SENZA VERGOGNA
In televisione sulla 7 nella nuova
trasmissione di “informazione politica” abbiamo sentito un’intervista
a Eugenio Scalfari che ci ha nauseato.
Ci ha nauseato non tanto per ciò che diceva, ma perché
a dirlo, come se fosse stato un padre nobile, uno spirito immacolato, una
persona pulita e coerente era proprio lui con il suo passato di voltagabbana
che da giornalista Fascista e razzista è passato a socialista, antifascista,
resistenziale.
Ma come si fa a non vergognarsi di pontificare sull’integrità
della persone quando si ha alle spalle un passato come il suo?
Certifichiamo quanto andiamo dicendo riportando alcuni
stralci degli articoli che Scalfari scriveva nel lontano 1942, quando si
proclamava Fascista e fedele sostenitore del Duce..
Un
mese più tardi su
"Roma Fascista" il successivo
paladino del progressismo internazionalista, Eugenio
Scalfari, sosteneva, ovviamente non ancora su Repubblica che
avrebbe diretto per un ventennio: "Gli imperi moderni
quali noi li concepiamo sono basati sul cardine razza,
escludendo pertanto l'estensione della cittadinanza da
parte dello stato nucleo alle altre genti" (.)
paladino del progressismo internazionalista, Eugenio
Scalfari, sosteneva, ovviamente non ancora su Repubblica che
avrebbe diretto per un ventennio: "Gli imperi moderni
quali noi li concepiamo sono basati sul cardine razza,
escludendo pertanto l'estensione della cittadinanza da
parte dello stato nucleo alle altre genti" (.)
Ed
ancora: Nel luglio del 1942 scriveva su "Roma fascista" cose così: «Ancora oggi è la stessa
voce del Capo che ci guida e ci addita le mete da attingere. [...] Oggi mentre
sembra che Sua Maestà la Massa
(come la definì il Duce in un lontano giorno) mascherata da veli più o meno adeguati
tenti di riprendere il suo trono, è necessario riporre l'accento sull'elemento
disuguaglianza, che il Fascismo ha posto come cardine della sua dottrina»
Ed
ancora: Pochi mesi dopo, nel settembre, sempre sulla stessa rivistina liberal, si
spiegava meglio: «Un
Impero del genere è tenuto insieme da un fattore principale e necessario: la
"volontà di potenza" dello Stato nucleo, che poggia su due pilastri
essenziali: il "popolo" quale elemento di costruzione sociale; la
razza quale elemento etnico, sintesi di motivi etici e biologici che determina
la superiorità storica dello Stato nucleo e giustifica la sua dichiarata
"volontà di potenza"».
(dove
sono andato a pescare le citazioni di Scalfari del 1942. La risposta è "Lo Scalfarino Portatile. Ovvero
come si diventa il giornalista più importante che c'è in Italia in 14 facili
lezioni", del mio amico Walter Mariotti, prefazione di Giordano Bruno
Guerri, Mondadori, 1994. Ormai fuori catalogo, in questa
libreria dovrebbe essere disponibile. )
Alessandro
Mezzano
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