domenica 27 dicembre 2015

UN PAESE FERMO A 70 ANNI FA!

Un paese fermo a 70 anni fa!

copertE’ l’Italia. Un paese oggi in mano a politici e burocrati che tengono in ostaggio 60 milioni di cittadini. Una pletora di incapaci incapaci di pensare ad altro se non alle proprie tasche. Epigoni di grandi politici del passato ci regalano ogni giorno con le loro fesserie momenti unici di comicità. Ci sarebbe da ridere se non fosse che a causa di tali esseri inetti ogni giorno tanti italiani muoiono o rischiano di morire.
E’ il caso delle due vittime che il maltempo ha provocato in Calabria: bastano infatti una o due giornate di pioggia in luoghi in cui piove al massimo 10-15 giorni all’anno per scatenare delle vere e proprie tragedie. Mentre vi scriviamo infatti è da poco cessato il maltempo che ha colpito la parte meridionale della Calabria, luogo dal quale anche noi vi scriviamo. Ebbene questo ultimo pezzo di stivale ebbe la fortuna di avere una visita del Duce che accortosi della situazione da ottavo (altro che terzo!) mondo già allora si diede da fare prendendo rapidissimi provvedimenti che potessero cambiare lo status quo di questo lembo d’Italia. Sul finire degli anni ’20 dello scorso secolo infatti, nonostante fossero passati 20 anni dal terremoto del 1908, gran parte degli abitanti di Reggio Calabria e Messina vivevano ancora nelle baracche di legno.
Ecco allora che sorserò nuovamene due città moderne ed ordinate (prima degli abusivismi edilizi del dopoguerra). Nel 1928 partirono i lavori della strada litorale jonica che avrebbe collegato Reggio Calabria a Taranto, ancora oggi unica strada di comunicazione per tutta la fascia jonica reggina e calabrese. Venne costruita anche la linea ferroviaria che avrebbe collegato la città dello Stretto alla città pugliese. Un unico binario lungo oltre 500 km non elettrificato (allora non esistevano ancora le locomotive elettriche).
Ad oggi, dopo 70 anni di democrazia, l’uomo sulla Luna, le macchine volanti etc. Reggio e Taranto sono collegate sempre da quella strada, ormai pericolosa e vetusta e da quella stessa linea ferroviaria. Accade cosi che se da Roma a Milano si impiegano meno di 3 ore in frecciarossa, da Reggio a Catanzaro ne servano oltre 4 (!!!) di treno su un binario unico, non elettrificato con le locomotive a gasolio.  Ed ecco la variante maltempo: in 2 giorni la SS106 crolla in più punti e la ferrovia viene spazzata dalle mareggiate. Quelle parti di Calabria sono adesso irraggiungibili per chiunque!
Forse diranno che è colpa del Fascismo i nostri politici campioni. O forse no: infatti nessun organo mediatico si è degnato di darvi queste notizie mentre da giorni imperversa la notiziona riguardante la proposta di legge de sig. Emanuele Fiano (partito democrativo, ovviamente) il quale vorrebbe condannare a “DUE ANNI DI CARCERE” chiunque commercializzi o anche solo esalti la figura di Benito Mussolini o del Fascismo. In parole povere: vorrebbe rendere illegale la vendita delle magliette piuttosto che del busto raffigurante il Duce.
Io invece gli suggerirei: 10 anni di carcere a tutti quei politici, burocrati, ladri et similia che in 70 anni non sono stati in grado di elettrificare nemmeno una linea ferroviaria! Su tale assurda e ridicola proposta di legge del partito democratico sono stato intervistato a Radio Cusano Campus: di seguito il link per ascoltare l’intervista. http://www.radiocusanocampus.it/podcast/?prog=695 (Clicca su Giuseppe Minnella puntata del 3 novembre 2015).
Postate i vostri commenti. Nei prossimi giorni torneremo a parlare di storia. Un caloroso saluto a tutti i nostri lettori.
Giuseppe MinnellaDir. Resp. Ilduce.net


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