IL " VERDONE " DI ABRAHAM LINCOLN
“Ogni governo
può creare, emettere e far circolare tutta la valuta ed il credito necessari
per soddisfare le proprie necessità di spesa ed il potere d’acquisto dei consumatori
“.
( Abraham
Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti.)
Quando Benjamin
Franklin venne chiamato a relazionare al parlamento britannico nel 1757 e gli
venne chiesto di dar conto della prosperità delle colonie americane, rispose:
“E’ semplice. Nelle colonie emettiamo la nostra moneta, chiamata biglietto
coloniale (Colonial Script). Lo emettiamo in proporzione
alla domanda commerciale ed industriale per facilitare il passaggio dei
prodotti dal produttore al consumatore. In questo modo, creando noi stessi la
moneta, ne controlliamo il potere d’acquisto e non dobbiamo pagare interessi a
nessuno”.
Fu la lotta per la
sovranità finanziaria che dette origine alla rivoluzione americana, quando la
Banca d’Inghilterra, obbligando le colonie ad abbandonare i loro biglietti e ad
adottare esclusivamente la sterlina inglese, precipitò le colonie in un
profondo stato di povertà e di crisi economica. Quella guerra non è mai finita.
Durante la loro vita politica, Thomas Jefferson, James Madison e Andrew Jackson
combatterono contro i tentativi dei banchieri europei di controllare la
fornitura della moneta degli Stati Uniti attraverso una banca centrale.
Quando Abraham Lincoln
emise i verdoni (greenback) che
toglieva ai banchieri privati il monopolio dell’emissione e del controllo
monetario, egli venne presto assassinato. I banchieri internazionali hanno
combattuto per un secolo per ottenere il diritto esclusivo all’emissione
monetaria da scambiare col debito pubblico, negli Stati Uniti, e ci riuscirono
finalmente nel 1913 con l’istituzione della Federal Reserve, attraverso la
legge Federal Reserve Act. Questa legge autorizzava un cartello privato a
creare moneta dal nulla e a prestarla ad usura (interesse) al governo
statunitense, controllandone la quantità che il cartello poteva espandere o
diminuire a piacere. Il deputato Charles Lindbergh definì la legge “il peggior
crimine legislativo di tutti i tempi”.
Cinquant’anni dopo, il
presidente John F. Kennedy sfidò i banchieri centrali emettendo dei biglietti
di stato liberi dal debito. Anche lui finì assassinato. L’operazione effettuata
con la legge del 1913 con la quale si fondava la Federal Reserve era
incostituzionale, così come lo è stata la sottoscrizione e recezione del
Trattato di Maastricht da parte dell’Italia ottant’anni dopo, perché trasferiva
il potere sovrano dell’emissione monetaria ad un cartello bancario privato. Il
debito pubblico esponenziale che ne seguì è quello che ha portato gli Stati
Uniti alla bancarotta, attraverso l’appropriazione indebita delle enormi
risorse economiche e vitali del popolo nord-americano. Questo sistema monetario
parassitario, basato sull’usura, da allora è diventato il modello del sistema
bancario occidentale ed è stato adottato in 170 paesi del mondo.
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