FRANCA BARBIER AUSILIARIA.
SERVIZI SEGRETI DELLA RSI. MEDAGLIA D’ORO. LA LETTERA SCRITTA PRIMA DELLA
FUCILAZIONE.
Alla memoria dell'eroica Ausiliaria
è stata decretata la Medaglia d'Oro, con la seguente motivazione:
«Franca Barbier: catturata
dai partigiani manteneva un contegno deciso, rifiutando di entrare a far
parte della banda e riaffermando la sua intransigente fedeltà all'Idea.
Condannata a morte dal tribunale
dei fuorilegge, le fu promessa la vita se avesse rinunziato ai principi
suoi. Rimasta ferma nella sua fede e portata davanti al plotone di esecuzione,
ebbe la forza di gridare: - Viva l'Italia! Viva il Duce! - ordinando il
fuoco. Fu uccisa dal capo con un colpo alla nuca. Fulgido esempio di volontaria,
la sua morte è fonte di luce».
La Salma viene rintracciata solo
nell'ottobre del '46. Oggi riposa nella tomba di famiglia, accanto al fratellino
Franco, morto a pochi anni. Ecco la lettera scritta alla madre...
24-7-44- XXII
Mamma mia adorata,
purtroppo è giunta la mia
ultima ora. E’ stata decisa la mia fucilazione che sarà eseguita
domani, 25 luglio. Sii calma e rassegnata a questa sorte che non è
certo quella che avevo sognato. Non mi è neppure concesso di riabbracciarti
ancora una volta. Questo è il mio unico, immenso dolore. Il mio
pensiero sarà fino all'ultimo rivolto a te e a Mirko. Digli che
compia sempre il suo dovere di soldato e che si ricordi sempre di me. Io
il mio dovere non ho potuto compierlo ed ho fatto soltanto sciocchezze,
ma muoio per la nostra Causa e questo mi consola.
E' terribile pensare che domani
non sarò più; ancora non mi riesce di capacitarmi. Non chiedo
di essere vendicata, non ne vale la pena, ma vorrei che la mia morte servisse
di esempio a tutti quelli che si fanno chiamare fascisti e che per la nostra
Causa non sanno che sacrificare parole.
Mi auguro che papà possa
ritornare presso di te e che anche Mirko non ti venga a mancare. Vorrei
dirti ancora tante cose, ma tu puoi ben immaginare il mio stato d'animo
e come mi riesca difficile riunire i pensieri e le idee. Ricordami a tutti
quanti mi sono stati vicini. Scrivi anche ad Adolfo, che mi attendeva proprio
oggi da lui. La mia roba ti verrà recapitata ad Aosta. Io sarò
sepolta qui, perché neppure il mio corpo vogliono restituire. Mamma,
mia piccola Mucci adorata, non ti vedrò più, mai più
e neppure il conforto di una tua ultima parola, né della tua immagine.
Ho presso di me una piccola fotografia di Mirko: essa mi darà il
coraggio di affrontare il passo estremo, la terrò con me.
Addio mamma mia, cara povera Mucci;
addio Mirko mio. Fa sempre innanzitutto il tuo dovere di soldato e di italiano.
Vivete felici quando la felicità sarà riconcessa agli uomini
e non crucciatevi tanto per me; io non ho sofferto in questa prigionia
e domani tutto sarà finito per sempre.
Della mia roba lascio te, Mucci,
arbitra di decidere. Vorrei che la mia piccola fede la portassi sempre
tu per mio ricordo. Salutami Vittorio. A lui mi rivolgo perché in
certo qual modo mi sostituisca presso di te e ti assista in questo momento
tragico per noi Addio per sempre, Mucci! Franca
LETTERE DEI CADUTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE
ITALIANA L’Ultima Crociata Editrice. 1990. Associazione Nazionale Famiglie
Caduti e Dispersi della RSI (Indirizzo e telefono: vedi> EDITORI)
|
Nessun commento:
Posta un commento