QUELLA GENERAZIONE IRRIPETIBILE
L. F.
Non passa giorno, , che la 'storia' di questa sventurata Patria nostra non sia
funestata da squalificanti vicende che interessano spesso la cronaca nera.
Senza soluzione di continuità dimostra il vuoto morale, lo squallore
nel quale è sprofondata quella che fu la culla della civiltà
e del diritto. Tali miserie sono divenute costume di vita per questa società
marcia, che si è votata al dio denaro e ai suoi ineffabili diaconi.
Abortita nel profondo e maleodorante
abisso del tradimento savoiardo e di una guerra malamente perduta priva
di ogni idealità, spogliata da qualsivoglia valore etico, questa
società acefala ha prodotto una miriade di scandali, malgoverno,
"misteri irrisolti", reati e delitti d'ogni sorta. Società
che vivacchia nella mediocrità, nell'inerzia, nel materialismo e,
come per un processo imbibente, assorbe le macroscopiche falsità
costruite da interessati sinèdri. Società plagiata da liturgie
girondine e giacobine inculcate da sedicenti mallevadori e reclamizzati
solisti di un futuro ausonico Eden. Società che ha dato i natali
a generazioni vacue, già vecchie e decrepite, senza slanci, colme
di un fittizio benessere, spesso incline a ogni scelleratezza e prive di
regole di comportamento civile. Agli antipodi di qualsiasi galateo, irreggimentate
in un mondo folle e vile, dove consuetudini, precetti e doveri sono banditi.
Nella migliore delle ipotesi, irrisi.
In questo mare di abiezione,
unica rifulge una luce. Un bagliore 'forse' lontano ma vivissimo, intriso
di ascetico misticismo. Ci ricorda e ci parla di un'altra generazione.
Di una generazione 'irripetibile'.
'Irripetibile', come senza
enfasi l'ha definita magistralmente Sergio Nesi Med. Arg. V.M., Ten. di
Vasc. dei Mezzi d'assalto della Xa in RSI. Così, l'Autore di 'Decima
Flottiglia nostra... ', celebra i combattenti dell'Onore e li consegna
alla Storia. Generazione irripetibile quella, di giovani e meno giovani,
che all'indomani dell'otto settembre non ha accettato la resa e si è
ribellata al tradimento perpetrato sì all'alleato germanico ma,
soprattutto, al popolo italiano, marchiandolo di spergiuro e arrecandogli
danni inestimabili.
Generazione irripetibile quella
che volontariamente prese le armi contro il nemico invasore, consapevole
di battersi soltanto per l'Onore.
Generazione irripetibile che,
nel grigiore e nella confusione di quei tragici giorni, fece garrire, alte
nel cielo e in faccia a tutti gli stranieri, le bandiere ribelli della
Repubblica Sociale Italiana.
Generazione irripetibile che
aborriva il mondo fradicio dell'ignavia, del doppio gioco, del calcolo
interessato, dei servi e dei vili. Generazione irripetibile quella, che
anelò al combattimento -facendosi guerriera in capo a qualche mese-
a vergogna di una pletora plebea nell'animo e di una misera manciata di
assassini. Generazione irripetibile quella, che diede vita a un fenomeno
di volontarismo non riscontrabile in altra stagione o sotto altre latitudini.
Generazione irripetibile quella, che dimostrò agli amici traditi,
ai nemici invasori, al mondo intero, di quale tempra fossero quei Marinai,
Avieri, Soldati, Legionari della RSI e, per la prima volta anche, la migliore
gioventù femminile d'Italia. Generazione irripetibile quella, che
donò alla Patria nomi gloriosi come 'Barbarigo', 'Fulmine', 'NP',
'Lupo', 'Servizi Speciali', 'Folgore', 'San Marco', 'Monterosa', 'Xa Mas',
'Gruppi I° e II° Caccia', 'Faggioni', 'Terracciano','I° Btg.
Bersaglieri Mussolini', 'Degli Oddi', Legioni 'Tagliamento'. Generazione
irripetibile quella, che contrastò efficacemente l'avanzata dei
potenti eserciti 'alleati', difese vittoriosamente il confine occidentale
da invasioni straniere e quello Giulio dei barbari d'oriente. Generazione
irripetibile che offrì orgogliosamente e senza rimpianto il proprio
sangue perché la Patria - ritrovando l'onore - vedesse il suo popolo
vivere affratellato e nel reciproco rispetto con le altre Nazioni. Quella
generazione irripetibile languì nelle carceri, nei campi POW e subendo,
a guerra finita, un martirio indescrivibile ad opera di feroci animali
travestiti da uomini. Generazione irripetibile, che, offrendo tutta se
stessa e senza nulla chiedere, suscitò l'ammirazione del nemico
che, spesso, concesse ai Reparti di linea l'onore delle armi. Essa
fu e rimane quanto di meglio - per onestà, amor di Patria, senso
dell'onore, del dovere e del sacrificio - l'Italia abbia avuto e possa
vantare. Tra i molteplici riconoscimenti alla scelta di campo, al valore
e al sacrificio dei Combattenti repubblicani, è sintomatico quanto
asserito, anni addietro, dall'ex re d'Italia, circa i Volontari dell'Onore
che, pur avendo scelto la parte perdente, erano stati -inequivocabilmente-
dalla parte giusta. Nel corso di una intervista riportata su "Il Testimone"
(Pubblicazione del Comitato Interarma RSI), Umberto di Savoia così
si espresse. "Voi della RSI siete stati dalla parte giusta. La ragione
e la Storia sono state e saranno sempre con voi. Se non fossi stato il
figlio di Sua Maestà il re d'Italia, io pure avrei scelto la via
del nord." I soldati della Repubblica Sociale Italiana hanno amato
e onorato l'Italia sopra ogni cosa. Noi che vivemmo i tragici giorni del
settembre '43, siamo orgogliosi di aver appartenuto a quella 'Generazione
irripetibile'.
NUOVO FRONTE N.159. 1995. Dicembre
1995
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