Norcia tra macerie e desolazione
'Siamo stati abbandonati': la rabbia degli sfollati
Norcia devastata dal terremoto di questa
mattina alle 7.40. Tornato ancora più forte a distanza di due mesi.
Piazza San Benedetto, il centro di Norcia, è completamente invasa da
polvere e macerie: uno scenario spettrale. La storica Basilica di San
Benedetto è completamente crollata: in piedi è rimasto solo il frontone
con grosse lesioni. Danneggiati pesantemente anche il palazzo del
Municipio e il museo della Castellina. Sono in cinquemila gli sfollati,
ossia tutti i cittadini di Norcia, rimasti senza casa. Senza assistenza,
abbandonati al loro destino. Nel dramma, alcuna consolazione e nessuna
garanzia nell’immediato futuro. Rabbia e disperazione di un cittadino
che ha fotografato la situazione. “Dove andremo questa notte?”. “Le
istituzioni ci hanno completamente abbandonato, ci hanno proposto di
andare a dormire in albergo sul lago Trasimeno, a quasi 200 km da qui”.
“Da stamattina, nessun intervento della protezione civile, esercito; dal
24 agosto siamo stati completamente abbandonati, siamo senza acqua né
cibo; una situazione mal gestita da Comune e Regione”.
Nella ressa della notizia, alla ricerca “del diritto di cronaca a tutti i costi”, migliaia i giornalisti presenti sul luogo della tragedia, ma chi per dovere civico, morale e soprattutto istituzionale doveva esserci, non c’è.
Nessun valido sostegno a chi è rimasto senza la propria casa, lavoro, a chi questa notte sarà costretto a dormire in macchina, l’unico luogo dove possono ancora sentirsi al sicuro. Forse.
Una cittadina che vive di turismo e dei frutti della propria terra, ora non ha più nulla e l’unica soluzione che gli è stata proposta è “una gita al lago”.
Nella ressa della notizia, alla ricerca “del diritto di cronaca a tutti i costi”, migliaia i giornalisti presenti sul luogo della tragedia, ma chi per dovere civico, morale e soprattutto istituzionale doveva esserci, non c’è.
Nessun valido sostegno a chi è rimasto senza la propria casa, lavoro, a chi questa notte sarà costretto a dormire in macchina, l’unico luogo dove possono ancora sentirsi al sicuro. Forse.
Una cittadina che vive di turismo e dei frutti della propria terra, ora non ha più nulla e l’unica soluzione che gli è stata proposta è “una gita al lago”.
Nessun commento:
Posta un commento