cui ricorre il 167° anniversario
dell’unità d’Italia e sarà festa
nazionale.
Dalla “Notte tricolore” di Roma
ai festeggiamenti di Bari e di
tutte le città italiane.
Lo sarà per tutti?
Certamente lo sarà per coloro
che non hanno remore di
natura separatista motivate da
un cinico e becero egoismo e
di natura razzista ancora più
stupida visto che il cuore della
cultura italiana, sia per
tradizione che per collocazione
attuale non sta certamente al
nord dove alligna il movimento
della Lega che è l’unica forza
ostile all’unità d’Italia.
Tanto per chiarire, chi scrive è
nativo di Torino e quindi la
nostra non è una difesa
d’ufficio del meridione, ma
dell’italianità perché per noi
tutti gli italiani sono fratelli dal
Brennero a Lampedusa.
Certo, ci sono dei fratelli che
hanno dei difetti e noi non
manchiamo di segnalarli ed
anche di rinfacciarli, ma con lo
spirito con il quale lo
rinfacceremmo in famiglia, con
rabbia, ma con affetto e
soprattutto con la voglia di
vedervi porre rimedio!
Non consideriamo invece
nostri fratelli tutti coloro che
non si riconoscono nell’Italia
unita, dai “crucchi” dell’alto
Adige ai leghisti della
cosiddetta Padania, realtà
esistente solo nelle menti
bacate di Bossi e dei leghisti
dato che tra un piemontese ed
un veneto non ci sono più
affinità, né ci sono maggiori
differenze culturali che tra un
lombardo ed un abruzzese o
tra un emiliano ed un pugliese!
Certo, a fare leva sull’egoismo
e sull’ignoranza si trovano
sempre dei clienti anche
perché “la madre dei cretini è
sempre incinta”, ma non a
caso essi sono una minoranza
tra la totalità degli italiani così
come sono minoranza,
seppure consistente, anche al
nord dove hanno le loro radici.
Ma non guastiamoci il fegato
con il raglio di quattro asini e
pensiamo invece a fare festa
per ricordare che, dopo secoli
di divisioni volute dalla chiesa
e delle grandi potenze
straniere, finalmente, per i
sacrifici, l’intelligenza, la
tenacia e l’amore di tanti
patrioti di tutti i ceti sociali,
l’Italia è tornata ad essere una
terra di fratelli sotto un’unica
bandiera!
Il sangue che Piemontesi
assieme a Siciliani, Lombardi
assieme a Campani, Veneti
assieme a Pugliesi, Emiliani
assieme a Calabresi hanno poi
versato in nome dell’Italia nelle
varie guerre in Patria ed
all’estero sono un cemento che
nessuno potrà mai frantumare
e che resisterà alle chiacchiere
idiote di coloro che il 17 Marzo
non festeggeranno!
Per noi la Patria italiana è
quella:
Della stessa Storia
Di un’unica Cultura (che gli
anti-Nazionalisti non
conoscono per colpa della loro
ignoranza)
Di Macchiavelli,
Michelangelo,Volta, Marconi,
Pirandello, Dante, Giotto,
Vivaldi, Lorenzo de’Medeici,
Fermi , Croce, Verdi, Puccini,
G.Cesare, Cavour,
S.Francesco, Leonardo da
Vinci, Claudio Abbado, ecc.
ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Degli Alpini, dei legionari della
X°Mas, dei soldati di Torino e
di Catanzaro che insieme
combatterono e morirono nel
nome dell’Italia, sul suolo della
comune Patria e d in terre
sconosciute ed estranee.
Della stessa lingua, della
stessa cultura che derivano da
un’unica matrice e che tutti ci
affratella al di là delle
differenze di credo religioso o
politico e che all’estero ci fa
sentire come appartenenti ad
una comunità, che ci fa sentire
affini tra di noi più che con
coloro che Italiani non sono.
Dell’unità di gusti, di emozioni,
di cielo, di colori, di sapori di
quanto insomma ci fa sentire a
casa se siamo qui ed estranei
se siamo all’estero.
pensare di essere conterranei
di uomini che hanno
contribuito in modo
determinante allo sviluppo
della civiltà umana.
Ecco perché noi il 17 Marzo
festeggeremo con orgoglio e
con commozione il 167°
anniversario dell’unità d’Italia,
magari dimenticando, per
carità di Patria, che quei
comunisti che oggi girano con
la coccarda tricolore, negli
anni 50 e 60 ci aggredivano
quando noi sventolavamo il
tricolore nei nostri cortei!
Il solito spocchioso,
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