La Costituzione proibisce le associazioni segrete. Ma il divieto ‘non vale’ per la massoneria
Segreto massonico. La Costituzione proibisce le associazioni segrete. Ma il divieto ‘non vale’ per la massoneria.
L’art.18
della Costituzione recita: «Sono proibite le associazioni segrete».
Ora: stando non solo alla Chiesa cattolica che, a partire dalla metà del
Settecento sino alla Declaratio dell’ex Sant’Uffizio del 26 novembre
1983, ha lanciato in proposito centinaia di condanne; ma stando anche a
una letteratura imponente e non di parte, la massoneria è il prototipo
stesso della «società segreta», quella cui hanno aderito o cui si sono
ispirati tutti coloro che cercavano parole e azioni occulte. Come può
dunque avvenire che il Grande Oriente d’Italia abbia lo status di
associazione, seppure «non riconosciuta» (come, del resto, partiti e
sindacati), ma al contempo legittima, « non proibita» come ha ricordato,
per difenderla, [l’ex] presidente Francesco Cossiga? E’ una situazione
che risale a un accordo che pochi conoscono e che fu stipulato ai tempi
della Costituente. In quell’assemblea, le Logge contavano non pochi
rappresentanti, la maggioranza dei quali riuniti sotto le bandiere del
Partito d’Azione, dei socialisti, dei repubblicani (stando a
un’interpretazione corrente, la foglia d’edera del Pri non è che la
trasparente mascheratura della stella a cinque punte, l’emblema che la
massoneria del post-Risorgimento volle anche sui baveri dei soldati e
che, guarda caso, è rispuntata nello stemma della Repubblica).
Fu
proprio un repubblicano, il deputato Ugo Della Seta, dichiaratamente
massone, che si oppose alla formulazione di quel articolo 18 nella forma
che poi passò. Temendo che dichiarare «proibite» sic et simpliciter le
«associazioni segrete» significasse aprire la strada
dell’incostituzionalità per la massoneria, nella seduta dell’aprile 1947
l’onorevole Della Seta presentò un emendamento in base al quale
l’articolo veniva così riscritto: «Sono proibite quelle associazioni
che, per tenere celata la propria sede, per non compiere alcun pubblico
atto che accerti della loro esistenza, per tenere nascosti i princìpi
che esse professano, devono considerarsi associazioni segrete e come
tali incompatibili con un regime di libertà». Commenta uno specialista,
il paolino don Rosario Esposito, insospettabile in quanto schierato per
un dialogo il più aperto possibile tra cristiani e massoni, fautore anzi
della «doppia appartenenza» a Chiesa e Loggia: «Della Seta proponeva
intelligentemente delle esemplificazioni che avrebbero potuto indurre un
osservatore superficiale a pensare che egli rendesse un servigio alla
causa della libertà di associazione; in realtà, egli nominava tutte le
caratteristiche delle società segrete e della massoneria in particolare,
all’infuori di quella che sta maggiormente a cuore all’Ordine: il
segreto sulle persone». Continua Esposito: «In base al testo proposto,
la massoneria e qualsiasi società segreta sarebbero state
definitivamente al sicuro da ogni sorpresa, poiché sarebbe bastata la
comparsa in pubblico di un qualsiasi emblema, manifesto, dichiarazione,
per sfuggire alla qualifica di società segreta». Ma democristiani e
comunisti (allora organizzazioni, entrambe, di espressione popolare e
diffidenti verso quel «partito dei signori» che vedevano nelle Logge)
votarono compatti contro lo schieramento trasversale dei «fratelli» e
l’emendamento non passò. Tuttavia, il dc Umberto Tupini, a nome della
Commissione costituente, assicurò i massoni che, nell’interpretazione
della Costituzione, ci si sarebbe attenuti a quanto essi proponevano:
dunque, l’Ordine iniziatico non sarebbe stato considerato illegale. Ecco
perché il Grande Oriente rende pubblico l’indirizzo della sua sede
centrale (ma nasconde quelli di tutte le altre Logge, celate dietro
dizioni come «Centro Studi» o «Istituto di ricerche»); ecco perché,
almeno una volta l’anno, in genere per il 20 settembre (anniversario
della breccia di Porta Pia, ndr), affigge un manifesto che firma con il
suo nome; ecco perché ha depositato un suo statuto — ma non il suo
programma — presso il Tribunale di Roma. Tutto questo — come da accordi
sottobanco del ’47 — permette di sfuggire all’accusa di «segretezza». Ma
segreti restano i nomi degli affiliati: ed è ciò che soprattutto conta.
Rispondendo a un’ennesima interrogazione in proposito, anche
ultimamente il ministro della Giustizia ha dovuto riconoscere una
«difficoltà insuperabile, anche da parte del governo, davanti a entità
organizzate che, formalmente non segrete, nella sostanza mantengono
segreti gli elenchi degli iscritti». Un giurista, Claudio Schwarzenberg,
in un libro prefato dallo stesso Gran Maestro delle Logge, replicava ai
sospetti con parole sconcertanti: «Si dice che la massoneria è segreta
perché non rivela i nomi dei fratelli: ciò può essere vero per i viventi
(a meno che non intervenga richiesta dell’autorità giudiziaria), ma per
i defunti, specie se illustri, è lo stesso Grande Oriente che pubblica
le loro biografie… ». I morti, dunque, ma non i vivi! Inoltre, non
risponde sempre a verità che gli elenchi siano esibiti a richiesta della
magistratura. Per avere quelli della P2 (Loggia coperta, ma, checché si
sia tentato di dire, per niente creazione abusiva di Licio Gelli bensì
organo regolare del Grande Oriente sin dalla fine dell’Ottocento: e le
tessere erano, tutte e sempre, firmate dal Gran Maestro) occorse un
blitz militare in una villa di Arezzo. Così, resta d’attualità la
constatazione di Benjamin Disraeli, il figlio di ebrei ferraresi
divenuto primo ministro inglese dal 1874 al 1880: «Il mondo è governato
da persone ben diverse da quelle immaginate da chi non conosce i
retroscena». (tratto da Pensare la storia, ed. Sugarco, Milano 2006, pp.
480-482.)
La
legittimità dell’iscrizione alla massoneria, alla luce del diritto
costituzionale Prof. Paolo Franceschetti – 28 dicembre 2007 – http://www.paolofranceschetti.blogspot.com
Premessa. Dopo aver parlato di massoneria da punti di vista diversi,
occupiamoci del problema alla luce del diritto costituzionale e quindi
affrontiamo la questione in modo prevalentemente giuridico. E’ una cosa
che pochi hanno fatto in passato, per due motivi. Anzitutto perché la
maggior parte dei giuristi non sa neanche cosa sia la massoneria. In
secondo luogo perché anche quando si conosce il fenomeno, il rischio è
di rimanere disorientati nella gran massa di informazioni
contraddittorie che arrivano da ogni parte. Il che inquina le acque e fa
sì che non si riesca sempre a centrare il problema. Prima però, per chi
non sa cosa è la massoneria, occorre fissare una serie di punti fermi e
concordare su di essi. In altre parole, occorre fare il punto su questa
istituzione, specificando del problema “massoneria” quelli che sono i
punti fermi indiscussi da tutti (cioè storici, politici, giornalisti,
giuristi o persone comuni). Alcuni punti indiscussi. Su alcuni punti
concordano tutti. La massoneria ha fatto la storia. E alla massoneria si
devono scoperte scientifiche, innovazioni politiche, e la storia del
mondo occidentale degli ultimi tre secoli. Alla Massoneria sono
appartenuti alcuni dei più grandi uomini della storia, da Einstein a
Walt Disney a Stan Lee (il creatore dei supereroi come L’Uomo Ragno, che
sono stati la lettura principale di una gran parte della mia vita). Un
recente libro si intitola “La massoneria, il vincolo fraterno che gioca
con la storia”. Ma sarebbe più esatto intitolarlo: “La massoneria, il
vincolo fraterno che scrive la storia all’insaputa di molti”. E’ un
prodotto della massoneria la rivoluzione francese. Tanto che viene da lì
il motto Libertà, Uguaglianza, Fraternità. La massoneria ha fatto
l’Unità d’Italia. Massoni erano Garibaldi, Mazzini, ecc…. Massoni erano
molti dei primi padri costituenti italiani. Non è un caso, come dice
anche il libro di Ferruccio Pinotti, che l’inno d’Italia inizi con
“Fratelli d’Italia”. La rivoluzione americana fu fatta da massoni ed è
per questo che si è arrivati alla indipendenza dalla Corona inglese. 53
dei 56 padri costituenti americani erano massoni. E la vittoria della
massoneria fu celebrata riempiendo di simboli massonici la moneta da un
dollaro, che contiene al suo interno la piramide con l’occhio ovverosia
l’emblema per eccellenza della massoneria, nonché la scritta “novus ordo
seclorum”, ecc…., su cui ora non mi dilungo perché ovunque si possono
reperire informazioni su questo, anche per chi non fosse informato. Ciò è
un fatto positivo. La massoneria, essendo segreta, ha permesso infatti
di opporsi al potere dei re, portando le prime istanze di libertà in
Europa. Ed è grazie alla segretezza di cui godevano le associazioni come
i Rosacroce o gli Illuminati, che si sono potute avere importanti
scoperte scientifiche che altrimenti la chiesa nei secoli scorsi avrebbe
impedito. La massoneria portava dunque istanze di libertà e uguaglianza
nei confronti delle monarchie, di progresso. Ciò che siamo oggi, in
fondo, nel bene e nel male lo dobbiamo alla massoneria. La massoneria
poi continua a fare la storia. Alcuni dati chiariranno la dimensione del
fenomeno.
L’unione
Europea, si dice, è una creazione della massoneria. Sono massoni
dichiarati non solo i reali inglesi, ma i reali del Belgio e Lussemburgo
e molti politici, tra cui il nostro Prodi, o il precedente Berlusconi. E
tutti i presidenti degli Stati Uniti sono stati massoni. La corona
inglese, invece, è al tempo stesso al vertice dello stato inglese e al
vertice della massoneria nel mondo. La corona inglese nomina i dirigenti
della Banca d’Inghilterra, la quale ha il 17 per cento della BCE, la
Banca centrale Europea. Quindi è forte la presenza massonica anche nella
BCE. Anzi, forse sarebbe più corretto dire che la BCE e le banche
centrali europee, Banca D’Italia compresa, sono tutte nelle mani della
massoneria (anche qui si può leggere il libro di Pinotti). In beve: la
massoneria sta ai vertici del mondo e ne scrive la storia, e questo non
lo dice un complottista, ma lo dicono loro stessi, i massoni; e poi lo
dicono gli storici, i complottisti ecc… Cioè tutti coloro che sono
informati su cosa sia questa istituzione. Insomma, non è sbagliato
concludere che oggi ciò che siamo, nel bene e nel male lo dobbiamo alla
massoneria. Se non fosse per questa istituzione avremmo ancora le
monarchie. Alcuni punti discussi. Il problema è che la massoneria è
un’istituzione segreta, di cui non si conosce il funzionamento. O
meglio, è semi segreta, nel senso che la sua esistenza è ufficiale;
tanto ufficiale che alcune istituzioni massoniche sono accreditate
presso l’ONU; tanto ufficiale che sempre presso l’ONU pare che ci sia
una cappella della Golden Dawn, importantissima associazione
esoterico-massonica. Ma non è ufficiale il suo funzionamento interno,
dato che neanche i membri che vi appartengono lo conoscono e i gradi
inferiori non sono ammessi alla comprensione dei segreti dei gradi
superiori. Ora, se la segretezza era un bene ai tempi dello stato
assoluto, ci si deve domandare se lo è anche oggi. Ci dobbiamo domandare
cioè se è un bene che capi di Stato, magistrati, militari, funzionari e
dirigenti della banche centrali, appartengano ad una istituzione di cui
è impossibile conoscere il funzionamento interno. A mio parere no e vi
spiego il perchè. Perché se i capi di Stato e i dirigenti della banche
centrali, sono massoni, come sono massoni molti politici, vorrà dire che
le decisioni vitali per il paese non verranno prese in sede politica,
ma in sede massonica, senza che la gente ne sia informata. La politica
italiana, o statunitense, non viene decisa a livello “politico”, di
dialogo tra partiti, ma a livello di dialogo tra istituzioni massoniche,
con il risultato che la massa non è a conoscenza di ciò che avviene
realmente. Se infatti per scalare i vertici del potere ed arrivare ad
essere nominato Presidente della Repubblica debbo entrare in
un’associazione segreta di cui neanche gli stessi associati dei livelli
inferiori conoscono il funzionamento, i fini e altri segreti dei livelli
superiori, ciò vuol dire che non è dato sapere alle masse in base a
cosa e perché vengono prese le decisioni più importanti. E si badi bene:
saranno nell’ignoranza non solo le masse, la gente comune, ma anche gli
stessi massoni di grado inferiore all’ultimo (ufficialmente il 33, ma
pare che esista il 51 e chissà quanti altri di cui non ne siamo a
conoscenza). Questo, a livello italiano, comporta una palese violazione
dell’articolo 1 della Costituzione, in cui la sovranità dovrebbe
appartenere al popolo. La massoneria risponde a questa critica dicendo
che le associazioni sono tutelate dalla Costituzione, e non si può
impedire ad un cittadino di associarsi liberamente (articolo 2 della
Costituzione). Il che è vero, tant’è che anche la Corte europea dei
diritti dell’uomo ha sancito che è lecito per un magistrato essere
iscritto alla massoneria. Ma io da giurista continuo ad avere qualche
dubbio. Allora prima di esporre il mio pensiero, facciamo alcuni esempi
banale, diretti a chi non conosce la massoneria, per leggere alcuni
fatti recenti della politica italiana alla luce dei rapporti massonici.
Esempi concreti.
Ecco
alcuni esempi di distorsione della informazioni, ovverosia alcuni
esempi dei problemi che si creano quando dietro ad un evento non si
capiscono le trame massoniche che stanno dietro. Spesso ci si chiede, ad
esempio per quale motivo destra e sinistra pare che facciano di fondo
le stesse cose e discutano su temi marginali, non risolvendo i problemi
principali, come tasse, criminalità organizzata, e altro ancora. Il
punto è che alcune decisioni non sono prese a livello politico, ma a
livello diverso, ovverosia ai gradi più alti della massoneria. Ecco per
esempio che quando si fece il primo governo Berlusconi, questo aveva nei
suoi progetti una serie di leggi per indebolire la magistratura e
riformare alcuni reati chiave dei colletti bianchi; il primo governo
Berlusconi però sappiamo che cadde dopo poco più di un anno, ma quelle
riforme che erano nel programma della destra vennero attuate dalla
sinistra. Il che ovviamente crea sconcerto e malcontento in entrambi gli
schieramenti; ovverosia tutti gli iscritti sono sempre scontenti delle
decisioni prese dal loro partito. Ci si domanda spesso perché AN,
partito tradizionalmente a favore della magistratura e delle forse di
polizia, abbia lasciato che il governo Berlusconi sfornasse tutte quelle
leggi ad personam e abbia indebolito la giustizia. E ci si chiede
perché, ora che la sinistra è al governo, Bertinotti non intervenga
radicalmente, almeno a parole, contro il potere delle banche centrali.
La Banca d’Italia infatti è in mano a banche private ed è stata
sottratta al controllo statale; se questo è in teoria possibile per un
governo di destra, ci si domanda come sia possibile che venga tollerata
una cosa del genere da un governo di sinistra, visto che questa
conformazione giuridica della Banca d’Italia si traduce in una
sottrazione di ricchezza ai cittadini; e questa ricchezza va alle banche
private (ovverosia la conformazione giuridica della Banca d’Italia si
traduce in un abuso a danno dei più poveri). La spiegazione sta nel
fatto che l’indebolimento dell’indipendenza della magistratura era
fortemente voluto dalla massoneria (non a caso era nel programma della
P2). Mentre le banche centrali sono sotto il controllo della massoneria,
con il risultato che anche quei politici di sinistra che sono in buona
fede non possono intervenire, se appartengono alla massoneria. Facciamo
ora un esempio di distorsione delle informazioni. Molti sanno, alcuni
legittimamente suppongono, che Santoro e Travaglio appartengono alla
massoneria, probabilmente all’area degli illuminati cui appartiene anche
Prodi. Fin qui – vero o no – nulla di male. In effetti però da quando
mi è stato detto ho capito meglio il motivo per cui nelle loro
trasmissioni non parlano mai di massoneria. Tempo fa Santoro – che era
stato cacciato dalla RAI – comparve nella trasmissione di Celentano, e
fece quel famoso appello finale, guardando le telecamere, dicendo
“libertà, uguaglianza, fratellanza”. Pochi hanno notato che aveva usato
il termine “fratellanza” al posto di “fraternità”. Alcuni avranno
pensato ad un errore. Chi invece sa che Santoro appartiene alla
massoneria, ovviamente sa anche che quello è l’appello ai “fratelli”
massoni; e chi appartiene alla massoneria avrà recepito perfettamente il
messaggio. Ora molti di voi penseranno che Santoro è stato riammesso in
Rai perché c’era una sentenza del tribunale. Invece no. E’ stato
riammesso perché ha lanciato quell’appello. La sostanza delle cose non
cambia. Tanto doveva essere riammesso comunque perché c’era una
sentenza. Tuttavia l’ottica da cui si guardano le cose cambia molto. I
fatti restano gli stessi. E’ l’interpretazione di essi che però cambia. E
cambia completamente. Perché il nodo centrale della questione, dal
punto di vista giuridico, è che Santoro probabilmente non è rientrato in
RAI per rispetto della legge, ma per il rispetto di un vincolo di
fratellanza. Altro esempio. Santoro ha appoggiato in questi mesi
Clementina Forleo e De Magistris. Tuttavia non ha mai parlato della
sostanza delle inchieste di De Magistris, che riguardano la massoneria
deviata. Né ha spiegato al pubblico che significa massoneria, massoneria
regolare, massoneria deviata. Logico che non lo faccia. Non può farlo.
Gli è vietato. In Rai non si può parlare di massoneria. Ora, il problema
non è se Santoro o Travaglio siano iscritti alla massoneria. Dal loro
punto di vista sono liberi di iscriversi dove gli pare. Il problema è
che in RAI non passa nessuna informazione che riguardi direttamente la
massoneria. Il che però distorce tutto.
Le singole persone sono libere di essere
iscritte all’associazione che preferiscono. Ma quando un ente pubblico,
come la RAI, o le maggiori istituzioni statali, che hanno ai loro
vertici dei massoni, filtrano le notizie in modo che il problema
massoneria non venga mai sollevato, allora ci si deve porre il problema
della legittimità di questa situazione. Il fenomeno massoneria, quando
non viene adeguatamente pubblicizzato, distorce la percezione che noi
abbiamo delle informazioni. Distorce la storia, che alla fine ce la
dobbiamo studiare da soli. E distorce anche il diritto all’informazione,
che è il presupposto delle democrazia. Il popolo non può governare e
scegliere se non è informato. Ma se la RAI taglia costantemente tutto
ciò che riguarda la massoneria, allora questo si riflette anche sulla
nostra libertà di scegliere In altre parole. Se esiste un diritto
costituzionale di iscriversi alla massoneria, il che è sacrosanto, mi
domando se questo diritto costituzionale non confligga con un altro, che
è quello della sovranità popolare. Ma il paradosso della massoneria è
questo: che per cambiare le cose occorrerebbe cambiare alcune leggi
(vietare le associazioni segrete di qualsiasi tipo, aumentare l’
efficienza della polizia e dei carabinieri, e fare un po’ di pulizia
all’interno del parlamento). Ma questo è impossibile, perché ai vertici
della politica abbiamo persone iscritte alla massoneria e l’informazione
è gestita dalla massoneria. Insomma, con qualche variante, la storia di
oggi ripete la storia di secoli fa. Per secoli non si sono potute
cambiare le leggi perché queste erano fatte dai re; e i re non avrebbero
mai potuto fare leggi contro se stessi. Oggi non si possono risolvere
alcuni problemi (tasse, criminalità organizzata, povertà), perché le
leggi che servirebbero a questi fini sono decise non dal popolo, ma
dalle élite ai vertici della massoneria. Conclusioni. Esiste una storia
ufficiale, quella dei libri di storia. E una storia non ufficiale.
Questa storia non ufficiale è quella dell’influenza massonica sulla
storia del mondo, su cui comunque esiste una mole di materiale immenso,
scritta da massoni e da storici non massoni. E’ difficile, in prima
battuta capire il divario tra la storia ufficiale e non ufficiale, e
capire il nocciolo del problema. Inizialmente si è portati a pensare che
in fondo la storia non ufficiale sia solo una storia più approfondita,
ma che conoscerla non cambia le cose più di tanto. Si scopre qualche
trame segreta in più. Si scopre qualche complotto in più. Scavando a
fondo, invece, si scopre che il problema è più grosso. La storia non
ufficiale insegna, in realtà, che non siamo passati dallo stato assoluto
allo stato democratico, come credevamo. Siamo passati da uno stato
assoluto ad uno stato massonico, in cui ancora una volta governa una
elite. Una elite diversa dal passato, più ampia, ma pur sempre un’élite.
Non a caso molti degli uomini al potere appartengono al gruppo degli
Illuminati. Si sentono probabilmente tali, in contrapposizione a noi,
persone comuni e non illuminati. Ed essendo illuminati, hanno il diritto
di non farci sapere esattamente quello che succede. In tal senso, però,
c’è stato certamente un miglioramento rispetto ai secoli precedenti.
Sempre meglio essere governati da un élite che da un singolo individuo.
In un certo senso questo passaggio era fisiologico. Cioè non si poteva
pensare di passare da uno stato assoluto ad uno democratico, di colpo,
senza traumi. Questo passaggio richiederà ancora qualche decennio, o
secolo, quando la maggioranza delle persone capirà cosa significa il
termine “Massoneria”. Quindi per arrivare ad una reale democrazia, in
cui le decisioni siano veramente prese dal popolo, o perlomeno in cui le
decisioni vengano prese per favorire “anche” il popolo, c’è ancora
molta strada da fare. In tal senso, noi che ci occupiamo di questi
problemi, osservandoli da questa ottica, venendo spesso presi per
complottisti stiamo alla storia di adesso come i primi massoni e i primi
carbonari stavano alla storia dei secoli scorsi.
Discutiamo
tra noi, cerchiamo di divulgare certe idee, sapendo che la maggioranza
non la condivide e neanche la capisce in genere. Ci troviamo spesso a
farci definire fissati e complottisti dai nostri genitori, dai nostri
migliori amici, perché abbiamo questa “fissa” della massoneria che
domina il mondo. Le riunioni segrete di un tempo sono sostituite dalla
rete internet. I primi massoni si riunivano in segreto per non essere
arrestati o uccisi. Oggi noi scriviamo queste cose su Internet, perché
sono idee che non troveranno mai spazio da nessuna parte, tranne che qui
in rete. Oggi, i veri massoni, portatori di quelle idee di libertà e
uguaglianza che erano in passato l’emblema della massoneria, siamo noi
gente comune. Precisazioni. Alcune precisazioni. Ho scritto che Santoro e
Travaglio sono massoni, appartenenti probabilmente all’area degli
Illuminati, come probabilmente lo sono il giudice Caselli e Beppe Grillo
e chissà quanti altri che a me non sono noti. Questo non sottintende
nessun giudizio negativo. Travaglio ha ispirato alcune cose che ho fatto
in passato e nel presente. Mani sporche di Travaglio è uno dei prossimi
libri che recensirò, una specie di Bibbia politica degli ultimi anni. E
prendo molte delle mie informazioni dai libri di Travaglio, che ha
l’unico difetto di non nominare mai il problema della massoneria, ma che
è completo per il resto. Santoro ha il pregio di informare su cose che
spesso molti non dicono, e per questo ha pagato un caro prezzo, segno
che poi l’appartenenza ad una massoneria non è ancora una garanzia di
impunità assoluta, per fortuna. Grillo, compare anche tra i blog di cui
ho messo il link nel mio sito; evita anche lui di parlare di massoneria,
signoraggio e le banche centrali e questo lo rende molto, troppo vicino
agli illuminati. Ma ciò non toglie che dice cose giuste, che condivido
spesso, o quasi sempre. Tuttavia rimane questo dato di fatto, che tutte
queste persone non parlano mai di massoneria e non parlano mai del
potere della banche centrali che è il cuore del problema massonico e il
cuore del problema dello sfascio delle finanze degli stati europei. Se
alcuni osservatori possono attribuirlo al caso, noi sappiamo che non lo
è, perlomeno per alcuni di loro. Certo, è possibile che le nostre
informazioni siano sbagliate. Forse le mie fonti possono essere
inquinate. Forse ho sentito male. Forse ho mal interpretato alcuni fatti
e alcuni documenti in mio possesso. Spero in tal caso che coloro di cui
ho fatto il nome in questo articolo non se la prendano se ipotizzo come
“possibilità” una loro appartenenza alla massoneria degli illuminati;
se succedesse, sono pronto a chiedere scusa, qualora volessero aprire un
dibattito su questo argomento e volessero dirci chiaramente il motivo
per cui ignorano certi problemi: pensano che la massoneria non esista? O
che non sia tanto potente? O semplicemente per una scelta casuale hanno
deciso di non affrontare mai, neanche una volta, il problema? Sappiamo
che non riceveremo mai risposta. Eppure, come dice un sito che mi piace e
che voglio citare: voi ci deviate dalla considerazione delle giustizia
per piegarci al vostro utile, e allora anche noi dobbiamo spiegavi il
nostro utile, se per avventura c’è un punto di convergenza.
Bibliografia. Per studiare la massoneria è sufficiente leggersi
Ferruccio Pinotti, Fratelli D’italia, BUR. Li troverete vasta
bibliografia. Per un’analisi storica veloce: La massoneria, il vincolo
fraterno che gioca con la storia, edizioni Giunti, Atlanti del sapere.
Per il resto, in qualunque libreria entrando esistono decine se non
centinaia di libri sull’argomento, molti di più di quanti ce ne sono,
per fare un esempio, di una materia come la filosofia. Ma molti dicono
che la massoneria non esiste. Come la mafia.
DA RISVEGLIO NAZIONALE
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