mercoledì 2 luglio 2014

Islamizzazione?

Islamizzazione?

DA ALTERNATIVA ANTAGONISTA 

Scritto da G76   
Sentiamo, ultimamente, spesso parlare di una supposta futura “islamizzazione” dell’Europa, di un progetto quindi di conquista e di imposizione di usi, costumi, religione del nostro continente da parte dell’Islam per mezzo di flussi migratori…
Questo il mio punto di vista: l’immigrazione è effetto del Mondialismo, che spinge per fame e desiderio di benessere i popoli del Terzo mondo ad emigrare dalle loro terre verso quelli che l’Occidente mostra loro come paradisi terrestri; il vero nemico non è quindi l’immigrato, bensì chi lo costringe a cercar da noi fortuna, col consistente rischio sia per noi che per lui (l’immigrato) di vedere annullate le rispettive culture e tradizioni; premesso ciò, ritengo essere superficiale e troppo semplicistica l’analisi (originaria dell’ambiente cattolico tradizionalista) che vorrebbe l’immigrato di origine islamica come conquistatore. A parte il fatto che il magrebino che magari siamo abituati a vedere ubriaco sotto casa o delinquente nei quartieri, proprio per il fatto di tenere tali comportamenti, non è un buon musulmano e quindi non sarebbe lui a voler aprire centri religiosi islamici; comunque, o l’area antimoschee si schiera ai confini di Stato e spara impedendo l’arrivo di immigrati di fede musulmana (cosa che peraltro molto probabilmente risulterebbe inutile dato che il fenomeno “immigrazione” appare essere un processo irreversibile e la società multirazziale sembra divenire sempre più un dato di fatto) oppure tollera la presenza di un’altra religione, perché una persona credente pregherebbe comunque in qualsiasi posto, moschea o meno. Non dovrebbe, comunque, certo essere chi si proclama difensore delle Tradizioni dei Popoli, a combattere proprio chi intende preservare le proprie con l’evitare, nei limiti del possibile, anche di mescolare culture e costumi differenti integrandosi.
Ma soprattutto: veramente si crede che il futuro dell’Europa sia islamico? Ritengo una tale analisi non comprendente completamente le variegate sfaccettature del fenomeno mondialista “Villaggio Globale”! Anzi: molto probabilmente questo ragionamento è caro, in quanto utile, al Sistema (se non addirittura più o meno subdolamente da esso incoraggiato), dato che distoglie l’attenzione di una parte dei potenziali antagonisti dal vero nemico, creando uno scontro con quel mondo che più di nessun altro in questo periodo si oppone al Nuovo Ordine Mondiale… una nuova riproposizione degli “opposti estremismi”: solo che ora non saranno più (o non solo più) “rossi” contro “neri”, ma “europei” contro “islamici”, “vittime” del neoliberismo contro “vittime” del neoliberismo, con il solito Sistema a muoverli come pedine (si pensi solo a come prima viene favorita l’immigrazione dai paesi musulmani e predicata l’uguaglianza, la tolleranza, l’accettazione del “diverso”, l’integrazione, e poi, “quando gira il vento”, cioè con l’11 settembre, l’Islam diviene, dal giorno alla notte, il Male assoluto e si creano “diversi di serie A e di serie B”…) e far poi da gaudente osservatore. Ricordiamocelo sempre: i “Signori del Mondialismo” sono in grado, in base alla situazione, di usare chiunque a proprio favore, anche in alcuni casi i loro antagonisti, e addirittura di sostenere, in base all’interesse strategico del momento, pure il rivale del loro precedente alleato (divenuto quindi ora nuovo avversario), passando da una parte all’altra con estrema facilità in un diabolico gioco delle parti.
In realtà l’Islam (peraltro non unito e pieno di contraddizioni, divisioni e rivalità interne) per la sua carica spirituale, guerriera, tradizionale, nonché per la sua storia, anche odierna, rappresenta un nemico, se non addirittura il principale, di Israele e Stati Uniti, cioè le 2 maggiori basi strategiche ed operative del Mondialismo: davvero crediamo che chi ha in mano l’Europa ed è fautore del fenomeno migratorio sia disposto a regalare così facilmente al proprio avversario, rafforzandolo, una delle sue fondamentali basi?! Secondo me il futuro dell’Europa non è islamico (una società, seppur differente dalla nostra, comunque tradizionale) ma un “melting-pot”, dove vi saranno sì diverse etnie (con i soliti quartieri-ghetto e i relativi problemi di ordine pubblico legati a povertà, criminalità o scontri razziali), ma nessuna cultura e tradizione, in nome di un unico tipo di “uomo”, uguale in qualsiasi latitudine del globo, dalla Siberia alla Giamaica ed oltre: il consumatore. Un tentativo di “occidentalizzazione” a qualsiasi latitudine (Islam e islamici compresi) dunque, che proprio la società degli Stati Uniti d’America, molto più avanti di noi nel processo multirazziale, è lì a dimostrarci. E se la massa musulmana, divenuta rilevante, dovesse resistere al tentativo di rincoglionirla col benessere e cercare di islamizzare il Vecchio Continente? Credo semplicemente, ci piaccia o meno, si verificherà lo scontro di Civiltà, di cui tanti parlano, per questa zona geografica; uno scontro, però, non tra religioni, non tra democrazia e integralismo/fanatismo/terrorismo, non tra Bene e Male, ma tra materialismo liberalcapitalista e spiritualismo musulmano… comunque prima di una supposta Europa islamica.

                                                                                                                   
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