Qualche giorno fa’ ho
segnalato come le masse di clandistini imbarcati dalla Libia non solo sono
quasi tutti negri sub-sahariani (che Rai 3 continua a chiamare “siriani in fuga
dalla guerra”) ; ma che alcuni di questi hanno raccontato all’inviato di Le
Monde di essere stati presi per le strade libiche. Domanda: ci sono
organizzazioni in Libia che fanno
incetta di negri per spedirceli?
Il dubbio è venuto
anche all’ottimo sito elvetico Les Observateurs. Che indica un possibile
sospetto.
“Se credete ancora che
la migrazione sia fatta di disperati – esordisce – ricredetevi. E’ un’azione
voluta e organizzata, fra gli altri, da « L’organisation internationale pour
les migrations » …”.
E’ questa una
organizzazione intergovernativa che pare collegata alle Nazioni Unite. Andate
a vedere il sito, ed apprenderete cose interessati.
Direttore generale
dell’Organizzazione è un tal ambasciatore americano William Lacy Swing, che ha
una carriera di diplomattico in paesi come la Nigeria. Costui è stato
continuamente confermato e riconfermato a quella carica: è sulla poltrona dal
2008, e ci resterà fino al 2017 almeno (se non smetteranno di riconfermarlo).
Manovra un budget di 1 miliardo e 675 milioni di dollari, ha 8400 dipendenti presenti in oltre 100
paesi; il quartier generale è a Ginevra. Strano che di un simile titano, io non
avessi mai sentito parlare, nè incontrato nelle aree di crisi che ho coperto
qualcuno dei suoi agenti riconoscibili.
Fra le cose che IOM fa’
è “organizzare elezioni per i rifugiati fuori dalla loro patria, per esempio in
Afghanistan nel 2004 e le elezioni in Irak nel 2005” .
Quindi: ad occhio e
croce è una delle benefiche entità global-americane per l’espansione della demokràtia nei paesi dopo gli Usa li hanno devastati
(pardon, volevo dire: aperti alla civiltà occidentale).
Lo IOM dichiara la sua
missione senza giri di parole: “E’ impegnato al principio che una migrazione
umana e ordinata fà bene ai migranti e alle società”.
“In un’epoca di mobilità
umana senza precedenti – ci istruisce – si constata che è particolarmente
urgente far comprendere appieno i legami che esistono tra la migrazione e lo
sviluppo, prendere misure pratiche perché la migrazione serva di più gli
interessi dello sviluppo, ed elaborare soluzioni durevoli alle situazioni
migratorie che sollevano difficoltà. In questo campo, la filosofoia dello OIM è
che le migrazioni internazionali, se gestite correttamente, contribuiscono alla
crescita e alla prosperità dei paesi d’origine e di destinazione, e profittano
agli immigrati stessi”.
In base a questa
bellissima convinzione che le migrazioni
in carrette del mare “fanno bene alle società” dove arrivano, lo IOM si
occupa, a quanto dichiara, di:
°
Assistere i paesi ad essere pari alle crescenti sfide della gestione delle
migrazioni.
°
Far progredire la comprensione delle
questioni dell’immigrazione.
°
Incoraggiare lo sviluppo economico e sociale attraverso l’immigrazione
°
Sostenere la dignità umana e il benessere dei migranti.
Non so, ma ho
l’impressione che questa descrizione dei compiti dei missionari si possa
tradurre con la parola promozione.
Lo IOM “promuove” le
emigrazioni di massa. Perché ha fede che queste facciano bene all’economia delle società che
li ricevono, o ovviamente a quella globale. E’ una tesi tipica del mondialismo
dei poteri forti.
Siccome il benemerito
ente dichiara ripetutamente di “assistere gli
Stati” in tutti i modi possibili
per ingoiare i necessari milioni di clandestini (pardon: “migranti”, è lo IOM che ha fatto circolare la parola corretta che tutti i media ripetono), io
credo che il nostro governo, prima
ancora che ai Kommissari Ue, dovrebbe bussare alla porta dello IOM. L’indirizzo
è:
17, Route des Morillons,
CH-1211 Geneva19, SwitzerlandTel: +41.22.717.9111
E’ la porta giusta. Il
signor ministro Alfano alzi il telefono e chieda assistenza all’ambasciatore
Swing e i suoi 8400 buoni samaritani, che fremono dal darci assistenza della
loro competente filantropia. Non posso esserne certo perché le pagine sulle
riunioni e le decisioni sono segretate (pardon: “accesso ristretto solo agli
stati membri”). L’Italia essendo stato membro, sicuramente saprà cosa ha deciso
lo IOM nella consultazione informale del 16 giugno, che non è ancora avvenuta mentre
scrivo..
Il sito è molto bello
ed umano.
Pieno di foto di
clandestini che scendono dai barconi a Lampedusa, che dormono alla Centrale di
Milano o alla Tiburtina di Roma. Didascalia: “oltre 100 mila migranti salvati
in mare”: come se fossero stati Swing e gli ottomila suoi dipendenti a
salvarli, e non la marina italiota.
“Circa 102 mila
migranti sono arrivati via mare in Europa quest’anno, secondo lo IOM. Il numero
è lievemente superiore a quello raggiunto nel 2014”.
Il grande contributo
dell’ambasciatore Lacy Swing, oggi direttore generale, sta in una frase che ha
detto poco fa alla Conferenza dell’Asia Sud-Orientale:
“Il direttore generale
dello IOM ha sfidato la comunità globale a ‘coniugare il rompicapo di
un’efficace gestione delle frontiere cone le migrazioni su larga scala”.
Illuminati dalla sua
sentenza le diciamo grazie, ambasciatore!
Senza di lei non ci saremmo arrivati: è proprio un rompicapo!
E’ una frase che per
acutezza mentale, originalità e impegno personale sta quasi alla pari con quella
del nostro presidente della Rep, già celebre per succosi moniti del genere.
Grazie, ancora grazie.
Qualche suggerimento
per risolvere il rompicapo no, vero?
Ma
stimolati dalla sua alta intelligenza, il titolo del comunicato IOM che
segue ci fa’ venire un’idea. Il titolo: “Lo IOM fa’ appello per la raccolta di
80 milioni di dollari onde fornire sostegno alle famiglie di profughi sparse
per l’Irak. Perchè, sapete, 3 milioni di iracheni sono stati cacciati dalle
loro caso da conflitti violenti”.
Quale sarà la causa di
questi conflitti violenti, ambasciatore? Chissà.
Forse il Pentagono ne
sa qualcosa. Forse i sauditi, i turchi e gli americani potrebbero smettere di
fornire armamento ed assistenza dal cielo al Califfato da loro foraggiato? E’
un’idea che ci è frullata per la testa così… Scusate.
Sarebbe bello sapere
dall’ambasciatore Lacy Swing o da uno dei suoi ottomila apostoli, qualche
informazione in più sulla enorme migrazione dall’Africa nera verso la Libia, e
poi da noi. Lui che ha passato una vita in Africa da diplomatico, avrà qualche
opinione sul perché essa è aumentata brutalmente – proprio dal 2008 – e con
essa, aumentati gli annegamenti di massa? Una dinamica migratoria raggiunge
simili picchi solo se un evento catastrofico la giustifica, come appunto
guerre, carestie, genocidi. Ne sa qualcosa?
Non ci sarà per caso, in quei paesi, una certa “promozione” dell’esodo?
Nella convinzione che fa’ bene all’economia globale?
Le motivazioni di una
tale promozione tendono a sfuggirci. a meno che non sia nel titolo di un’altra
informazione del sito:
“Sette
miliardi di sogni, un solo pianeta. Consumiamo con moderazione – Giornata
mondiale dell’ambiente 2015”.
Ecco qui. Siamo in
troppi: sette miliardi, su un solo pianeta. Le barcate di clandestini possono
convincerci meglio che siamo in troppi in questo solo pianeta, che la
popolazione va’ un po’ accorciata.
Che bontà, ambassador!
Observer