venerdì 14 agosto 2015

Sionisti in carriera


 
L’ex parlamentare Pdl Fiamma Nirenstein nominata ambasciatrice d’Israele in Italia

Sionisti in carriera

di Giuseppe Biamonte
 
Ecco, finalmente, coronato il sogno di un'intera vita spesa al servizio del sionismo internazionale!

In verità opinavamo – giubilanti – che non l’avremmo più rivista dalle nostre parti, allorquando, nel 2013, la spocchiosa fiorentina si trasferì in Palestina (loro la chiamano impropriamente Israele), ricevendo dal governo sionista anche il graditissimo “dono” della cittadinanza israeliana. Invece eccola ricicciare nel Belpaese in pompa magna e più tronfia che mai, anche se, a quanto pare, la Comunità ebraica romana, per bocca dei suoi rappresentanti, non ha troppo gradito tale designazione (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fiamma-non-riscalda-gelo-comunit-ebraica-nomina-fiamma-106717.htm).

A dispetto dei suoi correligionari romani e delle loro diverse posizioni politiche, la Nirenstein reca con sé in valigia la nomina ufficiale di ambasciatrice dello Stato canaglia. Col "compito di rendere più profonde le relazioni” (http://www.corriere.it/esteri/15_agosto_10/fiamma-nirenstein-nuovo-ambasciatore-israele-italia-63582fc4-3fa2-11e5-9e04-ae44b08d59fb.shtml) tra Israele e Italia, la rude propagandista del sionismo potrà ora adeguatamente “indirizzare” certe scelte del governo Renzi. D’altronde, già due suoi colleghi (medesima Weltanschauung sionista, medesima centrale operativa da cui dipendono: governo israeliano) stanno lavorando in questo senso. Sono Yoram Gutgeld (Buondanaro: nomen omen) e Marco Carrai, rispettivamente “consigliere” economico e “consigliere” politico del cazzaro fiorentino.

Sapete quale sarà, invece, il gravosissimo impegno di cui si dovrà occupare d’urgenza la novella ambasciatrice? Lo dice il Corrierone a lettere cubitali: “Combattere l’antisemitismo”. Un’emergenza anche in Italia, per Giove, per la presenza di biechi antisemiti che hanno sposato la causa del popolo palestinese e che accusano la pacifica entità sionista di crimini contro l’umanità, in spregio alla sicurezza d’Israele continuamente minacciata dalle pietre dell’intifada. Sicuramente metterà a disposizione del terzo governo italiano non eletto tutta la sua passione di crociata sionista per illustrare a tutto tondo l’eticità dello stato israeliano, “l’unica democrazia del Medio Oriente”. E sull’eticità di questo Stato invasore e sulle menzogne che diffonde, di cui la portavoce di Netanyahu è ora ambasciatrice ufficiale, bene ha commentato il quotidiano comunista il Manifesto (http://ilmanifesto.info/nirenstein-da-silvio-a-netanyahu/)

Peccato che la «nostra etica» sia il brodo di coltura degli assassini: sono quattro milioni i palestinesi privati dei diritti umani e politici…e Nirenstein parla di Hamas cannibale; oltre 500 bambini palestinesi sono morti negli attacchi dell’aviazione israeliana durante l’ultima guerra a Gaza, e l’ambasciatrice dice in perfetto italiano «tutti vogliono sterminarci»; l’unica potenza nucleare nella regione sta cercando di sabotare l’accordo fra le superpotenze e l’Iran, e l’intellettuale dice che vogliono sterminarci…”.

Ma ben altro ancora – riteniamo - la pasionaria israeliana sussurrerà all’orecchio di Pitti bimbo: premere sull’acceleratore per far approvare, il più presto possibile, il disegno di legge sulla “polizia del pensiero” che giace nei cassetti parlamentari. In altre parole vietare definitivamente la ricerca storica sulla cd. Shoah non allineata al dogma ufficiale e incarcerare i suoi autori è un altro passo verso la democrazia compiuta globale che tanto piace alle centrali mondialiste, di cui l’Ibarruri dell’ultra destra israeliana è “socia onoraria”.

Analizzando l’attività politica della nostra intellettuale in carriera, prima e dopo la sua dipartita dall’Italia, notiamo un’assoluta coerenza d’intenti e di fini che ha sempre animato il suo operato: lavorare alacremente ed esclusivamente a vantaggio degli obiettivi dell’entità sionista. Punto. Nessuna differenza, sia come parlamentare italiana Pdl, a partire dal 2008, sia tanto più ora al diretto servizio del gotha degli Eletti.

Ricordiamo perfettamente le manifestazioni in piazza (Campidoglio, Piazza di Spagna ecc.) di qualche anno fa contro l’Iran e il suo presidente venuto a Roma per il consesso Fao, rimbalzate sulla stampa nazionale. Tra gli organizzatori, sempre in prima fila, la nostra Fiamma ardente.

La lobby pro Israele da lei organizzata nell’ambito del partito/azienda berlusconiano in cui ha militato, dopo essere stata comunista, comunista dissidente, comunista versione Liberal-Adornato, repubblicana versione La Malfa, craxiana, martelliana, de michelisiana (lui la mandò a Gerusalemme come addetto culturale), berlusconiana, finiana, si impegnò per Alemanno...” (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fino-all-ultima-fiamma-odiografia-nirenstein-comunista-comunista-106704.htm) - lobby operativamente trasversale alle varie forze politiche e sindacali italiote - ha appoggiato, lancia in resta, tutte le più becere e criminali iniziative Usraeliane per la destabilizzazione del Medio Oriente, contro gli stessi interessi commerciali di tantissime aziende italiane. Nella manifestazione sulla piazza del Campidoglio del 3 giugno 2008, ad esempio, era rappresentato tutto il postribolo politico nazionale d’allora: dai radicali all’Arcigay, dalle sinistre miste – ex comunisti, comunisti doc, socialisti, socialdemocratici e cani sciolti vari - ai liberal-liberisti più accaniti, dagli ex missisti - sindaco Alemanno in testa, che alle 21 fece persino oscurare per un quarto d'ora tutte le luci del Campidoglio, in segno di protesta contro la visita del presidente iraniano Ahmadinejad e di solidarietà con i manifestanti -  agli ex democristiani e ai leghisti, fino ad arrivare ai sindacati di regime, come la Cisl, e all’immancabile presidente della comunità ebraica romana. Oltre alla Cisl con Bonanni in testa, la lobby riuscì a coinvolgere nelle sue piazzate radical-chic persino certo sindacalismo di destra, quello che, a parole, si professa essere erede di Filippo Corridoni. Parliamo dell’Unione Generale del Lavoro (il sindacato che si sta ora cannibalizzando) al tempo della segreteria Polverini. Sono indelebili le incredibili e avvilenti immagini di piazza del Campidoglio, dove si potevano vedere le bandiere dell’Ugl sventolare tragicomicamente frammiste a quelle dell’Arcigay e di Israele (Rinascita, 1-7-2008, p. 5).

Chissà se le appassionate crociate della nostra talebana del sionismo avranno influito in qualche modo anche su un’eccellentissima conversione alla causa sionista: quella nientepopodimeno che del Vescovo di Roma. Infatti, lo scorso anno, Papa Bergoglio, primo Papa nella storia della Chiesa Cattolica a compiere questo abominevole gesto, è andato in pellegrinaggio sulla tomba del fondatore del sionismo, Theodor Herzl. Qui ha devotamente deposto una corona di fiori bianchi e gialli, i colori della bandiera vaticana. Un omaggio al culto della modernità e uno sconcertante riconoscimento ufficiale, che ha lasciato letteralmente allibiti moltissimi cattolici, da parte della Cattedra di Pietro di questa ripugnante dottrina, che affonda le sue radici nel razzismo e nella delittuosa applicazione dell’apartheid e della pulizia etnica nei confronti degli abitanti della Palestina occupata. Alla faccia del Vangelo e del suo predecessore, San Pio X, che oppose uno sdegnato e netto rifiuto alla “benedizione” del sionismo richiestagli dallo stesso Herzl! Ora è più che probabile che la nuova ambasciatrice sarà anche ricevuta in Vaticano come missionaria di pace e di fratellanza fra i popoli.

Non possiamo che concludere con le sacrosante e amare osservazioni di Piero Sella, contenute nel suo magnifico saggio Europa e Islam, pubblicato in questi giorni sull’encomiabile rivista L’Uomo Libero:

Purtroppo nel brodo di coltura mondialista non sono cresciuti solo politici e intellettuali, ma anche uomini di Chiesa. […] Il Concilio, le ripetute visite nelle sinagoghe, i viaggi a Gerusalemme, occasione unica per il deferente omaggio del Papa agli allestimenti propagandistici del sionismo, hanno accompagnato l’involuzione giudaizzante del Cristianesimo”.

                                                                                                                                                  

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