Manifesto di Rinascita Nazionale
Un
laboratorio di sovversione mondiale lavora per la perversa
distruzione di ogni cultura, di ogni identità, di ogni giustizia
sociale, di ogni differenza territoriale, linguistica e storica, di
ogni assetto umano già fondato sulla libertà individuale, sulla
solidità della famiglia, sulla centralità e solidarietà di ogni
parte della comunità nazionale.
L’arma brandita da questo “laboratorio della distruzione” è la
feroce iniezione di massicce dosi di un pensiero unico ispirato a
pseudo-modelli “universali” di finto egualitarismo culturale,
sociale ed economico, imposti a una società di massa rassegnata e
narcotizzata, ed estranei ai nostri costumi, valori, ideali,
speranze.
Il
suo inconfessabile obiettivo è l’annientamento dei popoli,
soprattutto se forti di una civiltà e di un destino comune.
È
fondamentale dovere, di ogni uomo libero e di ogni forza sociale
ancora gelosa e fiera della propria indipendenza e creatività,
contrastare questa strategia della distruzione nelle sue molteplici
manifestazioni.
Nostro è il dovere di ricostruire l’identità e la solidarietà di
popolo.
Innanzitutto rovesciando le nefaste politiche di decrescita
demografica e di coatta immigrazione-invasione che hanno quale scopo
comune la distruzione del tessuto identitario e socio-economico
delle nostre genti.
L’accoglienza indiscriminata di moltitudini sradicate dalle proprie
culture, provocata dalla continua propaganda in favore di un falso
umanitarismo spacciato come “espiazione” di presunte colpe
ancestrali, è una politica criminale, e per noi suicida, che conduce
all’ineluttabile rottura di quel “contratto sociale” che ha reso
possibile, da sempre, la nascita e la crescita delle civiltà.
Questa la strategia della distruzione contrabbanda come “becero
razzismo di un popolino scomposto e ignorante dal cuore di pietra
che mai sanguina”, il sacro diritto di essere padroni in casa
nostra.
I
nuovi negrieri manovrati da “menti oscure” utilizzano questa merce
umana per procurare profitti ai signori del denaro. L’iniezione di
questa manovalanza a basso costo per abbattere i cosiddetti costi
del lavoro crea soltanto, nei territori di accoglienza,
disoccupazione, delocalizzazioni e disordine delinquenziale. Nei
territori di origine, guerre, sottosviluppo e destabilizzazione
sociale, economica, culturale e politica.
Ogni comunità organica ha diritto a decidere e a costruire essa
stessa, nella sua terra, il proprio futuro.
La
civiltà non si sradica né si esporta: è il cammino autodeterminato
di ogni popolo.
La
forzata integrazione, la forzata acculturazione, crea soltanto
emarginazione e conflitti sociali.
La
nobiltà dell’uomo e la nobiltà del lavoro.
Ogni realizzazione dell’uomo, ogni creazione manuale ed
intellettuale dei nostri popoli, va gelosamente protetta: si tratti
della cultura o della mozzarella, dell’acciaio o del vino.
Rifiutiamo di importare ciò che già da noi si produce, in abbondanza
e di qualità.
Rifiutiamo ogni modello monoculturale di massa che il laboratorio
della distruzione vuole imporre per dividere uomini e popoli e così
assoggettarli alle leggi del profitto e dell’usura: dall’ipermercato
h24 all’informazione unica e manipolata, dalle armate neocoloniali
alla “giustizia universale”, dalla moneta unica alla lingua unica.
Noi
e la nostra terra possiamo già soddisfare ogni necessità sociale,
industriale, agricola, politica e intellettuale.
È
vitale restituire all’uomo la sua centralità nella vita, nel lavoro
e nell’economia. L’uomo, il lavoratore, il produttore, non più
numero o consumatore, deve tornare ad essere attore ed artefice
della propria esistenza, del proprio benessere e del proprio futuro.
Non più mercificato e sfruttato. Non più inconsapevole strumento
dell’arricchimento della ristretta oligarchia dei signori del
denaro, la stessa che guida le multinazionali, le banche, la
politica del Debito Infinito di uomini e nazioni e la
globalizzazione. Globalizzazione e mondializzazione da noi mai
voluta, ma certamente subita!
Un’oligarchia senza volto, che utilizza i suoi camerieri imposti
alla guida dei governi e degli Stati, che si nasconde dietro i suoi
delegati di Wall Street e della City e che distrugge l’economia
reale con vergognose speculazioni finanziarie,
privatizzazioni-rapina, liberalizzazioni-truffa, delocalizzazioni e
deregolamentazioni.
Un’oligarchia senza volto che si maschera dietro impenetrabili trust
e impone miseria per tutti, con la flessibilità, la precarietà e la
mobilità del lavoro. Che spegne ogni scintilla di iniziativa
imprenditoriale non conforme agli interessi della lobby globalista.
Un’oligarchia che si ingrassa di eterne cedole e di tassi usurai
imposti alle nazioni con inique tassazioni emanate da “governi
tecnici” nominati ad hoc. Immoralità del debito pubblico.
Soltanto riprendendo nelle mani il suo futuro il popolo potrà
liberarsi dalle catene dell’attuale servitù. Con ogni mezzo.
Tutto deve essere ridiscusso.
L’imposizione di una società multietnica.
I
trattati di servaggio internazionale.
Le
leggi capestro sulla proprietà della moneta, che non può che essere
dei popoli e non, come oggi, di banche d’affari “anonime”.
Le
norme liberticide: quelle che comprimono le libertà dell’uomo,
rapinano il futuro ai giovani e quelle che soffocano l’economia
produttiva ad esclusivo vantaggio di speculatori e finanzieri
internazionali.
La
struttura elefantiaca e inefficiente dei mille organi istituzionali
– amministrativi, governativi, legislativi e giudiziari – non più
strumenti del contratto sociale e degli interessi del popolo, ma
autoreferenziali e al tempo stesso sudditi di caste interne e di
poteri transnazionali.
Tutto nell’interesse di tutti
È
tempo di rovesciare il piatto avvelenato che il laboratorio della
distruzione impone.
È
tempo di rivendicare con orgoglio la nostra diversità e unicità.
Gelosi delle nostre autonomie e delle nostre tradizioni.
Roma, Parigi e Mosca non sono né la New York delle banche né la
Bruxelles dell’eurocrazia.
Arte, cultura, storia, genio, solidarietà e civiltà sono radicate
nelle nostre terre e nelle nostre genti.
La
nostra identità vive anche delle nostre case, delle nostre strade,
delle nostre campagne, della nostra opera, della nostra memoria. Non
può essere accettato alcun attacco speculativo o fiscale contro
questi valori primari. E quando prone e assenti istituzioni latitano
dai loro doveri di tutela, è nostro compito e obbligo civile
sostituirle con un impegno in prima persona.
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È il momento di riaffermare la sovranità di ogni nazionalità.
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È il momento di stracciare tutti i pezzi di carta che altri hanno scritto e sottoscritto a nostro nome e a nostro danno.
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È il momento di riproporre il vero contratto sociale tra i cittadini e i loro rappresentanti, di costruire uno Stato strumento del popolo e non soggetto a caste interne ed oligarchie apolidi.
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È il momento di farla finita con la cosiddetta “unione europea” che altro non è che la cinghia di trasmissione dei diktat del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, delle sue Banche Centrali, della grande finanza e delle multinazionali.
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È il momento di riaffermare il sacro diritto dei popoli all’autodeterminazione.
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È il momento di riunire in un solo corpo vivente, in una potente alleanza, i popoli che da sempre condividono lo stesso destino, da Dublino a Vladivostok.
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È il momento di una Lega di terra e di popolo.
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È vitale costruire rapidamente e attivare una Lega Nazionale.
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Per aggregare rapidamente ogni energia, ogni forza italiana orgogliosa della nostra comune memoria, della nostra storia, della nostra gente, della nostra cultura e pronta a riprendere la strada del virtuoso cammino un destino comune.
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Per mandare a casa definitivamente i distruttori della nostra patria comune e i parassiti loro camerieri, tutti vergognosi esportatori di “democrazia” a colpi di guerre e di odio.
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Per riprenderci le nostre vite, la nostra dignità, i nostri sogni, la famiglia, la natura, le amicizie, le risate e quindi un lavoro che ci permetta tutto ciò e non al loro posto.
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Per restituire ai giovani il diritto-dovere di riconquistare, in una scuola “seconda famiglia” e maestra e palestra di vita, la migliore educazione e istruzione nazionale. Con la libertà di dissentire dal pensiero unico, con il confronto diretto tra tesi contrapposte e con l’ausilio di ogni nuova tecnologia.
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Per spazzare via ogni deviazione multiculturale, predicata dalle varie chiese, propagandata dai media asserviti e tesa soltanto alla massificazione del genere umano in un indistinto e “tollerante” caos di teatranti, mimi e schiavi.
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Per uscire dai patti capestro di sudditanza politica imposti dalla cosiddetta “unione europea”, dall’Alleanza Atlantica e dall’alta finanza – dal Trattato di non proliferazione nucleare alla Corte internazionale di Giustizia, al fiscal compact fino al prossimo Trattato commerciale transatlantico – sottoscritti ai danni di ogni popolo d’Europa e combattere ogni strategia di deregolamentazione economica, meticciato culturale ed esproprio militare della nostra sovranità nazionale.
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Per aggregare tutte le entità nazionali europee, da Dublino a Vladivostok, su una via comune di progresso e di destino culturale, economico, scientifico, politico e militare.
-
Per un’Europa dei Popoli.
Promotori e sottoscrittori su:
La
nostra è la tua lotta.
Non
è certo di chi, schiavo senza dignità, si fa scimmia e cane e
zerbino di questi Signori della tristezza e del denaro. Di esseri
senza spina dorsale che di tutto conoscono il prezzo ma di niente il
valore.
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Qui si tratta di porre fine al tempo del bastone e della carota.
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Qui si tratta di sollevarsi dalle macerie. Di smettere di guardare soltanto alle nostre scarpe senza combattere per l’avvenire e senza chiedersi mai quale impronta lasceremo del nostro passaggio. Di urlare la propria dignità, di realizzare il proprio destino.
La
sottoscrizione di questo manifesto è un dovere personale e
comunitario per creare non oltre questo autunno 2014 un potente,
trasversale, fuori dai vecchi schemi e risolutivo movimento di
popolo: una Lega Nazionale.
06/09/2014
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