L’ex parlamentare Pdl Fiamma Nirenstein nominata ambasciatrice d’Israele
in Italia
Sionisti in carriera
di Giuseppe Biamonte
In verità opinavamo – giubilanti – che non l’avremmo più rivista dalle
nostre parti, allorquando, nel 2013, la spocchiosa fiorentina si
trasferì in Palestina (loro la chiamano impropriamente Israele),
ricevendo dal governo sionista anche il graditissimo “dono” della
cittadinanza israeliana.
Invece
eccola ricicciare nel Belpaese in pompa magna e più tronfia che mai,
anche se, a quanto pare, la Comunità ebraica romana, per bocca dei suoi
rappresentanti, non ha troppo gradito tale designazione (http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fiamma-non-riscalda-gelo-comunit-ebraica-nomina-fiamma-106717.htm).
A dispetto dei suoi correligionari romani e delle loro diverse posizioni
politiche, la Nirenstein reca con sé in valigia la nomina ufficiale di
ambasciatrice dello Stato canaglia. Col "compito di rendere più profonde
le relazioni” (http://www.corriere.it/esteri/15_agosto_10/fiamma-nirenstein-nuovo-ambasciatore-israele-italia-63582fc4-3fa2-11e5-9e04-ae44b08d59fb.shtml)
tra Israele e Italia, la rude propagandista del sionismo potrà ora
adeguatamente “indirizzare” certe scelte del governo Renzi. D’altronde,
già due suoi colleghi (medesima Weltanschauung sionista, medesima
centrale operativa da cui dipendono: governo israeliano) stanno
lavorando in questo senso. Sono Yoram Gutgeld (Buondanaro: nomen omen) e
Marco Carrai, rispettivamente “consigliere” economico e “consigliere”
politico del cazzaro fiorentino.
“Peccato
che la «nostra etica» sia il brodo di coltura degli assassini: sono
quattro milioni i palestinesi privati dei diritti umani e politici…e
Nirenstein parla di Hamas cannibale; oltre 500 bambini palestinesi sono
morti negli attacchi dell’aviazione israeliana durante l’ultima guerra
a Gaza, e l’ambasciatrice dice in perfetto italiano «tutti vogliono
sterminarci»; l’unica potenza nucleare nella regione sta cercando di
sabotare l’accordo fra le superpotenze e l’Iran, e l’intellettuale dice
che vogliono sterminarci…”.
Ma ben altro ancora – riteniamo - la pasionaria israeliana sussurrerà
all’orecchio di Pitti bimbo: premere sull’acceleratore per far
approvare, il più presto possibile, il disegno di legge sulla “polizia
del pensiero” che giace nei cassetti parlamentari. In altre parole
vietare definitivamente la ricerca storica sulla cd. Shoah non allineata
al dogma ufficiale e incarcerare i suoi autori è un altro passo verso la
democrazia compiuta globale che tanto piace alle centrali mondialiste,
di cui l’Ibarruri dell’ultra destra israeliana è “socia onoraria”.
Analizzando l’attività politica della nostra intellettuale in carriera,
prima e dopo la sua dipartita dall’Italia, notiamo un’assoluta coerenza
d’intenti e di fini che ha sempre animato il suo operato: lavorare
alacremente ed esclusivamente a vantaggio degli obiettivi dell’entità
sionista. Punto. Nessuna differenza, sia come parlamentare italiana Pdl,
a partire dal 2008, sia tanto più ora al diretto servizio del gotha
degli Eletti.
Ricordiamo perfettamente le manifestazioni in piazza (Campidoglio,
Piazza di Spagna ecc.) di qualche anno fa contro l’Iran e il suo
presidente venuto a Roma per il consesso Fao, rimbalzate sulla stampa
nazionale. Tra gli organizzatori, sempre in prima fila, la nostra Fiamma
ardente.
Non possiamo che concludere con le sacrosante e amare osservazioni di
Piero Sella, contenute nel suo magnifico saggio Europa e Islam,
pubblicato in questi giorni sull’encomiabile rivista L’Uomo Libero:
“Purtroppo nel brodo di coltura mondialista non sono cresciuti solo
politici e intellettuali, ma anche uomini di Chiesa. […] Il
Concilio, le ripetute visite nelle sinagoghe, i viaggi a Gerusalemme,
occasione unica per il deferente omaggio del Papa agli allestimenti
propagandistici del sionismo, hanno accompagnato l’involuzione
giudaizzante del Cristianesimo”.
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