di
Andrea di Nicola
ultima
modifica: 14 APRILE 2015
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A volte, certi
fregi o emblemi che, almeno apparentemente, sembrerebbero
privi di un particolare significato, veicolano in realtà
concetti filosofici o magici ben precisi che sfuggono ai
«non addetti ai lavori». È il caso, ad esempio, del
biglietto americano da un dollaro, il cui complicato
simbolismo trae la propria origine da ambienti occultisti
che non di rado impiegano segni per esprimere le proprie
dottrine o per estrinsecare ai soli iniziati le proprie mire
politiche. La lettura di detti fregi è perciò possibile solo
se si conoscono i veri significati di determinati simboli
come la Piramide tronca sormontata dall’Occhio onniveggente,
di certe divise o motti, o il valore cabalistico attribuito
a particolari numeri che compaiono sul dorso della banconota
statunitense da un dollaro. Leggendo questo agile articolo,
il lettore scoprirà come dietro a questi fregi si celi un
progetto di dominio planetario cui da secoli mirano quei
«poteri forti» che sono le Società Segrete, prima fra tutte
l’onnipresente sètta massonica. |
Prefazione
I simboli e i rituali convogliano
potenti «Forze» spirituali dal Mondo Invisibile e ciò è risaputo sin
dall'antichità. Del resto, anche la Santa Messa è un rituale che
permette agli uomini di accostarsi al Santo Sacrificio e di
congiungersi alla Comunione dei Santi a beneficio dei vivi, dei
defunti, e per il bene sovrannaturale di tutti. Come esiste la
Chiesa, a Sua immagine speculare, sappiamo dell'esistenza di una
Contro-chiesa; esisteranno di converso simboli e riti instauranti
una «catena» iniziatica («comunione dei dannati») che permetteranno
l'accesso a Potenze Telluriche per il beneficio degli Iniziati (a
danno delle comunità). Il merito dell'Autore è di indagare con
competenza, sui personaggi e sull'ambiente in cui questa simbologia
di «potenza» è nata. Tutto ciò porta ad individuare la «catena»
ininterrotta che grazie alla forma simbolica congiunge gli antichi
gnostici agli attuali dirigenti mondialisti. Queste tesi, mi rendo
conto, possono muovere numerose obiezioni.
Gli Stati Uniti, ad
esempio, con o senza Sigillo di Mammona, sarebbero comunque divenuti
una grande potenza. Invito a riflettere che l'America del 1776, anno
della fondazione, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale era un
nano politico ai margini della storia mondiale. L'aumento di potenza
politica ed economica iniziò sul finire dell'Ottocento in
coincidenza con l'entrata nel «Piano» dei teosofi Blavatsky e Olcott.
Il primo atto imperialista della nascente potenza mondiale
fu la guerra ispano-americana (1898) con cui si attaccava una
potenza cattolica per «liberare» Cuba. Il Piano dei Servitori del
Mondo era stabilito: esso «irraggiava» dai «Maestri» attraverso la
Blavatsky a Roerich, a Wallace, sino agli attuali vertici
mondialisti in una catena ininterrotta.
Come disse
Pierre-Joseph
Proudhon (1809-1865), «a parlare di politica si finisce inevitabilmente col
trattare di teologia». Ben attuale risuona l'ammonimento
evangelico: «Badate che nessuno vi inganni». Dobbiamo amare
la Verità, studiarla, parteciparla per non naufragare sulle rocce
appuntite dell'idolatria e dell'errore. L'apostasia dell'Occidente è
il culto di Mammona, del liberismo economico più sfrenato e senza
regole, distruttore della morale, del bene comune e di un ordinato
vivere civile fondato sulla Legge divina. Coraggio: la verità ci
renderà liberi e Gesù Cristo ci libererà dalle Potenze dell'aria che
solo in termini umani dirigono il mondo.
Introduzione
La crisi del dollaro di alcuni anni fa ci
diede lo spunto per un breve saggio intitolato Simbologia
giudeo-massonica del dollaro che pubblicammo come inserto ad
Introduzione alla questione Medio-orientale, di Ugo Di Nicola, a
cura del Circolo «Ezra Pound» di Perugia. Ciò che, per averci
stupito, ci indusse a scriverlo fu il fatto che sul verso del biglietto
da un dollaro fosse riprodotto il Sigillo di Stato americano (The
Great Seal, ossia «il Gran Sigillo»), il disegno del quale è
completamente colmo di esoterismo e contiene innumerevoli riferimenti
alla Cabala ebraica. Intuimmo, allora, ciò che esso significasse
ed ora, alla luce di nuove documentazioni e sulla base di nuove
pubblicazioni francesi e statunitensi, riproponiamo il nostro saggio,
naturalmente aggiornato e completato delle parti necessarie ed
essenziali.
Il nostro scopo è quello di dimostrare come siano stretti e
reali i nessi fra Rivoluzione, giudaismo e Massoneria 1,
attraverso le allegorie riassunte dal disegno del Sigillo; questo,
riprodotto sul taglio da un dollaro 2, ha
tutta l'aria di innocente ornamento ma, ad un più attento esame, rivela
la propria vera e sconvolgente natura. Un'osservazione attenta
permetterà di capire come tutto il retro del dollaro esalti la negazione
di Dio, e come il «Gran Sigillo», attraverso il tronco di Piramide,
l’Occhio Onniveggente, le frasi, l’Aquila e le Stelle, esprima la
secolare lotta fra Bene e Male. Apparirà chiaro anche che chi ha voluto
il Sigillo riprodotto sul dollaro era un servo di Satana.
Due
personaggi
Prima di addentrarci nell'esame del
biglietto da un dollaro, è opportuno, per comodità del nostro lettore,
ricordare brevemente i protagonisti principali della storia della
banconota. Henry Agard Wallace (1888-1965), 33° Vice-Presidente
degli U.S.A., da repubblicano, nel 1928 divenne democratico. Dal 1933 al
1940 fu incaricato dal Presidente Franklin Delano Roosevelt
(1882-1945) del Ministero per l'Agricoltura e contribuì enormemente a
formulare la legislazione del New Deal, tanto che venne
considerato uno dei massimi esponenti della filosofia di quest'ultimo.
Roosevelt lo scelse quale Vice-Presidente per il mandato 1941-1945 e gli
conferì anche gli incarichi di ambasciatore in America Latina e in
Oriente. Divenne Ministro per il Commercio e resse questo dicastero
anche sotto la presidenza di
Harry Spencer Truman (1884-1972).
Fu
favorevole all'amicizia e alla collaborazione con l'U.R.S.S. e perciò si
dimise dalla carica per opposizione alla politica di diffidenza degli
U.S.A. verso l'Unione Sovietica. Il legame con i comunisti, e con agenti
dello spionaggio sovietico (come
Owen Lattimore), lo portò alla
fondazione del Partito Progressista (un vero e proprio Partito
Comunista) e alla partecipazione alle Presidenziali del 1948 subendo,
però, una catastrofe elettorale: Truman (Partito Democratico) ottenne
303 voti elettorali; Dewey (Repubblicano) 189 voti; Thurmond (Destra) 39
voti; Wallace, con 1.157.172 preferenze, non ottenne alcun voto
elettorale. Dopo la sonora sconfitta, rientrò nel Partito Democratico
3.
Particolarmente significativo è il ritratto di
Wallace dato dallo storico Arthur Meier Schlesinger (1907-2007),
pubblicato nel 1958 nel volume
The Coming of the New Deal (pag.
31 e ss.): «L'occulto lo affascinava. Egli vide uno
speciale significato racchiuso nel Gran Sigillo degli U.S.A. attraverso
la sua frase “E Pluribus Unum” (concetto di unità nella diversità) del
Sigillo con la Piramide incompleta dai tredici gradini in pietra e nel
vertice staccato in forma di Occhio onniveggente, circondato dai motti
“Annuit Coeptis” e “Novus Ordo Seclorum”» 4.
Affascinato dai significati che riusciva a scoprire nel Sigillo, Wallace
si adoperò affinché «il Segretario al Tesoro inserisse la Grande
Piramide nella nuova moneta da un dollaro nel 1935. Egli convinse il
Segretario Morgenthau dicendogli che “Novus Ordo” in latino significava
“New Deal” e, per anni, Morgenthau fu assediato da gente che credeva che
la figura della Piramide sulla moneta significasse un legame con una
società esoterica» 5.
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Henry Agard Wallace |
Franklin D. Roosevelt |
A. Meier Schlesinger |
Nella vita di
Wallace era da tempo entrato un altro personaggio, tale Nikolai
Rerikh, meglio conosciuto come Nicholas Roerich (1874-1949),
un ebreo di origine russa 6, seguace della
fondatrice della Società Teosofica Madame Blavatsky
(1831-1891); il Roerich, pittore e associato del Teatro dell'Arte di
Mosca e del Diaghilev Ballett, era amico di
Igor Stravinsky
(1882-1971), di
Maksim Gorki (1868-1936) e (del massone)
Rabindranath Tagore (1861-1941). Wallace «ogni tanto lo andava a
trovare al “Roerich Museum”, in Riverside Drive a New York, e l'amicizia
continuò anche quando Wallace si trasferì a Washington. Le sue lettere
al Roerich, al quale si indirizzava chiamandolo “Caro Guru”
7, contenevano riferimenti cabalistici a “The
Flaming One” (“un tale fiammeggiante”) o “the Wavering One” (“un tale
esitante”) o “the Mediocre One” (“un tale mediocre”; forse F. D.
Roosevelt), a “the Sour One” (“un tale inacidito”; Cordell Hull), a “the
Dark Ones” (“quei tali tenebrosi”) o “the Tigers” (“le tigri”: l'Unione
Sovietica) e allusioni mistiche al calice sovrastato da una fiamma e
alla discesa dell'America nelle profondità dei fuochi purificanti»
8. Il suo profondo interesse per il simbolo
personale di Roerich,
tre cerchi in una sfera, il Wallace lo attestò nel
suo libro
New Frontiers (New York, pagg. 11-17 e 269)
9.
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Nicholas Roerich |
Rabindranath Tagore |
Madame Blavatsky |
La nuova età del mondo nel Sigillo e nel dollaro
Presentati due fra i principali personaggi
della storia del dollaro, possiamo passare alla precisazione della
giustificazione culturale della simbologia in esso contenuta, ricordando
che il Sigillo di Stato americano ha gli stessi disegni. Descrivere
perciò il Sigillo usato per gli atti ufficiali equivale a descrivere il
dollaro. Le due facce del Great Seal sono riportate (dal 1935) ai
due lati del biglietto di banca, separate dalla scritta In «God we
trust», cioè «Noi crediamo, abbiamo fiducia in Dio». A sinistra, c'è
un tronco di Piramide, sormontato da un Triangolo contenente un
Occhio
Vigile (o meglio onniveggente) e circondato da due motti e dalla scritta
«The Great Seal», «il Gran Sigillo»; a destra, un'Aquila
sormontata da varie stelle recante nel becco una fascia con la scritta
«E Pluribus Unum». Il triangolo con l'All-Seeing Eye
(l'Occhio onniveggente), posto fra le scritte «Annuit Coeptis» e
«Novus Ordo, Seclorum» è lo stesso che si ammira in rilievo sulla
facciata Nord del
Memorial Americano di Saint-Laurent-sur Mer,
nel Calvados 10. Val la pena qui di
ricordare che nell'ex Pietroburgo sorge, eretta proprio sul piazzale
antistante il Palazzo d'Inverno, la
Colonna d'Alessandro, anch'essa
stranamente decorata del Triangolo con l'Occhio onniveggente
11. Il tronco di Piramide ha 13 gradini
12 ed è costruito con mattoni di pietra posti in
quest'ordine lungo i gradini: 3, 4, 4 (3+2 metà), 4, 5, 5 (4+2 metà), 5,
6, 6 (5+2 metà), 7 (6+2 metà), 7, 8, 8 (7+2 metà); l'ordine è dato
dall'alto verso il basso. Il motto massonico «Annuit Coeptis» è
formato da 13 lettere e l'altra divisa, «Novus Ordo Seclorum»,
grazie alla soppressione
del dittongo «æ» di «Sæclorum» risulta composto di 17
lettere. È straordinario ciò che si cela sotto i due motti, ed è inutile
asserire che essi derivano dai versi del poeta Virgilio
«Magnus ab integro sæculorum nascitur ordo» («Un grande ordine dei
secoli nasce ab integro») e «Audacibus adnue coeptis» («Approva
le imprese audaci») 13, come vedremo più
oltre. Ciò che scrisse nel 1917 l'ebrea Cecilia Root-Lang
taglia la testa al toro: «Tutti i veri teosofi devono essere
capaci di scorgere i legami che uniscono la vera filosofia e il risvolto
del Gran Sigillo degli U.S.A.» 14.
Questo veniva scritto l'anno del secondo centenario della Massoneria, e
del quarto centenario delle novantacinque tesi di Martin Lutero
(1483-1546) 15, l'anno del Convegno
massonico di Locarno (15-25 agosto) inteso a preparare il Nuovo Ordine
del mondo (come risulta dai suoi atti), al quale parteciparono delegati
dell'Ordo Templi Orientis («Ordine del Tempio d'Oriente;
O.T.O.), dell'Hermetic Brootherhood of Light («Fratellanza
Ermetica della Luce»; H.B.L.) e di altre congreghe massoniche.
Il
significato delle parole della Root-Lang apparirà maggiormente chiaro
più avanti. Sono subito chiari, invece, i fini da raggiungere prefissati
al Convegno: essi erano, e restano tuttora, l'instaurazione di una
nuova religione che soppianti quella di Roma e la realizzazione di
una nuova età politica mondiale, «le Nouvel Age du Monde» («la
Nuova Era del mondo») 16; essa è
raggiungibile attraverso l'abbattimento e la deformazione di tutte le
istituzioni e correnti di pensiero capaci in un certo senso di opporsi a
questa strategia di dominazione e potenziali culle di menti non
asservite ai falsi ideali capital-marxisti: zarismo, impero
austro-ungarico, diritto divino, fascismo, integralismo, franchismo,
peronismo e Guardie di Ferro 17.
L'abbattimento dello zarismo 18,
dell'impero austro-ungarico e, poi, del fascismo con le Guerre Mondiali
e la fondazione (20 gennaio 1920) della Società delle Nazioni, poi
O.N.U. 19, rappresentano
altrettante pietre miliari lungo la strada delle conquiste ottenute
dagli ebrei per la
realizzazione del Nuovo Ordine. Ecco chiaro il perché
di quei fregi al Memorial Americano del Calvados: quei morti sono
il prezzo che i goym (i non ebrei; N.d.R.) hanno pagato per
l'onore e la gloria del popolo
eletto, teso alla realizzazione della
nuova età demoniaca. Diedero un contributo notevole tutti i
Grand'Orienti che si sforzarono per la realizzazione del Super-Governo,
del Parlamento Internazionale, per il varo del quale già nel 1867 fu
organizzata la «Lega Internazionale Permanente per la Pace», con
Segretario l'ebreo Frédèric Passy (1822-1912)
20. «È necessario - scriveva l'israelita Lèvy Bing
nel 1864 - un tribunale supremo al quale si sottopongano i grandi
conflitti, le controversie fra nazione e nazione»; tutto ciò che
questo tribunale dirà, sarà «parola di Dio pronunciata dai figli
primogeniti, gli ebrei, alla quale si inchinerà con rispetto
l'universalità degli uomini, nostri fratelli, nostri amici, nostri
discepoli» 21. E, questa di Lèvy
Bing, l'affermazione atea di conferire, ad uno «strumento», le
prerogative della divinità, attribuendogli «ogni diritto ed arbitrio
di emanare leggi e ordini che più servono al suo impero»
22. Ma torniamo al Sigillo. Alla base della
Piramide tronca è stampigliata la data che ad un disattento può sembrare
quella della Dichiarazione dell’Indipendenza americana, 1776, ma che
invece è quella della fondazione dell'Ordine degli Illuminati
23. Ci consenta il lettore di compiere una breve
digressione e di porre una domanda: da chi fu compiuta la Rivoluzione
Americana? Da 13 Stati, certamente. Per far sì, però, che fossero
proprio 13, il territorio più a Nord, il Maine, pur partecipando alla
Rivoluzione, non fu proclamato Stato che molto tempo dopo: il numero 13
compare così anche in questo avvenimento storico voluto dalla
Massoneria.
Questo motivo ricorre anche nel fregio di destra (il retto
del Sigillo), rappresentante un'Aquila sormontata dalla Stella di
Davide. Questa Stella è composta da 13 Stelle più piccole, i Pentalfa
massonici (Stelle a cinque punte), disposte in modo da formare una
Stella a sei punte 24. L'Aquila ha nel
becco una fascia con il motto sinarchico «E pluribus unum», di 13
lettere, stringe fra gli artigli della zampa destra un ramoscello
d'ulivo (pianta sacra alla Massoneria) con 13 frutti e 13 foglie
25, e, nella zampa sinistra, impugna 13 frecce.
Lo scudo posto sul rapace ha 13 bande verticali, 7 scure e 6 chiare, a
rappresentare i 13 Stati dell'Unione della Rivoluzione. Le 13 bande, 7
rosse e 6 bianche, sono anche nella bandiera degli U.S.A. e in quella
dell'Arizona. Tutto nel Sigillo ha un profondo significato che
esamineremo attentamente. È doveroso, però, ripercorrerne la Storia
prima di addentrarci negli argomenti esoterici che spiegheranno come i
fregi siano stati usati come messaggio per soli iniziati
26.
Storia del Gran Sigillo
1776, 1782, 1841, 1885, 1935: queste sono
le cinque date principali della storia del Sigillo; la prima è quella
della proposta di realizzarlo, l'ultima quella della sua riproduzione
sul biglietto di Stato da un dollaro. L'idea del Gran Sigillo che
rappresentasse le 13 nazioni americane unite, e non il Governo centrale,
nacque il 4 luglio 1776 e, per prepararlo, il Congresso prescelse
27 i famosi Thomas Jefferson (1743-1826),
John Adams (1735-1826) e Benjamin Franklin
28 (1706-1790). All'uopo venne assunto Eugène
Pierre du Simitière (1736-1784), un pittore d'origine francese che
in seguito ritrasse la testa di Washington (riprodotta sulla moneta del
1791). Il pittore, nel suo primo abbozzo, inserì l'«Occhio che tutto
vede» quale Occhio della Provvidenza, simbolo antichissimo. Franklin
avrebbe voluto inserire un'illustrazione di Mosè sul Mar Rosso e la
scritta, attribuita ad
Oliver Cromwell (1599-1658), «Rebellion
to tyrants is obedience to God» («Ribellarsi ai tiranni è obbedire a
Dio»).
Il progetto si arenò e fu ripreso solo nel 1782 (l'anno del
Congresso Massonico di Wilhelmsbad; vedi nota n° 23), allorché Franklin
assunse come disegnatore William Barton di Philadelphia
29, figlio del reverendo Thomas, Rettore della
St. James Episcopal Church, e della sorella del noto David
Rittenhouse (1732-1796), le memorie del quale furono pubblicate nel
1813 dallo stesso William. Cominciava già a configurarsi l'attuale
aspetto del Sigillo: Barton inserì infatti un'Aquila con le ali aperte
su una colonna dorica, l'Occhio e le Stelle a cerchio su fondo blu. Il
suo progetto però subì alcune variazioni 30
ad opera di Charles Thomson e di Jefferson.
Fu quest'ultimo,
infatti, a voler piazzare il triangolo attorno all'Occhio e ad
aggiungere la data 1776 e le scritte «E pluribus unum» ed «Annuit
coeptis». Thomson fece aggiungere il ramo d'ulivo e una «cresta» di
stelle sull'Aquila. Questa non poggiò più sulla colonna, ma fu portata
più in alto e il suo posto venne preso da una Fenice emergente dalle
fiamme. L'Aquila doveva simbolizzare il Potere Supremo e l'Autorità (il
Congresso); la colonna fu definita «geroglifico» della Fermezza e della
Costanza, e il suo stile esempio «di bella composizione di forza,
compattezza e utilità»: cioè un governo da un ben progettato
programma. Le Stelle sono simbolo dell'eternità delle 13 nazioni unite
giacché l'anello è proprio simbolo dell'Eterno.
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Benjamin Franklin |
William Barton |
David
Rittenhouse |
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Thomas Jefferson |
John Adams |
Charles Thomson |
«L'estinta libertà
britannica ravvivata dai suoi discendenti in America» era
simboleggiata dalla Fenice. Lo stemma fu approvato dal Congresso il 20
giugno 1782, ma il suo rovescio non venne mai stampato. Con l'uso il
diritto del Sigillo si logorò e così, nel 1841, venne deciso di farne
una nuova incisione che, contrariamente alle regole araldiche, fu
variata nuovamente. Disegnato da R. P. Lampler, il
nuovo Sigillo fu stampato da Edward Stabler (1794-1833), del
Maryland, e fu chiamato «Websterian Great Seal» in onore di
Daniel Webster (1782-1852) allora Segretario di Stato e committente.
Il «Websterian Great Seal», che venne usato fino al 1885,
presentava solo 6 frecce, poche olive, 6 bande verticali sullo scudo e
fu criticato notevolmente. Charles Adelle Lewis Totten
(1851-1908)
31 lo chiamò «mostruosità evidente, illegale
e aborto». Arriviamo così al 1885, allorché il Segretario di Stato
Frederick Theodore Frelinghuysen (1817-1885) commissionò la terza incisione
32 dopo la decisa opposizione di Totten. Fu
formata una commissione con a capo
Theodore Dwight (1801-1889; responsabile
dell'ufficio «of Rolls and Library» del Dipartimento di Stato) e
composta da Justin Winsor (1831-1897), storico, Charles
Eliot-Norton (1827-1908; dell'Università di Harvard), William Whitmore,
esperto in araldica, John Denison Chaplin Jr., editore associato
dell'American Cyclopedia, e James Whitehouse, disegnatore
della Tiffany di New york.
Fu stabilito che il retro del Sigillo
non fosse inciso. Norton scrisse: «Ci si rammarica che lo stemma sia
di carattere così elaborato e allegorico, e il rovescio difficilmente
potrà sembrare diverso da un insignificante emblema di congrega
massonica» 33. Winsor descrisse il
retro come «non intelligente e luogo comune. Se può essere nascosto,
perché non continuare a tenervelo»? Il Dwight, all'unisono con il
Winsor: «Alcuni
mesi in più d'ombra - affermò - non gli avrebbero fatto danno».
Chaplin jr., oltre a criticare l'ornamento di Stelle dal punto di vista
araldico, notò che la legge del 1782 non considerava assolutamente le 13
serie di pietre della Piramide posta sul rovescio. Si arrivò così al
1935, anno della nuova e ultima incisione del «Great Seal» che
viene stampato ancora oggi sul dollaro.
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Edward Stabler |
Daniel Webster |
C.
A. Lewis Totten |
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F. T.
Frelinghuysen |
Justin Winsor |
Charles
Eliot-Norton |
Mistica e Kabbalah nel fregio di sinistra
Il ripetersi di certi numeri, le frasi dai
dubbi significati, l'intervento nella storia del Sigillo di personaggi
legati all'esoterismo, avranno già stupito il nostro lettore al quale
non sarà sfuggito il fatto che, appunto, dietro a tutto ciò ci sia un
significato. Il significato esoterico del Sigillo (e quindi
del dollaro)
è immenso e stupefacente, ed esso trova un riscontro preciso oltre che
nella mentalità giudeo-massonica, anche nella strategia di dominazione
mondiale. La prova più evidente di quanto andiamo asserendo è fornita
proprio da persone non sospettabili di antisemitismo. Vogliamo ripetere
ancora una volta quanto scrisse l'ebrea Cecilia Root-Lang: «Il
rovescio (del Sigillo) dev'essere stato disegnato da un mistico,
uno portato per il simbolismo [...]. Tutti i veri teosofi
dovrebbero saper scorgere la connessione tra la Teosofia e il rovescio».
Poiché quindi, il Sigillo è riprodotto sul biglietto da un dollaro, per
ammissione degli stessi tecnici di Teosofia, c'è
connessione fra
Teosofia e dollaro. La simbologia del dollaro non è ridotta quindi ad un
fatto semplicemente estetico o artistico, ma ad un vero e proprio
messaggio trasmesso ai soli iniziati e la composizione dei simboli è il
risultato di compromessi e transazioni fra congreghe giudeo-massoniche.
Esaminando di nuovo i fregi, potremo essere più precisi. Cominciamo da
quello di sinistra, che è poi il retro del Sigillo. Il tronco di
Piramide, come abbiamo già scritto, è costruito con 72 mattoni di
pietra. Nella simbologia massonica questo vile materiale indica tutte le
unità monetarie come mattone e l’iniziazione come pietra
34. Viene così a porsi un rapporto fra la base e
il vertice staccato e rilucente: ciò che è posto dalla base della
Piramide fino al troncamento di essa rappresenta anche le altre razze
umane, mentre il vertice non è altro che la simbolizzazione del «Popolo
Eletto» che, secondo le sue sacre tradizioni, giunti i tempi messianici,
erediterà tutti i beni della terra e le ricchezze altrui.
Anche la
Toràh, la Legge, il Libro per eccellenza che è il Pentateuco di
Mosè, fà parte della tradizione ebraica: «Ma gli ebrei non accettano
la Toràh se non con le interpretazioni che i rabbini hanno trasmesso, di
bocca in bocca, come Parola di Dio, superiore a quella di Mosè stesso,
interpretazioni che sono codificate nel Talmud, manuale civile e
religioso dei giudei» 35.
Facciamo
spazio alle parole dell'ebreo Bernard Lazare (1865-1903): «Il
popolo giudeo è il popolo scelto da Dio come depositario della sua
volontà e dei suoi desideri; esso è l'eletto del Signore. Israele è
posto sotto lo stesso Occhio di Geova; egli è il figlio preferito
dall'Eterno, quello solo che ha diritto al suo amore, alla sua
benevolenza, alla sua protezione speciale e gli altri uomini sono
posti al di sotto degli ebrei; essi non hanno diritto che per pietà
alla munificenza divina, perché solo le anime degli ebrei discendono,
dal primo uomo. I beni che sono delegati alle nazioni
appartengono in realtà ad Israele» 36.
Così, inoltre, scriveva l'ebreo Baruch Levy all'altro ebreo
Mordekkai Levi, altrimenti noto come Karl Marx (1818-1883):
«Il popolo eletto ebraico, considerato nel suo insieme, sarà esso stesso
il suo proprio Messia. La proprietà privata verrà soffocata dai
dirigenti di razza ebraica; così, la promessa del Talmud sarà adempiuta,
cioè la promessa che gli ebrei, venuti i tempi messianici, possiederanno
le chiavi dei beni di tutti i popoli della terra»
37. Anche il rabbino Isidoro Loeb (1839-1892)
ebbe gli stessi accenti di materialismo messianico: «Con o senza un
Messia-Re, gli ebrei costituiranno il centro dell’Umanità [...].
Tutte le ricchezze delle nazioni passeranno al popolo ebraico»
38.
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Bernard Lazare |
Karl Marx |
Isidoro Loeb |
La giustificazione di questa mentalità è
nella Cabala ed è riassunta dal concetto ebraico dell'Adam-Kadmon,
uomo-dio, il dio in terra. Dal testo cabalistico Zohar
39 si apprende come la Shechinah, una
delle dieci Sephirot (cioè i segni della manifestazione di Dio
secondo la tradizione ebraica), indichi la manifestazione di Dio
nell'esistenza dell'uomo: tutte le Sephirot vengono
rappresentate, unite, nella forma dell'Adam-Kadmon. L'uomo,
perciò, epitome del Cosmo, è copia dell'Adam-Kadmon, agente e
atto dell'Universo. È dalla parola Shechinah che deriva il
termine «chéque» che designa l'assegno; Sephirot vuol dire
anche «numero», titolo rappresentativo, cioè «moneta»; la Shechinah
è la sephirot più importante, e infatti l'assegno (e quindi la
carta moneta che ha la forma di titolo di credito) ha preso il
sopravvento sulla moneta «reale»: Dio e Mammona coincidono
perfettamente! Altro che Virgilio, quindi: i segni cabalistici che
accompagnano la divisa «Novus Ordo Seclorum» ricordano ben più
dei vaticinî pagani della Sibilla 40
invocata da Virgilio; essi precisano le aspettative degli Illuminati che
hanno voluto evocare l'imperialismo di una Contro-chiesa su un mondo
asservito dopo essere stato rivoluzionato 41.
La Piramide è perciò la simbolizzazione anche di un mondo futuro e
l'Occhio vigile che la sovrasta simbolizza la divinità panteistica.
«Segno occultista per eccellenza, essa (la Piramide) dona il vero
senso al motto che la circonda» 42,
cioè ad «Annuit coeptis». Riprendiamo quanto scriveva Cecilia
Root-Lang: «Verrà un momento in cui la pietra bianca diventerà la
pietra angolare del nostro governo [...] nel proclamare una nuova
religione, nella quale tutte le correnti spirituali, fluendo da tutte le
religioni, s'incontreranno nella perfezione della pietra bianca (il
vertice della Piramide)» 43; è il prologo
al Patto Sinarchico. Anche Totten, precedentemente (il 10 febbraio 1882)
aveva scritto che «l'Occhio è uno dei più antichi simboli della
deità. Il triangolo è un simbolo cabalistico antichissimo»
44. Ma l'Occhio Onniveggente (l'«All-Seeing
Eye») è la simbolizzazione di Dio? Certamente non del Dio dei
cristiani. Esso, antico simbolo di Osiride, rappresentava la «trinità»
egizia 45 ed era presente come «cima di
puro cristallo», «gemma inestimabile d'Egitto» sulla grande
piramide della piana di Gizah. Per gli ebrei, il nome di Dio («Io sono
colui che è sempre stato, che è, che sarà e nessun mortale ha mai
scoperto il mio volto») non era pronunciabile e scrivibile, e perciò per
rappresentare la Divinità i giudei usarono l'Occhio egizio; la
letteratura sacra ebraica e cristiana per questo motivo contengono
riferimenti alla «roccia» di puro cristallo 46.
Dall'Occhio si propagano 14 raggi. (questo numero, doppio di 7, numero
della perfezione terrena, ricorda i 14 pezzi in cui il corpo di Osiride
fu tagliato da Iside, secondo la leggenda degli antichi egizi
47.
Contiamo ora le pietre che formano la
Piramide: sono 72 48. Riducendo
cabalisticamente il numero, esso è 7+2=9, cioè il numero della
generazione, del Serpente, cioè del diavolo. Sul Serpente torneremo per
parlare del Ramo d'Olivo. Anche i modi di nominare Dio, presso gli
ebrei, erano 72, ed essi, ridotti cabalisticamente, formavano il
cosiddetto
Tetragrammaton. Concludendo quanto sin qui
scritto, è chiaro come l'ebreo abbia trovato giustificazione religiosa
per il suo comportamento (essere sotto la protezione divina) prima che
questo comportamento divenisse mentalità e consuetudine. Essi si
ritengono al vertice, cioè «eletti » e il motto «Annuit coeptis»
lo prova:
- nel suo significato;
- nel numero delle lettere che sono 13.
Anche i piani della Piramide sono 13.
L'altra divisa, «Novus Ordo Seclorum», se avesse avuto il
dittongo «æ» (di «sæclorum») avrebbe avuto 18 lettere (18
è il numero della perfezione celeste nella simbologia dell'Apocalisse,
perciò avrebbe potuto significare una nuova età cattolica); tolto il
dittongo e così ridotto a 17 lettere, il motto è la privazione della
perfezione celeste: il Regno cesaro-papista dei Rosacroce
49. Inoltre, esso indica che la società, come
abbiamo scritto più sopra, sarà realizzata (ed è già in via di
realizzazione) secondo lo schema della strategia di marca ebraica. Più
in basso, sul bordo della cornice del fregio, è scritto «The Great
Seal», doppio riferimento e alla costruzione piramidale
giudeo-massonica, e alla simbologia espressa nel fregio di destra.
Mistica e Cabala nel fregio di
destra
La prima cosa che colpisce in questa
faccia del Sigillo 50 è il fatto che una
disposizione accorta abbia fatto sì che 13 stelle a 5 punte, i Pentalfa
massonici 51, abbiano formato una chioma
all'Aquila nella forma, inaspettata, di una Stella a 6 punte
52: insomma, una Stella di Davide vera e
propria. Intorno alle 13 Stelle, cioè al Sigillo di Salomone,
sono disposti un cerchio (simbolo di Eternità) di nuvole, e una corona
di Luce (la Gloria) 53 a simboleggiare, in
un primo tempo, la presenza di Dio. Ma nessun raggio di luce fende le
nuvole e così il Signore viene fatto prigioniero del cerchio che è
simbolo anche del Serpente: non è infatti Yahwéh prigioniero dei
cabalisti 54? Non rappresentare la presenza
e la potenza di Dio obbediva, quindi, a delle regole ben precise
55.
L'uso delle Stelle a 5 punte, che formano
una Stella a 6 punte, non fu dovuta al caso 56
poiché la Stella di Davide (o Sigillo di Salomone) ha, nella sua
complessità, molteplici significati, fra i quali ricordiamo la teoria
della doppia verità, simbolizzata dai due triangoli, positivo e
negativo, intersecantesi: teismo e ateismo, le due espressioni, cioè
della religione ebraica, rappresentata dai farisei e dai sadducei, i
quali, pur partendo da premesse diverse 57,
coincidono nel Tempio e nella concezione della doppia verità, come i
sofisti che asserivano che ogni individuo possiede una sua verità
personale, contro la Chiesa cattolica che ne ammette una sola.
Naturalmente, questa teoria della doppia verità (teismo-ateismo), viene
strumentalizzata a seconda dei fini politici da raggiungere.
Sotto la
cresta è disegnata l'Aquila, e lo scudo posto su di essa ha (torna il
solito numero) 13 bande verticali 58; il
rapace stesso ha nel becco una fascia con il motto sinarchico «E
pluribus unum» di 13 lettere, stringe fra gli artigli della zampa
destra un ramo d'olivo con 13 foglie e 13 frutti e, con la zampa
sinistra, impugna 13 frecce. Com'è semplice notare, il numero 13 nel
fregio a destra è ripetuto per ben 6 volte, cioè per tante volte quanto
è il numero dell'empietà 59:
13x6=78. Riducendo cabalisticamente, 7+8=15; e ancora 1+5=6, cioè ancora
il numero del nome della Bestia, dell'empietà; empio è Satana che si
presentò come Serpente; il ramo d'olivo retto dall'Aquila, ricalca,
nella forma, il Caduceo, emblema di Anubi (fratello dì Osiride), cioè il
Serpente 60. Totten notò anche questo
61 e rilevò anche che il 13 ricorre per ben due
volte in YHWH (Yahwéh), una delle formule del Tetragrammaton (i
72 modi di nominare Dio); YHWH è formato, cabalisticamente, da 10 (J), 5
(H), 6 (V), 5 (H): 10+5+6+5=26=13x2.
Conclusione
Il dollaro, con il suo immenso simbolismo
esoterico, è la prova più lampante di una lotta secolare contro l'Ordine
e la Tradizione cattolica, condotta dagli ebrei, dalla Massoneria e dai
Magi servitori del giudaismo 62.
Principalmente, però, essa è una lotta contro Dio, Nostro Padre,
condotta attraverso l'avversione e la sovversione del cattolicesimo e la
corruzione dottrinale. Fine ultimo il Regno Cesaro-papista dove il posto
di Dio dovrebbe esser preso da Lucifero 63.
Sul dollaro è scritto «In God we trust», e il nostro lettore ha
capito bene che Dio e denaro per il vertice ebraico sono la stessa cosa:
dio denaro, quindi, e questo significa che i vertici
giudaico-massonici
attraverso la sovranità monetaria vogliono realizzare la conquista di
tutte le ricchezze del mondo, della sovranità politica di tutti i Paesi
e della sovranità religiosa, costituenti la base di un «Novus Ordo
Seclorum». Questa concezione della sovranità non ha nulla a che fare
con quella della Tradizione romano-cristiana, in cui la sovranità si
basa sulla Legge dell'amore così come la funzione del Sovrano su quella
del servizio. Nella visione satanica, invece, l'uomo viene subordinato
perché viene strumentalizzato, cioè animalizzato. Il dio Mammona
presuppone quindi la creazione del dominio di una casta che si erge a
dominare gli altri uomini non perché essa si elevi, ma perché quelli
sono «abbassati», cioè moralmente degradati e asserviti. La frase di cui
sopra, allora, è solo la facciata, come la maschera che usavano mettere
gli antichi attori. In verità, il Sigillo fu un simbolo dei Rosacroce e
degli Illuminati, e fu adottato dalla Federazione degli Israeliti
64. In esso, Dio, come abbiamo scritto, è
prigioniero del cerchio, cioè del Serpente. Egli è stato privato della
sua Gloria: la mutilazione della potenza di Dio, il Dio dei cristiani, è
il preludio all'instaurazione di una nuova religione sinarchica, nel
quadro più vasto della Nuova Età del Mondo 65.
Nel dollaro che riproduce il Sigillo di Stato non ci sono riferimenti a
Dio Creatore, ma ai misteri sibillini, ai misteri indù e a quelli
di Iside e di Osiride. Riferimenti ad una deità certo ci sono: ma sono
ad una deità nuova, sinarchica, panteistica, integrante di tutte le
divinità del mondo, insomma alla Bestia, Sommo Sacerdote della quale
sarà l'Anticristo. Il terreno che
la Sinagoga ha fatto arare e concimare con sostanze tossiche dalla
Massoneria 66 può essere ancora ricondotto alla fertilità. È
necessario, ora più che mai, stringersi attorno a Dio e al Suo Vicario,
e difenderne i principî immutabili che hanno illuminato il mondo da due
millenni. Non basta! Anér politicòs estì.
L'uomo si associa per
natura e l'associazione perciò si fondi sulla morale per aiutare l'uomo
a ricongiungersi a Dio. La sovranità sia perciò riguardosa della Legge e
al comando abbia colui che più degli altri ama Dio e il prossimo. Ma
stiamo addentrandoci in un campo diverso da quello proposto in
introduzione. È giocoforza quindi chiudere qui il nostro breve scritto
nella speranza, che esso serva almeno a mettere il dubbio, nella mente
di qualche lettore, sulla bontà della società attuale.
APPENDICE I
IL PENTAGRAMMA E IL SESSO
13 Stelle sono disegnate sulle bandiere
della Georgia, del Mississippi, del North Dakota, del Rhode Island e
dell’Illinois. 18 sono in quella dell’Indiana, 13 esterne e 5 interne
(13+5=18, che ridotto cabalisticamente è 1+8=9 (cioè il numero della
generazione, del Serpente, cioè del diavolo); 17 sono in quella
dell'Ohio; Pentalfa sono pure in quelle dell'Alaska (7+1, l’Orsa),
dell'Arkansas, della California, del Nevada, del Texas, del Missouri
(ben 24), del Tennesee, dell'Arizona, del Maine e del distretto federale
della Columbia.
La Stella, o Pentalfa massonico, è presente anche nei
simboli militari e civili dalla nostra nazione. Il suo uso, come
scriveva il paolino Padre Rosario Esposito, venne stabilito, in
sostituzione della croce di Savoia dal massone Cesare Ricotti Magnani
(1822-1917), Ministro della Guerra. La Stella, della quale riparleremo
più oltre, è detta anche Stella di Venere, cioè Lucifero, la Stella del
mattino; fiammeggiante fu adottata, sulle schede elettorali, nel 1924 -
dai liberali di Ivanoe Bonomi (1873-1951).
|
|
|
Padre R. Esposito |
Cesare Ricotti Magnani |
Ivanoe Bonomi |
In essa (punta verso
l'alto) è inscrivibile un Uomo; se capovolta (punta verso il basso),
invece è inscrivibile la testa di un Becco: si ripete il doppio
significato della Stella a 6 punte: Spirito-Materia,
Iniziazione-Istinto, Magia-Animalità. Nella Stella a 5 punte è presente
anche la «religiosità fallica» dei massoni. Nella Stella fiammeggiante,
infatti, campeggia nel mezzo una «G» (la «G» è visibile anche
nell'Occhio che tutto vede, come accade nel G\O\
di Francia), ossia Geometria e Generazione, cioè l'atto sessuale.
Un
esempio, per tutti, sulla religiosità fallica è il simbolismo del 1° e
2° Grado del Rito Scozzese:
- Parole sacre: «Bohaz» -
«Jakin» (Fuoco e Aria), Sono le due colonne dell'entrata nel
Tempio
di Salomone, costruite a forma di fallo. Simboleggiano l'Uomo e la
Donna: il Fuoco che genera e l'Aria che tutto circonda e riceve nel suo
seno. Rispettivamente sono «Agni» e «Soma» del culto
vedico.
- Significato: attività, Virtus;
passività, Patientia. È l'accoppiamento che dà la vita:
«Vita, in egizio “Ankh”; in ebraico “Eve”; la madre dei Viventi (cioè
degli iniziati) è lo stesso di Maria, in ebraico Myriam e Venere, non
Dea dell'Amore, ma [...] la Forma o Utero, soprannominata “Mirionima”;
sono le stesse cose» 67.
- Corrispondenza cabalistica: «jodh»-«beth».
Dal libro di Padre Floriano Giantulli s.j. traggo:
«Ci viene detto da
Roberto Ascarelli, ebreo, e quindi competente
nella lingua ebraica, Presidente della Gran Loggia d'Italia di Rito
Simbolico: “Il mondo ha bisogno di procreare. Lo “jodh” ebraico, che
corrisponde grosso modo all'"I" di “jachin”; è il simbolo del sesso
maschile; il “beth”; che corrisponde grosso modo al “B” di “booz”;
corrisponde al simbolo femminile perché “beth” significa “casa”; da
cui
l'idea di utero [...]. Ben sapendo che in ebraico non si scrivono
le vocali e scriviamo “jachin” con un “caph” e un “nun” e li leggiamo a
rovescio, troviamo che il “nun” e il “caph” sono il segno scritto del
coito e della copula, mentre scrivendo “beth” (b) e il “zain” (z) e li
leggiamo a rovescio abbiamo il segno scritto dell’organo fecondatore, il
fallo» (pag. 70). Leggendo «booz» e «jachin» da
destra a sinistra («zoob» e «nika») si ottengono in
maltese (lingua araba) due parole... turpi.
- Corrispondenza fallica: «fallòs»-«cteis».
«Il “cteis” è la casa del “fallus”», dice il mago
Eliphas Levi Zahed
(1810-1875) in
Dogme et rituel de la Haute Magie
(«Dogma e Rituale dell'Alta Magia»; pag. 125).
Questo luridume, presente sia nella simbologia massonica quanto in
quella ebraica, è presente anche nei significati attribuiti dai servi
del diavolo alla Croce (qui li taceremo). Rimandiamo più oltre il
lettore che potrà controllare come «linga», «priapo», «fallo» e
«phtà» siano tutt'uno, come ammise lo stesso
Albert Pike
(1809-1891) a Charleston, il 20 marzo 1876, attribuendo loro le qualità
del Principio Creatore o Principio Generatore. O si adora il Dio
Creatore o si adora il dio Sesso. «Tertium non datur» («Non
esiste una terza via»). E i massoni (ma solo loro?) hanno scelto il
secondo. La bibliografia essenziale a questa nota è data dal testo di
Padre Giantulli intitolato L'essenza della Massoneria italiana: il
Naturalismo, con l'Imprimatur delle autorità ecclesiastiche.
APPENDICE II
IL PENTAGRAMMA E LA
«TRADIZIONE» ESOTERICA
Ogni punta di questa Stella simbolizza una
delle qualità che, secondo la religione egizia, reggono il Mondo. Questi
cinque distinti principî sono: Fuoco, Acqua, Aria, Terra ed Etere.
Seguendo le esaurienti spiegazioni di Jean-Barthélemy Le
Couteulx de Canteleu (1749-1818), politico francese fondatore della
Banque de France, il modo di svilupparsi dei cinque principî è il
seguente:
- La Causa, padre, principio attivo,
maschio e creatore; rappresentato dal Sole (Fuoco) è Osiride, padre di
Luce simbolizzato dal «ptàh» egizio, Triangolo e Piramide.
- La Materia dominata, madre, materia,
femmina, natura passiva (Acqua); è la natura adorata sotto varie forme:
Luna, Cibele, Venere, Cerere e Iside.
- L'Intermediario, il seme, lo
sperma, il fluido vitale; rappresentato dal mezzo della riproduzione, il
fallo («fallus», «fallòs») è l'Aria, lo spirito di vita,
il fluido magnetico del Sole identificato dagli egizi nel dio Thoth e
dagli altri pagani in Eros, Bacco ed Hermes. L'Effetto, la
fertilizzazione; è identificata nella Terra, madre di
tutti i corpi in cui si sviluppano i vegetali e i minerali.
- Il Risultato, la creazione di una nuova
vita destinata a conservare la specie; questo è il quinto elemento,
l'Etere, l'Horus egizio che ha generato la Stella Fiammeggiante dei
massoni, il Pentagramma, l'Adepto Deificato 68.
Ritroviamo i
5 elementi nell'esoterismo
indù: la Terra (il
«tattva» del «chakra» alla base della spina dorsale), l'Acqua
(la milza), il Fuoco (l'ombelico o plesso solare), l'Aria (il cuore) e
l'Etere (la gola) 69. L'esoterismo indù
venne ripreso da Madame Blavatsky (la famosa occultista), la
dottrina della quale annoverava gli stessi cinque «chakra» (o
centri di forza); il primo, posto alla base della colonna spinale, è
sede del Serpente di Fuoco, forza Universale del Logos che
porta il divino nel fisico («prana» o vitalità). È la
divinizzazione del sesso 70.
Lo stesso
concetto è nella Gnosi ove troviamo il Serpente come «animale
pneumatico», che passa nel seno dell'iniziato affinché attraverso il suo
Pneuma la divinità entri nell'uomo 71. La
Stella a 5 punte è simbolo dell'Uomo in via di rigenerazione; nelle
raffigurazioni massoniche si trova spesso l'Uomo inscritto nella Stella
(la testa nella punta superiore, le braccia nelle punte laterali e le
gambe nelle punte inferiori). Il Pentagramma (o Sigillo dell'Uomo),
perciò, è il simbolo dell'umanesimo pagano e, soprattutto, dell'umanesimo
iniziatico 72. Per un approfondimento
dell'argomento, consigliamo gli ottimi volumi citati nella presente
nota.
APPENDICE III
ASPETTI SIMBOLICI DEL
SIGILLO DI SALOMONE
La Stella a 6 punte è il più importante
segno occultista che, per gli ebrei, è un talismano di notevole
importanza (vedi nota n° 50); detta anche Sigillo di Salomone ed
Esagramma, è formata da due triangoli, ma nella Cabala è arricchita di
altri elementi che nascondono significati esoterici.
Questi i
significati:
- Il Serpente che si morde la coda (o «Uroboro»)
a forma di circolo attorno all'Esagramma è simbolo dell'alta iniziazione
esoterica. Perché il Serpente? Ovviamente perché il serpente è Satana,
signore dell'occulto. Esso rappresenta anche l'universalità della
scienza occulta e della potenza dei Magi che conquista l'Universo.
- Il motto «Quod superius macroprosopus
sicut quod inferius microprosopus» significa che ciò che è in alto è
come ciò che è in basso, cioè che la creazione (visibile) è la fedele
immagine del Mondo Superiore (invisibile): appare netta l'opposizione di
queste teorie con la religione cattolica. Il Superiore, nel disegno
ermetista, reca una tiara papale; egli è l'uomo archetipo, l'Adam-Kadmon
ebraico. L'inferiore è il Mago, (essere che dell'umanità ha solo
l'aspetto esteriore, lo spirito del quale s'eleva fino a trasformarsi in
semidio (come affermò
Oswald Wirth). È questa la formula della
Rigenerazione operata dall'ermetismo che fa dell'uomo un dio e che
avviene attraverso la Gnosi (conoscenza esoterica e iniziatica in
opposizione alla Redenzione operata da Gesù, Nostro Signore (vedi note
n° 51 e n° 60).
- Il Triangolo rivolto verso il basso
rappresenta la discesa dello Spirito nella Materia (come nell'esoterismo
indù dei «chakra»). Il Triangolo con la punta verso l'alto
è invece il ritorno verso lo Spirito, la risalita spirituale, la
«rinascita». Filosoficamente, il primo è la rappresentazione della
teoria gnostica ed ermetica dell'involuzione panteistica, il secondo
dell'evoluzione «noogenetica». I due Triangoli perciò rappresentano la
promessa del diavolo: «Sarete come Dio» (Gn 3, 5).
- La Stola Dei rappresenta la
concezione perversa dell'androgenia divina: il triangolo bianco
l'ipostasi femminile (Iside presso gli egizi), quello nero l'ipostasi
maschile (Osiride). Nella teologia cattolica, al contrario, l'ipostasi è
la sostanza completa che sussiste di per sé ed è sinonimo di «persona»
nel dogma trinitario.
- La «Croce di Malta» è il cabalistico
Tetragrammaton, cioè i modi di pronunciare il nome divino (per
Louis-Claude de Saint-Martin, fondatore del Martinismo, esso
è Lucifero). Essa non è un simbolo cristiano, ma un simbolo dei misteri
indù, lo «Stauros» degli gnostici, il «Tau» degli
antichi egizi; il suo significato esoterico è solo pagano perché
rappresenta il panteismo, (unità fra divino e umano)
73.
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Due curiosità:
a sinistra, se si traccia un Esagramma attorno al Tronco di
Piramide, le punte vanno a toccare cinque lettere dalla
divisa Annuit Coeptis Novus Ordo Seclorum. Leggendole
in senso orario, si ottiene la parola ASNOM,
che anagrammata dà MASON («massone»). A
destra invece, sul dritto della banconota, l'incisore ha
disegnato tra la filigrana una piccola civetta,
simbolo del dio pagano Moloch utilizzato da
un'influente Società Segreta americana di tipo massonico
denominata
Bohemian Groowe. |