IL QUARTO POTERE DELLO STATO
Di : Anonimo Pontino
"...mentre
[l'usuraio] si nutre dell'insolvenza e del controllo della
legislazione, le leggi erano così ingegnosamente escogitate per creare
il debito, come per renderlo lucrativo una volta contratto... Mentre i
capitalisti possedevano i Tribunali ed amministravano la giustizia, essi
avevano i mezzi a portata di mano per rovinare qualsiasi plebeo la cui
proprietà risultasse appetibile."- Brooks Adams -
Come
ammoniva Auriti il fatto che oggi il politico sia - come diceva Pound -
il “cameriere del banchiere”, emerge dall'ovvia considerazione che, se
si mettono a confronto il governatore della Banca centrale ed il Capo
del governo, il primo può concedere o negare in prestito tutto il denaro
che vuole, il secondo può solo chiederlo o non chiederlo, solo in
prestito. È ovvio quindi che il secondo è il cameriere del primo, ma non
perché abbia animo servile, ma perché le regole del gioco non
consentono altrimenti".
Come
ancora sottolinea Auriti, il fenomeno più importante che si è avuto con
la Rivoluzione Francese non è stata la carta costituzionale, ma la
BANCA CENTRALE con la contestuale sostituzione della moneta d'oro con la
moneta nominale. Ciò non è stato un semplice mutamento della struttura
merceologica del simbolo, ma la sostituzione di una fattispecie
giuridica con un'altra. Quando la moneta era d'oro, il portatore ne era
il proprietario; con la moneta nominale, ne è diventato
inconsapevolmente il debitore. Tutta la moneta nominale è emessa dalle
banche centrali prestandola: dunque tutto il denaro in circolazione è
gravato di debito verso le banche centrali. La Rivoluzione Francese fu
promossa dalla Banca d’Inghilterra e dall’eresia protestante che entrò
in Europa continentale non con la fondazione di una “chiesa”, ma di una
“banca”: la Banca Protestante presieduta dal Necker, consigliere
finanziario di Luigi XVI.
Con
l’avvento dello "Stato Costituzionale", il quarto potere dello stato
"La Sovranità Monetaria" è stata assunta dai grandi usurai.
I
banchieri ben sapevano che il valore sta nel “tempo” non nello
“spazio”: è una “previsione” e non una “merce”, tanto è vero che la
moneta ha un valore arbitrariamente illimitato, anche se il simbolo è di
costo nullo (carta). Anche il valore dell’oro non stava nel metallo, ma
nella “previsione di poter comprare”. In tal modo i grandi usurai non
si sono solo limitati ad espropriare i popoli dei valori monetari, ma li
hanno indebitati di altrettanto, caricando, sin dall’origine, il costo
del denaro del 200%. In tal modo le monarchie cattoliche della vecchia
Europa sono crollate perché trasformate da “proprietarie” in “debitrici”
del proprio denaro. I banchieri si sono comprati i re, digiuni di
cultura monetaria, con il corrispettivo del debito, cioè “arricchendoli”
di “moneta-debito”: la c.d. “moneta nominale”.
Una
volta architettato il sistema d'indebitamento degli Stati con la
privatizzazione dell'emissione della moneta a corso legale, la
preoccupazione dei banchieri era di diffondere quanto più possibile il
sistema attraverso tutto il pianeta. Ne accenna Carroll Quigley, il
professore della Georgetown University nel suo libro "La tragedia e la
speranza" del 1966 (mai tradotto o pubblicato in Italia): “I potenti del
capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di largo raggio:
nientemeno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in
mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni nazione e
l’economia globale come un tutto unico. Questo sistema doveva essere
controllato in stile feudale dalle banche centrali di concerto tra loro,
mediante accordi segreti stipulati in frequenti riunioni private.
All’apice del sistema doveva esserci la BIS di Basilea, una banca
privata posseduta e controllata dalle banche centrali, a loro volta
società private. La chiave del loro successo era che i banchieri
internazionali avrebbero controllato e manipolato il sistema monetario
di ogni nazione lasciando però apparire che essa fosse controllata dal
governo".
John Perkins nel
libro "Confessioni di un sicario dell'economia" dice:“Le tattiche della
CIA potevano essere applicate ovunque esistessero delle risorse che
erano ambite dalla corporatocrazia (il potere delle multinazionali).
C'era solo un problema: Kermit Roosevelt era un impiegato della CIA. Se
fosse stato preso, le conseguenze sarebbero state tristi. Si prese la
decisione di rimpiazzare gli agenti operativi del governo con agenti
presi dal settore privato. Una delle società nella lista delle assunte
era la mia: la MAIN. Presto, noi sicari dell'economia, scoprimmo che non
dovevamo attendere che i paesi nazionalizzassero i campi petroliferi,
come scusa per manipolare la loro politica. Trasformammo la Banca
Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale ed altre istituzioni
"multinazionali" in strumenti di colonizzazione. Negoziammo contratti
lucrosi per le società statunitensi, stabilimmo accordi di "libero"
commercio che facevano oscenamente gli interessi dei nostri esportatori a
spese di quelli nel terzo mondo e aggravavano la situazione degli altri
paesi con debiti insostenibili. Il primo alleato di Washington nella
lotta per difendere la sovranità del dollaro fu Israele. Quando Tel Aviv
e Washington ridussero il mondo arabo in un angolo, gli arabi non
avevano scelta se non contrattaccare, attraverso la guerra dello Yom
Kippur e l'embargo dell'OPEC. Questo mise in moto il Dipartimento di
Stato statunitense. I sicari dell'economia organizzarono un accordo con
l'Arabia Saudita che sposò il dollaro al petrolio. Il dollaro venne
incoronato Re e, da allora, ha regnato supremo". L'accordo era di
difendere e mantenere al potere la famiglia reale saudita che è uno dei
più grossi latifondisti del mondo. In cambio, il petrolio sarebbe stato
trattato solo in dollari. In questo modo, si raggiunge lo scopo della
"currency board": chi vuole comprare petrolio deve PRIMA acquistare
dollari (creati ovviamente al costo della carta e dell'inchiostro dalla
Federal Reserve) , con cui poi acquistare petrolio.
Le
vicende dei drammi economici che hanno dilaniato la società per secoli
impongono la necessità di considerare nella costituzione la funzione di
emissione monetaria dello Stato. O meglio di "riconsiderare" tale
funzione visto che già in passato nell'Art. 1, Sezione 8. pp. 5 della
Costituzione degli Stati Uniti d'America si legge: "Il congresso avrà
diritto di batter moneta, e di determinarne il valore (delle unità), e
di fissare i criteri dei pesi e delle misure." Firmato George
Washington, presidente e deputato della Virginia (17 settembre 1787).
Anche Abramo Lincoln nel Legal Tender Act del 25 febbraio 1862
affermava: "La moneta è la creatura della legge e l’emissione originaria
della moneta deve essere mantenuta quale esclusivo monopolio del
governo nazionale" . Quando nel 1913 fu istituita la Federal Reserve,
attraverso la legge Federal Reserve Act, l'emissione monetaria venne
privatizzata.
Oggi
grazie al contributo del compianto Prof. Auriti possediamo i cardini
fondamentali della scienza monetaria: a) la definizione del valore
monetario come valore indotto, e b) la legge della rarità monetaria che,
in sintesi, sono i seguenti: a)Il valore indotto: può essere paragonato
alla dinamo che, per induzione, tramite il movimento, genera la
corrente e quindi la luce. Il valore indotto del denaro è generato dalla
rete di scambi tra i soggetti che stabiliscono di farne uso. Come la
luce diventa più forte all’aumentare della velocità di rotazione della
dinamo, anche il valore, la forza della moneta, risulta maggiore
all’aumentare della sua velocità di circolazione. b) La legge della
rarità monetaria: Poiché il prezzo di mercato non è solo l’indice del
valore dei beni, ma anche del punto di saturazione del mercato – per cui
il mercato è saturo quando i prezzi tendono a coincidere con i costi di
produzione - solo quando questa coincidenza tende a verificarsi,
occorre fermare sia la produzione dei beni che l’emissione monetaria.
All’attuale
“arbitrio” dei governatori delle banche centrali va sostituita la
“discrezionalità tecnica” di una funzione organica, esattamente definita
ed eticamente e giuridicamente limitata e finalizzata al bene comune,
non a quello dell’usura.
In
conclusione, il quarto potere costituzionale deve essere concepito
sulla finalità di restituire allo stato la funzione monetaria ed al
popolo la proprietà della moneta.
"L'attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto" (By Maurice Allais, premio Nobel per l'economia) .
DA DISSONANZE
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