ECONOMIA 2014
Catastrofe annunciata per il dollaro e l'economia USA?
di
Attilio Folliero -
Caracas 08/04/2014
AlexanderDyukov, direttore generale di Gazprom Neft, una delle principali quattro
imprese petrolifere della Russia ha annunciato che esiste la possibilità
di abbandonare il dollaro nelle transazioni petrolifere.
Dyukoy ha dichiarato alla agenzia russa "Itar-Tass" che
il 95% dei propri clienti è disponibile ad abbandonare il dollaro ed
utilizzare l’Euro. Ha aggiunto che "in via di principio niente è
impossibile, si può abbandonare il dollaro ed adottare l’Euro e
teoricamente anche il rublo".
Una
delle più importanti imprese petrolifere della Russia e del mondo sta
quindi sondando il terreno per abbandonare il dollaro come moneta di
scambio del petrolio.
L’abbandono del dollaro e degli altri strumenti finanziari occidentali,
come le carte di credito VISA e Mastercard ed il sistema SWIFT (Society
for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) da parte della
Russia è una conseguenza delle sanzioni annunciate per "l’annessione
della Crimea".
Alexander Dyukov fa capire chiaramente che la vittima delle sanzioni
contro la Russia non sarà la Russia, ma saranno gli Stati Uniti; ed
assicura che "tutte le restrizioni nell’uso del dollaro creeranno seri
problemi agli Stati Uniti".
Come diciamo da tempo, fin dallo studio dei veri motivi dell’intervento
militare in Iraq, gli Stati Uniti andranno incontro ad un grosso
tracollo economico il giorno in cui il petrolio cesserà di essere
commercializzato in dollari. Tutti i paesi del mondo, appunto per il
fatto che il principale prodotto del mondo, il petrolio, si
commercializza in dollari, sono costretti a rifornirsi di dollari,
ovvero la maggior parte delle proprie riserve internazionali deve essere
costituita da dollari. Il giorno in cui il petrolio cesserà di
scambiarsi in dollari tutti gli stati saranno costretti a vendere i
propri dollari e rifornirsi della nuova moneta adottata negli intercambi
petroliferi, che a questo punto potrebbe essere non solo l’Euro, ma
anche il Rublo, lo Yuan e l’oro.
La
vendita repentina di questa grande quantità di dollari farà crollare il
valore stesso del dollaro, provocando una catastrofe economica in USA,
il paese dei dollari: tracollo del valore del dollaro, iperinflazione
tipo Germania di Weimar e difficoltà di potersi rifornire di petrolio
sono alcuni dei principali problemi cui andrà incontro il paese
nordamericano il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in
dollari.
In
definitiva se il petrolio cessasse di scambiarsi in dollari, la moneta
statunitense cesserebbe di essere la principale moneta di riserva
mondiale, una catastrofe annunciata per il dollaro e l’economia USA.
Ricordiamo che l’economia USA ha il grave problema del debito pubblico,
che sotto la gestione di Obama sta crescendo come mai nella storia, ad
una media di 3,7 miliardi di dollari al giorno; a titolo di esempio, il
debito pubblico USA durante gli otto anni della gestione di Jeorge W.
Bush è cresciuto al ritmo di 1,68 miliardi al giorno.
L’economia USA si caratterizza anche per il deficit della bilancia
commerciale; praticamente gli USA producono ben poco di quello che
consumano ed importano di tutto. E’ esattamente dal 1976 che la bilancia
commerciale USA presenta un saldo negativo, ossia le importazioni
superano le esportazioni. Negli ultimi 11 anni, il deficit è sempre
stato superiore ai 500 miliardi di dollari, con l’eccezione del 2009 e
2013, quando è stato leggermente al di sotto di tale cifra.
Quando arriverà il tracollo del dollaro sarà praticamente impossibile continuare con le importazioni al ritmo attuale, facendo venire letteralmente a mancare il cibo alla maggioranza degli statunitensi. Se si pensa che oggi negli USA esistono circa 50 milioni di persone che sopravvivono grazie al programma di assistenza alimentare dello stato, cosa succederà quando non entrerà cibo al ritmo attuale? Una catastrofe economica e sociale, che probabilmente oltre ad esplosioni sociali, determinerà anche la fine dell’Unione, la fine degli Stati Uniti.
10/04/2014
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