giovedì 17 giugno 2021

QUELLA GENERAZIONE IRRIPETIBILE

 QUELLA GENERAZIONE IRRIPETIBILE


L. F.
 
 
    Non passa giorno, , che la 'storia' di questa sventurata Patria nostra non sia funestata da squalificanti vicende che interessano spesso la cronaca nera. Senza soluzione di continuità dimostra il vuoto morale, lo squallore nel quale è sprofondata quella che fu la culla della civiltà e del diritto. Tali miserie sono divenute costume di vita per questa società marcia, che si è votata al dio denaro e ai suoi ineffabili diaconi.
    Abortita nel profondo e maleodorante abisso del tradimento savoiardo e di una guerra malamente perduta priva di ogni idealità, spogliata da qualsivoglia valore etico, questa società acefala ha prodotto una miriade di scandali, malgoverno, "misteri irrisolti", reati e delitti d'ogni sorta. Società che vivacchia nella mediocrità, nell'inerzia, nel materialismo e, come per un processo imbibente, assorbe le macroscopiche falsità costruite da interessati sinèdri. Società plagiata da liturgie girondine e giacobine inculcate da sedicenti mallevadori e reclamizzati solisti di un futuro ausonico Eden. Società che ha dato i natali a generazioni vacue, già vecchie e decrepite, senza slanci, colme di un fittizio benessere, spesso incline a ogni scelleratezza e prive di regole di comportamento civile. Agli antipodi di qualsiasi galateo, irreggimentate in un mondo folle e vile, dove consuetudini, precetti e doveri sono banditi. Nella migliore delle ipotesi, irrisi.
    In questo mare di abiezione, unica rifulge una luce. Un bagliore 'forse' lontano ma vivissimo, intriso di ascetico misticismo. Ci ricorda e ci parla di un'altra generazione. Di una generazione 'irripetibile'.
    'Irripetibile', come senza enfasi l'ha definita magistralmente Sergio Nesi Med. Arg. V.M., Ten. di Vasc. dei Mezzi d'assalto della Xa in RSI. Così, l'Autore di 'Decima Flottiglia nostra... ', celebra i combattenti dell'Onore e li consegna alla Storia. Generazione irripetibile quella, di giovani e meno giovani, che all'indomani dell'otto settembre non ha accettato la resa e si è ribellata al tradimento perpetrato sì all'alleato germanico ma, soprattutto, al popolo italiano, marchiandolo di spergiuro e arrecandogli danni inestimabili.
    Generazione irripetibile quella che volontariamente prese le armi contro il nemico invasore, consapevole di battersi soltanto per l'Onore.
    Generazione irripetibile che, nel grigiore e nella confusione di quei tragici giorni, fece garrire, alte nel cielo e in faccia a tutti gli stranieri, le bandiere ribelli della Repubblica Sociale Italiana.
    Generazione irripetibile che aborriva il mondo fradicio dell'ignavia, del doppio gioco, del calcolo interessato, dei servi e dei vili. Generazione irripetibile quella, che anelò al combattimento -facendosi guerriera in capo a qualche mese- a vergogna di una pletora plebea nell'animo e di una misera manciata di assassini. Generazione irripetibile quella, che diede vita a un fenomeno di volontarismo non riscontrabile in altra stagione o sotto altre latitudini. Generazione irripetibile quella, che dimostrò agli amici traditi, ai nemici invasori, al mondo intero, di quale tempra fossero quei Marinai, Avieri, Soldati, Legionari della RSI e, per la prima volta anche, la migliore gioventù femminile d'Italia. Generazione irripetibile quella, che donò alla Patria nomi gloriosi come 'Barbarigo', 'Fulmine', 'NP', 'Lupo', 'Servizi Speciali', 'Folgore', 'San Marco', 'Monterosa', 'Xa Mas', 'Gruppi I° e II° Caccia', 'Faggioni', 'Terracciano','I° Btg. Bersaglieri Mussolini', 'Degli Oddi', Legioni 'Tagliamento'. Generazione irripetibile quella, che contrastò efficacemente l'avanzata dei potenti eserciti 'alleati', difese vittoriosamente il confine occidentale da invasioni straniere e quello Giulio dei barbari d'oriente. Generazione irripetibile che offrì orgogliosamente e senza rimpianto il proprio sangue perché la Patria - ritrovando l'onore - vedesse il suo popolo vivere affratellato e nel reciproco rispetto con le altre Nazioni. Quella generazione irripetibile languì nelle carceri, nei campi POW e subendo, a guerra finita, un martirio indescrivibile ad opera di feroci animali travestiti da uomini. Generazione irripetibile, che, offrendo tutta se stessa e senza nulla chiedere, suscitò l'ammirazione del nemico che, spesso, concesse ai Reparti di linea l'onore delle armi.  Essa fu e rimane quanto di meglio - per onestà, amor di Patria, senso dell'onore, del dovere e del sacrificio - l'Italia abbia avuto e possa vantare. Tra i molteplici riconoscimenti alla scelta di campo, al valore e al sacrificio dei Combattenti repubblicani, è sintomatico quanto asserito, anni addietro, dall'ex re d'Italia, circa i Volontari dell'Onore che, pur avendo scelto la parte perdente, erano stati -inequivocabilmente- dalla parte giusta. Nel corso di una intervista riportata su "Il Testimone" (Pubblicazione del Comitato Interarma RSI), Umberto di Savoia così si espresse. "Voi della RSI siete stati dalla parte giusta. La ragione e la Storia sono state e saranno sempre con voi. Se non fossi stato il figlio di Sua Maestà il re d'Italia, io pure avrei scelto la via del nord." I soldati della Repubblica Sociale Italiana hanno amato e onorato l'Italia sopra ogni cosa. Noi che vivemmo i tragici giorni del settembre '43, siamo  orgogliosi di aver appartenuto a quella 'Generazione irripetibile'.
 
 
 NUOVO FRONTE N.159. 1995. Dicembre 1995

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