Lettera ad un ragazzo della classe 2000
Verona, primavera 2016
Caro Giovane,
la mia, tra le generazioni, è probabilmente la prima che
lascia a quella che segue un “testimone” economico e morale più povero di
quello ricevuto.
Cerco di porvi
parziale rimedio con queste quattro chiacchiere perché possano esserti utili in futuro per comprendere il mondo che Ti
sta attorno, senza farti abbindolare dalle frescacce, dalla storia falsità quotidianamente diffuse da: stampa, radio e
Tv.
Spero tu abbia la
fortuna di non avere un soldo in tasca o almeno che tu non cresca “figlio di
papà”, ma “figlio con papà”.
Specie qui in Italia,
stiamo vivendo una crisi economica (e soprattutto di valori) che si può
definire: “Oggi più grave di ieri e
meno grave di domani”.
Normalmente le grandi
crisi economiche sono accompagnate da guerre, o da catastrofi naturali. Ad oggi
nessun cataclisma ha suonato alle nostre porte rendendoci così convinti ad essere ciecamente fiduciosi del domani.
Ricordati sempre che ognuno di noi non è solo sé stesso, ma è
il proprio padre e il padre del proprio padre, così come sarà il proprio figlio
e il figlio del proprio figlio. Questa è tradizione,
orgoglio della propria stirpe e di
quella che verrà.
Quindi, da subito
“caro il mio ragazzo”, iscriviti idealmente al “Circolo degli Apoti” ovvero di coloro che non la bevono.
Crescerai circondato
sempre più da un mare di bugie. La bugia è il carburante della democrazia. Adoperati per non diventare un atleta del pensiero comodo,
sappi andare “contro vento e contro tempo”.
La Democrazia è la
sifilide dello spirito, è la mancanza di rispetto per chi è diverso da Te, per chi ha usi, consuetudini
e tradizioni diversi dai Tuoi.Democrazia è negare
l’onore militare ai vinti, criminalizzare gli sconfitti, mettere le manette
alla storia, impedire la nascita della storia verità.
In Italia avevamo centomila volte più libertà di pensiero durante il Fascismo che
attualmente con il Regime democratico.
Basti solo pensare alla
vivacità dei dibattiti tra gli studenti universitari (i G.U.F., Giovani Universitari Fascisti), nei
Littoriali della cultura.
Liberati dalla camicia
di Nesso dei dogmi democratici: il profitto unico motore del mondo, il liberal
capitalismo unica soluzione ai problemi del mondo.
Ragazzo, prendi la
lanterna di Diogene e vai alla ricerca di menti libere, la storia verità ti
servirà un domani per il Tuo lavoro quando sarai alla ricerca di vie nuove.
Quando cercherai soluzioni italiane a problemi italiani, senza scimmiottare il
mondo nord americano.
Aborrisci tanto per
cominciare i termini anglofoni. Abbiamo duemila anni di civiltà! Ragazzo parla
e scrivi in lingua italiana. Non abbiamo nulla da imparare dal popolo nord
americano, l’Europa lo ha generato mandandovi a colonizzarlo con: ladri, puttane e sifilitici.
Una critica per essere
credibile deve essere preceduta da una serena autocritica costruttiva.
Spiace doverlo
riconoscere ma gli Usa sono attualmente (non durante i fascismi) economicamente
(per tenore di vita, non qualità della vita) avanti rispetto all’Italia e
all’Europa per una ragione molto semplice: noi europei pretendiamo di essere socialisti con i diritti (diritto alla casa, allo
studio, alla salute etc. etc.) e liberisti
per i doveri (lavoro per quel che mi pagano). Mentre negli Usa sono
liberisti sia per i diritti (ho la casa se ho i soldi per pagarne l’affitto, mi
curano se ho la carta di credito o l’Ass.ne) così come per i doveri (scaduto il
contratto di locazione? Niente proroghe e l’inquilino viene sbattuto in mezzo
ad una strada).
Il socialismo a sua
volta ottiene migliori condizioni di vita rispetto al liberal capitalismo ,
purchè il socialismo sia accompagnato da eguale dose di nazionalismo. Più
socialismo (attenzione verso gli ultimi della fila) comporta più nazionalismo
(amore di Patria). Se siamo italiani
socialismo e nazionalismo trovano la
loro sintesi nel Fascismo; se siamo tedeschi socialismo e nazionalismo li
chiamiamo “Nazional Socialismo”, se siamo cubani (socialismo e nazionalismo) li
chiamiamo Castrismo; se venezuelani: Chavismo etc. etc. .
Durante il Fascismo i
comunisti sovietici venivano definiti “fascisti impazienti”. Per dire quanto è
di “sinistra” il Fascismo, distante
mille miglia dalla “destra” e dal liberal capitalismo.
Nella propria comunità
di destino (la Patria), non si ha nessun diritto se prima non si è adempiuto a
tutti i propri doveri.
Tanto per darTi
un’idea del tenore di vita nella Germania nazional socialista, un operaio
specializzato di quel tempo guadagnava 230 Reichsmark al mese. A fine anni 30
un’auto Volkswagen costava 990 Reichsmark, percorreva 10 km con un litro di
benzina e trasportava due adulti e tre bambini (la famiglia tipo tedesca del
tempo). A fine anni ’30 quindi con meno di 5 mesi di salario l’operaio tedesco
acquistava un’auto. Avrebbe potuto (sempre l’operaio tedesco) acquistare la macchina del popolo
(Volkswagen) pagandola a rate con detrazioni sul salario settimanale.
Oggi quanti mesi di
salario servirebbero ad un operaio italiano per acquistare un’auto paragonabile
alla Volkswagen di fine anni anni ’30?
Quando in quegli anni la diffusione dell’auto come mezzo di trasporto non era
nemmeno lontanamente paragonabile alla diffusione attuale delle autovetture.
Blog di ItaliaSociale.
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Luigi Bellazzi
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