RIVOLUZIONE
Uno che vuole una rivoluzione, la vorrà sempre. La
rivoluzione o è totale o non è niente. Essa è il nome che prende il nostro
secolo. È l'esigenza ETERNA degli uomini e non limitata a singoli popoli per
singole nazioni, in singoli momenti storici.Rivoluzione è l'ondata che si
rinfrange spumeggiante, violenta e totale, sull'enorme cloaca della democrazia,
di tutte le democrazie, che stanno sommergendo l'Europa facendo tramontare ogni
sacra speranza. Noi dobbiamo ritrovare il senso della vita attraverso un istante
rivoluzionario. La vita è più importante che il modo di acquisirla. L'atto
formale della rivoluzione sta nel respingere i becchini della nostra
«civiltà», gli uomini prudenti, quelli che cercano i compromessi, i
fabbricanti di denaro «la borghesia del suolo», i defecatori, gli stercofagi,
gli sfruttatori del sangue e delle glorie altrui. Non ci sono mai stati nella
storia dei mondo dei becchini così affascinanti, ed il loro fascino viene in
gran parte dal fatto che essi non sanno chi sono, come del resto
ignorano chi SIAMO NOI.
Noi fummo e saremo facitori di storia. Il nostro cuore è
stracolmo di non rassegnate speranze: Seguace del «Dio che accende ogni fiamma
e spegne ogni cuore ...» ma che elargisce anche sempiterna vita alla nostra
essenza nella marcia della imperitura LEGIONE. Ci definiscono degli stravaganti,
dei relitti della loro società, dei pazzi innocui che non è possibile
temperare col denaro o blandire con complimenti.
Ma verrà il giorno in cui noi, gli «uomini pericolosi» saremo uccisi o
innalzati sopra ARE di fuoco, perché verrà anche il tempo un cui non basterà
amare l'Europa -che noi difendemmo fino allo spasimo- come uno stanco uomo
d'affari ama il suo sonnellino dopo i pasti. Potremo essere chiamati ad amarla
cupamente, amaramente e follemente, odiando ed eliminando coloro che l'hanno
amata meno di se stessi.
Italia
- Repubblica - Socializzazione
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