L’UNIONE DI CATTOLICESIMO ROMANO E FASCISMO: I DUE FUOCHI DELL’ELLISSE, FORZATAMENTE SEPARATI SOLO DA CHI HA “UNO SPIRITO DA SCHIAVI”!
Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi (Lettera di San Paolo ai Romani, cap. 8 vv 14-15)
Carissimi lettori, in questi tempi davvero apocalittici, nella ricorrenza del Concordato tra Stato Fascista e Chiesa Cattolica Romana stipulato l’11 febbraio 1929 (qui), vogliamo discutere di uno specifico ambito della presunta “contestazione al sistema” di potere vigente, quello relativo all’area del dissenso a fondamento religioso cattolico, dove si sono manifestati più volte riferimenti alla critica anti-liberale. Una polemica che in linea teorica, dal nostro punto di vista di fascisti, risulterebbe certamente benvenuta e che si è sviluppata maggiormente in gruppi che, per un motivo o per un altro, avevano fatto una scelta di campo “alternativa” già all’indomani della profonda crisi scaturita dalla pseudo-contestazione fittizia ed etero-diretta degli anni ’60 del secolo scorso. Ebbene, anche tale critica, nominalmente anti-liberale, ci è apparsa però da subito in più casi, relativamente ad alcune palesi contraddizioni da essa espresse, quale fenomeno artificioso ed insincero, a sua volta pilotato dall’esterno per concretizzare l’ennesima opposizione fittizia al Sistema demo-pluto-massonico dominante. Difatti, sebbene tali motivazioni siano state da noi già espresse più volte in merito al tipo di contestazione fondata specificamente su ragioni di ordine politico, ossia, in relazione al cosiddetto “sovranismo” (es: qui), tuttavia, nell’area Cattolica non dichiaratamente liberale, attacchi di simile tenore si rinvengono ugualmente in più ambiti: da quello contiguo al moderatismo – pertanto minato nella propria efficacia già alle fondamenta – a quello formalmente anti-modernista, di cui abbiamo avuto modo di descriverne recentemente (qui) tanto le effettive contraddizioni quanto i gravissimi risvolti politici. Sostanzialmente, tali gruppi, anche se a volte tra loro molto diversi nei presupposti filosofici, in tutti i casi non osano mai contestare e denunciare il sistema politico vigente “in quanto tale”. Pur non lesinando generiche critiche parziali, non si rinviene mai nei loro ragionamenti una seria ed articolata contestazione integrale, ossia, morale e politica nella sua totalità e nei suoi fondamenti, che denunci e soprattutto rinunci alla filosofia ed alla prassi espressa dalla demo-plutocrazia massonica di matrice illuministica inerente il Sistema dominante. Questo in concreto rappresenta il problema più grave ed il vero vulnus dei “contestatori cattolici”, che indiscutibilmente mette così al “riparo” da una seria delegittimazione ogni struttura dell’attuale potere oligarchico globale. Ecco perché, in base a tali osservazioni, ci pare logico, coerente e realistico che tali “ambiti” si debbano definire come “quinte colonne” del sistema di potere. Tali problematiche, alla luce degli esiti concreti prodotti nel corso dei decenni dai soggetti in questione negli ambiti in cui essi operano, ormai ci appaiono come un dato di fatto oggettivo ed ineludibile. Che lo si voglia onestamente ammettere o meno, una simile constatazione non può non risaltare chiaramente agli occhi di chi vuol vedere. Soprattutto di coloro che, invece, questo sistema satanico rigettano sinceramente in modo completo e radicale!
Dunque, ogni ragionamento di costoro, per quanto critico e ben espresso, viene vanificato totalmente dalla “impossibilità” congenita di considerare concretamente le vere alternative politiche al demo-liberalismo. In buona sostanza, anche chi dice di disprezzare solennemente filosofia e prassi della liberal-democrazia, non riesce proprio a fare a meno di “sopportarla” e di supportarla (sic!), perché teoricamente, sempre secondo loro, non sarebbe possibile “vivere” all’insegna di altro ideale politico. Almeno nel breve periodo! Così, discettando di “destre necessarie”, di “sovranità popolare” liberale “accettabile”, di necessità del voto con conseguente consenso al “parlamentarismo” di marca anglo-americana, ecc. ecc. anche grazie a tali personaggi, di fatto si “rimane al palo della Storia”, accettando ufficiosamente la “fine politica” del percorso storico dell’Umanità, ormai condannata a restare incatenata all’altare della democrazia-liberale in atteggiamento adorante verso i feticci dell’illuminismo materialista ed individualista, ma con l’assurda volontà di negare da parte di codesti “prodi contestatori”, che essi abbiano al riguardo una qualunque responsabilità diretta nella realizzazione di un tale scenario infernale e distopico, lamentando altresì la condizione oggettiva di prigionieri nella quale siamo tutti piombati… ma nel frattempo, sputando sulla mano tesa di chi indica la via per uscirne definitivamente! In buona sostanza, questo è il risultato più eclatante raggiunto dalla plutocrazia-massonica, che è pervenuta, con astuta, diabolica, paziente perseveranza, al radicamento di una globale “Sindrome di Stoccolma”, che affligge anche e soprattutto coloro che pubblicamente ostentano di denunciare l’odierno assetto globalista.
Dunque, non ci giudichi male il lettore in proposito per la durezza delle nostre parole, poiché questo nostro atteggiamento volto alla più radicale denuncia della situazione odierna, non deriva da pregiudizi né da chiusure aprioristiche di sorta, tantomeno da presunzione. Anzi, all’esatto opposto, proprio in base alla nostra persistente apertura nei confronti di chiunque sia in buona fede, abbiamo maturato questa posizione nel corso degli anni, in virtù dell’esperienza diretta, radicandoci tomisticamente nella realtà dei fatti (…contra factum non valet argumentum!), sulla base dei quali risulta evidente che il vero cambiamento, la vera contestazione al sistema distopico che ci opprime tutti, non può che passare attraverso la necessaria denuncia piena ed il rigetto assoluto dei due elementi pregiudiziali che stanno a fondamento proprio di tale sistema satanico: ossia, l’anticristianesimo e l’antifascismo! Motivo per cui non si può, dal nostro punto di vista, “contestare” veracemente un sistema criminale di potere basato irrinunciabilmente su queste “colonne portanti”, se non si ha la ferma volontà di abbattere tali pilastri ideologici!
Tra l’altro va espressamente rimarcato che, contestare veracemente l’anticristianesimo, porta coerentemente “de plano” ed in modo inevitabile a contestare anche l’antifascismo, visto il legame strettissimo esistente tra il Cattolicesimo romano ed il Fascismo stesso, in quanto entrambi espressioni complementari della medesima Civiltà millenaria, di cui abbiamo scritto più volte (qui e qui e qui). Un legame sempre negato dall’apparato istituzionale dominante e da tutte le sue centrali di propaganda – negando anche l’evidenza della Storia! – soprattutto da chi nell’ambito del cattolicesimo ostenta solo a parole di opporsi al sistema di potere vigente! Così, all’interno di questa “area” di presunta opposizione, troveremo, di fatto, la Summa del conservatorismo. Dove, in modo assai tollerabile dal Sistema pluto-massonico, si ritrovano proposte e programmi politici – contro i quali lo stesso Mons. Viganò si è “scagliato” (qui e qui ma senza voler giungere alle naturali conseguenze!… e dunque? Cui Prodest?) – che andranno da un “mitissimo” Distributismo Chestertoniano, ad una “disillusa” apertura per i “Fratelli d’America”…ops…d’Italia. Dove al di là delle strida e della veemenza formale degli attacchi al “sistema”, la sostanza degli stessi rappresentanti del potere resta comunque benvenuta, cedendo concretamente in occasione dei “ludi cartacei” al pregiudizio antifascista e anticristiano, pur ostentando a parole di strapparsi le vesti per denunciare la “società senza Dio”, guardandosi bene però dal rifiutarla in toto nei suoi valori fondamentali. Ecco come i “Conservatori” saranno tutti concordi con i “progressisti”, anche se la “sintesi” a cui puntano è formalmente differente: giacché essi condividono il pregiudizio antifascista, secondo cui sarebbe un presunto quanto immaginario “fascismo”, la cui immagine distorta è diffusa proprio dai famosi radicalisti di destra pseudo-fascisti (sempre utili strumenti del potere! qui), ad essere “pagano, statolatrico e segretamente socialista”. Concordi, dunque, con l’impostazione “anti-totalitaria”, intendendo per “totalitario” non ciò che lo stesso Fascismo ha definito di se stesso, ma l’accezione ufficiale, coniata e diffusa proprio dall’antifascismo. Ecco il motivo per il quale tale “dissenso” viene lasciato sostanzialmente indisturbato. Finché i pregiudizi anticristiani e antifascisti saranno mantenuti, tutti i “dissenzienti” di tal fatta, saranno più che benvenuti da parte della plutocrazia massonica globalista!
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