giovedì 9 aprile 2015

I NOSTRI "FRATELLI MAGGIORI" !

 
Il Talmùd e l'Ordine Mondiale (Citazioni)
"Voi israeliti siete chiamati uomini, mentre le nazioni del mondo non sono da chiamarsi uomini, ma bestiame"
(Talmùd, trattato Baba Mezia fol. 114 col. 2)

"La progenie di uno straniero (cioe' di un non ebreo) e' come progenie di animali"
(Jebamoth fol. 94 col.2)

"Che significa Har Sinai, cioe' monte Sinai? Vuol dire il monte dal quale si e' irradiato Sina, cioe' l'odio contro i popoli del mondo"
(Schabbat , fol. 80 col. 1)

"Dovunque gli ebrei arrivano devono farsi sovrani dei loro signori"
(Sanhedrin , fol. 19 col. 2)

"Il Messia dara' agli ebrei il dominio del mondo, al quale serviranno e saranno sottoposti tutti i popoli"
(Tal. Bat. Trattato Schabb, fol. 120 c. 1 ; Sanhedrin, fol. 88 c. 2)

"Il migliore tra i non ebrei, uccidilo"
(Aboda Zara, 26b Tosephoth)

"Che cos'e' una prostituta? Ogni donna che non sia ebrea"
(Eben ha eser, 6, 8)

"Un goi che studi il Talmud e un ebreo che lo aiuti in tale studio debbono essere messi a morte"
(Sanhedrin f. 57 Aboda Zara f. 6-8 Szagica f. 13)


"La dottrina ebraica deve un giorno compenetrare di se' tutto il mondo...Non e' lontano il giorno in cui le ricchezze della terra apparterranno esclusivamente agli ebrei. Le nazioni scompariranno, le religioni tramonteranno."

(Cremieux presidente dell'Alliance Israelites Universelle - articolo da "Archives Israelites" 1861)

"Senza essere stato assorbito , oggi lo spirito ebraico domina la' dove prima era stato appena sopportato. Noi non abbiamo piu' bisogno di chiuderci nel Ghetto medievale, poiche' possediamo da tempo il dominio che ci e' stato promesso. Senza di noi nessun potentato del mondo puo' intraprendere alcunche' , poiche' noi controlliamo il mercato dell'oro. Nessuna parola da noi non desiderata giunge alla pubblicita', perche' noi controlliamo la stampa. Nessuna idea che ci dispiace penetra nel mondo intellettuale perche' noi dominiamo il teatro. Lo spirito ebraico ha conquistato il mondo."

(G. zur Beek . Die Geheimnisse der Weisen von Zion , III.a edizione 1919, p. 27)

"Lo scopo principale che e' il dominio mondiale ebraico, non e' ancora raggiunto. Esso sara' pero' raggiunto e ci sta gia' vicino piu' di quel che le masse dei cosiddetti Stati cristiani se lo immaginino...Lo zarismo russo, l'impero tedesco e il militarismo sono abbattuti, tutti i popoli sono spinti verso la rovina. Questo e' il momento in cui si inizia il vero dominio dell'ebraismo"

(Foglio volante della Loggia russo-ebraica "I Savi di Sion" , ct. in Meister - "Judas Schuldbuch, V ediz. Pag. 171)

dal volume di H. De Vries de Heekelingen - "Israele - il passato , l'avvenire" , ediz. Tumminelli , Roma 1937 (ripubblicato dalle edizioni Effepi di Genova):

"Prima di studiare l'influenza talmudica, sull'anima israelita, giovera' esporre sia pure brevemente la disposizione del Talmud ed il suo contenuto. Secondo la tradizione ebraica Jahve' avrebbe dettato a Mose' , sul monte Sinai, la Tora' , che noi chiamiamo Pentateuco. A completare questa tradizione scritta, Jahve' , inoltre, avrebbe confidato a Mose' alcune prescrizioni che, tramandate di padre in figlio, formano la tradizione orale. Fu soltanto al principio del III secolo dopo C. che Jehuda ha Nassi consegno' per iscritto queste prescrizioni , sotto il titolo di Mischna (ossia la ripetizione, la legge ripetuta) , che sarebbe un complemento della legge mosaica.
I commenti della Tora e la Mischna , insieme a controversie, sentenze e massime dei rabbini, vennero riunite nella Ghemara (compimento) , formando quello che si chiama comunemente il Talmud.
Del Talmud esistono due versioni: quella di Gerusalemme , terminata verso il 350, e quella di Babilonia , terminata verso il 500."
"Quest'ultima e' la piu' importante ed e' quella piu' comunemente citata. Quando si parla di un testo del Talmud di Gerusalemme lo si specifica, se non vi sono indicazioni particolari si tratta invece del Talmud di Babilonia. Tutte le edizioni hanno gli stessi testi esattamente alle stesse pagine, cio' che rende inutile specificarne l'edizione. I testi della Mischna sono citati cominciando con l'indicare il trattato, poi il capitolo e infine il paragrafo. Se si tratta di un testo della Ghemara si indica prima il trattato, poi il foglio , il cui recto indicato con la lettera a e il il verso con la lettera b. E' necessario ricordare questa regola per rendersi conto se il testo citato appartiene a la Mischna , la tradizione orale di Mose' , o alla Ghemara, cioe' i commenti dei rabbini.
Dal suo contenuto i giudei distinguono la Ghemara in commenti della legge, ossia la parte giuridica e casistica (Halacha) e in commenti dei testi che non fanno parte della legge, ossia la parte popolare delle omelie (Haggada) formata da leggende , massime, riflessioni sui soggetti piu' diversi e spesso piu' inverosimili.
Il Talmud e' stampato in dodici grossi volumi in folio. Conultarlo e' cosa molto ardua e complicata. Non soltanto per la sua importanza, ma perche' e' una compilazione senza ordine ne' classifica, a segno che neppure i titoli dei capitoli indicano il contenuto del testo. Se nella Mischna sussiste una parvenza di sistema, nella Ghemara regna l'arbitrio piu' assoluto, e si potrebbe paragonare il Talmud a un'enciclopedia , nella quale le materie piu' disparate siano raccolte senza alcun ordine."
"Da tempo si e' cercato di classificarlo, tralasciando le cose inutili per non conservare che le essenziali. Nel Medioevo si pubblicarono molti codici adattati alle necessita' della vita pratica. L'ultimo fu redatto dal rabbino Giuseppe Caro, nella prima meta' del XVI secolo, sotto il titolo di Schulchan arurch "la tavola apparecchiata", alla quale bastava sedersi per essere serviti. Il rabbino Mose' Isserles lo termino' aggiungendovi alcune osservazioni e delle glosse, alle quali diede il titolo di Mappah ossia "la tovaglia" per coprire "la tavola apparecchiata" del Caro."
"Il rabbino Simone Levy pretende che con il termine di goim il Talmud non si riferisca ai cristiani, bensi' ai pagani senza legge ne' fede, non ancora moralizzati dalla religione di Cristo (ah! rabbino misericordioso!) , assassini, incestuosi, ecc . Altri israeliti dicono essere questi goim i romani del tempo di Adriano, i profanatori della citta' santa, i distruttori del Tempio. Altri ancora affermano che gli akum (la definizione di goy, singolare di goym, che si trova nel Talmud e' sostituita nel Schulchan aruch da akum) sono gli adoratori delle stelle. E , finalmente, vi sono quelli che sostengono che i goim vituperati nel Talmud ed esclusi dalle benefiche leggi umanitarie "sono gli idolatri e soltanto quelli fra di loro che spingevano i principi pagani fino alle ultime conseguenze, fino alla corruzione piu' svergognata e selvaggia".
Verifichiamo dunque alcuni testi giudaici per stabilire la verita'."
"Il Schulchan aruch, codificazione del Talmud, e' stato scritto nella prima meta' del XVI.o secolo. Ora, in esso si puo' leggere: "In questi giorni , mentre abitiamo fra gli akum...". L'autore del Schulchan aruch, il rabbino Giuseppe Caro, abitava a Venezia. La prima edizione dell'opera, alla quale aveva lavorato per trent'anni, apparve nel 1564. Non si vorra' dunque farci credere che, in pieno secolo XVI.o , il rabbino Caro abitasse a Venezia tra "pagani senza fede ne' legge" o tra "i romani del tempo di Adriano" o tra gli "adoratori delle stelle". No abitava a Venezia tra i cristiani , tra i non-ebrei, ossia tra gli akum.
I non ebrei non sono del resto i soli a tradurre questa parola con il termine "non ebreo". Il sig. Isidoro Klein, ebreo, nel suo libro sulle leggi del Pesachim, traduce sempre la parola akum con non ebreo. Il Kizzur Schulchan aruch, che e' adoperato nelle scuole, considera alla stessa stregua gli idolatri e i cristiani, e i giovani ebrei imparano ancora oggi le stesse prescrizioni di intolleranza che i dotti rabbini insegnavano nel Talmud."
"Un non ebreo che colpisce un ebreo merita la morte. Chiunque dia uno schiaffo a un ebreo e' colpevole come se schiaffeggiasse Dio"

Citiamo ora alcuni precetti che concernono i costumi e notiamo incidentalmente che tutto quello che riguarda il dominio dei sensi e' assai discusso nel Talmud.
"Quando qualcuno s'accorge che i cattivi appetiti s'impadroniscono dei suoi sensi, va la' dove non sia conosciusto , si vesta di nero, e segua l'impulso del suo cuore."
"L'uomo puo' far tutto quello che piacera' della sua donna, come d'un pezzo di carne che venga dal macellaio, che puo' mangiare secondo i suoi gusti, salato, arrosto, cotto; come di un pesce proveniente dal mercato...Un giorno un'ebrea ando' dal rabbino e gli disse: "Rabbi, avevo preparato la tavola per mio marito, ma egli l'ha rovesciata". Il Rabbino rispose: "Figliuola mia, la Tora vi ha sacrificata, che posso fare per voi?"
"Se qualcuno cade da un tetto esattamente sopra una donna sdraiata per terra, in modo di non poterla lasciare, le paghera' un'indennita'"
"Chi compie l'atto coniugale in un mulino avra' dei figli epilettici, quegli che compie l'atto coniugale per terra avra' figli dal lungo collo..."

(H. De Vries De Heekelingen op. cit.)



"La stessa logica sta alla base della doppia morale talmudica: tutto cio' che l'Ebreo puo' perpetrare per metter mano sui beni dei non-Ebrei non e' che l'anticipazione dello stato di giustizia che si realizzera' nell'epoca messianica e del compimento dell'indefettibile promessa divina. Di tutto cio', la radice sta dunque nella Legge. E la Legge, sia ripetuto ancor una volta, per l'Ebreo e' tutto."

(Julius Evola- articolo "Sulla Genesi dell'Ebraismo come forza distruttrice" da "La Vita Italiana"; si veda J. Evola - "Gli articoli de La Vita Italiana durante il periodo bellico" ediz. Centro Studi Tradizionali di Treviso , Tv 1988)

"Comunicare alcunche' della nostra legge ad un non-ebreo equivale all'eccidio di tutti gli ebrei, poiche' se i non-ebrei (goim) sapessero quel che noi insegnamo a loro riguardo ci avrebbero senz'altro sterminati."

(Talmùd Dibre in dav. f. 37)

"Solo Israele giustifica come suo fine la creazione del mondo"
(Abramo Seba, Zeror hammor fol. 6 col.4 dell'anno 1595)

"Il mondo e' stato creato per gli israeliti ed essi sono la polpa, gli altri popoli non sono che la scorsa"
(Jeshaia Hurtwittz , Sheene luchot habberit, fol. 145, col.3 dell'anno 1686)

"Nell'avvenire gli israeliti possederanno il mondo e i popoli andranno in rovina, mentre gli israeliti , soltanto essi, sussisteranno in eterno"
(R. Bechai, Bammidbar rabba, fol. 172, col. 4 e fol. 173 col. 1 , dell'anno 1673)

"E' proibito dare a prestito ai non ebrei senza usura"
(Sanhedrin, fol. 76 col. 2)

"Dovunque si stabiliscono gli ebrei bisogna che si facciano padroni: e finche' non abbiano l'assoluto dominio , bisogna che si considerino esilitati e come prigionieri. Ove arrivino anche a governare delle nazioni, sinche' non le padroneggino tutte, non debbono cessare dal gridare "Che tormento! Che Indegnita'!"
(Tal. Bab. Trattato Sanhedrin fol. 104 col. 1)

"Di si mostra quaggiu' nelle sembianze del Giudeo. Giudeo, Giuda, Jivah o Jehovah e' il medesimo unico essere. L'ebreo e' il Dio vivente, il Dio incarnato: e' l'uomo celeste, l'Adam Kadmon. Gli altri uomini terrestri sono di razza inferiore. Non esistono che per servire l'Ebreo. Sono dei piccoli animali"
(Qabbalah ad Pentateucum, f. 97 c. 3)

"Tutti i popoli verranno al monte del Signore e al Dio di Giacobbe e saranno soggiogati dagli israeliti"
(Commento ad Isaia , fol. 4 c. 2)

"Solo Israele giustifica come suo fine la creazione del mondo"
(commento di Abramo Seba - "Zeror Hammor" fol. 6 col. 4 - libro scritto nell'anno 1595)

                                                                                                                       

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