Contro l’Hollywoodismo il Revisionismo
Hollywood ha avuto, insieme al cinema 
britannico e alla propaganda sovietica, una terribile e diretta 
responsabilità sia nelle menzogne sia nel processo di Norimberga
Contro l’Hollywoodismo, il Revisionismo
Di Robert Faurisson (Rinascita, 21 Feb 2012)
Il termine Hollywoodismo designa la trasformazione, spesso menzognera, della realtà tramite lo spirito e le pratiche di tutto un cinema americano.
Contro l’Hollywoodismo, il Revisionismo
Di Robert Faurisson (Rinascita, 21 Feb 2012)
Il termine Hollywoodismo designa la trasformazione, spesso menzognera, della realtà tramite lo spirito e le pratiche di tutto un cinema americano.
In un primo tempo, descriverò in termini generali la malvagità dell’Hollywoodismo. 
In un secondo tempo, descriverò i misfatti dell’Hollywoodismo nella formazione dell’impostura dell'"Olocausto", vale
 a dire nella costruzione del mito del genocidio, delle camere a gas e 
dei sei milioni di ebrei uccisi durante la Seconda Guerra mondiale dai 
Tedeschi. 
Infine,
 in un terzo ed ultimo tempo parlerò del Revisionismo come antidoto par 
excellence contro l’Hollywoodismo e la sua incessante, aggressiva 
campagna pubblicitaria in favore della religione dell'"Olocausto".
1. L’Hollywoodismo e la sua malvagità
Secondo l'American Heritage Dictionary, "Hollywood" può designare "l'industria cinematografica americana" ma anche "Un’atmosfera od un tono appariscente e volgare, che si ritiene associato all'industria cinematografica statunitense".
Usato
 come aggettivo, la parola significa sia "riguardante l'industria 
cinematografica americana: un film di Hollywood, un produttore di 
Hollywood", sia, secondo la citazione data: "Appariscenti e volgari, i 
loro vestiti erano puro Hollywood."
Un esempio ben noto dell'ideologia diffusa da questa industria del film è che il mondo si divide essenzialmente in Buoni e Cattivi.
Un esempio ben noto dell'ideologia diffusa da questa industria del film è che il mondo si divide essenzialmente in Buoni e Cattivi.
I Buoni sono gli Stati Uniti ed i Cattivi tutti coloro che gli Stati Uniti decretano essere tali. 
I Buoni sono fondamentalmente Buoni ed i Cattivi fondamentalmente Cattivi. 
Gli Stati Uniti sono sempre nei loro diritti e vincono mentre i Cattivi sono sempre dalla parte del torto e perdono. 
Non si può né si deve dunque avere nessuna pietà per i vinti: la loro sconfitta prova che essi erano davvero dei criminali. 
I vincitori si arrogheranno il diritto di giudicare o di far giudicare i vinti.
Tutti hanno in mente quelle che vengono chiamate le "atrocità naziste", in particolare le immagini di cadaveri ambulanti, o di cadaveri propriamente detti.
Tutti hanno in mente quelle che vengono chiamate le "atrocità naziste", in particolare le immagini di cadaveri ambulanti, o di cadaveri propriamente detti.
Ora,
 sono 67 anni che Hollywood ce li presenta come la prova che i Tedeschi 
possedevano delle officine della morte: fabbriche dove le SS passavano 
il loro tempo ad uccidere prevalentemente degli ebrei. 
In
 realtà, questi cadaveri erano la prova che, a causa della distruzione 
sistematica da parte degli Alleati delle città tedesche, la Germania 
nel 1945 era in piena agonia: gli abitanti che erano sopravvissute al 
diluvio di ferro e di fuoco vivevano fra le macerie o in buche, esposti 
al freddo e alla fame; spesso non vi erano più né cibo, né medicine; gli
 ospedali e le scuole erano distrutti, i treni ed i convogli non 
circolavano praticamente più; i rifugiati dall’Est, terrorizzati dai 
crimini e dagli stupri dell'Armata Rossa, si contavano a milioni.
Nel 1948 il regista italiano Roberto Rossellini ha onestamente descritto questa situazione in Germania Anno Zero. 
Perciò
 non ci si dovrebbe sorprendere che nel 1945, nei campi di lavoro o di 
concentramento regnassero la mancanza di viveri e le epidemie di tifo, 
di febbre tifoide, di dissenteria mentre i medicinali ed i prodotti di 
disinfezione come lo Zyklon B venivano drammaticamente a mancare.
Hollywood ha avuto, insieme al cinema britannico e alla propaganda sovietica, una terribile e diretta responsabilità sia nelle menzogne che hanno accompagnato la cosiddetta scoperta dei campi di concentramento tedeschi (1945) sia nel vergognoso
lynching party (l’espressione è di Harlan Fiske Stone, all’epoca presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti) del processo di Norimberga (1945-1946) dove i vincitori coalizzati si sono eretti a giudici e a giuria dei vinti.
Hollywood ha avuto, insieme al cinema britannico e alla propaganda sovietica, una terribile e diretta responsabilità sia nelle menzogne che hanno accompagnato la cosiddetta scoperta dei campi di concentramento tedeschi (1945) sia nel vergognoso
lynching party (l’espressione è di Harlan Fiske Stone, all’epoca presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti) del processo di Norimberga (1945-1946) dove i vincitori coalizzati si sono eretti a giudici e a giuria dei vinti.
È
 ben vero che nel 1945, anche un campo di concentramento privilegiato 
come quello di Bergen-Belsen offriva una visione da incubo. 
Ma gli orrori che vi si sono scoperti allora non erano stati creati dai Tedeschi. 
Essi
 erano imputabili alla guerra e, in particolare, ad una guerra aerea 
condotta spietatamente, proprio fino alla fine, da parte degli Alleati 
contro... i civili. 
Occorreva
 un bel cinismo per mostrare questi orrori puntando un dito accusatore 
in direzione dei vinti, mentre i principali responsabili erano l’US Air 
Force e la Royal Air Force. 
Nell'aprile
 del 1945, non potendo più resistere, il comandante del campo di 
Bergen-Belsen, il Capitano delle SS Josef Kramer, aveva inviato degli 
uomini incontro alle truppe del Maresciallo britannico Montgomery per 
informarle che esse si avvicinavano ad un terribile focolaio di 
infezione, e che non bisognava quindi rilasciare immediatamente i 
prigionieri, per il rischio che questi ultimi contaminassero la 
popolazione civile ed i soldati britannici. 
Questi ultimi hanno accettato di collaborare con la Wehrmacht. 
Giunti sul posto, hanno trattenuto gli internati cercando di curarli, ma la mortalità è rimasta per
molto tempo spaventosa.
molto tempo spaventosa.
I
 Britannici hanno voluto sapere quante persone erano state sepolte nelle
 ampie fosse comuni. Hanno estratto i cadaveri, li hanno contati e poi 
un ufficiale britannico, con l'aiuto di un bulldozer, ha fatto spingere i
 cadaveri in direzione di sei grandi fosse, dove i suoi soldati hanno 
costretto alcune guardie SS a gettarveli a mani nude. 
Ma, ben presto, questa realtà è stata trasformata dai servizi di propaganda cinematografica. Si è fatto credere che questi cadaveri fossero quelli di gente uccisa nell’ambito di un presunto programma di sterminio. 
Una
 fotografia scattata da un aereo e che mostra da lontano il bulldozer ha
 permesso di far credere che il veicolo fosse guidato da un soldato 
tedesco, nello adempimento del suo quotidiano lavoro di impiegato di una
 fabbrica della morte. 
In
 un caso, una foto presa da vicino mostrava la base della macchina che 
spingeva dei cadaveri, ma lo scatto "decapitava" il conducente in modo 
tale che, non potendo vedere che si trattava di un Britannico, 
s’immaginava che il conducente fosse tedesco.
In generale, gli Americani hanno moltiplicato le falsificazioni di questa natura. 
Il generalissimo statunitense Eisenhower è stato il grande organizzatore di questo Hollywoodismo esacerbato
. Si è fatto venire sul posto, in uniforme da tenente colonnello, il famoso regista di Hollywood George C. Stevens.
La sua equipe ha girato 80.000 piedi (24.400 metri circa) di pellicola di cui egli ha selezionato per il sostituto procuratore Donovan 6.000 piedi (1.800 metri circa, ovvero il 7,5% del totale). Sono questi spezzoni, scelti accuratamente dall’accusa americana che, il 29 novembre 1945, all’alzarsi del sipario del famigerato "Processo di Norimberga", sono stati proiettati per stupire il mondo intero; alcuni degli imputati tedeschi, sconvolti, ne hanno dedotto che Hitler aveva perpetrato, alle loro spalle, un enorme crimine.
. Si è fatto venire sul posto, in uniforme da tenente colonnello, il famoso regista di Hollywood George C. Stevens.
La sua equipe ha girato 80.000 piedi (24.400 metri circa) di pellicola di cui egli ha selezionato per il sostituto procuratore Donovan 6.000 piedi (1.800 metri circa, ovvero il 7,5% del totale). Sono questi spezzoni, scelti accuratamente dall’accusa americana che, il 29 novembre 1945, all’alzarsi del sipario del famigerato "Processo di Norimberga", sono stati proiettati per stupire il mondo intero; alcuni degli imputati tedeschi, sconvolti, ne hanno dedotto che Hitler aveva perpetrato, alle loro spalle, un enorme crimine.
È in questo senso che si può dire del "processo di Norimberga" che esso ha sugellato il trionfo dell’Hollywoodismo.
2. L’Hollywoodismo nella costruzione del mito dell'"Olocausto"
L'"Olocausto" degli ebrei è diventato in seguito una sorta di religione di cui le tre principali componenti sono lo sterminio, le camere a gas e i sei milioni di martiri.
2. L’Hollywoodismo nella costruzione del mito dell'"Olocausto"
L'"Olocausto" degli ebrei è diventato in seguito una sorta di religione di cui le tre principali componenti sono lo sterminio, le camere a gas e i sei milioni di martiri.
Secondo
 un articolo di fede di questa religione Hitler avrebbe ordinato e 
pianificato il massacro sistematico di tutti gli ebrei d’Europa; così facendo, avrebbe commesso un crimine senza precedenti, un reato specifico, chiamato più tardi  genocidio
. Poi, al fine di perpetrare questo specifico crimine, avrebbe fatto notoriamente mettere a punto un’arma specifica, un'arma di distruzione di massa, la camera a gas, funzionante nello specifico con un potente insetticida, lo Zyklon B, un prodotto a base d’acido cianidrico.
. Poi, al fine di perpetrare questo specifico crimine, avrebbe fatto notoriamente mettere a punto un’arma specifica, un'arma di distruzione di massa, la camera a gas, funzionante nello specifico con un potente insetticida, lo Zyklon B, un prodotto a base d’acido cianidrico.
Il risultato finale di questo enorme crimine sarebbe stata la morte di  sei milioni di ebrei europei.
Il campo di Auschwitz-Birkenau sarebbe stato il punto centrale, il punto culminante, il Golgota di questo orrore.
Il campo di Auschwitz-Birkenau sarebbe stato il punto centrale, il punto culminante, il Golgota di questo orrore.
Dopo
 la guerra si è sviluppata intorno a questa santa trinità 
dell'"Olocausto" tutta una propaganda, tutta un’industria 
dell’"Olocausto", tutto un commercio, lo “Shoah-Business”. 
Negli Stati Uniti, l'industria cinematografica si è nutrita di questa credenza e l’ha propagata in tutto il mondo occidentale. 
È
 soprattutto a partire dal 1978, che una simile propaganda si è 
sviluppata, in particolare con i quattro episodi della miniserie 
americana  Holocaust  che raccontava la saga della famiglia Weiss. 
Non
 è affatto esagerato dire che la proiezione di questo romanzo 
d’appendice è diventata, a partire dal 1979, quasi obbligatoria in tutta
 una parte del mondo. 
Essa ha scatenato una valanga di film, tra i quali 
Schindler’s List  di Steven Spielberg,
La vita è bella di Roberto Benigni,
Il pianista di Roman Polanski
La vita è bella di Roberto Benigni,
Il pianista di Roman Polanski
In Francia, nel 1985, Claude Lanzmann ci ha gratificati con un documentario-documenzognero di oltre nove ore: Shoah.
Il numero di Emmy Awards, di Oscar o di altre ricompense-premio attribuite a film di questo genere è davvero stupefacente.
Un magnate dell' Entertainment Industry, Andrew Wallenstein, ha dichiarato una volta nel  The Hollywood Reporter:
"Diciamolo, semplicemente: la vera ragione per cui vediamo così tanti film sull'Olocausto è che essi sono delle esche per pescare premi."
"Diciamolo, semplicemente: la vera ragione per cui vediamo così tanti film sull'Olocausto è che essi sono delle esche per pescare premi."
È da tali constatazioni che è nata la formula  There’s no business like Shoa Business
("Non c'è business come lo Shoah business"), ispirato al refrain, notoriamente cantato da Liza Minnelli, della canzone "There’s no business like Show Business".
3. Il revisionismo è un antidoto al veleno dell’Hollywoodismo
Il revisionismo non è un'ideologia ma un rimedio alla tentazione dell'ideologia.
("Non c'è business come lo Shoah business"), ispirato al refrain, notoriamente cantato da Liza Minnelli, della canzone "There’s no business like Show Business".
3. Il revisionismo è un antidoto al veleno dell’Hollywoodismo
Il revisionismo non è un'ideologia ma un rimedio alla tentazione dell'ideologia.
È un metodo. 
Che
 si tratti di letteratura, di scienza, di storia, dei media, che si 
tratti di una qual si voglia attività umana, esso sostiene che si 
stabilisca la realtà di un fatto preliminarmente da ogni considerazione 
su di esso. 
Ciò che si crede d’aver visto, inteso, o letto, bisogna nuovamente vederlo, comprenderlo, leggerlo. 
Bisogna
 diffidare delle prime impressioni, delle emozioni, delle voci, non 
fidarsi di nulla e di nessuno, fintantoché non si sia condotta a fondo 
la propria indagine, e ciò a maggior ragione se si studia una diceria di
 guerra, perché, non dimentichiamolo, in tempo di guerra la prima 
vittima è la verità.
Il poco tempo che mi resta non mi permette, sfortunatamente, di descrivere qui come ed a quale prezzo, in una cinquantina d’anni di ricerche, io sia giunto, con molti altri revisionisti, alla conclusione che "l'Olocausto" non sia decisamente altro che una gigantesca impostura, come del resto avevo potuto convincermene dopo qualche anno.
Il poco tempo che mi resta non mi permette, sfortunatamente, di descrivere qui come ed a quale prezzo, in una cinquantina d’anni di ricerche, io sia giunto, con molti altri revisionisti, alla conclusione che "l'Olocausto" non sia decisamente altro che una gigantesca impostura, come del resto avevo potuto convincermene dopo qualche anno.
Già
 il 17 dicembre 1980 riassumevo questa conclusione in una frase in 
francese di sessanta parole di cui oggi non ne cancellerei neppure una. 
Ecco la traduzione in italiano: "Le pretese camere a gas hitleriane 
ed il preteso genocidio degli ebrei formano una sola e medesima menzogna
 storica, che ha permesso una gigantesca truffa politico-finanziaria di 
cui i principali beneficiari sono lo Stato di Israele ed il sionismo 
internazionale, e le cui principali vittime sono il popolo tedesco – ma 
non i suoi dirigenti – e l’intero popolo palestinese."
Per farsi un'idea delle spettacolari vittorie riportate contro questa impostura, grazie ai lavori dei revisionisti, ci si potrà riferire a due studi che compaiono nel mio blog * : "Le Vittorie del revisionismo" (carta della conferenza per Tehran dell’11 dicembre 2006) e "Les Victoires du revisionisme (suite)" (11 settembre 2011).
Per farsi un'idea delle spettacolari vittorie riportate contro questa impostura, grazie ai lavori dei revisionisti, ci si potrà riferire a due studi che compaiono nel mio blog * : "Le Vittorie del revisionismo" (carta della conferenza per Tehran dell’11 dicembre 2006) e "Les Victoires du revisionisme (suite)" (11 settembre 2011).
 Non
 è esagerato dire che attualmente in Francia, ed altrove nel mondo, gli 
autori che difendevano la tesi dell'"Olocausto" sono pienamente allo 
sbando. 
Il
 guaio è che la censura e la repressione impediscono ancora al grande 
pubblico di conoscere questa buona novella; ma con Internet, i tempi 
cambiano e lo fanno velocemente.
Conclusione
La credenza generale del mondo occidentale nell'"Olocausto" è stata per lungo tempo la spada e lo scudo del sionismo.
Conclusione
La credenza generale del mondo occidentale nell'"Olocausto" è stata per lungo tempo la spada e lo scudo del sionismo.
Ma oggi il revisionismo mette in pericolo questa credenza. 









Nessun commento:
Posta un commento