venerdì 8 gennaio 2016

IL DECLINO DELLA CIVILTA' ITALIANA

Blog politicamente scorretto contro la dittatura del pensiero unico, coordinato dall' avvocato Edoardo Longo.

IL DECLINO DELLA CIVILTA' ITALIANA


di: Anonimo Pontino.
Un popolo di poeti di artisti di eroi di santi di pensatori di scienziati di navigatori di trasmigratori.

Questa frase è scritta sul Palazzo della Civiltà Italiana edificato durante il fascismo a Roma, nella zona Eur, dove ho lavorato per anni.

Ogni volta che leggo questa frase provo emozione. Merita di governare un popolo soltanto chi lo ama, e chi l'ha scritta sicuramente aveva un'idea nobile del nostro popolo. Voleva trasmettere un senso di orgoglio a chi leggeva.

Non a caso la civiltà e la cultura cristiana è nata e fiorita nel nostro paese. E questo fa rabbia alle minoranze culturalmente più agguerrite che manovrano da sempre con l'inganno il grande capitale ed i flussi monetari. Quelle minoranze che si sentono "elette", ma che in realtà sanno solo "falsificare" tutto quello che toccano: la moneta, le leggi, l'informazione, l'educazione, i sentimenti. Le stesse minoranze che vogliono sostituire etnicamente e moralmente il popolo italiano. Ma c'è un'altra cosa che gli fa rabbia. Quella genialità in grado di inventarsi soluzioni che fa parte della nostra tradizione culturale.

Un esempio: la missione spaziale americana Apollo XIII. "Houston abbiamo un problema": un guasto rischia di compromettere il rientro sulla terra. Sgomento e tragedia: non c'era scritta la soluzione.  Tra tutti gli scienziati che lavoravano per la Nasa chi fu in grado di dare la soluzione? Due italiani esperti in "diodi e conduttori di elettricità".... chiesero di poter parlare con la navicella. Uno dei due aveva notato che il secondo astronauta masticava compulsivamente chewing gum. I due tecnici italiani, parlando con loro per radio, gli spiegarono di cavarsi di bocca la gomma, come e dove andarla ad appiccicare tra due cavetti perché la gomma arabica in assenza di gravità diventa un ottimo saldatore e conduttore di energia elettrica. Lo fecero. Funzionò. La notte, intervistato, questo tecnico italiano spiegò che lo faceva sempre da piccolo quando giocava con il suo trenino Rivarossi e certe volte la locomotiva si inceppava perché c'era un filo pelato; aveva scoperto che con la bubble gum funzionava. Gli scienziati americani ammisero che non sarebbe venuto in mente a nessuno di loro neppure in cento anni.

Ma l'emozione lascia presto il posto alla tristezza, per la condizione in cui oggi ci troviamo. Depredati, traditi e umiliati dall'aristocrazia politica.

L'Italia politica è un paese nato da un regno consolidatosi sulla frode del debito pubblico a favore di ANONIMI. Una Repubblica (dove tutto è privato) fondata sul lavoro, il nostro, per ripagare un debito inesigibile. L'origine del debito pubblico italiano risale all'epoca dell'unificazione politica del Paese. Proclamato il 17 marzo 1861 il Regno d'Italia, vi fu la necessità di procedere all'unificazione degli ordinamenti amministrativi dei vecchi Stati confluiti nel nuovo Stato. La prima delle leggi unificatrici in materia finanziaria ad essere discussa dal Parlamento riguardò l'istituzione del Gran Libro del debito pubblico. Poco dopo l'istituzione del Gran Libro con l. 10 luglio 1861, n. 94, si provvide al riconoscimento dei titoli di debito degli Stati che erano entrati a far parte del nuovo Regno.


Mentre la classe politica italiana ci spreme con le tasse e spende il denaro per l'acquisizione del consenso, gli altri Paesi si avventano sull'Italia, che svende le sue ultime risorse al miglior offerente. Il timone è in mano a capitali privati stranieri che fanno capo all'Oligarchia Bancaria Internazionale degli Strozzini Farisei, che controlla il grande capitale monopolistico mondiale e che fa capo alle solite famiglie di banchieri. La rotta la cambiano questi. Nel loro interesse. Ed è un cambiamento imposto, attraverso coazione finanziaria, fiscale, bancaria.

La "consapevolezza civica" degli italiani è che tutti si aspettano che tutti facciano i furbi, cercando di difendersi furbescamente, in una guerra di tutti contro tutti.

E a nessuno conviene smettere per primo.

Ricercatori, scienziati, managers, imprenditori se ne sono già andati e se ne stanno andando. Restano i peggiori e i meno capaci e quelli che sguazzano in questo sistema, come pesci in una pozzanghera economica che si sta prosciugando al sole della globalizzazione.

L'attività dei partiti politici italiani consiste nel saccheggio fiscale dei risparmiatori e dei produttori di ricchezza che ancora non se ne sono andati.

La gente non riuscendo a decifrare le cause del male e della sua profonda insoddisfazione e tristezza indotta, cade nella rassegnazione e continua a vivere il quotidiano con , come se tutto fosse "normale".

Il potere appare invulnerabile, scoraggiando così ogni tentativo di cambiamento. Non si coglie la dimensione spirituale della "guerra" in atto e la straordinaria potenza dello spirito quale reale arma di liberazione, quando questo spirito si conforma ai veri insegnamenti e principi cristiani.

 Anonimo Pontino
                                                                                                                                                                          

LO STROZZINO


Lo strozzino: nella scala della perversità umana, lo strozzino occupa un livello ancor più basso dello speculatore.

Egli è il corvo che segue i cadaveri della società borghese, è la iena che li dissotterra per spogliarli.

Qualche volta ha la suprema ipocrisia di piangere davanti alle innumerevoli vittime che egli spinge al suicidio - ma non credete alle sue lacrime : lo fa per ingannare voi, noi tutti, il codice, la giustizia, l'umanità".

Benito Mussolini,

su l'Avvenire del Lavoratore n. 12 del primo Maggio 1909, a Trento .
                                                                                                                                                                                    
                                              

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