AVEVA RAGIONE IL DUCE
Il Fascismo,. con una geniale intuizione, aveva inventato ed interpretato socialmente la “terza via” che risolveva la quadratura del cerchio delle proposizioni socio politiche in atto.
Tra una visione marxista che proponendo una società egualitaria e che, operando forzosamente e contro natura, annichiliva l’individuo per totalizzare nello stato e nella collettività ogni attività, ogni pulsione ed ogni iniziativa avrebbe fallito miseramente il suo obiettivo ed una visione capitalista che impostava la società sull’unico obiettivo del profitto individuale senza badare alle tendenze naturali ed istintive dell’Uomo a sviluppare la propria individualità e ponendo il denaro come fine invece che come mezzo invertendo così le priorità esistenziali, il Fascismo trovò il giusto compromesso che trasformava un secolare contrasto tra capitale e lavoro in una sinergica collaborazione spegnendo così ogni motivo di lotta
La nuova idea era così rivoluzionaria, dirompente e grande nella sua semplicità da mettere in pericolo quei due ideali che stavano dominando le vite del mondo intero e la seconda guerra mondiale fu, al di là dei pretesti ufficiali, la loro risposta per tentare la propria sopravvivenza.
Dopo la vittoria delle armi, sorretta dallo strapotere del denaro, sembrava che tutto dovesse potere proseguire come prima, ma così non fu.
Il comunismo marxista con il prosieguo degli anni ed entro pochi decenni, e nonostante la vittoria in guerra, franò miseramente su se stesso senza bisogno dell’aiuto di forze esterne, dimostrando nella pratica la sua intrinseca incapacità a realizzare una utopia contro natura e contro lo spirito stesso dell’Uomo e smentendo nella pratica le proprie teorie socio politiche!
Restava in piedi il capitalismo che però non gode più di buona salute e sta, anche lui, evidenziando i segni della sua incongruenza e mostra le prime crepe e le prime frane.
Le ricorrenti crisi economiche e gli squilibri sempre più evidenti tra le varie zone del mondo e persino tra le varie fasce sociali degli stessi Paesi sono i sintomi di un malessere che si sta sempre di più aggravando e si trasforma via, via in una malattia che sarà mortale.
La pratica sta dimostrando che i concetti di continuo sviluppo della produzione e del profitto hanno il loro limite naturale nella saturazione dei mercati.
La pratica sta dimostrando che il mondo capitalista sta creando sempre più ricchezza per pochi e miseria per tanti togliendo così al mercato quella componente essenziale del consumismo che è il ceto dei consumatori fenomeno questo accentuato dal fatto che il vantaggio del progresso tecnologico, non distribuito equamente tra impresa e lavoratori con meno lavoro a parità di salari, porta all’aumento della disoccupazione ed alla diminuzione della domanda.
La pratica sta dimostrando che l’iperproduzione, oltre che a saturare i mercati, riduce sempre di più le riserve di materie prime e di fonti energetiche inquinando il pianeta e ponendo un limite naturale allo sviluppo infinito preconizzato dal capitalismo.
La pratica sta dimostrando che l’esasperazione dei concetti del marxismo e del capitalismo, senza un fattore di mediazione e di controllo svolto dallo Stato, porta al fallimento ed alla rovina.
Il Fascismo che proponeva e propone lo sviluppo dell’individuo come soggetto di uno stato etico, nell’ambito di una libertà di intrapresa che trova il suo limite nell’interesse comune, aveva visto giusto ed i fatti e la storia lo stanno dimostrando!
Quello che non è stato possibile realizzare a causa della sfortuna delle armi lo realizzerà inevitabilmente ed automaticamente la logica dello sviluppo della società.
Dal fallimento del sistema capitalista risorgerà quell’idea, forse modificata, forse migliorata, forse con un altro nome, che il DUCE aveva previsto!
Con buona pace dei detrattori, dei mentitori, dei mestatori e dei coglioni che quella idea hanno combattuto ..!!
Alessandro Mezzano
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