LESTOFANTI IN PIAZZA
I lestofanti non sono esseri
viventi appartenenti alla famiglia di mammiferi proboscioidati, ma di altro
genere, un genere pericoloso per TUTTI
gli altri mammiferi. È una parola, quella del lestofante, che prende il suo
significato da un'immagine ormai lontana: il servo furbetto che con destrezze
(anzi sinistrezze) e sotterfugi riesce a mettere in piedi mille imbrogli per
mettersi in tasca qualcosa. In sostanza è una figura centrale del teatro di
ogni tempo, soprattutto una figura di centro-sinistra del teatrino televisivo
politico del nostro tempo!
Anche se non è difficile immaginare contesti in cui dare del lestofante a qualcuno (soprattutto nell'ex Bel Paese, oggi un Bel Casino), certamente il tono rétro di questa parola ne invita l'uso ironico, colorato di ridicolo: il lestofante, più che essere il ladro desto, è il ladro sinistro, che con destrezza, anzi sinistrezza, sfila il portafoglio dalla tasca (vedansi le tasse esorbitanti!), è quello che infila una moneta nel vaso delle offerte ripescandone una manciata (vedi i democristiani piddini chiesaioli amici di Banca Etruria e MPS, le banche preferite dai lestofanti renziani – boschiani); il lestofante si ingegnerà per vendere rottami come se fossero prestigiosi pezzi di modernariato o antiquariato (il Mago Renzan); organizzerà soggiorni in luoghi improbabili vendendoli come rigeneranti posti da sogno (l'Italia paese da sogno propagandato da TurRenzetor): la cifra del lestofante è la fantasia della mossa acuta e smaliziata con cui frega qualcuno, “nel caso di specie” (così si esprimerebbero i legulei...) il fregato è il popolo italiota.
Orbene, nella trasmissione
televisiva “Piazza Pulita” in onda (anzi in onta all'intelligenza di una –
purtroppo per loro – minoranza), giovedì sera 4 maggio si trattava l'argomento
delle Ong.
In studio SOLO personaggi di centro-sinistra, dato che in pratica erano
abilmente riusciti a fare piazza pulita di quelli di destra. Tra gli spettatori
plaudenti, se ne scorgevano alcuni con dei visi, che, se li avesse visti prima
Ettore Scola, li avrebbe subito scritturati per dar loro una parte da
protagonisti nel film “Brutti, sporchi e cattivi” insieme al grande Nino
Manfredi.
Ad ogni frase detta dalla Bonino
che lamentava la nostra indifferenza destroide per i poveri migranti afro -
islamici (ma ci è o ci fa, la poveretta?) si accompagnava lo sguardo triste del
conduttore Formigli con l'occhio lucido ed una quasi lacrimuccia programmata.
Programmata come la sua barbetta settimanale da intellettuale di centro –
sinistra, la cui crescita è calcolata settimanalmente al millimetro. Se la
scrivono, se la suonano, se la cantano e se la ballano i demo-cattocompagnucci.
“Polemica” della serata (le
virgolette sono d'obbligo, perché sostanzialmente concordavano quasi su tutto,
unica nota dissenziente un politico pentastellato, il che è tutto dire...) era
l'operato del procuratore siciliano Zuccaro che ha chiaramente detto che esiste
un piano di destabilizzazione dell'Italia, che è conseguenza di questo afflusso
incontrollato di centinaia di migliaia di migranti.
Beh, si sa, quando un magistrato
si esprime così nel Bel Casino suscita sempre l'indignazione dei demagoghi
buonisti, perché i medesimi vorrebbero che TUTTI i magistrati fossero dalla
loro parte, ma ciò avviene “solo” nel 97% dei casi. E' quel 3% che dà a loro
fastidio, un 3% che non deve esistere, che non ci deve essere! O che se esiste,
non fiatare!
Perché magistrati come il Dottor
Robledo (ricordate quando nella procura di Milano si “permise” di osservare che tutti i
fascicoli su Berlusconi erano in mano solo a Bruti Liberati?), come il Dottor
Ruggiero della procura di Trani (che si azzardò di chiedere il rinvio a
giudizio per Standard & Poor's, quella agenzia di rating accusata di aver
organizzato una congiura finanziaria per far cadere l'allora governo di
centro-destra?) e come questo Procuratore Zuccaro che si permettono di fare
osservazioni, di esprimere un pensiero diverso da quello propagandato dalle
Veline del Tinculpop di provata fede, anzi di provato interesse, democattocompagnuccio,
suscitano subito antipatia profonda negli ex compagnucci.
Eh sì, infatti i soloni della
“democrazia” televisiva e della “libertà” d'informazione del Tinculpop hanno
detto “aspettiamo a dire che le cose stanno come dice Zuccaro”.
Mancava tra le Veline del
Tinculpop Erri de Luca. Ne sentivo tanto la mancanza, con la sua espressione
sempre tristissima, come aveva nella precedente trasmissione per le accuse
mosse ad alcune Ong.
Si badi: NESSUNO nel popolo di
destra (tranne ME, IO LE DETESTO TUTTE!) OSA muovere critiche a tutte le Ong,
ma SOLO il fatto di criticarne alcune, persino poche, ad esempio quella di
Soros e solo chi, contattato dagli scafisti (ESISTONO LE INTERCETTAZIONI
TELEFONICHE!) è stato chiamato ad andare a prendere gli africani sulle coste
libiche per motivi affaristici ben noti e che emergono con chiarezza dalle
intercettazione summenzionate, ebbene chi osa esprimere questo parere discorde,
si becca ogni tipo di improperi.
Grondanti di retorica ipocrita e
demagogico-buonista, con occhi lucidi non da tristezza, ma dalla febbre (perché
solo dei malati posso fare i ragionamenti che ho sentito...) sono sempre pronti
ad etichettare Marine Le Pen come razzista, folle, come il Male incarnato che
fa discorsi da pazza...
Sapete cosa ha detto Marina? “ E' ora che le
navi che arrivano piene di migranti nelle nostre coste, siano rimorchiate a
casa loro nelle loro coste. Facciamo come l'Australia”.
Mica ha detto affondiamoli... IO
avrei detto di peggio...
Anche in Australia e in Israele fanno come
propone Marine. Ma nessuno si è azzardato a dire in trasmissione che gli
australiani sono pazzi, razzisti...O che lo sono gli Israeliani, perché anche
loro fanno così! Li rimandano a
casa!!!
Sono talmente vili, ipocriti,
vigliacchi, retorici e demagogico-buonisti questi “velini” del Tinculpop che
non fanno neppure questo piccolo atto di coraggio, forse perché sperano che il
popolo italico sia tutto quanto bue, come quella tribù (il pubblico) che
assisteva ascoltante, plaudente e non intelligente (dal latino intelligere = capire ) le idiozie
dei soloni “democratici” presenti in studio.
La nausea è stata tanta e tale,
come la pena che provo per questo Bel Paese, anzi Bel Casino, che con l'unica
“arma” che avevo a disposizione in quel momento ho posto fine all'imbroglio
perpetrato ai danni dello scrivente: ho impugnato il telecomando e ho premuto
il grilletto... dello spegnimento!
Mi sono seduto davanti al
computer e mentre in bocca avevo un malox,
mi sono messo a scrivere questa lettera.
Andrea Mantellini
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