sabato 5 agosto 2017

I CRIMINI DI GUERRA DEGLI ANGLO AMERICANI


SECONDA GUERRA MONDIALE:

SECONDA GUERRA MONDIALE: I CRIMINI DI GUERRA DEGLI ANGLO AMERICANI

Brani tratti da WITNESS TO HISTORY (testimonianza di storia) Michael Walsh)

Fonte: Michael Walsh News Services
             Independent White European International News
             euroman_uk@yahoo.co.uk

Durante la Guerra furono sganciate più tonnellate di bombe sulla città di Berlino di quelle sganciate sull’intera Gran Bretagna durante tutta la Guerra. Tutte le città e cittadine tedesche con oltre 50.000 abitanti furono distrutte dal 50 all’80%.
Dresda fu incenerita assieme a 30.000 civili arsi o sepolti fra le rovine.
Amburgo fu totalmente distrutta e 70.000 civili morirono nei modi più orrendi. Mentre Amburgo bruciava, i venti che alimentavano le fiamme alte tre miglia, raggiunsero il doppio della velocità di un uragano superando le 150 miglia all’ora. Alberi con un diametro di 3 piedi (circa 90 centimetri) nelle periferie cittadine furono risucchiati dalla terra dall’innaturale forza di questi venti e scaraventati lontano nell’inferno urbano, e così anche veicoli, uomini, donne….e bambini.
Le fiamme vulcaniche furono scagliate in cielo a 5.000 piedi (circa 1.500 metri), quattro volte l’altezza dell’Empire State Building. I gas che si sprigionarono a quell’altezza causarono reazioni meteorologiche fin nella stratosfera.
Fra il 1940 ed il 1945, 61 città tedesche, con una popolazione totale di 25 milioni di anime, furono distrutte o devastate in una campagna di bombardamento iniziata dal governo inglese.
Una distruzione su tale scala non aveva altro scopo se non quello di uccidere in massa indiscriminatamente quanti più tedeschi era possibile, indipendentemente dal fatto che erano civili. Ciò portò ad un bombardamento di rappresaglia che fece 60.000 inglesi morti e 86.000 feriti.
Il celebre storico e stratega di guerra britannico, Capitano Sir Basil Liddell Hart, dichiarò che con questa strategia si arrivò alla vittoria "mettendo in atto i mezzi bellici più incivili che il mondo conobbe dopo le invasioni dei Mongoli" – The Evolution of Warfare (l’evoluzione della guerra, ndt), Baber & Faber, 1946, pag. 75.
"Fu assolutamente contrario al diritto internazionale" – Primo Ministro Neville Chamberlain.

LA GRAN BRETAGNA PRESE DI MIRA I CIVILI, E NON LA GERMANIA

"Hitler intraprese il bombardamento di obiettivi civili britannici solo con riluttanza, tre mesi dopo che la RAF aveva iniziato a colpire obiettivi civili tedeschi. Hitler sarebbe stato disposto a fermare il massacro in qualsiasi momento. Hitler era veramente ansioso di raggiungere un accordo con la Gran Bretagna mirante a limitare l’azione aerea alle zone di guerra" – J.M. Spaight., CB. CBE. Bombing Vindicated, pag. 47. Segretario Responsabile al Ministero dell’Aviazione.
"Churchill era ossessionato nel fare intervenire in guerra l’America. Cercò di spaventare Roosevelt con la prospettiva di una veloce vittoria tedesca. Cercò la provocazione, come l’affondamento della nave LUSITANIA nella Prima Guerra Mondiale per provocare l’opinione pubblica americana. Il bombardamento tedesco di civili inglesi poteva portare allo stesso scopo. Ma per settimane tutto era come se i tedeschi non avessero l’intenzione di essere così compiacenti". – The First Casualty, Philip Knightley, Andre Deutsch

I PRIMI ATTACCHI FURONO BRITANNICI

Il primo attacco aereo "di zona" durante la guerra fu effettuato da 134 bombardieri britannici sulla città tedesca di Mannheim, il 16 Dicembre 1940.( Nota del traduttore: l’autore ha dimenticato, per una ignota ragione, che il primo attacco fu effettuato dagli inglesi nel Maggio del 1940 sulla città di Friburgo, provocando morti e danni ma non rilevanti). Lo scopo di questo attacco, come spiegò in seguito il Capo dell’Aviazione Marshall Peirse, era di "concentrare il massimo danno possibile nel centro della città" – The Strategic Air Offensive Against Germany. (H.M. Stationery Office, London, 1961).

L’AMMISSIONE DELL’ALTO COMANDO BRITANNICO

"Poiché avevamo dei dubbi circa l’effetto psicologico della distorsione propagandistica della verità e cioè che eravamo noi che iniziammo l’offensiva del bombardamento strategico (civile), ci siamo astenuti dal dare alla nostra grande decisione dell’11 Maggio 1940 la pubblicità che meritava" – Bombing Vindicated. J.M. Spaight, CB. CBE. Segretario Responsabile al Ministero dell’Aviazione.
"Lo scopo primario di queste incursioni era di pungolare i tedeschi ad intraprendere raid aerei di ritorsione della stessa entità sulla Gran Bretagna. Questi raids avrebbero svegliato una intensa indignazione negli inglesi nei confronti della Germania e creare così una psicosi di guerra senza la quale sarebbe stato impossibile intraprendere una guerra moderna" – Dennis Richards, the Royal Air Force 1939/1945; The Fight at Odds. H.M. Stationery Office.

LA CLASSE DEI LAVORATORI NELL’OBIETTIVO DI UNO STERMINIO DI MASSA

"Condivido in pieno (il bombardamento terroristico). Sono per il bombardamento delle aree industriali delle città tedesche. Sono un sostenitore di Cromwell – credo nello "sterminare in nome di Dio!" – Sir Archibald Sinclair, Segretario d’Aviazione.

LA BANALITÁ DEL MALE SATANICO

"Loro (i Capi dell’Aviazione Britannica) sostenevano che il risultato desiderato, di ridurre la produzione industriale tedesca, verrebbe più prontamente raggiunto se le case degli operai delle fabbriche venissero distrutte. Se gli operai fossero impegnati a seppellire le loro mogli e i loro bambini, possiamo ragionevolmente aspettarci che la produzione scenda" – Advance to Barbarism, F.J.P. Veale; emerito giurista britannico.

DRESDA

"La storia a lungo occultata del peggior massacro della storia del mondo. La devastazione di Dresda nel Febbraio 1945 fu uno di quei crimini contro l’umanità i cui autori sarebbero dovuti essere chiamati in giudizio a Norimberga se quel tribunale non fosse stato snaturato".

Richard. H.S. Crosman, Ministro del Governo Laburista.
"Ho letto le recensioni delle biografie di Sir Arthur Harris con sentimenti contrastanti ed anche la lettera di Robert Kee (8 Luglio).  Il 13 Febbraio 1945 ero ufficiale di rotta su uno dei bombardieri Lancaster che devastarono Dresda. Ricordo bene la riunione informativa del Capitano del nostro gruppo. Ci fu detto che l’Armata Rossa stava spingendosi verso Dresda e che la città sarebbe stata piena di rifugiati e che il centro cittadino sarebbe stato pieno di donne e bambini.

Il nostro obiettivo era la piazza del mercato.

Ricordo che eravamo in un qualche modo turbati ma facemmo come ci fu detto. Bombardammo l’obiettivo come ci era stato ordinato e sulla via del ritorno il nostro radio-marconista intercettò una trasmissione tedesca che accusava la RAF di tattiche terroristiche e che 65.000 civili morirono. Liquidammo ciò come propaganda tedesca.
Non avevamo ancora capito, finché alcune settimane dopo il mio squadrone ricevette una visita dall’Unità Cinematografica Crown che trasmetteva i film della propaganda bellica. Ci fu una riunione informativa beffarda, con una distinta differenza. Lo stesso Capitano del gruppo diceva: "siccome la piazza del mercato sarebbe stata piena di donne e bambini, non avremmo bombardato il centro cittadino per nessuna ragione. L’obiettivo sarebbe stato invece uno snodo ferroviario che portava ad Est di vitale importanza.
Posso categoricamente confermare che l’incursione su Dresda fu una macchia nera nella storia di guerra britannica. Gli avieri del mio squadrone erano convinti che quest’azione malvagia non fu istigata dal nostro rispettabile capo "Butch" Harris (Butch sta per: macellaio, ndt.), ma da Churchill. Ho aspettato 29 anni a dire ciò, e ancora mi tormenta" – A. Williams, Nottingham, the Observer, 8 Agosto 1984.

 BAMBINI MITRAGLIATI

Il mitragliamento a bassa quota delle colonne di rifugiati da parte della caccia americana e inglese era cosa di ordinaria amministrazione: "Si dice che gli animali dello zoo e i gruppi di rifugiati terrorizzati furono mitragliati mentre tentavano di scappare attraverso il Grossen Garten da aerei che volavano a bassa quota e che molti corpi crivellati di colpi vennero ritrovati in seguito in questo parco" – Der Tod von Dresden (la morte di Dresda), Axel Rodenberg, 25 Febbraio 1951.
A Dresda "perfino i resti ammucchiati di una corale di bambini furono mitragliati in una strada che costeggiava un parco" – David Irving, Destruction of Dresden.
Fu usato il fosforo "per via della sua dimostrata capacità di deprimere il morale dei tedeschi" – fonte ufficiale britannica.

 CITAZIONI DELL’EPOCA

"Posso dirvi che la Germania è stata completamente distrutta" – Generale Americano Bradley, Associated Press, Londra, 11 Giugno 1945.
L’offensiva dei bombardamenti terroristici costò la vita di oltre 2 milioni di civili tedeschi. Ne conseguì la totale distruzione di molte fra le più belle e storiche città d’Europa. Costò la vita a 58.888 aviatori della RAF, all’incirca lo stesso numero di ufficiali subalterni britannici durante la Prima Guerra Mondiale.
"Anche gli atti terroristici deliberati e senza senso, contro, ad esempio, Lubecca e Dresda, effettuati dai piloti Alleati, avrebbero dovuto essere soggetti ad indagine e portati davanti ad una corte di giustizia competente" – Generale di Divisione H. Bratt, Esercito Reale Svedese.
"Una nazione che cosparge un’altra di un manto di gas inevitabilmente letali oppure sradica intere città dal pianeta facendo esplodere bombe atomiche, non ha il diritto di giudicare nessuno per crimini di guerra; essa stessa ha già commesso la più grande atrocità, non paragonabile a qualsiasi altra atrocità; ha ucciso, fra indicibili sofferenze, centinaia di migliaia di persone" – Lydio Machado Bandeira de Mello, Dott. Giurista Professore brasiliano di Criminologia; autore di oltre 40 opere di legge/filosofia.
"Per quanto riguarda i crimini contro l’umanità, quei governi che ordinarono la distruzione delle città tedesche, annientando così valori culturali insostituibili e trasformando in torce umane donne e bambini, dovrebbero anch’essi essere trascinati in giudizio" – Hon Jaan Lattik. Statista estone, diplomatico e storico.

 ONORE POSTUMO PER I CIVILI TEDESCHI

"In conclusione, si deve ammettere, non senza un certo disagio, che i veri eroi della storia non sono né i comandanti dell’aviazione e nemmeno i 58.888 ufficiali e avieri del Comando Bombardieri uccisi in battaglia.
Gli eroi furono gli abitanti delle città tedesche sotto attacco; gli uomini, le donne e i bambini che soffrirono stoicamente e continuarono a lavorare fra le rovine in fiamme delle loro case e fabbriche, fintanto che non furono invasi dagli eserciti alleati" – Recensore del London Times sulla Storia Ufficiale Britannica dell’Offensiva Aerea Strategica.
"Non ci sono numeri definitivi sul numero di civili uccisi come conseguenza del bombardamento massiccio, ma 2 milioni dovrebbe essere una cifra attendibile (stima)" – Professor Harry Elmer Barnes, Dottorato in storia americana.
"La città di Kassel subì oltre 300 incursioni aeree, alcune con ondate di 1.000 bombardieri; inglesi di notte e americani di giorno. Quando il 4 Aprile 1945 Kassel si arrese, su una popolazione di 250.000 abitanti, solo 15.000 restarono vivi" – Jack Bell, Chicago Daily News Servizio Estero, Kassel 15 Maggio 1946
"Innumerevoli cittadine e paesi furono rasi al suolo o trasformati in città-fantasma come Wiener Neustadt in Austria. Di quella città, dopo le incursioni aeree, rimasero in piedi solo diciotto case e la sua popolazione fu ridotta DA 45.000 A SOLI 860" – In the Ruins of the Reich, Douglas Botting. George, Allen & Unwin, Londra, 1985

LE ALTRE CITTÁ

Berlino, Amburgo, Dortmund, Essen, Dresda, Francoforte, Norimberga, Dusseldorf, Hannover, Brema, Wuppertal, Vienna, Duisburg, Monaco, Magdeburgo, Lipsia, Mannheim, Stoccarda, Kiel, Gelsenkirchen, Bochum, Aachen, Wuerzburg, Darmstadt, Krefeld, Munster, Moenchen-Gladbach, Braunschweig, Ludwigshafen, Remscheid, Pforzheim, Osnabruck, Magonza, Bielefeld, Giessen, Duren, Solingen, Wilhelmshafen, Karlsruhe, Oberhausen, Heilbronn, Augsburg, Hamm, Knittelfeld, Luneburg, Cuxhaven, Kulmbach, Hagen, Saarbrucken, Friburgo, Graz, Coblenza, Ulm, Bonn, Bremerhaven, Wanne-Eickel, Worms, Lubecca, Schweinfurt, Kleve, Wiener-Neustadt, Wiesbaden, Paderborn, Bocholt, Hanau, Hildesheim, Emden, Siegen, Primasens, Halle, Bayreuth, Kreuznach, Witten, Aschaffenburg, Kaiserlautern, Gladbeck, Dorsten, Innsbruck, Neumunster, Linz, Klagenfurt, Reutlingen, Recklinghausen, Reuel, Regensburg, Homberg, Elmshorn, Wetzler, Villach, Hameln, Konigsburg, Moers, Passau, Solbad Hall i.T., Coburg, Attnang-Puchheim, Friedrichshafen, Francoforte sull’Oder, Danzica,  Chemnitz, Rostock, Schwerte, Plauen, Bad Kreuznach.
A queste vanno aggiunte importanti città italiane come Roma, Milano, Genova, Torino, Napoli, Bolzano.
 Traduzione a cura di: Gian Franco SPOTTI
__________________

CRIMINI ALLEATI IMPUNITI

Poco tempo fa mi è capitato fra le mani un mio vecchio libro di lettura di lingua tedesca dal titolo DEUTSCH FUER AUSLAENDER (tedesco per stranieri) scritto da Hermann Kessler edito nel 1970. Rileggendo alcuni brani, a pag.137 e 138 mi sono imbattuto in un racconto che parla della città di Dresda, della sua bellezza e della sua distruzione da parte dell'aviazione "Alleata".
Rileggendolo mi ha colpito e vorrei farlo circolare sia in lingua originale, ossia in tedesco, che con la relativa traduzione in italiano.

DER TOD VON DRESDEN
====================
Die weltberuehmten Schoenheit Dresdens kenne ich nur aus der Kunstgeschichte. Vom Untergang der Stadt haben mit die Ueberlebenden erzaehlt. Ihren Wiederaufbau habe ich mit eigenen Augen gesehen und die Bewohner bewundert, die in der Stadt des Todes mutiger gearbeitet haben als ihre Vorvaeter in der Wildnis des Erzgebirges.
Der Reiz Dresdens ist seine Lage. Die mittelalterliche Stadt war eine natuerliche Festung. Sie wurde um 1500 die Hauptstadt Sachsens. August der Starke, saechsischer Kurfuerst und Koenig von Polen, hat Dresden zu einer der schoensten Staedte Europas gemacht. Die beruehmtesten Baumeister der Zeit arbeiteten in der Stadt. Sie schufen den zierlichen Wunderbau des Zwingers, der einen bezaubernden Festsaal im Freien darstellt und die beruehmten Bruehlschen Terrassen an der Elbe, die man den Balkon Europas nannte.
Der Reichtum der Fuersten fuellte die Schatzkammern des Gruenen Gewoelbes und machte die Gemaeldegalerie der Stadt zu einer der ersten Kunstsammlungen der Welt.
All die Pracht wurde an einem Tag vernichtet.
Der Krieg ging seinem Ende zu. Stroeme von Menschen,Tieren und Wagen flohen aus den deutschen Ostgebieten. Dresden nahm die Fluechtlinge aus Schlesien und dem Suedetenland auf. Jeder freie Raum der Stadt war mit Menschen ueberfuellt. Die Fuhrwerke verstopften Strassen und Plaetze. Alle Gruenflaechen und Parks waren riesige Lager geworden. Die Einwohnerzahl der Stadt hatte sich
verdoppelt. 1.130.000 Menschen draengten sich in der Stadt, als ihr Untergang kam.
Dresden war ohne Verteidigung, die Einwohner ohne Schutz. Der Tod hatte leichtes Spiel. Dreimal schlug er in die hilflose Menge. Der erste Schlag verwandelte die Stadt in ein Feuermeer. Auf zwanzig Millionen Quadratmeter brannte ein Hoellenfeuer. Der Asphalt der Strassen gluehte. Als lebende Fackeln rannten die Menschen durch den Flammensturm, schrien, stuerzten und starben.
Zehntausende retteten sich auf die Gruenflaeche, die wie zwei riesige Inseln im Flammenmeer lagen.
Diese Stellen traf der zweite Angriff. Jede Bombe war ein Volltreffer auf wehrlose Menschen und Tiere.
Der dritte Schlag richtete sich gegen die Fluechtenden auf den Landstrassen. Er war der blutigste. Ueber 250.000 Tote kostete der Tag, viel mehr als die Atombombe auf Japan.
Wochenlang sammelte man die Toten in der Stadt. Als sie zu einer Gefahr fuer die Lebenden wurden, musste man sie zu Tausenden auf dem Markt verbrennen. Ein kleiner Huegel bedeckt die Asche von 10.000 Menschen.
"wer das Weinen verlernt hat, lernt es beim Tode Dresdens" sagte der Dichter Gerhart Hauptmann.
Einer der Ueberlebenden, Axel Rodenberger, schrieb ein erschuetterndes Buch "Der Tod von Dresden".
Er schrieb es ohne Hass und klagt niemand an. Er malt das Bild dieses blutigsten Kriegstages, um die Menschheit und ihre Staatsmaenner vor neuen Kriegen und groesseren Leiden in der Zukunft zu warnen.

T R A D U Z I O N E

LA MORTE DI DRESDA

Le celeberrime bellezze di Dresda le ho apprese dalla storia dell'arte. I sopravvissuti mi hanno raccontato lo sfacelo della città.
Ho visto con i miei occhi la sua ricostruzione e ho ammirato i suoi abitanti che, nella città della morte, hanno lavorato più alacramente di quanto fecero i loro antenati nei selvaggi Monti Metalliferi.
L'incanto di Dresda è tutto suo. La città medioevale era una fortezza naturale. Attorno al 1500 fu la capitale della Sassonia. Augusto Il Forte, principe sassone e re di Polonia, trasformò Dresda in una delle città più belle d'Europa.
I più famosi costruttori edili del tempo lavoravano in città.
Essi crearono la meravigliosa costruzione dello Zwinger,che rappresenta un incantevole salone all'aperto e le famose terrazze di Bruehl sull'Elba, denominate balcone d'Europa.
La ricchezza del principe riempì le sale del tesoro della Volta Verde e rese la galleria dei dipinti della città una delle prime raccolte d'arte del mondo. Tutto questo splendore fu distrutto in un sol giorno.
La guerra volgeva al termine. Fiumi di persone, animali ed automezzi fuggivano dai territori tedeschi orientali. Dresda riceveva i rifugiati dalla Slesia e dai Sudeti.
Ogni spazio libero della città era stracolmo di persone.
I mezzi di trasporto intasavano strade e piazze. Tutti gli spazi verdi ed i parchi erano diventati giganteschi accampamenti. Il numero degli abitanti era raddoppiato,1.130.000 persone si accalcavano in città mentre ne arrivava il tramonto.
Dresda era senza difese ed i suoi abitanti senza protezione.
La morte ebbe gioco facile. Per ben tre volte essa colpì nel mezzo della gente indifesa.
Il primo attacco trasformò la città in un mare di fuoco.
In venti milioni di metri quadrati bruciava un fuoco infernale.
L'asfalto delle strade si sciolse. Le persone, trasformate in torce umane, correvano attraverso la tempesta di fiamme,urlavano, cadevano e morivano.
Decine di migliaia si salvarono negli spazi verdi che fungevano da grosse isole nel mare di fiamme.
Queste isole furono raggiunte dal secondo attacco.
Ogni bomba era un preciso centro su gente ed animali inermi. Il terzo attacco venne indirizzato sui fuggitivi sulle strade di campagna. Fu il più sanguinoso. Quel giorno costò più di 250.000 morti, molti di più della bomba atomica sul Giappone.
Per settimane si raccolsero i morti nella città e quando questi rappresentarono una minaccia di malattie per i sopravvissuti, si dovette bruciarli a migliaia sulla piazza del mercato. Una collinetta ricopre le ceneri di 10.000 persone.
"chi ha dimenticato il pianto, lo impara nella Morte di Dresda", disse il poeta Gerhart Hauptmann.
Uno dei sopravvissuti, Axel Rodenberger, scrisse un libro scioccante dal titolo "la Morte di Dresda".
Lo scrisse senza odio e senza incolpare nessuno.
Egli dipinse un quadro di questo sanguinosissimo giorno di guerra per ammonire l'umanità e tutti i capi di Stato da nuove guerre e da nuove sofferenze nel futuro.

Gian Franco SPOTTI
Soragna (Parma)

01/08/2012


Brani tratti da WITNESS TO HISTORY (testimonianza di storia) Michael Walsh)

Fonte: Michael Walsh News Services
             Independent White European International News
             euroman_uk@yahoo.co.uk

Durante la Guerra furono sganciate più tonnellate di bombe sulla città di Berlino di quelle sganciate sull’intera Gran Bretagna durante tutta la Guerra. Tutte le città e cittadine tedesche con oltre 50.000 abitanti furono distrutte dal 50 all’80%.
Dresda fu incenerita assieme a 30.000 civili arsi o sepolti fra le rovine.
Amburgo fu totalmente distrutta e 70.000 civili morirono nei modi più orrendi. Mentre Amburgo bruciava, i venti che alimentavano le fiamme alte tre miglia, raggiunsero il doppio della velocità di un uragano superando le 150 miglia all’ora. Alberi con un diametro di 3 piedi (circa 90 centimetri) nelle periferie cittadine furono risucchiati dalla terra dall’innaturale forza di questi venti e scaraventati lontano nell’inferno urbano, e così anche veicoli, uomini, donne….e bambini.
Le fiamme vulcaniche furono scagliate in cielo a 5.000 piedi (circa 1.500 metri), quattro volte l’altezza dell’Empire State Building. I gas che si sprigionarono a quell’altezza causarono reazioni meteorologiche fin nella stratosfera.
Fra il 1940 ed il 1945, 61 città tedesche, con una popolazione totale di 25 milioni di anime, furono distrutte o devastate in una campagna di bombardamento iniziata dal governo inglese.
Una distruzione su tale scala non aveva altro scopo se non quello di uccidere in massa indiscriminatamente quanti più tedeschi era possibile, indipendentemente dal fatto che erano civili. Ciò portò ad un bombardamento di rappresaglia che fece 60.000 inglesi morti e 86.000 feriti.
Il celebre storico e stratega di guerra britannico, Capitano Sir Basil Liddell Hart, dichiarò che con questa strategia si arrivò alla vittoria "mettendo in atto i mezzi bellici più incivili che il mondo conobbe dopo le invasioni dei Mongoli" – The Evolution of Warfare (l’evoluzione della guerra, ndt), Baber & Faber, 1946, pag. 75.
"Fu assolutamente contrario al diritto internazionale" – Primo Ministro Neville Chamberlain.

LA GRAN BRETAGNA PRESE DI MIRA I CIVILI, E NON LA GERMANIA

"Hitler intraprese il bombardamento di obiettivi civili britannici solo con riluttanza, tre mesi dopo che la RAF aveva iniziato a colpire obiettivi civili tedeschi. Hitler sarebbe stato disposto a fermare il massacro in qualsiasi momento. Hitler era veramente ansioso di raggiungere un accordo con la Gran Bretagna mirante a limitare l’azione aerea alle zone di guerra" – J.M. Spaight., CB. CBE. Bombing Vindicated, pag. 47. Segretario Responsabile al Ministero dell’Aviazione.
"Churchill era ossessionato nel fare intervenire in guerra l’America. Cercò di spaventare Roosevelt con la prospettiva di una veloce vittoria tedesca. Cercò la provocazione, come l’affondamento della nave LUSITANIA nella Prima Guerra Mondiale per provocare l’opinione pubblica americana. Il bombardamento tedesco di civili inglesi poteva portare allo stesso scopo. Ma per settimane tutto era come se i tedeschi non avessero l’intenzione di essere così compiacenti". – The First Casualty, Philip Knightley, Andre Deutsch

I PRIMI ATTACCHI FURONO BRITANNICI

Il primo attacco aereo "di zona" durante la guerra fu effettuato da 134 bombardieri britannici sulla città tedesca di Mannheim, il 16 Dicembre 1940.( Nota del traduttore: l’autore ha dimenticato, per una ignota ragione, che il primo attacco fu effettuato dagli inglesi nel Maggio del 1940 sulla città di Friburgo, provocando morti e danni ma non rilevanti). Lo scopo di questo attacco, come spiegò in seguito il Capo dell’Aviazione Marshall Peirse, era di "concentrare il massimo danno possibile nel centro della città" – The Strategic Air Offensive Against Germany. (H.M. Stationery Office, London, 1961).

L’AMMISSIONE DELL’ALTO COMANDO BRITANNICO

"Poiché avevamo dei dubbi circa l’effetto psicologico della distorsione propagandistica della verità e cioè che eravamo noi che iniziammo l’offensiva del bombardamento strategico (civile), ci siamo astenuti dal dare alla nostra grande decisione dell’11 Maggio 1940 la pubblicità che meritava" – Bombing Vindicated. J.M. Spaight, CB. CBE. Segretario Responsabile al Ministero dell’Aviazione.
"Lo scopo primario di queste incursioni era di pungolare i tedeschi ad intraprendere raid aerei di ritorsione della stessa entità sulla Gran Bretagna. Questi raids avrebbero svegliato una intensa indignazione negli inglesi nei confronti della Germania e creare così una psicosi di guerra senza la quale sarebbe stato impossibile intraprendere una guerra moderna" – Dennis Richards, the Royal Air Force 1939/1945; The Fight at Odds. H.M. Stationery Office.

LA CLASSE DEI LAVORATORI NELL’OBIETTIVO DI UNO STERMINIO DI MASSA

"Condivido in pieno (il bombardamento terroristico). Sono per il bombardamento delle aree industriali delle città tedesche. Sono un sostenitore di Cromwell – credo nello "sterminare in nome di Dio!" – Sir Archibald Sinclair, Segretario d’Aviazione.

LA BANALITÁ DEL MALE SATANICO

"Loro (i Capi dell’Aviazione Britannica) sostenevano che il risultato desiderato, di ridurre la produzione industriale tedesca, verrebbe più prontamente raggiunto se le case degli operai delle fabbriche venissero distrutte. Se gli operai fossero impegnati a seppellire le loro mogli e i loro bambini, possiamo ragionevolmente aspettarci che la produzione scenda" – Advance to Barbarism, F.J.P. Veale; emerito giurista britannico.

DRESDA

"La storia a lungo occultata del peggior massacro della storia del mondo. La devastazione di Dresda nel Febbraio 1945 fu uno di quei crimini contro l’umanità i cui autori sarebbero dovuti essere chiamati in giudizio a Norimberga se quel tribunale non fosse stato snaturato".

Richard. H.S. Crosman, Ministro del Governo Laburista.
"Ho letto le recensioni delle biografie di Sir Arthur Harris con sentimenti contrastanti ed anche la lettera di Robert Kee (8 Luglio).  Il 13 Febbraio 1945 ero ufficiale di rotta su uno dei bombardieri Lancaster che devastarono Dresda. Ricordo bene la riunione informativa del Capitano del nostro gruppo. Ci fu detto che l’Armata Rossa stava spingendosi verso Dresda e che la città sarebbe stata piena di rifugiati e che il centro cittadino sarebbe stato pieno di donne e bambini.

Il nostro obiettivo era la piazza del mercato.

Ricordo che eravamo in un qualche modo turbati ma facemmo come ci fu detto. Bombardammo l’obiettivo come ci era stato ordinato e sulla via del ritorno il nostro radio-marconista intercettò una trasmissione tedesca che accusava la RAF di tattiche terroristiche e che 65.000 civili morirono. Liquidammo ciò come propaganda tedesca.
Non avevamo ancora capito, finché alcune settimane dopo il mio squadrone ricevette una visita dall’Unità Cinematografica Crown che trasmetteva i film della propaganda bellica. Ci fu una riunione informativa beffarda, con una distinta differenza. Lo stesso Capitano del gruppo diceva: "siccome la piazza del mercato sarebbe stata piena di donne e bambini, non avremmo bombardato il centro cittadino per nessuna ragione. L’obiettivo sarebbe stato invece uno snodo ferroviario che portava ad Est di vitale importanza.
Posso categoricamente confermare che l’incursione su Dresda fu una macchia nera nella storia di guerra britannica. Gli avieri del mio squadrone erano convinti che quest’azione malvagia non fu istigata dal nostro rispettabile capo "Butch" Harris (Butch sta per: macellaio, ndt.), ma da Churchill. Ho aspettato 29 anni a dire ciò, e ancora mi tormenta" – A. Williams, Nottingham, the Observer, 8 Agosto 1984.

 BAMBINI MITRAGLIATI

Il mitragliamento a bassa quota delle colonne di rifugiati da parte della caccia americana e inglese era cosa di ordinaria amministrazione: "Si dice che gli animali dello zoo e i gruppi di rifugiati terrorizzati furono mitragliati mentre tentavano di scappare attraverso il Grossen Garten da aerei che volavano a bassa quota e che molti corpi crivellati di colpi vennero ritrovati in seguito in questo parco" – Der Tod von Dresden (la morte di Dresda), Axel Rodenberg, 25 Febbraio 1951.
A Dresda "perfino i resti ammucchiati di una corale di bambini furono mitragliati in una strada che costeggiava un parco" – David Irving, Destruction of Dresden.
Fu usato il fosforo "per via della sua dimostrata capacità di deprimere il morale dei tedeschi" – fonte ufficiale britannica.

 CITAZIONI DELL’EPOCA

"Posso dirvi che la Germania è stata completamente distrutta" – Generale Americano Bradley, Associated Press, Londra, 11 Giugno 1945.
L’offensiva dei bombardamenti terroristici costò la vita di oltre 2 milioni di civili tedeschi. Ne conseguì la totale distruzione di molte fra le più belle e storiche città d’Europa. Costò la vita a 58.888 aviatori della RAF, all’incirca lo stesso numero di ufficiali subalterni britannici durante la Prima Guerra Mondiale.
"Anche gli atti terroristici deliberati e senza senso, contro, ad esempio, Lubecca e Dresda, effettuati dai piloti Alleati, avrebbero dovuto essere soggetti ad indagine e portati davanti ad una corte di giustizia competente" – Generale di Divisione H. Bratt, Esercito Reale Svedese.
"Una nazione che cosparge un’altra di un manto di gas inevitabilmente letali oppure sradica intere città dal pianeta facendo esplodere bombe atomiche, non ha il diritto di giudicare nessuno per crimini di guerra; essa stessa ha già commesso la più grande atrocità, non paragonabile a qualsiasi altra atrocità; ha ucciso, fra indicibili sofferenze, centinaia di migliaia di persone" – Lydio Machado Bandeira de Mello, Dott. Giurista Professore brasiliano di Criminologia; autore di oltre 40 opere di legge/filosofia.
"Per quanto riguarda i crimini contro l’umanità, quei governi che ordinarono la distruzione delle città tedesche, annientando così valori culturali insostituibili e trasformando in torce umane donne e bambini, dovrebbero anch’essi essere trascinati in giudizio" – Hon Jaan Lattik. Statista estone, diplomatico e storico.

 ONORE POSTUMO PER I CIVILI TEDESCHI

"In conclusione, si deve ammettere, non senza un certo disagio, che i veri eroi della storia non sono né i comandanti dell’aviazione e nemmeno i 58.888 ufficiali e avieri del Comando Bombardieri uccisi in battaglia.
Gli eroi furono gli abitanti delle città tedesche sotto attacco; gli uomini, le donne e i bambini che soffrirono stoicamente e continuarono a lavorare fra le rovine in fiamme delle loro case e fabbriche, fintanto che non furono invasi dagli eserciti alleati" – Recensore del London Times sulla Storia Ufficiale Britannica dell’Offensiva Aerea Strategica.
"Non ci sono numeri definitivi sul numero di civili uccisi come conseguenza del bombardamento massiccio, ma 2 milioni dovrebbe essere una cifra attendibile (stima)" – Professor Harry Elmer Barnes, Dottorato in storia americana.
"La città di Kassel subì oltre 300 incursioni aeree, alcune con ondate di 1.000 bombardieri; inglesi di notte e americani di giorno. Quando il 4 Aprile 1945 Kassel si arrese, su una popolazione di 250.000 abitanti, solo 15.000 restarono vivi" – Jack Bell, Chicago Daily News Servizio Estero, Kassel 15 Maggio 1946
"Innumerevoli cittadine e paesi furono rasi al suolo o trasformati in città-fantasma come Wiener Neustadt in Austria. Di quella città, dopo le incursioni aeree, rimasero in piedi solo diciotto case e la sua popolazione fu ridotta DA 45.000 A SOLI 860" – In the Ruins of the Reich, Douglas Botting. George, Allen & Unwin, Londra, 1985

LE ALTRE CITTÁ

Berlino, Amburgo, Dortmund, Essen, Dresda, Francoforte, Norimberga, Dusseldorf, Hannover, Brema, Wuppertal, Vienna, Duisburg, Monaco, Magdeburgo, Lipsia, Mannheim, Stoccarda, Kiel, Gelsenkirchen, Bochum, Aachen, Wuerzburg, Darmstadt, Krefeld, Munster, Moenchen-Gladbach, Braunschweig, Ludwigshafen, Remscheid, Pforzheim, Osnabruck, Magonza, Bielefeld, Giessen, Duren, Solingen, Wilhelmshafen, Karlsruhe, Oberhausen, Heilbronn, Augsburg, Hamm, Knittelfeld, Luneburg, Cuxhaven, Kulmbach, Hagen, Saarbrucken, Friburgo, Graz, Coblenza, Ulm, Bonn, Bremerhaven, Wanne-Eickel, Worms, Lubecca, Schweinfurt, Kleve, Wiener-Neustadt, Wiesbaden, Paderborn, Bocholt, Hanau, Hildesheim, Emden, Siegen, Primasens, Halle, Bayreuth, Kreuznach, Witten, Aschaffenburg, Kaiserlautern, Gladbeck, Dorsten, Innsbruck, Neumunster, Linz, Klagenfurt, Reutlingen, Recklinghausen, Reuel, Regensburg, Homberg, Elmshorn, Wetzler, Villach, Hameln, Konigsburg, Moers, Passau, Solbad Hall i.T., Coburg, Attnang-Puchheim, Friedrichshafen, Francoforte sull’Oder, Danzica,  Chemnitz, Rostock, Schwerte, Plauen, Bad Kreuznach.
A queste vanno aggiunte importanti città italiane come Roma, Milano, Genova, Torino, Napoli, Bolzano.
 Traduzione a cura di: Gian Franco SPOTTI
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CRIMINI ALLEATI IMPUNITI

Poco tempo fa mi è capitato fra le mani un mio vecchio libro di lettura di lingua tedesca dal titolo DEUTSCH FUER AUSLAENDER (tedesco per stranieri) scritto da Hermann Kessler edito nel 1970. Rileggendo alcuni brani, a pag.137 e 138 mi sono imbattuto in un racconto che parla della città di Dresda, della sua bellezza e della sua distruzione da parte dell'aviazione "Alleata".
Rileggendolo mi ha colpito e vorrei farlo circolare sia in lingua originale, ossia in tedesco, che con la relativa traduzione in italiano.

DER TOD VON DRESDEN
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Die weltberuehmten Schoenheit Dresdens kenne ich nur aus der Kunstgeschichte. Vom Untergang der Stadt haben mit die Ueberlebenden erzaehlt. Ihren Wiederaufbau habe ich mit eigenen Augen gesehen und die Bewohner bewundert, die in der Stadt des Todes mutiger gearbeitet haben als ihre Vorvaeter in der Wildnis des Erzgebirges.
Der Reiz Dresdens ist seine Lage. Die mittelalterliche Stadt war eine natuerliche Festung. Sie wurde um 1500 die Hauptstadt Sachsens. August der Starke, saechsischer Kurfuerst und Koenig von Polen, hat Dresden zu einer der schoensten Staedte Europas gemacht. Die beruehmtesten Baumeister der Zeit arbeiteten in der Stadt. Sie schufen den zierlichen Wunderbau des Zwingers, der einen bezaubernden Festsaal im Freien darstellt und die beruehmten Bruehlschen Terrassen an der Elbe, die man den Balkon Europas nannte.
Der Reichtum der Fuersten fuellte die Schatzkammern des Gruenen Gewoelbes und machte die Gemaeldegalerie der Stadt zu einer der ersten Kunstsammlungen der Welt.
All die Pracht wurde an einem Tag vernichtet.
Der Krieg ging seinem Ende zu. Stroeme von Menschen,Tieren und Wagen flohen aus den deutschen Ostgebieten. Dresden nahm die Fluechtlinge aus Schlesien und dem Suedetenland auf. Jeder freie Raum der Stadt war mit Menschen ueberfuellt. Die Fuhrwerke verstopften Strassen und Plaetze. Alle Gruenflaechen und Parks waren riesige Lager geworden. Die Einwohnerzahl der Stadt hatte sich
verdoppelt. 1.130.000 Menschen draengten sich in der Stadt, als ihr Untergang kam.
Dresden war ohne Verteidigung, die Einwohner ohne Schutz. Der Tod hatte leichtes Spiel. Dreimal schlug er in die hilflose Menge. Der erste Schlag verwandelte die Stadt in ein Feuermeer. Auf zwanzig Millionen Quadratmeter brannte ein Hoellenfeuer. Der Asphalt der Strassen gluehte. Als lebende Fackeln rannten die Menschen durch den Flammensturm, schrien, stuerzten und starben.
Zehntausende retteten sich auf die Gruenflaeche, die wie zwei riesige Inseln im Flammenmeer lagen.
Diese Stellen traf der zweite Angriff. Jede Bombe war ein Volltreffer auf wehrlose Menschen und Tiere.
Der dritte Schlag richtete sich gegen die Fluechtenden auf den Landstrassen. Er war der blutigste. Ueber 250.000 Tote kostete der Tag, viel mehr als die Atombombe auf Japan.
Wochenlang sammelte man die Toten in der Stadt. Als sie zu einer Gefahr fuer die Lebenden wurden, musste man sie zu Tausenden auf dem Markt verbrennen. Ein kleiner Huegel bedeckt die Asche von 10.000 Menschen.
"wer das Weinen verlernt hat, lernt es beim Tode Dresdens" sagte der Dichter Gerhart Hauptmann.
Einer der Ueberlebenden, Axel Rodenberger, schrieb ein erschuetterndes Buch "Der Tod von Dresden".
Er schrieb es ohne Hass und klagt niemand an. Er malt das Bild dieses blutigsten Kriegstages, um die Menschheit und ihre Staatsmaenner vor neuen Kriegen und groesseren Leiden in der Zukunft zu warnen.

T R A D U Z I O N E

LA MORTE DI DRESDA

Le celeberrime bellezze di Dresda le ho apprese dalla storia dell'arte. I sopravvissuti mi hanno raccontato lo sfacelo della città.
Ho visto con i miei occhi la sua ricostruzione e ho ammirato i suoi abitanti che, nella città della morte, hanno lavorato più alacramente di quanto fecero i loro antenati nei selvaggi Monti Metalliferi.
L'incanto di Dresda è tutto suo. La città medioevale era una fortezza naturale. Attorno al 1500 fu la capitale della Sassonia. Augusto Il Forte, principe sassone e re di Polonia, trasformò Dresda in una delle città più belle d'Europa.
I più famosi costruttori edili del tempo lavoravano in città.
Essi crearono la meravigliosa costruzione dello Zwinger,che rappresenta un incantevole salone all'aperto e le famose terrazze di Bruehl sull'Elba, denominate balcone d'Europa.
La ricchezza del principe riempì le sale del tesoro della Volta Verde e rese la galleria dei dipinti della città una delle prime raccolte d'arte del mondo. Tutto questo splendore fu distrutto in un sol giorno.
La guerra volgeva al termine. Fiumi di persone, animali ed automezzi fuggivano dai territori tedeschi orientali. Dresda riceveva i rifugiati dalla Slesia e dai Sudeti.
Ogni spazio libero della città era stracolmo di persone.
I mezzi di trasporto intasavano strade e piazze. Tutti gli spazi verdi ed i parchi erano diventati giganteschi accampamenti. Il numero degli abitanti era raddoppiato,1.130.000 persone si accalcavano in città mentre ne arrivava il tramonto.
Dresda era senza difese ed i suoi abitanti senza protezione.
La morte ebbe gioco facile. Per ben tre volte essa colpì nel mezzo della gente indifesa.
Il primo attacco trasformò la città in un mare di fuoco.
In venti milioni di metri quadrati bruciava un fuoco infernale.
L'asfalto delle strade si sciolse. Le persone, trasformate in torce umane, correvano attraverso la tempesta di fiamme,urlavano, cadevano e morivano.
Decine di migliaia si salvarono negli spazi verdi che fungevano da grosse isole nel mare di fiamme.
Queste isole furono raggiunte dal secondo attacco.
Ogni bomba era un preciso centro su gente ed animali inermi. Il terzo attacco venne indirizzato sui fuggitivi sulle strade di campagna. Fu il più sanguinoso. Quel giorno costò più di 250.000 morti, molti di più della bomba atomica sul Giappone.
Per settimane si raccolsero i morti nella città e quando questi rappresentarono una minaccia di malattie per i sopravvissuti, si dovette bruciarli a migliaia sulla piazza del mercato. Una collinetta ricopre le ceneri di 10.000 persone.
"chi ha dimenticato il pianto, lo impara nella Morte di Dresda", disse il poeta Gerhart Hauptmann.
Uno dei sopravvissuti, Axel Rodenberger, scrisse un libro scioccante dal titolo "la Morte di Dresda".

Gian Franco SPOTTI
Soragna (Parma)




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