martedì 18 luglio 2017

UN GRANDE EROE GIAPPONESE!

La Guerra era finita ma non per lui


Guerra infinita
La Guerra era finita, ma non per lui e se pensavate che i tedeschi sanno essere severi con se stessi… non avete conosciuto i  giapponesi.
Siamo nel 1945 e il Magg. Yoshimi Tanigushi del Servizio Segreto dell’Esercito imperiale ordina:

Resti qui, qualunque cosa succeda verremo a riprenderla

 
La foto del Tenente all’uscita del corso di 
addestramento del servizio segreto nipponico. 
Sono in due che rimarranno in attesa, ma l’ordine lo riceve il tenente Hiroo Onoda.
Dopo trenta anni, avete letto benissimo, dalla fine della seconda guerra mondiale… il tenente si arrende al nemico.
Forse è meglio fare un riassunto su questa incredibile vicenda conclusasi nel 1975.
Il Tenente aveva ricevuto dei compiti segreti e speciali dal suo superiore e con lui il soldato Kinschichi Kozuka.

La Guerra personale del Tenente Hiroo Onoda

La Patria si serve anche facendo la guardia ad un bidone di benzina, in questo caso il bidone (nel vero senso della parola) è una piccola isola delle Filippine.
Armato di tutto punto e con la fedele spada da samurai, comincia l’avventura con il suo “sancho pancia“…


Non ci sono mulini a vento, ma la giungla dell’isola di Tubang

Si potrebbe pensare che i due si limitassero a vivere nella macchia e lontano dalla vita civile, ma quando mai!


Nel 1972 entrano in contatto con con dei militari filippini… i due folli aprono i fuoco!
Questo ha permesso il riconoscimento del soldato, purtroppo per lui, morto in conseguenza dello scontro a fuoco!
L’isola di Tubang dista da Manila solamente 130 Km. ed è grande quanto un rettangolo che misura 45×15 km.
Non era un caso isolato perchè i giapponesi lasciarono nelle isole abbandonate degli irriducibili come il solerte Tenente.


La Guerra dimenticata del Maggiore Yoshimi Tanigushi

Il ritrovamento del cadavere del soldato ucciso e l’attenta analisi dei documenti che aveva addosso consentono di arrivare all’inizio della storia.


Un tranquillo libraio di provincia: il Magg. Yoshimi Tanigushi



Manco fosse stato Rambo e lui il colonnello Trautman



Rintracciato e contattato dalle autorità militari risponde
Onoda se è ancora vivo è ancora la e non si arrenderà mai!
A meno che non vedrà un ordine scritto! Vengo anche io, a me ubbidirà.
(n.d.a. ho il piccolo sospetto che il folle non era solo il tenente!)

Come in un film scesero in campo nell’ordine:

  • il padre che seppur novantenne non poteva morire senza vedere il figlio;
  • il fratello che vide sparire la possibilità di essere l’unico erede;
  • l’immancabile associazione reduci di guerra.
La spedizione fu fatta seriamente, un po’ meno l’organizzazione del recupero.


L’apice si raggiunse con il pattugliamento notturno nella giungla indossando le vecchie divise nipponiche e la bandiera del Sol Levante.
Il motivo principale? Evitare che il Tenente sparasse loro addosso perchè non avrebbe mai sparato alla sua bandiera.


Un pallone che sorvola la giungla con uno striscione: Hiroo vieni qui sotto ti cerchiamo.

EPILOGO

Come in un film di Checco Zalone accade l’impensabile.
La spedizione rinuncia e ritorna a casa… nel mese di febbraio 1975 un turista giapponese, Norio Suzuki incontra il tenente.
Un incontro fortuito questo ragazzo di 24 anni non sa nulla della sua storia e discute con Hiroo.
Avviene il miracolo! Al tenente cominciano a sorgere dei dubbi... comunque tutto si risolve per il meglio e potrà tornare a casa.

Al momento della “resa” si presenta con l’uniforme e le armi al Magg. Tanigushi. Il giorno dopo si consegna al presidente Marcos delle Filippine.



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