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Mille volte no al referendum sull’autonomia del Veneto
di Luigi Bellazzi
Abbiamo
detto milioni di volte no per l’annessione dell’Alto Adige all’Austria, non vedo
perché noi si debba rinnegare il principio della volontà di potenza che deve
permeare l’agire di ogni Nazione.
La Patria è una comunità di destino, una e indivisibile.
I “romani” ruberebbero e i veneti cosa fanno? Rubano di meno. Nemmeno il
decentramento amministrativo ha più senso con l’istantaneità della comunicazione
attraverso la rete.
Si brucia una lampadina in una via di un quartiere periferico, dell’ultimo
sperduto paesino tra le montagne? Un istante dopo all’Amministrazione centrale è
pervenuta la segnalazione, in automatico può partirne la riparazione.
A cosa servono i consigli di circoscrizione i consigli comunali, i consigli
regionali? Tutti inutili centri di spesa e di sperpero per raccogliere il
consenso democratico.
Quanto maggiore è stata la spesa (cresciuta con l’espandersi delle
rappresentanze democratiche), quanto più è salita la pressione fiscale.
Tanti più soldi sono usciti dalle tasche degli italiani per finire in quelle
degli Enti pubblici (comuni, regioni, Stato) tanto più si è aggravata la crisi
dell’economia nazionale.
Nel 1957 quando ancora la maggior parte dei soldi rimanevano comunque nelle
tasche degli italiani ed erano trascorsi solo 12 anni dalla fine della guerra,
noi italiani, da soli e primi al mondo iniziavamo i lavori dell’Autostrada del
Sole (ultimata nel 1962).
Ben 1.200 chilometri da Milano a Napoli percorrendo gli Appennini. Nessuno aveva
mai realizzato opere ingegneristiche del genere.
Oggi che la maggior parte dei soldi sono passati dalle tasche private a quelle
pubbliche, non abbiamo neanche i soldi per riparare le buche dell’Autostrada del
Sole.
Zaia parla dei ladroni romani, proprio lui che tiene su il pannolone al
Presidente della Fondazione Cassa Marca di Treviso (l’equivalente in piccolo
della nostra fondazione Cassa di Risparmio, l’87 enne ex democristiano Dino De
Poli che si fa riconoscere uno stipendio-indennità di 30 mila Euri al mese
(trentamila Euri al mese, alla faccia della povera gente, del pensionato a 500
Euri al mese).
Fino all’anno scorso De Poli se ne faceva dare 40 mila al mese.
Il vice di De Poli è un leghista. Quanto riceverà di stipendio come
Vicepresidente della Fondazione Cassa Marca questo Leghista? Ah saperlo.
C’è il sospetto che sia parametrato allo stipendio - indennità - del presidente
De Poli.
Questo De Poli è lo stesso che sempre come Presidente della Fondazione Cassa
Marca vendeva alla socia Cattolica Assicurazioni di Paolo Bedoni il più grande
latifondo del nord Italia, Cà Tron.
De Poli e Bedoni si conoscono benissimo ciò nonostante corrispondono a ciascun
mediatore (uno non bastava…) la cifra astronomica di 720 mila Euri per una
mediazione che non serve,per una attività che probabilmente non è mai nemmeno
esistita. Entrambi (Bedoni e De Poli) hanno alle spalle uno stuolo di
Consulenti, la fondazione è sull’orlo del fallimento.
La finanza cattolica corre in soccorso alla Fondazione attraverso
l’Assicurazione cattolica facendole sborsare 68 milioni e consentendo alla
fondazione un guadagno di 22 milioni.
A Zaia non è mai sorto il sospetto che quelle mediazioni, nascondano tangenti
attraverso il consueto meccanismo di “andata e ritorno”?
In ogni caso per De Poli si tratterebbe di sperpero di denaro pubblico,
peculato(?)
Per Bedoni dovrebbe pensarci l’Isvap, il C. di A. di Cattolica, i Sindaci, la
società di Revisione.
Roma ladrona?
Il Veneto non avrà niente da imparare, ma anche ben poco da insegnare.
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