Quelle
che riguardano la chiesa cattolica, sono questioni che di solito ci
interessano poco, salvo quando essa tenta di ficcare il naso in cose che
competono allo Stato, ma in cui cerca ( è un vizietto secolare..) di
essere parte in causa.
Facciamo
un’eccezione a tale prassi per parlare dell’otto per mille che
riteniamo argomento d’interesse non solo Italiano, ma internazionale.
Premesso che:” anche l'otto per mille del gettito fiscale di chi non effettua una scelta o di chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi viene
ripartito tra i soggetti beneficiari, in proporzione alle scelte
espresse (mediamente il 42,73% dei contribuenti hanno espresso una
scelta tra il 1990 e il 2007)
Il nostro ragionamento è il seguente:
1°- Lo Stato del Vaticano è uno stato sovrano ed indipendente e la sua indipendenza dovrebbe essere sia attiva che passiva.
2°-
Una eventuale regalia, com’è quella dell’otto per mille, dovrebbe
essere estesa a tutte le nazioni Cattoliche, stante che, a detta della
Chiesa, il denaro raccolto serve ad opere di bene in tutto il mondo.
3°-
Non si vede per quale motivo gli Italiani, che sono solamente uno dei
popoli Cattolici del mondo, si debba accollare l’onere delle opere pie
che il Papa vuole effettuare nel mondo.
4°-
Se questa è una conseguenza del concordato, specifichiamo che in tale
atto era prevista una spesa per concorrere al mantenimento del clero e
non in misura tale da sovvenzionare spese internazionali, seppure di
carità.
Soprattutto,
non era assolutamente previsto nel concordato del 1929 che una parte (
l’otto per mille, appunto) delle entrate fiscali fosse devoluta al
Vaticano, stornandole dalle tasse da pagare, solo dietro la volontà dei
paganti che sottraggono così, al resto dei Cittadini, una parte di
servizi che lo Stato deve offrire loro.
Questa novità è contenuta solo nel concordato fatto da Craxi nel 1985.
5°-
E’ assurdo che un tale balzello, posto che esso abbia una qualche
legittimità, sia pagato solamente dai cittadini Italiani anche perché
questo è il retaggio negativo di avere sempre avuto in Italia lo stato
della Chiesa che è stato fonte di diatribe, di guerre e di un’infinità
di morti a causa delle manovre, sempre malefiche, per conservare il
potere temporale impedendo per secoli l’unità della nazione Italiana
come è dimostrato anche dal fatto che in Europa l’Italia è stata
l’ultima Nazione a conquistare unità ed indipendenza!
Se
qualcuno ci contesta che il concordato fu fatto dal Fascismo e che
quindi, come suoi eredi, siamo coinvolti nella responsabilità,
rispondiamo che nel 1929 era necessario riappacificare gli Italiani con
la Chiesa per potere operare le riforme rivoluzionarie che il Fascismo
aveva in progetto, ma che ora, dopo 75 anni, le condizioni sono mutate e
che quindi anche il nostro atteggiamento verso la Chiesa Cattolica, che
non fu mai confessionale, può cambiare secondo la logica e secondo i
tempi.
Il
concordato fu fatto «ob torto collo» per necessità; ora che le
condizioni sono mutate, non esiste motivo per continuare a subire!
Naturalmente
non poniamo minimamente in discussione la libertà dei fedeli Cattolici
di contribuire alle opere di bene della Chiesa, ma pretendiamo che lo
facciano con i loro soldi e non con quelli che le leggi fiscali hanno
attribuito alla collettività!
Con
i soldi che loro restano dopo aver pagato tutte le tasse dovute, i
fedeli cattolici possono fare ciò che vogliono, anche donare l’otto per
cento, se lo credono, alla Chiesa.
Non
è accettabile che la Chiesa presenti come una donazione caritatevole,
meritoria e quasi obbligata per chi abbia coscienza, ciò che invece è
una pretesa di uno Stato che vuole essere sovrano rispetto ai doveri e
che si sente invece parte della Nazione Italiana rispetto ai presunti
diritti.
Noi
siamo disposti a sovvenzionare l’UNICEF, la FAO e tutti gli Enti
umanitari dell’ONU, anche con più dell’otto per mille ed attendiamo che
lo Stato, che dovrebbe essere laico, ce ne offra l’opportunità
permettendoci di devolvere lotto per mille a questi enti anziché
incamerare quanto non dato al Vaticano.
Alessandro Mezzano
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