BOICOTTIAMO I PRODOTTI CINESI
L’invasione dei mercati commerciali internazionali
da parte della Cina è oramai un dato purtroppo assodato, ma pare che i nostri
politici, così come quelli dell’Europa, non se ne preoccupino troppo.
.
Il risultato è che, da anni, assistiamo al lento ma
progressivo e inesorabile disfacimento di intere fasce produttive e commerciali
della nostra economia, sopraffatte da una concorrenza sleale e inaffrontabile.
I cinesi, infatti, hanno inondato l’Italia di prodotti
venduti a prezzi irrisori, monopolizzando così l’interesse dei consumatori e
sostituendosi alla normale e tradizionale filiera nazionale.
.
Flussi costanti di container provenienti dalla Cina, hanno
alimentato per anni il rifornimento di prodotti cinesi, con cui le miriadi di
aziende da loro gestite hanno messo in ginocchio l’economia nazionale.
.
I meno attenti potranno obiettare che se il costo di
questi prodotti è nettamente inferiore a quelli nostrani, ben vengano !
.
Ciò che non viene detto, però, è COME e SU COSA questa
enorme e spietata concorrenza si regge !
.
E’ importante sapere, come antefatto, che in Cina vige
tutt’ora una tra le più abiette forme di COMUNISMO ancora esistenti sul globo,
che si manifesta con i parametri preferiti di una feroce e spietata dittatura :
la tortura e la schiavitù degli oppositori politici.
.
Premesso ciò, va detto che le dissidenze vengono piegate
al volere governativo, oppure spezzate, tramite la pena di morte e la
deportazione in strutture carcerarie, che in realtà sono dei veri e propri
lager, chiamati Laogai.
.
In questi luoghi di terrore e di orrore, in cui la
violenza è all’ordine del giorno, si costringono i detenuti al lavoro forzato,
coinvolgendo in questo piano produttivo anche donne e bambini.
.
Spesso, per ingannare l’Occidente, queste strutture
vengono camuffate con nomi altisonanti, dal sapore commerciale, quali “Wuhan
Xinsheng construction engineering company”, oppure “ Shaghai nanling
industrial general company”, mentre in realtà sono il crudele tramite
coercitivo per mezzo del quale il regime comunista obbliga la popolazione a
subire passivamente i dictat governativi, pena l’internamento, o la tortura, e
anche la soppressione fisica.
.
.
Lo scopo dell’oppressione ha anche lo scopo di produrre
quantità enormi di materiali a costo vicino allo zero con i quali invadere i
mercati di mezzo mondo, e con cui scalzare le aziende ivi presenti,
sostituendosi ad interi ecosistemi produttivi.
.
Il nostro substrato commerciale nazionale è stato finora
devastato e ridotto ai limiti storici di sopravvivenza, a causa di questa
concorrenza sleale, che è fondata sul disprezzo totale della dignità umana.
.
In Italia, oramai da anni, il settore tessile è in mano
dei cinesi.
.
Tutta la zona di Prato, originariamente fiore
all’occhiello delle industrie manifatturiere toscane e nazionali, è oggi una
grande “Chinatown” in cui ogni singola ditta parla cinese.
.
Con gli introiti miliardari derivati da una crescente
superiorità nei settori in cui le aziende italiane sono state schiacciate, i
figli del “Celeste Impero” stanno ora dando l’attacco al settore della
ristorazione, a livello nazionale, inglobando nel loro sistema chiuso i bar, i
ristoranti, le pizzerie, i pub, ecc, ecc.
.
La stessa strategia è già stata attuata per quanto
riguarda i negozi di scarpe, di borse e di pellame, in un crescendo a cui noi
assistiamo impotenti.
.
L’unica forza politica italiana che si espressa contro
questo strapotere del terrore, è stata finora solamente la Lega Nord, che ha
proposto l’introduzione di DAZI per arginare il fenomeno.
.
In alcuni Comuni italiani sono state approvate leggi in
materia di commercio che permettono ai Sindaci di limitare il proliferare di
attività della stessa tipologia, quali minimarket etnici, venditori di kebab,
parrucchieri cinesi o centri di massaggio orientali, ecc, la cui concentrazione
crea anche degrado e problemi di ordine pubblico.
.
Gli esercizi commerciali cinesi usano un loro canale di
distribuzione, gestito esclusivamente dai cinesi stessi, per cui i prodotti
hanno provenienze sconosciute, senza alcuna garanzia di qualità e di sicurezza
per la salute.
.
Fermiamo le scempio che è in atto della nostra economia, e
l’attacco della Cina comunista al commercio italiano.
.
Ridiamo alle famiglie italiane la possibilità di
reinserirsi nel circuito commerciale ora monopolizzato dai cinesi,
riappropriandoci dei prodotti locali, dei nostri marchi, e della qualità che da
sempre ci contraddistingue.
.
BOICOTTIAMO I PRODOTTI CINESI, RIFIUTANDO DI ACQUISTARLI !
.
Facciamolo per noi e per i nostri figli, in nome del
futuro della nostra economia, dei nostri valori e della nostra identità
nazionale.
.
Guardate cosa sta succedendo ORA in Tibet, oggetto
dell’aggressione cinese.
.
Loro, i Tibetani, non hanno più quasi modo di opporsi,
fagocitati dalla violenza comunista, che si sta insinuando e sostituendo ad
ogni livello della loro società.
.
.
In Tibet è stato VIETATO tutto ciò che riconduce alla
tradizione culturale del Paese stesso, come la lingua, la bandiera, i canti, la
religione, la politica, in nome del comunismo cinese.
.
CINA = COMUNISMO = DITTATURA = MORTE = SANGUE = DOLORE
.
Come possiamo noi occidentali rimanere in silenzio di
fronte a tutto ciò ?
.
Come se tutto ciò non bastasse, STANNO ROVINANDO LA NOSTRA
ECONOMIA, facendo chiudere interi sistemi produttivi.
.
Guardatevi intorno, anche nei mercatini rionali … ma non
solo … quanti italiani sono rimasti, in
confronto a qualche anno fa ?
.
Vogliamo diventare forse un satellite cinese ?
.
Ribadisco con forza che dobbiamo BOICOTTARE i prodotti
cinesi ed evitare quei negozi che, gestiti dai cinesi, alimentano il turpe
mercato dello sfruttamento e del disprezzo della vita umana.
.
Dissenso
Nessun commento:
Posta un commento