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PERSECUZIONE DEI CRISTIANI NELL' IRAK OCCUPATO DALLO STATO ISLAMICO
Qualche
notizia sulla tragedia che colpisce i cristiani iracheni tramite i dispacci
della Agenzia Fides: il coraggio di anziani fedeli, un monastero trasformato in
carcere islamista, le speculazioni sull’emigrazione dei cristiani.
Rifiutano di convertirsi all’islam: espulsi da Mosul 10 anziani
cristiani.
Kirkuk (Agenzia Fides)
– I miliziani jihadisti dell’autoproclamato Califfato Islamico hanno espulso da
Mosul 10 anziani cristiani caldei e siro-cattolici rastrellati dai villaggi della
Piana di Ninive e temporaneamente ospitati nella seconda città irachena, dopo
che aver rifiutato di abiurare la fede cristiana e di convertirsi all’islam.
Mercoledì 7 gennaio il gruppo di anziani – alcuni dei quali con gravi problemi
di salute – è stato accolto a Kirkuk, dopo aver passato due giorni al freddo
nella “terra di nessuno” tra i villaggi occupati dalle milizie dello Stato
Islamico (IS) e l’area sotto controllo dei Peshmerga curdi. “Ci avevano
cacciato dai nostri villaggi e dalle nostre case per occuparle – racconta
Rachel, una delle anziane, contattata dall’Agenzia Fides – e poi ci hanno
ammassati tutti in una residenza di Mosul. Siamo andati avanti grazie
all’assistenza di alcune famiglie musulmane, che ci portavano il cibo e quello
di cui avevamo bisogno. Poi, a un certo punto, quelli del Califfato ci hanno
detto che potevamo restare lì soltanto se ci convertivamo all’islam. Ma io, che
mi nutrivo sempre del Corpo di Cristo e andavo sempre al santuario a pregare
Santa Barbara, come potevo rinnegare tutto questo? Ho detto loro: io non posso
farlo. Se volete, mandatemi via”. Una volta espulsi da Mosul, gli anziani sono
potuti entrare a Kirkuk grazie anche all’intercessione del Patriarca caldeo
Louis Raphael I, che ha convinto le autorità civili a sospendere il blocco ai
check point d’ingresso alla città messo in atto per motivi di sicurezza.
Insieme ai dieci anziani, è stata accolta a Kirkuk anche una delle famiglie
musulmane di Mosul che si erano prodigate con sollecitudine nella loro cura.
(GV) (Agenzia Fides 9/1/2015).
Lo Stato Islamico trasforma in prigione il monastero di San Giorgio,
divelta la croce sulla cupola.
Mosul (Agenzia Fides) –
Nella città di Mosul, conquistata a giugno dai miliziani jihadisti dello Stato
Islamico (IS), le chiese cristiane continuano a essere trasformate in carceri.
Durante l’ultimo fine settimana i jihadisti dell’IS hanno trasferito almeno 150
prigionieri bendati e ammanettati nell’antico monastero di San Giorgio,
appartenente all’Ordine antoniano di Sant’Ormisda dei caldei. Lo riferiscono
fonti locali, entrate in contatto con il website iracheno ankawa.com. Tra i
prigionieri, in precedenza detenuti presso la prigione di Badush – evacuata
nella previsione di un possibile attacco da parte della coalizione
anti-Califfato – ci sarebbero capi tribù sunniti oppositori dello Stato
Islamico ed ex membri degli apparati di sicurezza smantellati dai jihadisti. Le
ultime foto del monastero circolanti via internet documentano che anche la
croce della cupola di San Giorgio è stata divelta, seguendo il destino toccato
anche alle altre chiese cristiane occupate dai jihadisti. In precedenza, fonti
locali avevano riferito all’Agenzia Fides che presso il medesimo monastero
erano stati portati gruppi di donne. “Le notizie e le foto delle chiese
occupate dai jihadisti – commenta all’Agenzia Fides Rebwar Audish Basa,
Procuratore dell’Ordine antoniano di sant’Ormisda dei Caldei – rendono ancora
più dolorose le ferite interiori dei cristiani fuggiti da Mosul e dalla Piana
di Ninive, che si preparano a passare il primo Natale lontano da quei luoghi da
loro tanto amati. Chiese e monasteri adesso subiscono profanazione da chi non
mostra di avere alcuna pietà, per niente e per nessuno”. (GV) (Agenzia Fides
18/12/2014).
Patriarcato caldeo: nessuna “approvazione” all’emigrazione dei
cristiani in Germania e Canada.
Baghdad (Agenzia Fides)
– Il Patriarcato di Babilonia dei Caldei, con un comunicato ufficiale,
smentisce le affermazioni circolate online secondo cui il Patriarca Louis
Raphael I avrebbe concesso la sua approvazione all’emigrazione di 13mila
cristiani caldei iracheni in Canada e in Germania. Tali strane affermazioni –
si legge nel comunicato, diffuso dai media ufficiali del Patriarcato e
pervenuto anche all’Agenzia Fides – risultano essere completamente infondate.
Riguardo all’emigrazione dei cristiani dall’Iraq, il Patriarcato ribadisce la
posizione già espressa in altre occasioni: chi decide di lasciare il Paese
martoriato dai conflitti settari e destabilizzato dalla creazione del Califfato
Islamico, lo fa in piena libertà e assumendosene la piena responsabilità. Il
Patriarcato non vincola nessuno all’obbligo morale di rimanere, né tanto meno
incoraggia nessuno a andare via. La strada dell’emigrazione rappresenta sempre
una decisione personale, che non può essere giustificata con riferimenti a
inesistenti approvazioni da parte dell’autorità ecclesiastica. Nel comunicato
del Patriarcato si mettono in guardia i fedeli caldei dalle manovre di singoli
e gruppi organizzati che “soprattutto negli Stati Uniti” puntano a far
aumentare i numeri della diaspora irachena per allargare la propria “clientela”
elettorale, da mobilitare in appoggio alle loro iniziative politiche. (GV)
(Agenzia Fides 13/1
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