INVASIONE : ADDIO ALLA CASA
Perché i prefetti
requisiscono le case vuote per gli immigrati e non per i terremotati?
Forse i lettori ricorderanno
una nota nella quale prevedevo che, a breve, per dare
alloggio agli invasori clandestini, dopo le caserme vuote e i locali non
utilizzati si sarebbe passati ad occupare le abitazioni vuote (seconde case).
Nella stessa nota si
rilevava che il diritto di proprietà
sarebbe stato superato dal dovere di fornire un tetto a chi arriva. Non
è consentito lasciare esseri umani senza un tetto. Che il senso umano cancelli ogni altra legge è
nell’ordine delle cose.
Il problema non nasce
da criteri etici, umanitari, conseguenti ad un evento catastrofico come il
terremoto, ma dalla necessità di fronteggiare “uno stato emergenziale” che per il protrarsi e il
moltiplicarsi nel numero e nel tempo diventa realtà quotidiana. Peccato poiche
l’ emergenza venga fabbricata apposta, dal momento che orami gli africani
vengono prelevati in Africa, per portarli qua per gli interessi ideologici ed
economici delle centrali del globalismo
e non è vero che sono “poveri
naufraghi che affrontano il mare aperto per sfuggire alle guerre” .
Tutta questa è una
commedia strappalacrime anema e core.
All’ italiana, appunto.
Si trasforma scientemente
lo straordinario in ordinario. Fino all’
autodistruzione finale in nome del buonismo.
Questo è il nuovo vangelo del buonismo , che impone di
strappare di bocca il cibo ai propri figli per sfamare gli stranieri parassiti
che vengono importati a valanghe.
Questo è il nuovo vangelo buonista : sovvenzionare l’
invasione della negritudine inetta e islamica, per abbassare i salari sia ai
nuovi schiavi che agli italiani, secondo un criterio di concorrenza di forze
lavoro al ribasso.
Questo è il nuovo vangelo buonista : creare le premesse di
un nuovo sfruttamento fra classi, come nel primo ottocento europeo.
Questo è il nuovo vangelo del buonismo : accogliere gli
stranieri con tanto ammore al punto di farsi mussulmani per loro e non
metterli a disagio.
La tv l’altro giorno ha dato notizia che il
Prefetto di una città della Sicilia, non
sapendo come sistemare i clandestini, ha ordinato l’utilizzazione delle case
vuote (seconde case o abitazioni non affittate). L’accoglienza prevale sul
diritto di proprietà. Si deve essere generosi e ovviamente i proprietari,
sudditi disciplinati, dovranno farsi carico di tutte le tasse – non poche- che
gravano sull’edilizia privata. Non basta. Anche le utenze dovranno pagarle i
proprietari, colpevoli di possedere un seconda casa, molte vuote perché ancora
di cerca dell’affittuario. Il “ padrone”
spesso è un pensionato con modesto vitalizio che con la seconda casa sperava di
integrare il modesto reddito. Non conta. Il clandestino prima di tutto!
Le risorse questo lo hanno ben percepito, sanno di poter avanzare
diritti di ogni sorta senza trovare resistenze degne di questo nome : è notizia
recente che a Milano hanno okkupato
delle case popolari armati di trapani, seghe elettriche ed altri armi
occasionali.
Ma, si è certi che ogni italiano sia un “babbu
leto” (scemo contento)?
Esaurite le seconde
case o case non abitate e continuando
come è certo l’afflusso di clandestini – attualmente quasi il 10% della popolazione italiana -, si
passerà alla coabitazione , imposta
prima a chi dispone di alloggi ampi, per giungere a quanto avvenne nella
Russia nell’era di Stalin?
La “ kommunalka “ era l’abitazione dove varie
famiglie convivevano con una cucina e un cesso in comune. Usavano pentole con
lucchetto per difendere il proprio cibo. Si vive in un stato che non difende,
non è capace, ma offende e ci riesce. Chi ha disposto in Sicilia l’occupazione delle case
libere? Il Prefetto. Già, i
prefetti, rappresentanti dello stato. Governo debole con i potenti, arrogante e
prevaricatore con i deboli.
I sudditi sono tali
perché deboli : non raccolgono i sassi e
non li scagliano contro chi li opprime. Cercano solo di ottenere , con la
corruzione, qualche briciola dal desco imbandito del ceto politico che ci
dissangua.
Le prefetture impongono
di utilizzare le case non abitate per gli sbarchi ma non per il sisma, questa è
la verità : paga molto di più il business
dell’ accoglienza fasulla che non la coscienza pulita di avere fatto il proprio
dovere come amministratori del popolo italiano. Evidentemente , i politici
hanno messo la coscienza in un cassetto,
preferendo mettere le mani nella dispensa
del popolo italiano…
Il quale, appunto , si
accontenta di ottenere qualche briciola di quello che già era suo...
Settima potenza
industriale del mondo, addio ! Arrivano i barconi……
Observer
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