I problemi
dell’Africa
Poche parole, ma chiare
La maggior parte dei migranti che sempre più numerosi
attraversano il Mediterraneo verso l'Italia e l'Europa sono africani, provengono
cioè dal continente più povero del pianeta che però è ricco di materie
prime.
La vulgata ufficiale e politicamente corretta imputa agli
europei di essere andati in Africa solo per derubarla.
Lungi da noi difendere il colonialismo spesso di rapina di
francesi, belgi, tedeschi, spagnoli e, soprattutto, inglesi, ma è certo che fino
a quando ci sono stati gli europei l'Africa più o meno bene è cresciuta, mentre
dopo che tutti gli Stati africani hanno ottenuto l'indipendenza la situazione è
precipitata e regredita ovunque.
Non ci riferiamo solo alle ex colonie italiane, Libia,
Eritrea, Somalia ed Etiopia, dove allo sviluppo e progresso portato dall'Italia
fascista (che solo la bugiarda faziosità antifascista nega), sono subentrate con
l'indipendenza guerre, massacri, genocidi tribali, distruzioni e l'abisso della
povertà, ma anche ad esempio a quello che una volta era il ricco Sud Africa o ai
Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Le popolazioni vengono lasciate nella povertà e nell'indigenza
da parte di governi incapaci, spesso dispotici e corrotti, che usano le risorse
solo per il benessere della loro corte, casta, etnia, il tutto aggravato nei
decenni scorsi dalla guerriglia marxista e oggi dalle guerre di
religione.
I problemi dell'Africa quindi sono immensi, ma per cercare di
risolverli bisogna innanzitutto prendere atto della verità e della realtà
storica, fuori da ogni retorica e da vecchie bugie che non aiutano a risolverli
ma li aggravano.
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