giovedì 4 ottobre 2018

Il cannibale IDI AMIN DADA

Il cannibale IDI AMIN DADA

Idi Amin (Koboko, Uganda, 17 maggio 1925 - Gedda, Arabia Saudita, 16 agosto 2003) è stato un politico, un generale e un dittatore ugandese, il cui nome completo era Idi Amin Dada Oumee.
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E’ considerato, a ragione, il più spietato e feroce dittatore che l’Africa abbia mai conosciuto.
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Amin nacque da una famiglia della piccola tribù Kakwa, nel nord ovest dell’Uganda, composta dal padre Andreas Nyabire e dalla madre Assa Aatte. 
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Caricatura di
Amin Dada
Abbandonato dal padre, fu allevato dalla famiglia materna che secondo alcune fonti lo iscrisse ad una scuola coranica, eccellendo nella lettura del Corano, mentre secondo altre fu istruito in una scuola di missionari, rimanendo però semi-analfabeta.
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A 21 anni, nel 1946, si unì ai King’s African Rifles, il corpo militare dell’esercito coloniale britannico, come assistente di lavanderia e cuoco. 
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A quel tempo l’Uganda era una colonia amministrata dal Regno Unito e il corpo militare cui si era unito Amin era formato da soli neri, guidati da ufficiali bianchi.
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Amin era un militare di basso rango, considerato dai commilitoni poco più di un buffone per la sua mole gigantesca e per i suoi modi, tanto che era soprannominato Big Daddy, ma fu notato per la sua forza fisica (era alto quasi due metri) ed entrò quindi a far parte della squadra di pugilato dell’esercito diventando campione nazionale dei pesi medio massimi dal 1951 al 1960
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Partecipò alle azioni di repressione dei guerriglieri Mau Mau in Kenya e nel corso degli anni ’50 fece rapidamente carriera.
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Nel 1952 divenne caporale, poi sergente e sergente maggiore, e nel 1961 fu nominato tenente.
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L’esercito inglese non promuoveva facilmente gli ugandesi, così quando nel 1961 l’Uganda ottenne l’indipendenza, Amin si ritrovò ad essere uno dei militari con il grado più alto.
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Dopo l’Indipendenza dell’Uganda Amin collaborò a lungo con Milton Obote, nominato Primo Ministro nel 1962 dopo le prime elezioni della storia del Paese.
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Amin Dada
Questi lo promosse Maggiore (1962) e lo inviò a studiare prima nel Regno Unito e poi in Israele, un Paese con cui l’Uganda aveva numerosi legami economici.
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Al suo rientro in Patria divenne vice-comandante dell’esercito ugandese (1964) e l’anno successivo (1965) comandante in capo.
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Accusato di corruzione e di essersi appropriato dei fondi dell’esercito, Amin grazie alla collaborazione di Obote, fece arrestare tutti coloro che lo avevano accusato, e qualche mese dopo, per ricambiare il favore a Obote assaltò il palazzo di Mutesa II, Presidente dell’Uganda e Re dei Baganda, una delle tribù più importanti del Paese.
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Nel 1966 la repressione delle popolazioni fedeli al Presidente Mutesa si risolse con il massacro di centinaia di persone nella regione del Buganda, e per questo il Presidente Milton Obote lo promosse Capo di Stato Maggiore dell’esercito ugandese.
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In seguito i rapporti con Obote si deteriorarono al punto che il 25 gennaio 1971 Amin mise a segno un colpo di Stato con il quale lo depose e si auto-nominò a sua volta Presidente della Repubblica Socialista Ugandese (RSU), carica che avrebbe mantenuto fino al 1979.
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Re Mutesa II, ex
Presidente dell'Uganda
Iniziò la sua dittatura instaurando un clima di terrore, ordinando il massacro delle truppe "lealiste" e delle popolazioni di etnia acholi, e lango, sostenitori del deposto Presidente, oltre che dei gruppi sociali di religione induista e cristiana.
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La condotta di Amin in Uganda fu improntata alla più settaria violenza, meritandosi il triste riconoscimento di regime più corrotto e sanguinario di tutta l’Africa.
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Tra i vari crimini a lui ascritti, Amin fu accusato di aver compiuto atti di cannibalismo, cibandosi dei corpi dei suoi nemici, e di aver protetto i terroristi palestinesi, oltre che di aver condotto il Paese, allora uno dei meno poveri dell’Africa centro-orientale da pochi anni libero dalla colonizzazione inglese, a livelli di assoluta povertà e indigenza.
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Per ribadire il suo assoluto dominio su qualunque cosa Amin obbligò i residenti di origine occidentale a giurargli fedeltà e ad inginocchiarsi davanti a lui, poi nel 1972 espulse dal paese 50 mila indiani e pakistani rei di controllare il settore del commercio.
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Nel giugno 1976 offrì rifugio e protezione ai terroristi palestinesi che avevano dirottato verso l'aeroporto ugandese di Entebbe un aereo della El Al, ma fortunatamente poi gli ostaggi vennero liberati con un blitz delle teste di cuoio israeliane. 
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Gli Israeliani, durante la loro incursione lampo, eliminarono i sette terroristi e ingaggiarono una sparatoria in cui rimasero uccisi 45 soldati ugandesi, tre ostaggi, e un militare israeliano.
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Prima di lasciare l’aeroporto, gli israeliani fecero esplodere undici aerei da combattimento dell’aviazione di Amin, il quale per vendetta fece uccidere l’unico ostaggio che era rimasto nelle sue mani, una signora di 73 anni ammalata.
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Amin Dada saluta a pugno chiuso

Prima di essere deposto, il Presidente Obote si era avvicinato all’Unione Sovietica, compiendo una svolta politica verso la sinistra, e annunciando che avrebbe nazionalizzato le proprietà straniere nel Paese.
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Regno Unito e Israele, che avevano grossi interessi economici in Uganda, furono quindi molto soddisfatti del colpo di stato di Amin, e si schierarono dalla sua parte. 
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Amin, che necessitava di armamenti per equipaggiare il suo esercito, chiese aiuti militari ai suoi sostenitori, la Gran Bretagna e Israele, appunto, che però glieli negarono a causa dei suoi comportamenti da pazzoide e per la pulizia etnica che aveva ferocemente compiuto.
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Ad Amin servivano aerei militari da combattimento per invadere la Tanzania, dove Obote si era rifugiato insieme ad altri esuli ugandesi, ma visto il rifiuto di Tel Aviv il dittatore, come reazione, cacciò dal Paese i consiglieri militari che Israele in precedenza gli aveva fornito.
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Decise inoltre di cambiare completamento l’assetto delle sue alleanze, volgendo lo sguardo verso l’Islam, e incontrandosi con il dittatore libico Muhammar Gheddafi che gli offrì gli aiuti militari che gli servivano.
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Ancora rabbioso contro Israele fece espellere 500 cittadini ebrei dal Paese e confiscò le loro proprietà, poi iniziò un ciclo di persecuzioni contro le popolazioni di religione cristiana e contro i missionari.
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Nell’ottobre del 1978 Amin diede l’ordine di invadere la vicina Tanzania, occupando insieme ai soldati libici (di supporto) una striscia di territorio a nord del fiume Kagera.
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La reazione della Tanzania fu immediata e in pochi mesi le forze di invasione vennero sconfitte, al punto che l’11 aprile 1979 la controffensiva degli eserciti tanzanesi di Nyerere conquistarono la capitale ugandese Kampala, abbattendo il regime del dittatore Amin Dada.
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Amin fu costretto a fuggire, prima in Libia, poi in Iraq da Saddam Hussein, e infine in Arabia Saudita, insieme alle sue quattro mogli e a circa 30 figli, dove visse nel lusso più sfrenato fino al 2003, l’anno della sua morte.
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L'ammontare delle vittime causate dal regime di Amin non è mai stato quantificato in maniera precisa, ma una stima della International Commission of Jurists ha stabilito che esse siano non meno di 80.000 e verosimilmente vicine alle 300.000 unità. 
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Un'altra stima, effettuata dalle organizzazione degli esuli con l'aiuto di Amnesty International, pone il numero di vittime a 500.000 unità. 
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Idi Amin si auto-conferì il titolo di : 
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Eccellenza, Presidente a vita, Feldmaresciallo, Al Hadji Dottor Idi Amin, VC, DSO, MC, Signore di Tutte le Bestie della Terra e dei Pesci del Mare e Conquistatore dell'Impero britannico, in Africa in Generale e in Uganda in Particolare.” 
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Conferenza di Algeri, 1977
Amin Dada incontra Fidel Castro
Nota del Blog :

1) DSO - Decorazione del regno Unito e del Commonwealth asseganta agli ufficiali delle forze armate per meriti di guerra. 
2) MC - Military Cross, Croce Militare, è una decorazione militare assegnata ai militari dell’esercito britannico.

Si proclamò anche legittimo pretendente al trono di Scozia dichiarando che insieme ai sui “cugini Celti” avrebbe affrontato e sconfitto gli inglesi. 

Le sue vittime in Uganda furono eliminate tramite il ricorso a “Squadroni della morte”, ideati e organizzati dallo stesso Amin e divenuti tristemente famosi per la crudeltà delle loro incursioni.

Si resero responsabili di migliaia di sparizioni, uccidendo persone comuni che venivano rapite e minacciate per ottenere denaro, o semplicemente perché appartenenti a tribù che Amin considerava nemiche. 
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Alcune delle citazioni ascritte al sanguinario dittatore recitano :

"Durante la guerra, se non hai cibo e il tuo fratello soldato è ferito, tanto vale ucciderlo e mangiarlo per sopravvivere." 

"Ho mangiato la carne umana. È molto salata, ancora più salata della carne di leopardo."
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"Esprimo il mio sostegno alla figura storica di Adolf Hitler, che ha fatto la guerra per unificare l'Europa e ha avuto l'unico torto di perderla."
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"Li ho mangiati prima che essi potessero mangiare me."
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Ricorre nelle parole di Amin l'accenno all'antropofagia, praticata dopo efferate torture, come testimoniano le centinaia di cadaveri ritrovati senza testicoli, o labbra, oppure occhi o nasi.
Si dice che gettasse i resti dei suoi nemici ai coccodrilli nel lago Vittoria e che conservasse i crani degli stessi nei suoi frigoriferi, dopo essersene cibato.
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Nonostante tutto ciò, nel mese di settembre 1975 Amin fu ricevuto con tutti gli onori in Italia dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, e invitato ad un pranzo al Castello di Castelporziano, a cui parteciparono le rispettive consorti e altri ospiti.
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1975 -  Dall'Archivio storico della Presidenza della Repubblica :
Il Presidente Leone e consorte insieme al dittatore ugandese Amin Dada
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Dissenso
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