giovedì 23 gennaio 2014

NECESSITÀ DELLA PENA DI MORTE


NECESSITÀ DELLA PENA DI MORTE

Difendendo la tesi della necessità`della pena di morte, sappiamo di suscitare le proteste scandalizzate di tante anime belle che considerano la sacralità della vita superiore a qualsiasi ragione sociale, etica e di giustizia e che considerano un comandamento ineludibile quello di “Salvare Caino”.
Ciononostante vogliamo spendere qualche parola portando nel nostro ragionamento elementi concreti e fatti incontrovertibili a favore della nostra tesi.
Naturalmente la pena di morte non è applicabile sempre e per tutti, ma esistono casi nei quali essa è giustificata sia sul piano della opportunità che su quello etico.
Ci spiegheremo meglio con alcuni esempi pratici che, meglio di tanti ragionamenti astratti, possono dimostrare la giustezza delle nostre tesi.
Totò Riina è stato giudicato colpevole di centinaia di omicidi di mafia.
Se in base a quei giudizi fosse stato impiccato, non avremmo dovuto vedere gli attentati mortali a Falcone ed a Borsellino e lui non avrebbe potuto, come ha recentemente fatto dalla galera, programmare altri attentati tra cui quello al  pm di Palermo Nino Di Matteo.
Le vite di Falcone, di Borsellino e di Di Matteo valgono certamente di più di quella di Totò Riina ..!!
Quella coppia di “fidanzatini” che uccisero senza alcuna pietà padre, madre e fratellino e che oggi sono nuovamente in libertà, avrebbero, secondo noi, meritato la pena di morte perché a tanta crudele efferatezza non può corrispondere nessun perdono!
Non citiamo altri esempi, ma chi ci legge sa che ce sarebbero a centinaia …
Potremmo citare qui i casi di tanti omicidi condannati e poi liberati che hanno reiterato diversi altri omicidi  e che non lo avrebbero potuto fare se fossero stati impiccati la prima volta salvando così altre persone innocenti.
Vorremmo anche aggiungere che quando l’efferatezza dei delitti raggiunge certi livelli di bestialità, di crudeltà e di ferocia gratuite, chi compie tali delitti perde la dignità di essere umano e con essa il diritto al rispetto della propria vita e che l’unico castigo adeguato che merita è la morte.
Pur non essendo credenti, ricordiamo a coloro che lo sono che anche la bibbia prevede che “sangue chiama sangue” ed anche “ occhio per occhio, dente per dente e vita per vita”.
Quanto poi al potere deterrente della pena di morte, siamo convinti che le statistiche citate da chi la condanna siano false e che invece gli omicidi a sangue freddo ( quelli commessi in un impeto di collera non sono punibili con la pena di morte da nessun codice ) ci penserebbero su due volte se sapessero di rischiare a loro volta la propria vita !
Una volta tanto vorremmo che il giudizio della società fosse a favore delle vittime e dei loro diritti anziché sempre a favore dei delinquenti..!!

Alessandro Mezzano
                                                                                                                                         

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