Riportiamo
qui un articolo di alcuni anni fa che ci sembra ancora di grande attualità.
USURA, UNA STORIA
INFINITA
Parecchi secoli fa un ometto di indubbio ingegno che
si chiamava Aristotele diceva:” nummus nummum parere non potest”
che tradotto dal latino, idioma nel quale era riportato, significa: il denaro
non può generare denaro.
La stessa Bibbia
condanna l’usura nell’Esodo, nel Levitico ed anche nel Deuteronomio.
Anche S.Luca, nel suo vangelo ( 6,34s) dichiara che
l’usura è peccato e la chiesa cristiana, nel 1274, nel congresso di
Lione, sancisce che è peccato prestare denaro a qualsiasi interesse.
Da qui nasce la legittimazione ad esercitare
l’usura per i giudei che iniziano ad esercitarla anche se questa è
espressamente proibita dalla bibbia, ma probabilmente in modo per loro lecito
in quanto il Talmud dice che molte cose che se fatte ai giudei sono peccato,
non lo sono invece se fatte ai “Goym” e cioè al resto
dell’umanità che non ha la stessa dignità umana del “popolo
eletto”.
Nei primi anni del 500 la chiesa cambia idea e si
pronuncia con un certo possibilismo in favore dell’usura.
Martin Lutero ( 1483 – 1546 ) condanna
l’usura con la stessa risolutezza dei Padri della Chiesa ed afferma
che:” il profitto su di un Mutuum, a chiunque fatto, è peccato
mortale”
Ma già dopo 20 anni i toni si ammorbidiscono e la
condanna è solo per chi applica tassi troppo esosi.
La chiesa Cattolica
nel concilio di Trento ( 1545 – 1563 ) deve controbattere la
“concorrenza” dottrinale di Lutero e pertanto condanna nuovamente e
recisamente l’usura che fa ricadere nel 7° comandamento “ Non
rubare”.
Una semplice dichiarazione che affermi la liceità
dell’usura è sufficiente per essere dichiarati eretici e scomunicati,
così come l’autorizzazione a fondare un “Banco di pegno o di
prestito”
Calvino accetta e predica la liceità del prestito ad
interesse a cui non pone limiti, ma anzi introduce il concetto che la ricchezza
è un dono di Dio a chi è nella sua grazia, al contrario della povertà che è una
punizione per coloro che non sono in grazia di Dio …
Questo aberrante e disumano concetto calvinista permea
la cultura Americana
( non scordiamo che i “padri pellegrini” tra i fondatori della colonia
Americana erano calvinisti ) ed è a tutt’oggi il principio che informa la società USA.
Nel 1625 Francesco Bacone espone una teoria favorevole
all’usura dicendo in sostanza che essendo essa un male inevitabile fosse
meglio regolamentarla per legge.
Nel 700, con l’illuminismo e con il capitalismo
di Adam Smith, riprende vigore la tesi della liceità dell’usura mentre la
posizione ufficiale della chiesa è ancora contraria tanto che a Verona Scipione
Maffei, per avare scritto un trattato intitolato “ Dell’impegno del
denaro” in cui fa una strenua difesa dell’usura, viene condannato
dalla inquisizione della repubblica di Venezia al bando da Verona ed a 4 mesi
di confino.
Solo dopo il 1789, quando l’assemblea
costituente francese decretò la libertà del commercio e del credito,
anche la chiesa non condannò più l’interesse finanziario in genere, ma si
limitò alla condanna dei tassi usurai eccessivi.
Il Corano vieta assolutamente il prestito ad interesse
che viene condannato in modo esplicito e senza mezzi termini tanto che ancora
oggi le banche islamiche non prestano denaro ricavando profitto diretto dal
prestito.
Come si vede i giudizi morali sull’usura sono
ondivaghi e contingenti e dipendono molto di più dalla visione del potere e
dagli interessi momentanei che da questioni di principio.
Nel mondo d’oggi dopo che nella guerra tra
il sangue e l’oro vinse l’oro, l’usura è assorta a concetto
informatore delle economie moderne sino ad arrivare agli eccessi ingovernabili
di un’economia speculativa che ha determinato la recentissima crisi
mondiale che ha sconvolto ed disastrato i Paesi di tutto il mondo.
Il profitto è divenuto una divinità alla quale si
sacrificano tutti gli altri valori, dalla rettitudine, alla legalità, alla
coscienza, al benessere generale del Paese ed alla stessa sopravvivenza del
pianeta stante che questo sistema sta spingendo il mondo ben al di fuori del
“progresso sostenibile” e che l’inquinamento planetario ed i
cambiamenti climatici in atto stanno condannando a morte tutta l’umanità!
L’ingordigia fa aggio sulla ragionevolezza ed
ottunde l’intelligenza e come Creso che trasformando tutto ciò che
toccava in oro non poté più mangiare alcun cibo, così questa civiltà, tutta
tesa al profitto fine a se stesso, finirà di autoeliminarsi a causa dei veleni
che l’ingordigia del profitto produce ..!!
Si
dovrebbe tornare all’equilibrio degli antichi valori e, semplificando,
anteporre l’uomo al profitto facendo del denaro un mezzo anziché un fine,
ma temiamo che oramai l’umanità sia così ammalata da risultare
inguaribile ..
Va bene che nell’economia dell’universo
l’umanità non è nulla, meno di un battito di ciglia ed a Uomo scomparso,
l’universo non se ne accorgerà neppure …!!
Alessandro Mezzano