moderna vuole sonnambuli prigionieri della caverna di Platone che non sanno neanche dell’esistenza del sole. Ma una possibilità l’abbiamo ancora, a patto di conservare l’umiltà di chi vuole imparare, la volontà di chi vuole lottare, l’abnegazione di fare militanza in nome di quei valori della Tradizione che i combattenti della R.S.I. hanno saputo incarnare nella vita. Sono loro gli ultimi baluardi di cosa significhi vivere la Tradizione, contro tutto e contro tutti, col coraggio di chi, animato dalla verità e dalla giustizia, non cede neanche un metro. Possiamo lavorarci a fianco, guardarli negli occhi, imparare dalle loro esperienze, scoprire il patrimonio di virtù e di coraggio di cui sono portatori, aiutandoli nel contempo nell’incredìbile opera di conservazione, tutela e riscoperta storica di testi, documenti, foto, che raccontino le gesta di quegli uomini che hanno combattuto “dalla parte sbagliata”. Racconti che ci aiutino a vivere, perché se vogliamo affermare un’idea, se vogliamo essere in grado di combattere un nemico diverso da quello di sessant’anni fa ma altrettanto forte e disposto a sopraffarci, abbiamo bisogno di esempi, di testimoni di coraggio e forza d’animo, di uomini. La loro eredità è la nostra eredità ed anche se oggi molti si affrettano a definirla scomoda ed ingombrante, il nostro compito è quello di farla conoscere, divulgarla, svolgere un’operazione di verità che cancelli il fango che l’ha ricoperta. Il nostro vuol essere un aiuto concreto, partecipativo, attivo, ci mettiamo a disposizione per organizzare iniziative in cui la cultura sia azione e formazione, in cui si conosca e si impari da chi, dopo l’8 settembre, ha scelto la strada più difficile, da chi è ancora leone in un mondo di pecore.

 Abbiamo bisogno della forza di chi ha occhi che ancora brillano.

 Il tepore di una stufa elettrica non ci basta più, abbiamo bisogno del calore di un fuoco che brucia.

 In alto i cuori !

                                          Comunità militante Raido, Roma 
 


giovedì 11 settembre 2025

FASCISMO SOCIALE


Fascismo sociale


Il Fascismo ha costruito lo Stato Sociale ed ha dato dignità ai lavoratori italiani, e questo non lo diciamo noi lo dicono i fatti. Eccone pochissimi esempi:
Tutela lavoro donne e fanciulli ( R.D. n° 653 26/04/1923 )Assistenza ospedaliera per i poveri ( R.D. n° 2841 30/12/1923 )Assicurazione contro la disoccupazione ( R.D. n° 3158 30/12/1923 )Assicurazione invalidità e vecchiaia ( R.D. n 3184 30/12/1923 )Maternità e infanzia ( R.D. n° 2277 10/12/1923 )Assistenza illegittimi e abbandonati ( R.D. n° 798 08/05/1927 )Assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi ( R.D. n° 2055 27/10/1927 )Esenzioni tributarie famiglie numerose ( R.D. n° 1312 14/06/1928 )Assicurazione obbligatoria contro malattie professionali ( R.D. n° 92813/05/1929 )Istituto Nazionale assicurazione infortuni sul lavoro I.NA.I.L. ( R.D. 264 23/03/1933 )Istituzione libretto di lavoro ( R.D. 112 10/01/1935Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale I.N.P.S. ( R.D. n° 1827 04/10/1935 )Riduzione settimana lavorativa a 40 ore ( R.D. n° 1768 29/05/1937 )Assegni familiari ( R.D. n° 1048 17/06/1937Casse rurali ed artigiane ( R.D. n° 1706 26/08/1937 )Istituto Nazionale per le assicurazioni contro le malattie I.N.A.M. ( R.D. n° 318 11/01/1943 ) 


 

sabato 6 settembre 2025

8 SETTEMBRE 1943 TRADIMENTO!

 LA SUA VERGOGNOSA SINTESI STORICA: RESA INCONDIZIONATA DELLA NAZIONE AL NEMICO E GUERRA ALL´ALLEATO.

GLI AMICI DIVENNERO NEMICI. I NEMICI DIVENNERO ALLEATI. SI COPRI´ IL TRADIMENTO MILITARE CON LA RETORICA DELLA <<LIBERTA´>> SCIORINATA SULLA PATRIA NON PIU´ LIBERA.

COMMEMORARE IL TRADIMENTO DELL´OTTO SETTEMBRE 1943 E L´IGNOBILTA´ DELLA RESA INCONDIZIONATA AL NEMICO ANGLO-AMERICANO E´ QUANTO DI PIU´ OSCENO, DI PIU´ BASSO SI POTESSE FARE SUL PIANO POLITICO E STORICO. LA STAMPA E LE TELEVISIONI DEL REGIME ANTINAZIONALE E ANTIFASCISTA, ATTRAVERSO I PROPRI PENNIVENDOLI, DANNO PER L´ENNESIMA VOLTA FIATO ALLA GROTTESCA, RAFFINATA RICERCA DI MENZOGNE, ONDE RIAFFERMARE UN´ANTICA TEMATICA ANTINAZIONALE, TANTO CARA AGLI ANGLO-RUSSI AMERICANI. UNA TEMATICA ELABORATA PER ESPRIMERE ALLE LORO BAIONETTE VIVISSIMA RICONOSCENZA.   IL TRISTISSIMO EVENTO RESTA PER NOI, INVECE UNA PIAGA PURULENTA PROFONDAMENTE APERTA NEL CORPO MARTORIATO DLL´ITALIA, UNA PIAGA MAI RIMARGINATA NONOSTANTE L´INTERVENTO PSEUDO-SANITARI LAUTAMENTE PAGATI CON VISTOSE BANCONOTE MERCENARIE. L´8 SETTEMBRE 1943 SEGNO´ IL TRIONFO DELLA VILTA´, DEL DISONORE PIU´ SUDICIO!!!