TERREMOTO DEL VULTURE, ITALIA DEL SUD , 1930.
Terremoto del Vulture, 1930.
Il capo del Governo,
Mussolini, appena conosciuta notizia del disastro convocò l'allora
Ministro dei Lavori Pubblici, l'on. Araldo di Crollalanza e gli affidò
l'opera di soccorso e ricostruzione. Araldo di Crollalanza, in base alle
disposizioni ricevute e giovandosi del RDL del 9 dicembre 1926 e alle
successive norme tecniche del 13 marzo 1927, norme che prevedevano la
concentrazione di tutte le competenze operative, nei casi di catastrofe,
nel Ministero dei lavori pubblici, fece effettuare nel giro di
pochissime ore il trasferimento di tutti gli uffici del Genio Civile,
del personale tecnico, nella zona sinistrata, così come era previsto dal
piano di intervento e dalle tabelle di mobilitazione che venivano
periodicamente aggiornate.
Secondo le disposizioni di
legge, sopra ricordate, nella stazione di Roma, su un binario morto, era
sempre in sosta un treno speciale, completo di materiale di pronto
intervento, munito di apparecchiature per demolizioni e quant'altro
necessario per provvedere alle prime esigenze di soccorso e di
assistenza alle popolazioni sinistrate.
Sul treno presero posto il Ministro, i tecnici e tutto il personale necessario. Destinazione: l'epicentro della catastrofe.
Naturalmente, come era uso in
quei tempi, per tutto il periodo della ricostruzione, Araldo di
Crollalanza non si allontanò mai dalla zona sinistrata, adattandosi a
dormire in una vettura del treno speciale che si spostava, con il
relativo ufficio tecnico da una stazione all'altra per seguire
direttamente le opere di ricostruzione. I lavori iniziarono
immediatamente.
Dopo aver assicurato gli
attendamenti e la prima opera di assistenza, si provvide al tempestivo
arrivo sul posto, con treni che avevano la precedenza assoluta di
laterizi e di quant'altro necessario per la ricostruzioni. Furono
incaricate numerose imprese edili che prontamente conversero sul posto,
con tutta l'attrezzatura. Lavorando su schemi di progetti standard si
poté dare inizio alla costruzione di casette a pian terreno di due o tre
stanze anti-sismiche, particolarmente idonee a rischio.
Contemporaneamente fu disposta anche la riparazione di migliaia di
abitazioni ristrutturabili, in modo da riconsegnarle ai sinistrati prima
dell'arrivo dell'inverno.
A soli tre mesi dal
catastrofico sisma, e precisamente il 28 ottobre 1930, le prime case
vennero consegnate alle popolazioni della Campania, della Lucania e
della Puglia. Furono costruite 3.746 case e riparate 5.190 abitazioni.
Mussolini salutò il suo Ministro dei Lavori Pubblici al termine della
sua opera con queste parole:"Eccellenza Di
Crollalanza, lo Stato italiano La ringrazia non per aver ricostruito in
pochi mesi perché era Suo preciso dovere, ma la ringrazia per aver fatto
risparmiare all'erario 500 mila lire.".
L'intervento complessivo,
difatti era venuto anche a costare meno del previsto. Nonostante il
breve tempo impiegato nel costruirle e nonostante i mezzi tecnologici
relativamente antiquati di cui poteva disporre l'Italia del 1930, le
palazzine edificate in questo periodo resistettero ad un altro
importante terremoto che colpì la stessa area 50 anni dopo.
Roberto Libero Bianchi
PER SAPERNE DI PIU’………..
Leggi “ L’ uomo della provvidenza” di Filippo Giannini. E’ un libro della Lanterna :
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