La Modernità Alternativa FASCISTA
1.Il Fascismo è LA Modernità Alternativa.
Il fascismo è un movimento politico
“figlio della modernità”. Ma non in senso assoluto. Ovvero: il Fascismo,
come affermato da Giuseppe Bottai nella conferenza che ne sintetizza il
pensiero ( http://ilcovo.mastertopforum.net/corporativismo-e-principi-dell-ottantanove-vt1829.html
), ha in comune con la Modernità la CRITICA al Sistema pre-moderno. Il
Fascismo dunque CRITICA il sistema feudale, assolutistico, oppressivo.
Questo fondamento esso dunque condivide con quel movimento che gettò le
basi per la svolta che portò alla Rivoluzione Francese. Il Fascismo,
però, non è un semplice prodotto della Modernità scaturita dalla
Rivoluzione Francese. Il Fascismo ha un proprio concetto di modernità.
Il pensiero Fascista non concepisce gli “archetipi”, così come se
fossero “dogmi”. Ovvero: se riproduci mimeticamente le società
post-moderne (anche se con variazioni, che comunque sono interne ad
esse), allora sei moderno. Altrimenti sei anti-moderno. Ecco, questo
diktat il Fascismo lo respinge.
Proprio perchè Realistico, il Fascismo fonda se stesso sulla razionalità
ma non sul Razionalismo. Il che significa che concepisce come Moderno,
anzi veramente Moderno, solo il suo proprio modello di Stato.
Giacchè i modelli di Stato scaturiti dalla Rivoluzione Francese sono
modelli Materialistici in quanto Razionalistici, nonostante vi siano
delle differenze non piccole tra le loro applicazioni.
Esse, comunque, non discutono mai il fondamento della Modernità
post-ottantanovista. Fondamento Materialistico. Da questo fondamento
Materialistico, comune a tutti i movimenti politici Liberali e
Collettivisti, il Fascismo si stacca.
A questo fondamento sostituisce il proprio, che è una efficace soluzione
alla dicotomia imposta dalla reazione rivoluzionaria francese: invece
che contrapporre assolutismo a razionalismo, il Fascismo propone
l’Armonico Collettivo fondato sullo Stato Etico Fascista.
Ovvero: non si nega il “Diritto dell’Uomo” ma nemmeno lo si assolutizza.
Lo si concepisce Cittadino in uno Stato Autorevole, quindi PRESENTE E
OPERANTE. Stato concepito non solo come espressione Giuridica del
popolo, ma come espressione della sua propria Identià storico-culturale e
come Mediatore di Giustizia in questa prospettiva. Questo perchè lo
Stato come concepito dal Fascismo si pone come fondamento stesso
dell’Unità Nazionale, per superare la transitorietà di un momento,
garantendo l’unione del Corpo Sociale in modo duraturo.
Ovviamente questo tipo di Stato riconosce la libertà dell’Individuo , ma
non in modo assoluto. La libertà dell’Individuo è condizionata. Questo
in netta antitesi con la struttura stessa della Rivoluzione Francese, la
quale nasce Individualistica e Razionalistica, orientata ad abbattere
lo Stato Assolutista facendo una equazione degenerante: ogni stato che
non sia giusnaturalistico è assolutista!
Invece per il Fascismo l’Individuo non può non considerarsi parte di un
“tutto” al quale in qualche caso deve necessariamente sacrificare il
proprio esclusivo tornaconto, nell’interesse generale. Interesse che non
è solo materiale ma morale e materiale insieme. Anzi. Si da il caso che
proprio per necessità morali, il singolo è tenuto a sacrificarsi per il
bene di tutti. Questo fondamento risulta imprescindibile per lo Stato
Fascista, che basa su esso il suo modello Etico, riferito alla Giustizia
Politica e Sociale.
2.Il Fascismo, pur assorbendo e sviluppando i progressi positivi della storia, non li assolutizza
Siccome il Fascismo è un pensiero
giustamente pragmatico nei mezzi da utilizzarsi, non si fossilizza su
forme transeunti o su rifiuti dogmatici. Se la storia ha raggiunto
risultati oggettivamente positivi, in qualsiasi tempo, il fascismo li
valorizzerà. E così, infatti, è.
Questi risultati, però, non sono assolutizzati. Ma inseriti nell’ottica
Fascista. Nella sua propria visione della Società e della Politica.
Questo significa che il giusto progresso nella Scienza e nelle Tecniche,
come nel Lavoro e nella Produzione, non è mai messo a base della
Società. Base della Società è lo Stato. E non uno stato qualsiasi ma lo
Stato Etico Corporativo Fascista. In relazione a questo, la priorità è
l’ Armonico Collettivo (ovvero la valorizzazione dell’Individuo nella
Società come membro nodale, e non il suo annullamento come nel
collettivismo marxista). “Armonico” vuol dire rifuggire da ogni
livellamento meccanicistico. Da ogni collettivizzazione e da ogni
annullamento delle differenze. Allo stesso tempo significa cooperazione e
sinergia. Tale che le “differenze” inevitabilmente presenti nelle
Società risultino così potenza dirompente per la sua coesione.
Cooperazione nel segno della consapevolezza. Infatti il fascismo pone a
fondamento della sua rivoluzione, al contrario delle “rivoluzioni”
post-moderne che hanno dato unicamente risposte monche a problemi
contingenti, la Riforma dell’Educazione.
Essa è il fondamento stesso dell’ Stato Fascista, che è uno Stato di Fascisti Coscienti e mai “indottrinati” pedissequamente.
Ovviamente questo Stato, come del resto tutti gli stati, non può
tollerare l’anti-stato. Non può tollerare l’agente disgregatore e
l’assolutizzazione del Singolo Cittadino. Per questo, con la sua
autorevolezza, lo impedirà in modi proporzionati al danno che vuole
cagionare tale agente.
3. Il Fascismo non è solo un mezzo di pubblica amministrazione.
Questa visione dello Stato non può essere
pedissequamente inserita nelle forme politiche “dogmatiche” nate dall’
89. In primis perchè evidentemente non lo è. Poi perchè non cede all’
archetipo della modernità secondo cui può definirsi “moderno” solo ciò
che è inseribile nell’archetipo stesso.
Lo Stato Fascista, dunque, non è “negoziabile”. Una volta accettato va
difeso, protetto, diffuso intransigentemente, integralmente.
Lo Stato Fascista forma Civicamente il Cittadino. Il Cittadino aderisce
consapevolmente ad esso (o lo respinge, scegliendo se chiamarsene fuori
definitivamente o meno) e per questo si comporta da Cittadino Fascista
nella sua vita vissuta. Essere un Cittadino Fascista diventa un titolo
d’onore.
4.Il Fascismo, sulla base del suo Spiritualismo, interpreta e incarna l’Identità Culturale della Nazione come elemento Unitario e non transeunte
Con questi presupposti, lo Stato Fascista
non può che essere Garante e diffusore dell’Identità Culturale della
Nazione, in quanto Identità propria del Popolo. Per questo il Fascismo
riassume in sè il carattere e la civiltà del Popolo in divenire, senza
cesure o tagli, ma favorendone lo sviluppo coerente ed armonico.
L’identità Nazionale è composta di vari elementi, tra cui indubbiamente è
presente quello Religioso.
Superando anche questa dicotomia post-ottantanovista, il Fascismo,
proseguendo sulla strada già tracciata da grandi uomini politici,
filosofi e poeti del passato Italiano, concepisce in modo
Spiritualista la Collaborazione della Religione con il Potere Politico,
in quanto componente anche essa della Società, e più ancora
dell’identità del Popolo. Essa non può essere relegata esclusivamente al
“privato” del Cittadino, poichè per sua stessa natura assume aspetti
innegabilmente collettivi, quindi pubblici.
Tale collaborazione non è senza condizioni. Essa avviene nei rispettivi
ambiti di competenza del Potere Politico e di quello Spirituale. Le due
realtà, dunque, religiosa e politica, non si confondono e non si
sovrappongono. Ma collaborano ognuna nel proprio ruolo.
Mantenere questo Status in modo coerente e giusto, è compito proprio
dello Stato Fascista che è chiamato ad essere garante di tutti coloro
che lo riconoscono come proprio Stato. Senza differenze di razza, ceto o
religione.
5. La forma propria dello Stato Etico Corporativo Fascista.
Per quanto antipregiudizialista nei mezzi
per raggiungere il suo scopo, la maturazione dello Stato fascista
consiste in una forma ben precisa.
Lo Stato Fascista, in quanto vero stato Moderno, a differenza dei falsi
stati moderni partoriti dalla Rivoluzione Francese, è Stato Democratico
nel senso vero del termine. Lo Stato Fascista non concepisce che il
numero, per il solo fatto di essere numero, possa reggere le sorti di
intere Nazioni. Per questo all’alternanza dei gruppi, che comunque
determina in modo patente la falsa democraticità del sistema e la
inevitabile creazione di fazioni di interesse di vario tipo, il fascismo
antepone la Statocrazia Fascista.
Essa è tutt’altro che una delle forme di Democrazia scaturite dalla
Rivoluzione Francese. Essa è LA Democrazia. Unica concepibile per uno
Stato realmente Moderno.
Al sistema di rappresentanza Politico Parlamentare e al sistema elettivo
a maggioranza, la Statocrazia Fascista propone la Rappresentanza
DIRETTA del Cittadino nelle Istituzioni dello Stato.
La Statocrazia Fascista propone l’Abolizione del Parlamentarismo per
l’avvento di una Camera Fascista Corporativa, nella quale i
rappresentanti Politici e Sindacali della Nazione siano insieme,
GERARCHICAMENTE, partecipi al governo della Nazione. I Sindacati vengono
dunque elevati a Istituzioni dello Stato ed il lavoratore è a tutti gli
effetti un “rappresentante statale”, accettandone anche l’onere. Il
Lavoratore non è più diviso nel processo produttivo nazionale, ma è
compartecipe e corresponsabile della gestione dell’Azienda. Per questo
ne gode i frutti in modo equo e ripartito a seconda della Gerarchia
interna alla stessa.
Al metodo della rappresentanza elettiva a maggioranza, si sostituisce
dunque quello della Democrazia “diretta”, che nell’ottica fascista
dell’armonico collettivo si inserisce nel “buon governo” della Nazione,
Presieduta dal suo Capo, Garante e custode dei Valori dello Stato, e
guidata da una “classe dirigente” la quale ha il compito precipuo di
difendere e diffondere i valori del Fascismo nella Società, formandola
ad essi.
6.Lo Stato come valore spirituale del Cittadino
Lo Stato Fascista assurge, dunque, a
Valore Spirituale. Per questo esso è proiettato al Trascendente. Guarda
ai “massimi sistemi”, ai valori Eterni e al Valore Trascendente della
Vita, non solo attuale e materiale. Per questo è aperto alla Religiosità
e la incoraggia.
Giovanni Gentile ebbe a dire che lo Stato Fascista esiste per volere
Divino, e la Trascendenza lo permea. Questo esclude che lo Stato
Fascista possa essere considerato meramente un elemento giuridico
transeunte. Esso è parte della stessa concezione di vita del Cittadino,
lo permea e lo sostiene. E’ un elemento vitale e certamente non
assolutistico, ma altrettanto certamente nemmeno meramente
razionalistico. Proietta il Cittadino verso l’altezza della Vita,
vissuta in modo altrettanto alto e “puro”.
Solo una visione parziale della politica e della Società potrebbe
concepire che questa caratteristica dello Stato fascista lo connoti come
una “religione laica”.
Il fatto che uno Stato abbia un Valore Morale, non identifica in
automatico questo stato come una religione. Il fatto che esistano “enti”
che si elevano a valori spirituali non indica necessariamente la forma
religiosa di tali enti. Questa, che sembra un’ovvietà, spesso purtroppo
non lo è. Tanto che lo stesso Giovanni Gentile dovette rispondere alle
accuse di “statolatria”, confermando la natura etica dello Stato ma
definendo chiaramente i limiti SECOLARI entro i quali si muove. Senza
per questo essere Stato SECOLARISTA.
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