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Lo incontravo spesso al bar di mia nonna che beveva un bicchierino di “mastica”. Sempre con il suo fedele schiacciamosche bianco ed un italiano perfetto. Era uno “sciumbasci”, paragonabile al grado di sotto tenente e poteva comandare una compagnia coloniale. Orgoglioso per quella bandiera tricolore che aveva difeso e che gli era valso il riconoscimento personale dell’eroico Duca Amedeo d’Aosta. Amico mio, grazie per quello che hai fatto per la nostra Patria e grazie per farci sentire ancora orgogliosi per quella dedica che Amedeo D’Aosta ha vergato di suo pugno. Sai, amico, forse per le tue battaglie sotto la bandiera tricolore avrai avuto pochi spiccioli ma tu, e forse non noi, sai quale valore ha quella dedica. Mentre noi abbiamo il gusto per la polemica, molte volte sterile, mentre dibattiamo di storia come i primi della classe senza conoscere storie come la tua, tu ci guardi da questa foto regalandoci emozioni forti. Grazie, amico mio, quelli come te ci hanno onorato e forse ci fanno ancora sperare in un barlume di amor patrio che in molti di quelli che guarderanno questa foto, non è ancora del tutto morto. La tua vecchia “Olivetti” ha il sapore di un Italia che non c’è più ma, quell’Italia di una volta meritava più rispetto di quello che gli hanno dato. Tu gli hai dato invece non solo il rispetto ma anche l’attaccamento ad un ideale di lealtà, coraggio e fierezza. Bella la tua foto,amico mio Grazie grande soldato Italiano.

di Pasquale Santoro