Da Il quotidiano il Tempo del primo
maggio 1946: «Alle 22,55, l’aiuto operatore della RAI Giuseppe
Piccionetti, smontato dal servizio, stava uscendo dalla stazione radio
di Monte Mario, quando veniva aggredito da un individuo che, dopo
avergli puntato una pistola, gli metteva una benda alla bocca, e gli
legava le mani dietro la schiena. (…) Subito dopo, mentre alcuni
camerati erano di guardia, altri cinque facevano irruzione nella
stazione radiofonica. Secondo il racconto che c’è stato fornito
direttamente dall’aiuto operatore Piccionetti, i neofascisti avevano
portato con loro un amplificatore un giradischi e un disco in cui era
inciso l’inno “Giovinezza” (…) Pochi istanti dopo aver posto in
trasmissione il disco, arrivava una telefonata che chiedeva spiegazioni
circa l’originale trasmissione. Lo stesso improvvisato operatore alzava
il ricevitore e rispondeva: Tutto bene, parla Gesù Cristo!». E’ così
che il quotidiano romano dava notizia dell’improvvisata serale ad opera
dei FAR (Fasci di azione rivoluzionaria). L’ideatore dell’impresa era il
giovane ex combattente della RSI Luciano Lucci Chiarissi, anconetano,
classe 1924.
Fasci di Azione Rivoluzionaria
I Fasci di Azione Rivoluzionaria, o
FAR, sono stati fondati ufficialmente nell'autunno del 1946 (ma attivo
già dal 1945 e sciolto nel 1947; il nome, erroneamente attribuito al
gruppo di "Legione nera" dagli inquirenti, ritornò nei primi anni
cinquanta. I FAR svolsero le proprie azioni dimostrative principalmente
nelle città di Roma e Milano. I
FAR sono stati un'organizzazione costituita da diversi gruppi
neofascisti, prevalentemente giovani reduci della RSI, alla quale si
affiancava una struttura paramilitare ("Esercito clandestino
anticomunista" poi trasformatosi in "Esercito nazionale anticomunista")
che si rese responsabile di alcuni attentati dimostrativi nella seconda
metà degli anni quaranta. Fondatore dei FAR è stato Pino Romualdi con
l'intento di far confluire in una unica organizzazione i molti gruppi
che stavano nascendo in molte parti dell'Italia. Dirigenti furono Cesco
Giulio Baghino, Clemente Graziani, Franco Petronio, Roberto Mieville.
L' iniziale filosofia di fondazione
era di continuare la guerra sotto forma di lotta antiamericana. I loro
organi preposti alla diffusione del loro pensiero e della loro
propaganda furono i fogli Rivoluzione, Credere e Mussolini a cui si
affiancarono, anche se in maniera non ufficiale, le pubblicazioni
Imperium e La Sfida che trattavano temi maggiormente legati alla
tradizione, alla cultura, ed alla mistica fascista.
L'organizzazione era dotata di una
vera e propria struttura partitica, il direttorio, e l'ammissione al
gruppo avveniva tramite giuramento da effettuarsi durante una cerimonia.
L'atto di costituzione dei FAR stabiliva che potevano far parte dei
Fasci:
coloro che degnamente militarono nel P.F.R o nelle Forze Armate o negli Uffici Statali della R.S.I..
Al momento del giuramento, che
avveniva di fronte ad un tavolo ricoperto dal tricolore con l'effigie di
Benito Mussolini e un pugnale da legionario posti sul colore bianco
della bandiera, chi intendeva aderire doveva assumere un nome di
battaglia, generalmente quello di un caduto. La prima azione
dimostrativa è avvenuta a Roma la sera del 27 ottobre 1946. Un gruppo di
fascisti si arrampica sulla Torre delle Milizie, in via 4 novembre, e
vi issa un gagliardetto nero.
L'azione più spettacolare compiuta
dai FAR è avvenuta nel primo anniversario della morte del Duce, il 28
aprile 1946. Venne officiata una messa di suffragio nella chiesa dei
Sette Santi Fondatori a Roma. La notte del 30 aprile, un commando armato
con pistole e bombe a mano, fece irruzione nella stazione radio di Roma
III a Monte Mario e, imbavagliati i due tecnici, collegarono ad un
grammofono il cavo di trasmissione con la canzone Giovinezza. Nella
stessa notte vennero lanciate due bombe davanti alla sede del Partito
Comunista Italiano e poi ancora una davanti alla sede del quotidiano
L'Avanti.
L'ultima azione rivendicata fu del
12 giugno 1947 a Milano: i FAR piazzarono un barattolo di gelatina
esplosiva davanti la Federazione del PCI. I FAR si sciolsero, a causa di
una scissione interna, nel luglio del 1947.
I nuovi FAR o "Legione nera"
Dopo un periodo di silenzio la sigla
FAR fu riesumata intorno ai primi anni cinquanta ad opera di alcuni
appartenenti alla corrente così detta "pagana" e "germanica" della prima
organizzazione. Tra gli altri: Pino Rauti, Clemente Graziani, Fausto
Gianfranceschi, Enzo Erra, Franco Petronio, Cesare Pozzo, Mario
Gionfrida, Nino Capotondi, Franco Dragoni, Alberto Ribacchi.
La prima azione della
nuova formazione fu del 12 marzo 1951 a Roma: Clemente Graziani
depositò una bomba al Ministero degli Esteri mentre Franco Drigoni
lanciò un ordigno contro l'ambasciata americana. Il 24 maggio 1951
scattarono numerosi arresti: Pino Rauti, Fausto Gianfranceschi, Clemente
Graziani, Franco Petronio, Franco Dragoni e Flaminio Capotondi. Tra gli
arrestati anche il filosofo Julius Evola, considerato l'ispiratore del
gruppo. Il processo si concluse il 20 novembre 1951: Clemente Graziani,
Fausto Gianfranceschi e Franco Dragoni furono condannati a un anno e
undici mesi. Altri dieci imputati a pene minori. Tutti gli altri vennero
assolti: tra loro Evola, Rauti ed Erra. Con la fine del processo si
concluse definitivamente anche l'adozione della sigla FAR.
DEI FASCI D’ AZIONE
RIVOLUZIONARIA
(F.A.R.)
FU IN TALE AMBIENTE CHE EBBE LUOGO LA NOSTRA INIZIATIVA POLITICA, CHE NON POTEMMO PERMETTERCI DURANTE LA R.S.I., PERCHE’ CONTINUAMENTE IMPEGNATI MILITARMENTE E, PERTANTO, CURIOSI DI CONOSCERE FINALMENTE, PER COSA AVEVAMO COMBATTUTO, SAPENDO SOLTANTO DI ESSERCI ARRUOLATI PIU’ PER MOTIVI PATRIOTTICI CHE IDEOLOGICI, COSI’ COME ANCHE PINO RAUTI ANCHE LUI NEI F.A.R., CERCAVA DI CAPIRE.
A TALE PROPOSITO, NINO BUTTAZZONI, VALOROSO COMANDANTE DEGLI N.P. DELLA X MAS, NEL PROCESSO CHE DOVETTE SUBIRE PER AVER MILITATO NELLA R.S.I., AI GIUDICI CHE LO ACCUSAVANO DI FASCISMO RISPOSE: “NOI SIAMO STATI E SIAMO DEI SOLDATI E COME TALI ABBIAMO COMBATTUTO GLI INVASORI PER RISCATTARE L’ ONORE DELLA NOSTRA PATRIA: MA VOI INSISTETE COL CHIAMARCI FASCISTI. EBBENE: SE AMARE LA PATRIA, VOLERE L’ ONORE DELLA BANDIERA, VOLERE TRIESTE ITALIANA SIGNIFICA ESSERE FASCISTA, ALLORA IO GRIDO IN FACCIA A VOI: IO SONO FASCISTA, E LO SARA’ MIO FIGLIO E IL FIGLIO DI MIO FIGLIO”
IL FOGLIO CLANDESTINO DEI F.A.R. PIU’ NOTO ERA “RIVOLUZIONE”
ED IL SUO SOVVENZIONAMENTO AVVENIVA TRAMITE BUONI DI PICCOLA TAGLIA DA LIRE 100
O 1.000, EMESSI, APPUNTO DAI F.A.R. CON LA DICITURA “PRESTITO DELLA RISCOSSA”,
CHE I MILITANTI RECAPITAVANO, IN MANIERA MOLTO RISERVATA AI FASCISTI DI SICURA
FEDE, CHE A LORO VOLTA, RIMETTEVANO AD ALTRI CAMERATI E COSI’ VIA IN UNA SPECIE
DI “CATENA DI S. ANTONIO”, NEL MENTRE LA LORO ATTIVITA’ SI RIDUCEVA AL
VOLANTINAGGIO O MODESTE AZIONI EVERSIVE.
NEL CONTEMPO, ALCUNI PROVVEDEVANO E ALLA RIMESSA IN
EFFICIENZA DELLE ARMI SEPPELLITE SOTTO LA SABBIA DELLE SPIAGGE ANTISTANTI LE
COSTE DI ANZIO E NETTUNO, A SEGUITO DEI COMBATTIMENTI AVVENUTI DOPO LO SBARCO
DEGLI ALLEATI PRECEDENTE L’ OCCUPAZIONE DI ROMA NEL GIUGNO 1944.
QUESTE, LEGGERE O PESANTI CHE FOSSERO, VENIVANO NASCOSTE IN
PREVISIONE DI UN FUTURO SCONTRO ARMATO SU SCALA NAZIONALE CONTRO CHICCHESSIA,
MA, SOPRATTUTTO, CONTRO I COMUNISTI NEL CASO DI UN LORO ASSALTO ALLO
STATO COSTITUITO, ANCHE SE A NOI INVISO, MEMORI DELLA “MATTANZA ROSSA” DEL 1945 E SEGUENTI ANNI REALIZZATA IN MANIERA BESTIALE, MARAMALDICA E VILE NEI CONFRONTI DEI VINTI, INERMI O PRIGIONIERI DI GUERRA, DELL’ ASSASSINIO DI BENITO MUSSOLINI E DI COLUI CHE FU IL FONDATORE DEL P.C.I., NICOLA BOMBACCI, LA CUI MORTE IMPEDI’ LA REALIZZAZIONE DI UN SOCIALISMO NAZIONALE, VOLUTA CON LA LEGGE DELLA SOCIALIZZAZIONE DELLE IMPRESE. DA NON DIMENTICARE CHE L’ ASSASSINIO DI MUSSOLINI FU ESEGUITO DAL P.C.I., DELL’ EPOCA, GUIDATO DA PALMIRO TOGLIATTI, IN COMBUTTA CON I SERVIZI SEGRETI INGLESI, IN CIO’ AUTORIZZATI DA WINSTON CHURCHILL, PER EVITARE UN PUBBLICO PROCESSO AL DUCE, NEL TIMORE CHE SI RITORCESSE NEI SUOI CONFRONTI. DA AGGIUNGERE IN PROPOSITO, COME ANCHE IL NOTO DIRIGENTE DEL P.C.I. MASSIMO D’ ALEMA, HA RICONOSCIUTO CHE L’ ELIMINAZIONE DI MUSSOLINI, SENZA ALCUN PROCESSO, FU UN GRAVE ERRORE STORICO DEI
DIRIGENTI COMUNISTI DELL’ EPOCA, POICHE’ CIO’ HA IMPEDITO CHE VENISSE ALLA LUCE LA VERITA’ SULLE CAUSE E SUGLI AUTENTICI RESPONSABILI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, ATTIRANDOSI LE IRE E I RIMBROTTI DEI COLLABORATORI E TRASFORMISTI DEL SUO MOVIMENTO POLITICO, CHE AVEVANO CAMBIATO CASACCA PER OPPORTUNISMO, MA NON LA BEN NOTA MENTALITA’ DELL’ IDEOLOGIA COMUNISTA.
STATO COSTITUITO, ANCHE SE A NOI INVISO, MEMORI DELLA “MATTANZA ROSSA” DEL 1945 E SEGUENTI ANNI REALIZZATA IN MANIERA BESTIALE, MARAMALDICA E VILE NEI CONFRONTI DEI VINTI, INERMI O PRIGIONIERI DI GUERRA, DELL’ ASSASSINIO DI BENITO MUSSOLINI E DI COLUI CHE FU IL FONDATORE DEL P.C.I., NICOLA BOMBACCI, LA CUI MORTE IMPEDI’ LA REALIZZAZIONE DI UN SOCIALISMO NAZIONALE, VOLUTA CON LA LEGGE DELLA SOCIALIZZAZIONE DELLE IMPRESE. DA NON DIMENTICARE CHE L’ ASSASSINIO DI MUSSOLINI FU ESEGUITO DAL P.C.I., DELL’ EPOCA, GUIDATO DA PALMIRO TOGLIATTI, IN COMBUTTA CON I SERVIZI SEGRETI INGLESI, IN CIO’ AUTORIZZATI DA WINSTON CHURCHILL, PER EVITARE UN PUBBLICO PROCESSO AL DUCE, NEL TIMORE CHE SI RITORCESSE NEI SUOI CONFRONTI. DA AGGIUNGERE IN PROPOSITO, COME ANCHE IL NOTO DIRIGENTE DEL P.C.I. MASSIMO D’ ALEMA, HA RICONOSCIUTO CHE L’ ELIMINAZIONE DI MUSSOLINI, SENZA ALCUN PROCESSO, FU UN GRAVE ERRORE STORICO DEI
DIRIGENTI COMUNISTI DELL’ EPOCA, POICHE’ CIO’ HA IMPEDITO CHE VENISSE ALLA LUCE LA VERITA’ SULLE CAUSE E SUGLI AUTENTICI RESPONSABILI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, ATTIRANDOSI LE IRE E I RIMBROTTI DEI COLLABORATORI E TRASFORMISTI DEL SUO MOVIMENTO POLITICO, CHE AVEVANO CAMBIATO CASACCA PER OPPORTUNISMO, MA NON LA BEN NOTA MENTALITA’ DELL’ IDEOLOGIA COMUNISTA.
TUTTI GLI ATTENTATI, INTANTO, LUNGO LA PENISOLA, COME LA
BOMBA SCOPERTA SOTTO L’ ABITAZIONE DEL MINISTRO DEMOCRISTIANO MARIO SCELBA, O
QUELLA POSTA NEI PRESSI DELLA SEDE NAZIONALE DEL P.C.I., NONCHE’ LE BOMBE
SCOPPIATE PER IL CENTRO-NORD DELL’ ITALIA, VENIVANO ADDEBITATE AI F.A.R., PER
CUI SI FINIVA SPESSO, INGIUSTAMENTE, IN GALERA PER RESPONSABILITA’ DI ALTRI. SI
COMINCIO’ A DUBITARE DELLA UTILITA’, O MENO, DELLA NOSTRA SCELTA, PERALTRO
IMPRODUTTIVA AGLI EFFETTI PRATICI.
INTANTO, ALLA FINE DI DICEMBRE 1946, UN GRUPPO DI PERSONAGGI POLITICI, QUALI ROMUALDI, MICHELINI E, POI ALMIRANTE, MIEVILLE, PINI, PETTINATO, TRIPODI, CLAVENZANI E FORMICHELLA….COSTITUIRONO IL M.S.I., IN CUI CONFLUIRONO, SUBITO DOPO, PINO RAUTI E GIORGIO PISANO’, E MOLTE ALTRE FORMAZIONI POLITICHE, DALL’ UOMO QUALUNQUE DI GIANNINI AL PARTITO FUSIONISTA, FINO AL P.D.F. DI LECCISI.
INTANTO, ALLA FINE DI DICEMBRE 1946, UN GRUPPO DI PERSONAGGI POLITICI, QUALI ROMUALDI, MICHELINI E, POI ALMIRANTE, MIEVILLE, PINI, PETTINATO, TRIPODI, CLAVENZANI E FORMICHELLA….COSTITUIRONO IL M.S.I., IN CUI CONFLUIRONO, SUBITO DOPO, PINO RAUTI E GIORGIO PISANO’, E MOLTE ALTRE FORMAZIONI POLITICHE, DALL’ UOMO QUALUNQUE DI GIANNINI AL PARTITO FUSIONISTA, FINO AL P.D.F. DI LECCISI.
SECONDO PINO ROMUALDI, SCOPO DEL MOVIMENTO, ERA QUELLO DEL
COSIDDETTO “INSERIMENTO NEL SISTEMA” (DEMOCRATICO) PER LEGALIZZARE TUTTO IL
NEOFASCISMO E POTER TENTARE, GRADATAMENTE, DI RIDARE CITTADINANZA POLITICA AI
POSTULARI DELLA R.S.I..
NEI F.A.R. SI DETERMINO’ UNA DIVISIONE IN TRE GRUPPI: UNO
MAGGIORITARIO, GUIDATO DA ROMUALDI, CHE ENTRO’ NEL M.S.I.; UN ALTRO, AGGUERRITO
MA
RIUSCIMMO, COMUNQUE, A COSTITUIRE UNA DELLE PRIME
FEDERAZIONI PROVINCIALI, QUELLA DI FROSINONE, CON A CAPO IL COMMILITONE ED EX
UFFICIALE DELLA G.N.R., GIUSEPPE
(PINETTO) BONANNI DI CECCANO (FR) E VARIE SEZIONI CIOCIARE.
IL PRIMO COMIZIO FU TENUTO DA ROBERTO MIEVILLE, REDUCE DAI CAMPI DI PRIGIONIA INGLESI DEI “NON COOPERATORI”, DI COLORO CIOE’ CHE, SEBBENE NELLO STATO DI PRIGIONIERI DI GUERRA, ADERIRONO FORMALMENTE ALLA R.S.I., NEL MARZO 1947 A FROSINONE, NELLA PIAZZETTA ANTISTANTE GLI UFFICI DELL’ U.T.E. PROVINCIALE. ERAVAMO NON PIU’ DI 25 MILITANTI E QUALCHE DECINA DI PERSONE ASSISTEVA, INCURIOSITA. A ME ERA STATA AFFIDATA UNA GROSSA BANDIERA TRICOLORE, CHE SVENTOLAVO, PROVOCATORIAMENTE, TRA GLI EVVIVA DEI CAMERATI IVI PRESENTI, QUANDO MIEVILLE EVOCAVA I NOMI DI GRAZIANI E MUSSOLINI, RAMMENTANDO AI COMUNISTI IN ASCOLTO CHE UNO DEI LORO DIRIGENTI NAZIONALI, PIETRO INGRAO, ERA STATO UNO DEI GIOVANI FASCISTI FRA I PIU’ ATTIVI, QUANDO, INSIEME, MILITAVANO NEL G.U.F. ROMANO.
IL COMIZIO EBBE TERMINE E NOI CI AVVIAMMO, IN MEZZO A TANTA GENTE, CHE CI GUARDAVA STUPITA, VERSO UN BAR LOCALE, SENZA CHE ALCUNO CI PROVOCASSE, COME SPESSO ACCADEVA NEI NOSTRI COMIZI.
AL TERMINE DELLE FIACCOLATE CHE AFFOLLAVANO QUELLI TENUTI DA
MICHELINI O ALMIRANTE AL COLOSSEO DI ROMA, SPESSO CI SCONTRAVAMO CON I
COMUNISTI IN AGGUATO, CON GROSSE E SBRIGATIVE SCAZZOTTATE, NONOSTANTE LA
PRESENZA, INUTILE, DELLA POLIZIA.IL PRIMO COMIZIO FU TENUTO DA ROBERTO MIEVILLE, REDUCE DAI CAMPI DI PRIGIONIA INGLESI DEI “NON COOPERATORI”, DI COLORO CIOE’ CHE, SEBBENE NELLO STATO DI PRIGIONIERI DI GUERRA, ADERIRONO FORMALMENTE ALLA R.S.I., NEL MARZO 1947 A FROSINONE, NELLA PIAZZETTA ANTISTANTE GLI UFFICI DELL’ U.T.E. PROVINCIALE. ERAVAMO NON PIU’ DI 25 MILITANTI E QUALCHE DECINA DI PERSONE ASSISTEVA, INCURIOSITA. A ME ERA STATA AFFIDATA UNA GROSSA BANDIERA TRICOLORE, CHE SVENTOLAVO, PROVOCATORIAMENTE, TRA GLI EVVIVA DEI CAMERATI IVI PRESENTI, QUANDO MIEVILLE EVOCAVA I NOMI DI GRAZIANI E MUSSOLINI, RAMMENTANDO AI COMUNISTI IN ASCOLTO CHE UNO DEI LORO DIRIGENTI NAZIONALI, PIETRO INGRAO, ERA STATO UNO DEI GIOVANI FASCISTI FRA I PIU’ ATTIVI, QUANDO, INSIEME, MILITAVANO NEL G.U.F. ROMANO.
IL COMIZIO EBBE TERMINE E NOI CI AVVIAMMO, IN MEZZO A TANTA GENTE, CHE CI GUARDAVA STUPITA, VERSO UN BAR LOCALE, SENZA CHE ALCUNO CI PROVOCASSE, COME SPESSO ACCADEVA NEI NOSTRI COMIZI.
A SALVAGUARDIA DEI RARI MANIFESTI DI PROPAGANDA A DISPOSIZIONE, VIGILAVAMO A TURNO. ALTRETTANTO FACEVANO I COMUNISTI.QUANDO SI INCROCIAVANO NEL CENTRO STORICO DI AGNANI, IL LORO NUTRITO GRUPPO E LA NOSTRA STRIMINZITA PATTUGLIA SI SCRUTAVANO, GUARDANDOSI IN CAGNESCO SENZA PERALTRO, MAI SCONTRARSI.FU IN TAL MODO CHE RIUSCIMMO AD APRIRE L’ INGRESSO DEL “PARLAMENTO DEMOCRATICO” ALLA PRIMA PATTUGLIA MISSINA NEL 1948, COMPOSTA DA CINQUE DEPUTATI E UN SENATORE, STANTE LA SEGRETERIA NAZIONALE DI “ALMIRANTE
FERNANDO CACIOLO
TESSERA DEL GRUPPO CLANDESTINO "ORSO NERO"
CON STAMPATA UNA LIRA, L' ORSO NERO
E IL NUMERO DI MATRICOLA DELLA BANCONOTA
COME NUMERO DI TESSERA
OLTRE AI "FASCI D' AZIONE RIVOLUZIONARIA" ALTRI GRUPPI CLANDESTINI
ENTRARONO IN AZIONE GIA’ DALLA
SECONDA META’ DEL 1945, ORGANIZZAZIONI FASCISTE CLANDESTINE CHE
OPERARONO, IN PARTICOLARE NEL NORD D’ ITALIA, ASSUMENDO LE
DENOMINAZIONE
PIU’ SVARIATE, TRA ESSE I PIU’
CONOSCIUTI FURONO : “ ORSO NERO”, ”IL PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO” E
LE “SAM”
(SQUADRE D’ AZIONE MUSSOLINI)
Le Squadre d'Azione Mussolini
E' un' organizzazioni di ispirazione fascista, attiva nel secondo
dopoguerra e formata da reduci della R.S.I. attiva già dopo alcuni mesi dalla caduta della R.S.I..
Nell'aprile del 1946 la salma di Mussolini fu trafugata dal Cimitero
di
Musocco da un gruppo di fedeli, capitanati da Domenico Leccisi, in un
luogo sconosciuto. Dopo la restituzione alla famiglia, nel 1956,
la salma fu traslata nella cappella di Predappio.
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