domenica 30 novembre 2025
sabato 15 novembre 2025
SINTESI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
SINTESI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE - UN MACELLO DI OLTRE 30 MILIONI DI MORTI, VENNE PERFIDAMENTE PROGETTATA DALL’ALTA FINANZA.
di MAURIZIO BAROZZI
Con i primi del ‘900 e il petrolio assurto a primo elemento dell’industria e dei trasporti, si consolidò, sotto la guida dei Rothschild, il grande connubio industria e finanza che elevò il Capitalismo finanziario a grande capitale monopolista.
Tre maledetti esponenti di questo capitalismo monopolista: il Casato dei Rothschild (cinque grandi famiglie, il massimo della finanza mondiale), Morgan (Magnate della siderurgia e della finanza, banche e assicurazioni ) e Rockfeller (Industria, banche e petrolio), con un codazzo di banchieri (in particolare i Warburg) su l’asse City di Londra e Wall Street di New York, escogitarono nel 1910 il Federal System Bank, che poi con un colpo di mano delle loro Power èlites riuscirono a far approvare negli Usa nel natale del 1913.
Un Act che gli consentiva il controllo monetario e dei tassi in America estendendolo poi dappertutto.
Nel frattempo Banche, Assicurazioni, Credito e Finanza – ovvero i BANKSTERS - elargirono a piene mani prestiti a tutte le nazioni europee rivali tra loro, indebitandole e facendole armare in modo tale che l’unica loro via di uscita era una guerra.
Con il sostegno della Massoneria, il controllo della stampa e la manipolazione delle diplomazie riuscirono a scatenare il GRANDE MACELLO, al termine del quale la Finanza si trovò a dominare la vita delle nazioni.
Nel marzo del 1913 il banchiere Morgan, uno dei più esposti nei prestiti a tutti i contendenti, era venuto a Roma, anche con il segreto scopo di sondare il Vaticano a che non si opponesse troppo ad una imminente guerra.
Morì però nel sonno nel lusso di un Grand Hotel di Roma.
Quando a novembre del 1922 Mussolini prese il governo, quel furfante di Re Vittorio Emanuele gli rivelò che la nazione era indebitata per debiti di guerra, di una cifra spropositata con il banchiere Morgan.
Il Duce si ritrovò questa fregatura e pensò bene di non pagare in qualche modo, ma De Stefani, ministro delle Finanze che fece capire che era impossibile: i banchieri avevano particolari leggi e meccanismi internazionali che ci avrebbero rovinato, se non peggio. Si dovette allora accedere un altro prestito per pagare gli interessi, ammortizzandolo negli anni.
Alla fine degli anni ’30 i BANKSTERS ebbero la sgradita sorpresa di ritrovarsi alcune nazioni che sfuggivano alla cessione della loro sovranità, avevano eliminato la truffa del gioco democratico e risolto i problemi sociali dei loro paesi.
Puntavano anche ad eliminare le intermediazioni bancarie negli scambi internazionali e a riappropriarsi delle banche Centrali e della emissione monetaria.
Avevano anche edificato degli Stati nazional popolari con il grande ed entusiastico apporto delle masse, dove i rispettivi Stati avevano al primo posto i problemi etici e politici e non quelli finanziari.
UNA MINACCIA MORTALE e fu necessario scatenare un altro macello mondiale per eliminarla.
OGGI I BANKSTERS SONO PROPRIETARI O CONTROLLANO TUTTE LE RISORSE DEL PIANETA.
Quando pagate le tasse, andate allo stadio, sorbite una bevanda, vi fate il bagno, accendete la luce, comprate i preservativi, vi fate un uovo al tegamino, ecc., sappiate che state ingrassando i Banksters.
L’odierno e grande problema dei BANKSTERS , al fine di garantirsi il dominio assoluto per millenni, su una massa di schiavi, è quello di scatenare un altro grande macello mondiale, questo con un numero incalcolabile di morti, ma limitando le conseguenze nucleari.
Quindi ridurre la popolazione a meno di un miliardo di individui, tutti schiavi, formattati nel cervello tramite un depotenziamento della forza di volontà che si ottiene introducendo le pratiche del gender e della bisessualità, ovviamente in una umanità di meticci.
CI RIUSCIRANNO?
mercoledì 5 novembre 2025
IL FALSO SULLA RISIERA DI SAN SABBA!
IL FALSO SULLA RISIERA DI SAN SABBA!
Falsari alla ribalta: il mito della Risiera di San Sabba
Carlo Gariglio
Pubblicato sul mensile "Il Popolo d'Italia", aprile 2000
Negli ultimi tempi gli appassionati di fanta-storia stanno monopolizzando l’attenzione, in quel di Trieste, continuando a deliziarci di fantasie circa il mai esistito campo di “sterminio” nazista in Italia, vale a dire la Risiera di San Sabba.Questo grossolano falso, ricostruito con i soldi del Comune di Trieste negli anni 60, ebbe il suo scopo propagandistico di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli stermini, inequivocabilmente veri, commessi da comunisti slavi (inizialmente spalleggiati da quelli italiani) ai danni di decine di migliaia d’italiani, indipendentemente dal fatto che costoro fossero o no fascisti: stiamo parlando delle Foibe. Periodicamente, soprattutto in occasione di successi e avanzate della Destra Europea, la fandonia di San Sabba riprende colore, specie nel triestino, arricchendosi di nuovi particolari e, naturalmente, di nuovi morti; dopo il successo elettorale di Haider non vi è stata TV, radio, giornale che non abbia parlato (a sproposito) della Risiera e dei 5000 (!) ebrei che vi sarebbero stati sterminati mediante una camera a gas che nessuno ha mai visto. Naturalmente la versione ufficiale, buona per Auschwitz come per San Sabba, è che se non vi sono prove di questi avvenimenti dipende dal fatto che i nazisti in ritirata fecero saltare tutto, per cancellare le prove dello sterminio (?).Grandi idioti questi nazisti; tanto affannati nel far saltare le camere a gas di Auschwitz, San Sabba e molte altre località al fine di cancellare le “prove”, ma altrettanto “distratti” da lasciare in vita centinaia di migliaia di scampati pronti a fornirci la loro testimonianza, l’immancabile libro, le interviste a gogò e qualche bel film sul presunto “olocausto”!Ma qual è la realtà di San Sabba? Grazie al compianto Giorgio Pisanò, che dalle pagine del suo Candido fece della questione della Risiera quasi un fatto personale e grazie al più noto degli storici revisionisti italiani, Carlo Mattogno, abbiamo un enorme mole di materiali inconfutabili che smontano completamente le fandonie dell’olocausto triestino e tutti i suoi sostenitori, primo fra tutti quel Ferruccio Folkel, che nel 1979 pubblicò a Milano, grazie alla Arnoldo Mondadori Editore, il testo: “La Risiera di San Sabba”. Mattogno, nel suo contro-testo pubblicato a Monfalcone nel 1985 grazie alle Edizioni Sentinella d’Italia, “La Risiera di San Sabba – Un falso grossolano”, in 40 misere pagine demolisce completamente le argomentazioni ridicole del Folkel, soprattutto quelle inerenti ai cinquemila morti ebrei, cifra pacchiana ottenuta “assumendo” che a San Sabba si uccidessero 50 ebrei al giorno (!) per tre giorni la settimana (!!), ed il tutto naturalmente senza la benché minima prova addotta per confermare tale delirio! Non migliore figura fanno le “testimonianze” presentate dal Folkel, dato che è impossibile trovarne due che collimino fra loro e soprattutto espresse da persone viventi; una delle migliori espressioni di involontaria comicità del Folkel si ha nell’esaminare la testimonianza di un certo Wachsberger, il quale, dopo aver ipotizzato che la “camera a gas” di San Sabba fosse celata nel garage, racconta che durante le “esecuzioni” la porta del garage rimaneva aperta! Che diavoli questi nazisti! Avevano già inventato negli anni 40 delle camere a gas funzionanti “a porta aperta”! Come avranno fatto a perdere la guerra con queste conoscenza tecniche d’avanguardia?Uscendo dal mito tanto caro ai circoncisi e attingendo all’opera di Giorgio Pisanò, la Risiera di San Sabba non fu nulla di più che un campo di detenzione di polizia, riservato a prigionieri ebrei e partigiani che vi transitavano per brevi periodi, in attesa di essere inviati al lager di destinazione. Se così non fosse, difficilmente si spiegherebbero i 22 convogli di deportati che dal 09/10/1943 al 07/11/1944 furono inviati ad Auschwitz.Dal 1945 fino agli inizi degli anni 60 nessuno a Trieste aveva mai osato parlare di un “campo di sterminio”: né i “titini” che avevano occupato la città subito dopo la guerra, né i britannici che la amministrarono fino al 1954, né gli storici antifascisti locali, né tanto meno gli storici resistenzialisti nazionali (Bocca, Secchia, Battaglia…). Eppure, ai primi degli anni 60, per bilanciare gli orrori tragicamente veri delle Foibe, ecco apparire il “campo di sterminio”, edificato ex novo (forno crematorio compreso) nel 1965 con i soldi stanziati dal Comune di Trieste e su progetto dell’architetto Bolco! Ma c’è di più: nel 1976 a Trieste venne celebrato il processo agli aguzzini di San Sabba, cioè a dei veri e propri criminali in divisa germanica che si resero responsabili della soppressione gratuita di alcuni prigionieri. Ebbene, grazie a quel processo si accertò che a San Sabba morirono una ventina di prigionieri, dei quali si conservano regolarmente i nominativi, ed il responsabile ancora in vita venne condannato per omicidio plurimo aggravato continuato, non certo per strage o sterminio!Dunque nel 1976 per il Tribunale di Trieste non esistevano prove alcune di stermini e/o stragi, mentre nel 1979 il “buon” Folkel pretese di “stimare” il numero dei morti di San Sabba in più di cinquemila!Altra pietra tombale sulle balle olocaustiche venne posta sempre da Giorgio Pisanò, che ripubblicò la testimonianza dell’avvocato ebreo Bruno Piazza, il quale transitò dalla Risiera nel 1944, per poi essere trasferito, vivo e vegeto, alla carceri del Coroneo; tale testimonianza venne cialtronescamente ignorata dai fautori delle balle olocaustiche, nonostante fosse stata pubblicata in tre edizioni successive dalla Casa Editrice Feltrinelli (terza edizione: giugno 1990), in un libro dal titolo “Perché gli altri dimenticano”.Questi dati e questi fatti potrebbero anche bastare per sbugiardare a dovere circoncisi e reggicoda vari a proposito della Risiera, ma esiste la cosiddetta “ciliegine sulla torta”; nel novembre 1992, a Trieste, in occasione di una delle tante commemorazioni dei mai esistiti 4/5000 morti di San Sabba, il Movimento Fascismo e Libertà cittadino diffuse nella Risiera un volantino firmato da Giorgio Pisanò in persona, nel quale si esortavano i giovani a non farsi ulteriormente imbrogliare dai falsari antifascisti. In conseguenza di ciò gli attivisti locali, fra i quali Angelo Cauter e lo stesso Pisanò, vennero denunciati per “ricostituzione del PNF” e “apologia di Fascismo”.Ebbene, il 5 maggio 1994 il Tribunale di Trieste mandò assolti gli attivisti fascisti da ogni accusa, riconoscendo del tutto lecita la contestazione dell’autenticità della Risiera di San Sabba, in quanto diatriba definita ancora aperta fra le versioni antifasciste e quelle fasciste, il che costituisce un’implicita ammissione che sull’autenticità della Risiera come campo di sterminio nessuno è pronto a giurare, tanto meno il Tribunale di Trieste.Questi sono i dati da sbattere in faccia al coro di lamentosi circoncisi sempre pronti ad inventare stermini di massa anche dove non ve ne furono; contro fatti, dati, processi, studi, costoro hanno saputo solo opporre “stime”, testimonianze contraddittorie, falsità macroscopiche e mezzucci vergognosi quali la ricostruzione e novo di un mai esistito campo di sterminio.Tuttavia, alla massa belante di italioti sempre pronti a scusarsi per olocausti mai avvenuti, ciò non basta, dato che continua a prendere per buone le balle colossali di certo ebraismo, catalogando come “falsità” di stampo nazista i fatti precisi e i processi svoltisi negli anni passati.Mai come ora la nota esortazione di Dante ci pare attuale, affinché “il giudeo di noi, fra noi non rida”.
Carlo Gariglio
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