-Articolo tratto da Il Popolo d'Italia, numero di Febbraio 2011-
Di Filippo Giannini
I
soliti ignoti è uno dei più insulsi – fra i tanti – programmi
televisivi italiani che allietano (si fa per dire) le nostre serate; e
questo per proporre un giochetto dalle finalità un pochino più serie.
Immaginiamo uno studio televisivo e che sullo sfondo ci siano in fila
dei personaggi, anche se ormai non più in vita; concedetemelo questo
miracolo, ripeto: è solo un giochetto. E immaginiamo, come nella
babbeatrasmissione televisiva, che il conduttore ne chiami uno alla
volta e ponga le domande. Iniziamo:
Scrittore Bernard Shaw è lei che il 13 ottobre 1937 scrisse: <Lo
Stato Corporativo fascista costituiva il grande avvenimento del secolo…
Le cose da Mussolini già fatte lo condurranno prima o poi ad un serio
scontro con il capitalismo>. Ė proprio lei?
Lei, Wallace Beery, uno dei più famosi attori americani ha detto:
<Quando nel 1931 mi recai con la famiglia in Italia a presentare il
film Il Campione, mi presentai spesso in maglietta nera, in onore e
simpatia per Mussolini! Mussolini grande! Italia bellissima! Italiani
simpaticissimi! Evviva Italia! Evviva Mussolini!>. Ė proprio lei che
disse queste parole?
Lei, Giuseppe Prezzolini, grande giornalista, in piena crisi
economica scrisse nel 1934 a seguito di un viaggio in Italia,
proveniente dagli Stati Uniti: <Pace in questa Italia, ecco il primo
sentimento certo che si prova venendo di fuori e dura per tutto il
soggiorno. Le strade non saranno grandi come le Avenues, ma non ci sono
mitragliatrici, le lire non saranno molte come i dollari, ma sono sempre
lire e lo saranno domani. I ricchi non hanno bisogno di guardie del
corpo per salvare i figlioli dal sequestro. I poveri non devono pagare
la taglia mensile alla mala vita per esercitare il loro mestiere. Il
popolo italiano appare rinnovato. Gode come nessun altro popolo del
paesaggio, dei fiori, dei colori dell’aria. I discorsi e i commenti che
vi senti, lasciano trasparire un’atmosfera di serenità e di salute. Il
popolo italiano ha un aspetto più forte, più dignitoso, più serio, più
curato, meglio vestito di un tempo, è ossequiente alle leggi e ai
regolamenti, è istruito nella generalità. Non è ricco come altri popoli,
ma non lo è mai stato e in confronto del popolo americano mi pare senza
dubbio più contento>. Ė proprio lei che ha scritto queste parole?
Stanley Baldwin, è proprio lei che sentenziò: <Non credo che vi siano in Europa uomini di eccezione come Mussolini>?
Lei, Austen Chamberlain, lei che ha coperto cariche politiche di
primo piano, proprio lei disse nel 1933: <La mia incondizionata
ammirazione e personal affection per il Duce la cui grandezza va ogni
giorno crescendo davanti al mondo>?
<Il genio romano impersonato da Mussolini, il più grande
legislatore vivente. Egli ha pensato esclusivamente al bene duraturo del
popolo italiano come Egli lo concepiva. Se fossi italiano sono sicuro
che sarei del partito di Mussolini>. Mister Winston Chuchill, proprio
lei ha scritto questo giudizio?
Cyril Clemens, sono proprio sue queste parole pronunciate nel 1969:
<Consideriamo Mussolini Presidente Onorario ad memoriam della Mark
Twain Society di questa Istituzione statunitense che, dal 1923, ha
eletto suo premier Onorario internazionale Benito Mussolini>?
Lei, President Columbia University, ha pronunciato nel 1932, queste
parole: <Si può avvicinare Mussolini a Cromwell. Il Fascismo è un
sistema di governo assolutamente splendido>?
Ė proprio il Daily Express che nel 1930 scrisse: <Mussolini,
questo artefice magnifico della rinnovata grandezza d’Italia, questo
conciliatore dei Savoia col Vaticano, seguiva sorridente e sereno la
processione dei Re e dei Principi, con la fronte cinta da un alloro
invisibile>? Ed ora smettiamo questo gioco insulso, lasciandolo alla RAI/TV e spostiamoci su argomenti seri. Daily Mail (1932): <Il governo di Mussolini ha portato a termine un’impresa apparentemente impossibile>. Daily News :<Gli storici scriveranno il suo nome nel tempio della fama>.
Daily Telegraph: <Alla camicia rossa di Garibaldi è succeduta
quella nera di Mussolini e fra i due fenomeni il più forte e più
notevole è il secondo>. Antony Eden (1934): <Le leggi del Duce e dei suoi fedeli sono una pietra miliare nella evoluzione mondiale>.
Thomas Alva Edison: <Mussolini è il genio più grande dell’età moderna>. Douglas Fairbanks (1930): Mussolini è una delle più portentose personalità che abbia mai conosciuto>. James Gregor (1951): <Se Marx è stato il profeta dell’Ottocento, il profeta del Novecento è Mussolini>.
C. Hibert (1933): <Quando si trasferì a Roma decise di rifiutare
ogni emolumento come Capo del Governo e come Ministro, e di mantenersi
coi suoi guadagni di direttore del Popolo d’Italia e con gli articoli
che scriveva di tanto in tanto per qualche giornale americano>. Samuel Hoare (1938): <Mussolini è il massimo statista dell’Europa moderna>.
William Lawrence (1930): <Ė un’Italia nuova. Mussolni è
l’animatore anzi il creatore di questo nuovo spirito. Insomma: un’Italia
nuova, politicamente, commercialmente e socialmente. Il cervello
meraviglioso di Mussolini è al lavoro>.
G. Leavis (1982): <Ezra Pound ammira Mussolini in quanto artifex,
in quanto creatore non viziato da tirannici appetiti di potere. Non deve
stupire, peraltro, il lettore davanti a giudizi negativi di Pound
dedicati a Metternich, a Hitler, a Francesco Giuseppe, a Nietzche>.
Lloyd George (1934): <Benito Mussolini passerà alla storia come il
genio del dopoguerra… Il corporativismo ideato da Mussolini è
intelligente e promette molto… Ancora una volta l’Italia, la piccola
Italia che diede Cesare capitano e Napoleone condottiero e che largì al
mondo i più grandi geni dell’umanità ha offerto un Uomo che desta
ammirazione anche fra i suoi nemici e che ogni giorno detta leggi circa
il modo di governare i popoli in momenti difficilissimi… L’Italia è un
paese povero, più povero di noi. Ma ecco che cosa Mussolini ha fatto;
egli ha mostrato coraggio, egli ha affrontato e affronta le difficoltà.
Egli ha bonificato delle centinaia di migliaia, se non addirittura dei
milioni di acri. Egli ha tratto dalla terra pane e lavoro per migliaia e
migliaia di persone… Se il mondo non si decide a seguire Mussolini il
mondo è perduto. Non c’è che Mussolini ad avere le idee chiare ed a
camminare sicuro sulla strada segnata dalla sua volontà>.
Emil Ludwig (1940): <Mussolini è il più notevole uomo vivente; la
sua figura si profila gigantesca fra i grandi uomini della Storia…
Mussolini sognò col Fascismo una grande Nazione. Si mise all’opera per
trasformare il sogno in realtà. Creò la Nuova Italia: e questa è una
delle ragioni della sua grandezza di fronte al mondo e alla Storia>. Manchester Guardian (1939): <Mussolini è certamente la più grande figura dell’epoca>. Arnold Molbriegel (1929): <Anche fra i pellirosse non si parla che di Mussolini>.
Oswald H. Mosley (1931): <Mussolini è il personaggio che più
ammiro nel firmamento mondiale. Mi adoprerò al massimo per emularlo o
almeno avvicinarlo nelle sue iniziative e nelle sue realizzazioni di
civiltà>. New York Herald: <L’opera di Mussolini continua ad essere una delle meraviglie del secolo 20°>.
P.O. Connel (1934): <Esalto la figura del Duce, il grande statista
italiano che ha finalmente saputo risolvere la spinosa questione
romana. Il popolo deve serbare eterna gratitudine a Mussolini per la sua
opera meravigliosa con la quale l’Italia ha assunto un nuovo assetto in
ogni campo. Mussolini è un governante di genio che Dio ha dato
all’Italia perché questa Nazione continui la sua rapida ascesa verso
destini di gloria>.
Mary Pickford (1930): <Ecco, l’Italia è bella, è grande ma ha un
torto: è stata egoista. Perché di Mussolini non ne ha dati due? Uno per
sé e l’altro per qualche altra Nazione (non voglio dire quale) che ha
tanto bisogno di un uomo come Mussolini>.
Lord Rothermere: <Per l’Europa è stato un tonico che ha fatto
molto bene a tutti. Posso pretendere con sincera soddisfazione d’essere
la prima autorevole persona che ha presentato nella giusta luce gli
splendidi risultati conseguiti da Mussolini, una di quelle figure
storiche come Richelieu, Cromwell, Pitt, Bismarck che lasciano
un’impronta nel mondo. Come Napoleone dominò il secolo XIX così
Mussolini è la più grande figura del nostro tempo>.
C.H. Sherril: <Tutti i cambiamenti apportati da Mussolini appaiono
veramente un miracolo! Pulizia! Non più mendicanti! Treni sempre in
orario! Enorme estensione di forza idraulica! Risanamenti delle paludi
pontine! Soppressione della mafia in Sicilia, ecc.. ma preferisco
parlare della trasformazione da lui operata nell’anima e nel sentimento
nazionale del popolo italiano…>.
Horia Sima (1976): <Adesso si può meglio comprendere l’odio
mortale dei comunisti contro il fascismo. Non perché esista un pericolo
fascista, non perché possa resuscitare nel mondo il fascismo bensì
perché i popoli non s’incamminino sulla via indicata da Mussolini: il
cammino della collaborazione sociale, della sintesi sociale sotto
l’autorità dello Stato, per fortificarsi e difendersi da esperienze
disastrose>.
John Spargo (New York Time): <Mussolini è oggi l’uomo più
straordinario del mondo e la sua figura è così dominante che nessun
studioso di storia politica può considerarla con indifferenza>.
The Spectator (1939): <Verso la fine del libro “Vita di
Mussolini”, Mussolini viene paragonato a Napoleone, Stalin e Cesare, a
loro svantaggio. Il Duce, a differenza di Napoleone, non è un
avventuriero senza principi e non lede i diritti genuini degli individui
e delle Nazioni… Mussolini è un contadino, il figlio di un fabbro, e
questo il popolo non lo dimentica. Ho parlato a contadini i quali, dopo
averlo criticato, hanno affermato: “Ma è uno di noi!”>.
Oswald Splenger (1936):<L’Italia finché Mussolini vive è una
grande potenza mondiale, erede naturale della Francia, se – ripeto –
resterà a lungo sotto la direzione di Mussolini per fortificarsi
spiritualmente e durare>.
Sunday Espress (1932): <Dopo Napoleone e Bismarck, il mondo non
aveva visto un uomo di tale tempra. Mussolini è una figura unica al
mondo. Ė impossibile menomare la sua grandezza. Egli ha impresso la sua
luminosa personalità sull’umanità intera. Fiammeggia come un astro>.
Ward Price (1938): <Troppo a lungo la Gran Bretagna ha chiuso gli
occhi davanti agli splendidi risultati conseguiti dal regime fascista.
Parecchie volte Mussolini in persona mi ha manifestato la sua
gratitudine per il Daily Mail, il primo quotidiano inglese che abbia
onestamente esposto al mondo gli scopi che egli si prefigge>.
Washington Post (1932): <Mussolini ha scritto il suo nome nel XX
secolo con un inchiostro che il tempo non potrà scolorire, e con un
compito che il destino deve applaudire>. H.G. Wells (1931): <Mussolini ha lasciato il suo segno nella storia>.
Michael Shaks ha scritto nel suo libro What is the wrong with modern
world? (Cosa è sbagliato nel mondo moderno?): <Non c’è alternative, o
lo Stato Corporativo o lo sfascio dello Stato>.
A
questo punto immagino che qualche lettore si chiederà il motivo di
tante citazioni (e sono solo alcune delle tante che ho tralasciate) di
personalità anglosassone. Se questo lettore avrà la pazienza di leggere
quest’ultima, comprenderà il motivo. John
Pierpont Morgan (Economista e magnate dell’industria Usa) (1932):
<In America i nostri uomini politici non si curano se non di un
problema, quello della loro rielezione. Tutto il resto non li interessa
che mediocremente. Il popolo americano sente di non essere guidato.
Felici voi, italiani, che grazie a Mussolini, avete in questo periodo
così difficile il senso della sicurezza e della fiducia in voi stessi.
Ci vorrebbe anche per l’America un Mussolini>. E gli italiani che hanno fatto? Hanno ucciso e impiccato per i piedi
un Mussolini e l’hanno sostituito con un americano; giusta la frase del
Presidente Giorgio Napolitano che nel messaggio di capodanno agli
italioti ha voluto ricordare loro che “ci siamo liberati della tirannia
fascista” conquistando la democrazia made in Usa. E i risultati si
vedono!
Ma voglio togliermi uno sfizietto, citando un pensiero di Francesco
Grisi (1982): <CERTAMENTE CHI DIEDE L’ORDINE DI UCCIDERE MUSSOLINI IL
28 APRILE 1945 NON SI RESE CONTO CHE I FUCILI NON DANNO LA MORTE>.
P.S. Un ricatto simile a quello posto in atto dalla Fiat/Marchionne, sarebbe stato concepibile al tempo dell’adorabile tiranno?
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