ANNI DI PIOMBO E TRAGEDIE DIMENTICATE
Di Sandro Saccucci
L’Italia
degli anni 60’ era divenuta teatro
operativo della confrontazione política ,sindacale, diplomatica e culturale tra i blocchi
egemonici sovietici e americani. Le pessime amministrazioni politiche della DC
al governo ( subordinata agli
interessi USA) avevano permesso la
crescita elettorale del PCI che dipendeva dall’URSS . Ogni
elezione política era un momento speciale e particolarmente pericoloso poiché
si poneva in gioco l’intero regime degli equilibri strategici. Forte era
la preoccupazione per la crescita del PCI con il miraggio della realizzazione
del “ compromesso storico “ in accordo con un’ala della DC. La guerra fredda si
riscaldava, ora, con un fuoco di bassa intensitá. Sopraggiunse la guerra sovversiva :
spionaggio, infiltrazioni,ricatti,
provocazioni ,campagne di informazione e distorsione della veritá. Corruzione,
attentati , uccisioni, danari e agenti segreti.
I
comunisti erano prossimi all’ingresso nel governo del Paese con l’avallo
della
corrente della DC di Aldo Moro,
mentre nell’ombra si poneva in marcia un
piano sofisticato tendente a rompere
l’asse dell’ alleanza attravero l’uso della violenza clandestina.
L’obiettivo strategico mirava a dividere e depotenziare elettoralmente
i
comunisti ed eliminare físicamente gli esponenti DC proclivi al
compromesso storico.
Si
realizzava,
pertanto, una complessa strategia da attuare in tempi previsibili e col
grande supporto dei mezzi
di informazione . Ecco come
le attivitá político studentesche, esistenti sulla piazza, vennero
infiltrate e indotte, segretamente, alla
esacerbazione della lotta attraverso la
pratica terrorista dei movimenti
extraparlamentari della sinistra . Nasceva cosí la guerriglia ispirata
al
marxismo (nelle differenti versioni : leninista, trozchista , maoísta,
guevarrista , etc,etc)
capace di seminare lutti , sangue e
terrore, per provocare elevate quantitá di danni alle persone , ai
beni e alle cose . La pratica della violenza aveva alterato la
pace sociale in tutta Italia e generato un clima di panico generalizzato
tanto
da far desiderare coralmente ordine , pace sociale e repressione della
guerriglia. Sopraggiungeva l’imprevisto
: il prolungarsi della agonía política e del regime di pubblica
insicurezza
avevano stimolato la presenza di un polo
nazionale e popolare con forza
elettorale a Destra che cresceva
inesorabilmente . Siffatta crescita poneva a rischio l’intero progetto
della destabilizzazione stabilizzante che i
servizi segreti stranieri e italiani avevano messo in atto.
Pertanto si
assistette alla conversione del terrorismo in chiave antifascista per colpire la
Destra, piegarla e ridurla alla obbedienza dei desiderata inconfessabili. Il
lavoro fu psicologico in via generale e pratico con il colpire le punte
avanzate della sua forza attiva : il coraggio dei giovani.Cosí si inaugurava la
strategia del piombo per seminare il terrore e distruggere il nemico al grido
di : “uccidere un fascista non é ”reato “.
Quel terrorismo divenne una
pratica diffusa e quotidiana che poteva
contare con la benevola assenza
degli organi preposti all’ordine pubblico e alla repressione dei delitti
. Ogni possibile ribellione da destra, a
quella onda rossa e assassina , veniva soffocata
nel sangue o assoggettata alla persecuzione legale della magistratura. La
guerriglia fu funzionale alla strategia segreta
americana che ridusse gradualmente il
supporto elettorale del PCI, pose il “compromesso storico” in soffitta e fece
eliminare Aldo Moro. Furono assassinati
fascisti , funzionari dello Stato
e dissenzienti. Il potere manovrava a
modo di contenzione sociale ( con
acquiescenza sorniona )le sue creature di esaltati pseudo rivoluzionari, il tutto
in forma spudoratamente manifesta.
Infine la legge sui pentiti con i
riciclati e le comode carriere fecero il resto.
Ricordiamo una di queste tragedie.
Il
giorno 28 dicembre ricorre il 38º
anniversario della uccisione(1977) del giovane Angelo Pistolesi.
Dirigente giovanile della sezione romana del MSI-DN dei quartieri della
Magliana e del Portuense. Stimato
lavoratore dell’ENEL , trentenne e padre
di familia . Era un entusiasta della
lotta política per la affermazione dei Suoi
ideali .
Aveva interessi culturali sul corporativismo e la socializzazione delle imprese. Veniva assassinato con armi da fuoco mentre si recava al lavoro.
Aveva interessi culturali sul corporativismo e la socializzazione delle imprese. Veniva assassinato con armi da fuoco mentre si recava al lavoro.
Gli
assassini appartenenti alle bande terroriste comuniste rivendicavano l’omicidio attraverso un
comunicato alla stampa nazionale. La morte di Angelo – all’epoca - si aggiungeva
alla giá lunga lista delle vittime della ferocia marxista che
imperversava indisturbata ovunque nel Paese durante gli anni della
tensione.
L’elenco dei caduti colpiti dalla violenza omicida veniva accompagnato dalle diverse centinaia di feriti, moltissimi dei quali erano stati menzionati nelle liste di proscrizione preparate , stampate e diffuse con distribuzione giornalistica come “ supplemento “ di un quotidiano della guerriglia . Ricordare oggi quella scomparsa violenta di un militante durante gli anni oscuri dei governi democristiani significa anche celebrare la doverosa memoria di tutte le vittime della sovversione . Quei caduti sono i martiri della libertá d’Italia.
L’elenco dei caduti colpiti dalla violenza omicida veniva accompagnato dalle diverse centinaia di feriti, moltissimi dei quali erano stati menzionati nelle liste di proscrizione preparate , stampate e diffuse con distribuzione giornalistica come “ supplemento “ di un quotidiano della guerriglia . Ricordare oggi quella scomparsa violenta di un militante durante gli anni oscuri dei governi democristiani significa anche celebrare la doverosa memoria di tutte le vittime della sovversione . Quei caduti sono i martiri della libertá d’Italia.
Angelo ha lasciato un vuoto tra quanti poterono
apprezzarlo, ma sopravvive soprattutto
tra gli Italiani immemori e ancor piú
tra le nuove generazioni di militanti dello spazio nazionale e
popolare che vedono nel Suo
martirio il seme ideale che é stato interrato.
Sandro Saccucci
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